
Sinner, il problema della “quarta” ora


Endurance. Una parola inglese entrata con forza nel gergo dello sport, tennis incluso, per indicare la capacità dell’atleta di sostenere nel tempo un’attività fisica intensa, senza cali prestazionali di rilievo. Nel nostro sport in particolare, l’abilità del giocatore di mantenere un livello di tennis molto alto e vincere anche quando la partita diventa lunghissima. Tra le tante, straordinarie qualità del nostro n.1 Jannik Sinner, in merito all’endurance c’è ancora da fare. Lo dimostra la recentissima (e crudele) finale persa a Roland Garros contro Carlos Alcaraz, non sfruttando tre match point nel quarto set e varie occasioni nel corso della partita, finendo rimontato e sconfitto al super tiebreak del quinto set, ma non solo. Questa finale davvero epica è durata ben 5 ore e 29 minuti, diventando l’incontro più lungo mai giocato da Sinner in carriera; purtroppo il campione di Sesto Pusteria finora ha mostrato una fragilità nel vincere le partite che si trasformano in maratone.
La conferma viene da una significativa statistica prodotta dal “matematico” parigino del tennis Jeu, Set et Maths: Jannik finora non ha mai vinto una partita che è arrivata alla quarta ora (o quasi). Ecco l’elenco degli otto match più lunghi disputati da Sinner, tutti persi:
5 ore e 29 minuti: Roland Garros 2025 – sconfitto da Alcaraz
5 ore e 26 minuti: Roland Garros 2023 – sconfitto da Altmaier
5 ore e 15 minuti: US Open 2022 – sconfitto da Alcaraz
4 ore e 41 minuti: US Open 2023 – sconfitto da Zverev
4 ore e 9 minuti: Roland Garros 2024 – sconfitto da Alcaraz
4 ore: Wimbledon 2024 – sconfitto da Medvedev
4 ore: Australian Open 2023 – sconfitto da Tsitsipas
3 ore e 55 minuti: Australian Open 2021 – sconfitto da Shapovalov
Un dato interessante che certamente il team Sinner conoscerà e che sarà segnato in rosso sulla lavagna di lavoro per migliorare ulteriormente la prestazione e la tenuta (fisica e mentale) di Jannik sulla lunghissima distanza, in particolare negli Slam, dove gli incontri possono diventare battaglie infinite. La vittoria a Melbourne 2024 in finale vs. Medvedev durrò 3 ore e 44 minuti, una delle sue migliori partite in carriera e, stavolta, in rimonta dopo esser stato sotto di due set.
Guardando questa lista di amare e sofferte sconfitte, è tuttavia necessario fare delle precisazioni. Nelle prime tre, le più lunghe in assoluto, Jannik ha perso non sfruttando match point, quindi è arrivato a un “maledetto” 15 dalla vittoria. In altre è stato comunque in partita sino all’ultimo o quasi. L’incontro di Wimbledon 2024 vedeva un Sinner non in perfette condizioni, come anche nella partita di RG24 con Jannik da poco rientrato dall’infortunio all’anca e quindi con poca preparazione rispetto al suo avversario. Le ultime due sono partite più vecchie, Sinner non aveva ancora compiuto la svolta dell’autunno del 2023 che l’ha portato a diventare fortissimo e dominante.
Precisazioni a parte, lo status quo porta a considerazioni importanti a livello di gioco e di gestione della prestazione. Sinner è un tennista straordinario ma il suo è un tennis discretamente fisico: spinge tanto, tiene ritmi altissimi, intensità, correndo molto e non risparmiandosi mai. Non è un gioco di puro muscolo, è accelerazione sul tempo d’impatto, ma resta un gioco che richiede energia. Non sono molti i punti vinti sull’uno – due, facendo poca fatica. Questo può e deve essere uno spunto per migliorare ancora a livello atletico, ma ancor più inserire nel gioco qualcosa che possa portarlo a vincere più punti rapidamente, pur senza snaturare la formidabile architettura che regge la sua prestazione. Oltre a scambi più brevi, c’è una via diretta e immediata: è il Servizio. Esattamente quello che purtroppo è mancato nella finale di Roland Garros 2025… E non si parla solo di Ace: nelle rare fasi in cui la prima di servizio ha davvero sostenuto l’azzurro, moltissimi sono stati i punti dominati, vinti con un colpo aggressivo dopo la battuta e un terzo di chiusura. È facile affermare che se Jannik nella finale di Parigi avesse servito anche solo poco meglio, diciamo un 60% di prime palle, quasi sicuramente avrebbe vinto in tre set quella partita, o massimo in quattro.
Lavorare tanto e bene sulla gestione del servizio, non tanto il colpo il sé quanto sull’abilità mentale per farlo rendere anche in una finale così importante (o partite del genere) deve essere al primissimo posto nel suo percorso di miglioramento continuo. A US Open 2024 ha servito bene a tratti; alle Finals 2024 è stato quasi ingiocabile alla battuta in diversi incontri. La base è diventata ottima, il colpo c’è, il rendimento è più che buono. Per arrivare all’eccellenza e non avere brutte sorprese come è capitato domenica scorsa a Parigi, il servizio deve sostenere adeguatamente Jannik. La battuta deve diventare ancor più sciolta, se vogliamo libera. Gesto ma soprattutto testa, non c’è un colpo più cerebrale dalla battuta. Wimbledon è già alle porte e tutti sappiamo quanto la battuta conti sull’erba. Ci sarà subito modo di rifarsi, come quando cadi da cavallo e l’unica medicina è risalire subito in sella…
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Statistiche
Mi spiace ma la cronaca dei tre match point mancati non è propriamente come l’hai descritta tu e a tal riguardo io posso darvi anche il link dell’intera partita registrata con risoluzione a 1080p (full hd), così da rivedervi tutti i particolari che possono interessare. Stessa risoluzione di cui ho beneficiato io vedendo pure in diretta la partita con un eccellente TV da 65 pollici.
Siamo d’accordo che l’orologio segnava 3:43 (3 ore e 43 minuti di tempo trascorso dall’inizio del match) al 4° set col punteggio di 5-3 in favore di Sinner e con Alcaraz al servizio sotto 0-40 (3 possibilità per chiudere l’incontro per Jannik). Detto ciò, vi descrivo come si sono svolte le cose, quanto meno per come le ho percepite io 🙂
A) Alcaraz ha iniziato a servire da sx per difendere il primo match point con Sinner che è apparso ben concentrato e che si è difeso per come è giusto che dovesse difendersi (tranne che non optasse per sparacchiare il colpo del ko) e all’ottavo colpo, di diritto ha risposto fuori di un niente oltre la linea di fondo.
B) sul 15-40 Alcaraz sbaglia la prima di servizio (decisamente lunga a 184 km/h), tira la seconda relativamente lenta a 144 km/h con Jannik che sbaglia malamente la risposta di rovescio non di due metri, ma al massimo di mezzo metro (l’avrò visto e rivisto almeno una ventina di volte). Ad ogni modo, il nostro sbaglia !
C) sul 30-40 Sinner risponde al sesto colpo di diritto spedendo in rete la pallina che purtroppo aveva praticamente pizzicato la linea di fondo.
In conclusione, il nostro tennista ha sbagliato solo una delle tre consecutive possibilità per aggiudicarsi il R.G. e precisamente la seconda possibilità sul 15-40 con la risposta di rovescio, uscita a occhio e croce di un mezzo metro (pur considerando il margine di errore dovuto al punto di osservazione del relativo filmato) e non di due metri, sennò Alcaraz che si trovava sul lato destro rispetto alla pallina fuoriuscita e a distanza abbastanza ravvicinata alla stessa avremmo dovuto vederlo nello schermo grande quanto Gulliver 🙂
Io qui leggo commenti di ogni tipo, su servizio, tenuta fisica ecc ecc. Devo dire che mi ritrovo molto di più in quello che ha detto Cervara: Alcaraz va a scatti. E sono anche d’ accordo su chi ha scritto di “erezione tennistica” di Alcaraz. In altre parole: Alcaraz è fortissimo, non ci sono dubbi. Ma con Sinner vede rosso, è super motivato e spesso durante il match ha momenti di furore agonistico al limite del delirio di onnipotenza. Sinner sa che queste erezioni si verificano quasi regolarmente quando lo spagnolo riesce a recuperare situazioni di grande difficoltà. Questo gli causa una pressione enorme e difficoltà nel decidere la giusta strategia nei momenti importanti (vedi 3 MP). Non ci dimentichiamo che negli ultimi incontri, è lui quello che ha più da perdere: è il N1, vicenda clostebol, tutti pensano che l’ altro sia il vero N1, supervalutazione delle vittorie di Alcaraz e sottovalutazione delle innumerevoli vittorie di Sinner perchè non ottenute battendo Alcaraz (colpa di Alcaraz, ma tant’è).
Un match up davvero problematico che, secondo me, porta Jannik a performare quel 2% in meno e Alcaraz a rendere quel 2% in più, e questo fa tutta la differenza del mondo.
su Sinner si va a cercare con le lenti di ingrandimento i pochissimi dati statistici in negativo. pazienza se è il numero 1 da oltre 1 anno se ha vinto più tornei di tutti negli ultimi 18 mesi e via dicendo (l’elenco sarebbe troppo lungo).
mentre su altri tennisti anche di top livello, dati statistici oggettivamente negativi, come ritiri ripetuti da tornei o da partite in corso o alti e bassi inspiegabili ripetutamente durante la carriera, non ci sono articoli a proposito.
L’ho sempre sostenuto. In tempi non sospetti sostenevo che il servizio di Sinner sarebbe migliorato quando il suo gioco sarebbe stato in grado di garantirgli comunque di conquistare il punto. Questa consapevolezza ti toglie parecchia tensione al servizio. Aver quasi battuto Alcaraz sul suo terreno preferito smaltita l’amarezza gli darà più consapevolezza.
@ Luce nella notte (#4413721)
Ha tirato fuori una risposta di 2 cm e tu dici di due metri per darti ragione da solo. Ha giocato male il game di servizio, abbandonato dalla prima palla. Ma il servizio è il colpo col quale ha perso di più il ritmo in questi 4 mesi. Se lo ritrova ai livelli degli AO e delle finals, a wimbledon ci divertiamo (ci divertiremmo comunque, ma col servizio che funziona regolarmente, per gli avversari si fa ancora più dura di quanto non lo sia già, compreso lo spagnolo)
Si si, per carità, le scelte erano giuste.
Peccato che sulla “seconda” apparecchiata da un Alcaraz frastornato (144 km /h… una mozzarella comoda comoda da addentare) sparacchia fuori di almeno due metri…
Nel terzo Match Point risponde agevolmente (buona la prima di Alcaraz a 206 km /h) e poi a scambio avviato tira in rete un colpo “normale” come ne aveva fatti migliaia a occhi chiusi fino a quel momento.
Anche qui la scelta era sicuramente giusta, far partire lo scambio, ma poi mette giù il terzo gratuito di fila… tre Match Point gettati alle ortiche che devono essere sembrati la manna dal cielo ad Alcaraz ritrovatosi in pista dopo avere sostanzialmente stra-perso la partita dominata o comunque padroneggiata senza alcun dubbio da Sinner.
Crollato improvvisamente e totalmente su tre Match Point.
Puoi girarla come vuoi ma tre Match Point buttati via così (con Alcaraz disturbatissimo al servizio dal pubblico caciarone) sono il più totale “black out mentale” al momento di chiuderla; sul secondo Match Point con un colpo facilissimo che Sinner non sbaglia neanche da ubriaco fradicio
@ Meme (#4413729)
Posso dire, io sulla prima di servizio ho una mia “teoria” che però ho visto concretizzata dall’esperienza dei tanti match visti in tanti anni: difficilmente rimane spietata e vincente, anche per chi dispone di un buon servizio, quando il “servitore” avverte che il proprio gioco non è nettamente prevalente ma sta diventando pericolosamente attaccabile dall’avversario…anzi, più facile che i dubbi si concentrino proprio lì, nella commistione di freddezza, potenza e precisione che è la prima di servizio che si vorrebbe tradurre in ace o comunque vincente mancandone i presupposti di cui sopra: se invece entra la prima anche sotto di punteggio, vuol dire che la fiducia nel proprio gioco comunque c’è, che le sorti della partita sono convintamente ancora in mano di chi serve nonostante uno svantaggio che ritiene momentaneo o superabile:probabilmente questa non era più la condizione di fiducia di Jannik soprattutto nella fase decisiva finale del match
Aveva solo bisogno di fare qualche partita in più, comunque partita a livello altissimo è stato solo sfortunato….guardando ai prossimi tornei lo vedo sempre o quasi sempre in finale, non cosi per Alcaraz più discontinuo
Ma state a perdere tempo a rispondere a luce nelle tenebre, magic21 e compagnia denigrante? Guardiamo avanti con fiducia…
@ simposio (#4413510)
Quoto al 100%!!! Bastava un centimetro e sarebbe stato un racconto completamente diverso. Alcaraz bravissimo, ma ha avuto una fortuna da 6 al SuperEnalotto!!!!
Con i se e con i ma non si va da nessuna parte! La cosa è molto semplice! Con gli altri se serve al 60 li batte tutti con Alcaraz ci vuole il 70 per batterlo su qualsiasi superficie compresi tie-break!!
@ Luce nella notte (#4413721)
Onestamente non sono d’accordo. Almeno sui primi due ha fatto delle scelte lucide che tecnicamente non sono riuscite: nel primo ha provato a fare iniziare lo scambio e aspettare il momento giusto. Sul secondo vista la velocità della battuta ha provato a forzare. Fortuna, sfortuna, vento , cavallette o non so cosa. Le scelte erano giuste
Confermo, Sinner era superiore ad Alcaraz e lo teneva sotto, la partita è cambiata a livello mentale sui tre matchpoint che Sinner in parte sfortunato non è riuscito a realizzare
Facciamo così onde evitare la sfiga
Nel prossimo torneo
SINNER batte Djocovic
Djocovic batte Alcaraz
Nei sorteggi sarebbe meglio cosi
La palla nuova è utile solo sulla prima di servizio, può diventare controproducente nei primi scambi se non ti abitui subito
Un tennista usa sempre ho quasi sempre quella tensione corde, cambia la tensione di 1/2 kg in base al tipo di palline che usano in un torneo. Normalmente in borsa hanno tiraggi diversi che usano in partita sul cambio palle e di come sentono la pallina durante la partita
Visto che parliamo del servizio come chiave per chiudere determinate partite, credo sia giusto citare uno dei principali motivi che ha reso drammatico quel decimo game del quarto set: le palle erano al nono game, sarebbero state cambiate il game successivo.
Delle volte la sorte gioca un ruolo più importante della tecnica.
Se avesse realizzato uno dei 3 match point sarebbe stato alcaraz un livello sotto? Se avesse attaccato sul rovescio invece che sul dritto sul terzo match point e avesse vinto 3 set a 1 la finale del roland garros (sulla terra rossa, superficie preferita di alcaraz) diresti le stesse cavolate che scrivi adesso? O se la risposta sul 15-40 fosse atterrata qualche centimetro prima?
Dubitare*
Ha perso le 8 partite più lunghe della sua carriera, peró é lui il dopato. La gente è proprio stupida.
Alcaraz fisicamente invece fa delle cose sovrumane, e ha un record al quinto che neanche i vari borg, nadal, djokovic hanno mai neanche sfiorato. Non penso sia dopato neanche lui, ma dubiterá di jannik è proprio ridicolo
Analisi giusta come sempre.
Bravo Marco Mazzoni.
Mi sento di dire che però il servizio dagli iniziali problemi di circa 2 anni fa, era stato preso in mano e migliorato molto. Da una sufficienza stiracchiata sulla prima si era portato a un 7 abbondante. La seconda va molto bene da quando è stato preso in mano da Cahill . Il punto è che questi mesi di stop l’hanno, a mio avviso, arrugginito sulla gestione dei momenti tipici dei super match. Nel servizio come in tutto il resto del campionario dei colpi. Nelle partite “secondarie” si è dimostrato talmente forte che tutto è stato gestibile senza grandi sforzi. Con Alcaraz, al Chatrier, in finale serviva una marcia in più.
Dopo lo stop era troppo complicato riportare alla luce la sua mentalità d’acciaio. Un po’ di ossido in superficie compariva ancora. Niente che non si possa mettere a posto più avanti.
L’unica cosa che mi lascia il dubbio è questa questione della quarta ora.
Ma conoscendo la mentalità di Sinner si risolverà anche questa.
La parte da migliorare in primis, come già accennato da Mazzoni, è tutta quella parte del tennis che ti fa chiudere il punto in meno di 5 colpi.
Questo suo tennis paga nel breve/medio termine.
Nel medio/lungo termine serve ben altro per competere coi giovani arrembanti.
I big3 ci sono riusciti.
Ci riuscirà anche Sinner.
Dopo 4 ore non è più lui, onestamente.
Ma per caso non è che a preoccuparsi un po’ dev’essere Alcaraz, cercando di evitare di arrivare al quinto per vincere? Forse non è il caso che lui si preoccupi di non essere messo quasi sotto nei primi giochi e set? Forse non è il caso che realizzi che a Parigi, peraltro sul suo terreno prediletto, era praticamente battuto, sotto di 2 set e quasi fuori al quarto? Siamo psicuri che le future finali slam si decideranno al quinto o comunque dopo 4 o più ore? E lo spagnolo è proprio sicuro che nelle future finali potrà contare su alcuni elementi fortunati e sul tifo sfegatato del pubblico?
GIUSTO ! mi permetto di aggiungere la prima di servizio latitante e che tante volte gli ha tolto le castagne dal fuoco
Non ha un gran fisico uno che arriva a tie break del quinto set dopo 5 ore e mezzo?
La “Forza mentale” gli è venta meno, eccome: si è disintegrata sul piú bello con tre comodi Match Point a favore !
Fare tre gratuiti cosi’, a partita “vintissima” è addirittura un BLACK OUT TOTALE.
Piú che “braccino” PARALISI.
Non era minimamente stanco e aveva in pratica dominato fino ai tre, comodi comodi, Match Point uno in fila all’ altro.
Nel secondo Alcaraz, disturbatissimo dal pubblico mentre serviva (Match Point a suo sfavore) ha disperatamente messo di lá una seconda a 144 km all’ ora.
Sinner butta fuori la risposta di METRI DUE !
La forza mentale si è disintegrata, svanita, annichilita.
Ovvio che Alcaraz risorge… non siamo mica Bau Bau micio micio.
Forse per battere Sinner ci vogliono più di 4 ore di gioco e 5 set e al momento ve ne è solo in grado di farlo…poi se imbroccava uno dei match point.
Mah, io tornerei alla frase detta proprio da Jannik all’angolo “Io continuo a picchiare forte ma lui risponde”…per me la crisi di Jannik parte da qui, dal vedere che il suo gioco continuamente in spinta e accelerazione, magari non esattamente terraiolo ma quello che l’ha reso praticamente invincibile sul veloce, aveva di fronte il gioco più vario e adattabile alla superficie di Alcaraz, comunque dotato di forza e spinta ma meno imbrigliato da schemi, più sorprendente e
fantasioso: “questo” avversario aveva trovato, dopo due set persi, piano piano ma con disinvolta autorità, la chiave per disinnescare l’onnipotenza del gioco sinneriano, non altrettanto adattabile a situazioni inedite. Personalmente non credo che Jannik sia diventato improvvisamente tremebondo per sua natura emotiva, ricordiamo tutti come abbia rimontato fatidici breakpoints a Novak, e il linguaggio del corpo e tutto quanto mostrato inflessibilmente ad oggi in una fascia d’età molto giovane non penso possano essere frutto di una autoimposta recita continua…è che in questa finale parigina si è trovato a vivere una situazione per lui non scontata, insolita, proprio con un ragazzo che normalmente non brilla per risolutezza e tenacia e tenuta mentale, giudicato pavido anche da molti utenti del sito, insomma, in uno sport dove le sensazioni, la testa possono determinare il risultato questa volta ha prevalso il gioco “messo a terra” che, certo, ha poi fornito agli autori le conseguenti rassicurazioni/esitazioni
Non sono assolutamente d’accordo con l’analisi di Mazzoni, che stimo moltissimo. Sinner ha il miglior colpo all’uscita dal servizio ed ha una delle migliori risposte, forse la migliore insieme ad Alcaraz, per cui va in comando dello scambio già dal primo colpo. Spesso chiude e domina gli scambi con meno di 5 colpi. E non gioca mai di forza. Chi ha un gioco dispendioso è Musetti, che infatti con Alcaraz dopo due set esce distrutto fisicamente. Oppure Zverev che non ha colpi definitivi e imposta ogni scambio sul logoramento.
Poi Mazzoni parla di stanchezza mentale, e invece dopo 5 ore sinner ha fatto il break ad Alcaraz solo grazie alla forza mentale, che non gli è mai venuta meno anche se fisicamente stanco.
Quello che non è normale è Alcaraz fresco come una rosa dopo 5 ore e che non aveva neanche il fiatone. Ben vengano tutti i Sinner del mondo che dopo 5 ore a quei livelli mostruosi, danno cenni di stanchezza (e il livello non è mai calato visto che hanno giocato scambi meravigliosi fino all’ultimo punto)
Qualcuno mi faccia capire..ma quanti sarebbero, eccetto Alcaraz, i tennisti che possono trascinare Jannik a 4 ore ed oltre di gioco? quindi può stare tranquillo e sereno.
AO Djokovic 63%, UO L’olandese 66%. Conversione di prime di Sinner contro Alcaraz 70%, di seconde 50%. Possiamo anche dire che la seconda di Sinner è tanta roba ma alla fine la prima è meglio. Poi bisogna contestualizzare ogni singola battuta nel momento ma battere un 10% in più sarebbe stato ottimo, forse anche solo un 5%
Non ha mai avuto un gran fisico lo si è sempre visto. Se non chiude sempre in fretta è destinato a soccombere.
Mi hanno sempre fatto ridere quelli che lo danno plurivincitore slam come i Fab4 o che possa addirittura fare il Grande Slam.
Certo nulla è impossibile ma non lo si può dire di Alcaraz figuriamoci di Sinner che è un livello sotto.
Sarei curioso di sapere quanti hanno battuto Alcaraz in uno slam con una percentuale di prime inferiori al 55%. Secondo me nessuno. Penso che con una percentuale inferiore al 60% vieni bastonato, con una tra il 60 e il 70 te la giochi ma probabilmente perdi lo stesso.
Non condivido l’articolo
Diciamo che analizzando la partita
I tre mp mancati Hannno influenzato la 4 ora poi il pubblico ha fatto lasua parte e non ultimo
La sfiga che ha contro questo
Detto che “chi vince festeggia e che perde spiega”, vorrei inserirmi con un paio di notazioni.
Partite oltre le 4 ore. Lo considero un non problema. Alcune partite sono piuttosto vecchie e l’ultima partita dimostra come la sconfitta non risieda nel calo fisico ma seconde me in alcuna alcune mentali.
Braccino del tennista. All’inizio della carriera capitava piuttosto spesso che Jannik subisse immediatamente dei contro-break (successe già nella finale di Miami con HH) o che non riuscisse chiudere le partite.
Oggi succede molto meno perchè il suo livello gli consente ampi margini di successo.
Adesso gli capita solo contro ALcaraz e domenica sono state troppe le occasioni perse:
Secondo set: Recuperato da 5-2.
Terzo set: Controbreak immediato e da palla del 3-0 finisce sotto 1-4
Terzo set: recupera il break sul 5-3 e quando serve per restare nel set si fa ribreakare immediatamente
Quarto set: 3 match point sprecati sul 5-3
Quarto set: subisce il break quando va a servire per il match
Quarto set: minibreak recuperato nel tie-break
Quinto set: spazzato via da ALcarz nel supertiebreak quando sembrava aver spostato dalla sua parte l’inerzia della partita.
E vorrei segnalare che negli scontri diretti con lo spagnolo è successo molto spesso di essersi fatto recuperare quando era già in vantaggio anche di un set.
Caro Jannik togliti questa scimmia dalle spalle e vola ancora più in alto
Braccino corto significa essere molto attaccati al denaro o poco propensi al lavoro…
Per quello che intendi, basta dire braccino
Anche io, sinneriano fino al midollo, condivido la mancanza di killer instinct e di un po’ di cattiveria di Jannik quando le partite si dilungato e diventano estenuanti braccio di ferro. Chi parla di braccino esagera, è il n.1 del mondo ricordo, ma più garra e concretezza in quei momenti servirebbe, forse non è nella sua indole, ma non può sempre dominare tre set a zero, deve invertire la preoccupante statistica e vincere anche le battaglie, più che problema fisico lo definirei mentale, lui continua sulla falsa riga mentre ad esempio Alcaraz in quei frangenti da’ tutto. Per fortuna va citata per correttezza la prima Finale Slam vinta, contro Medvedev in Australia, sotto di due set la ribalto’ ma i match persi al quinto sono troppi e qualcuno, lo sappiamo, sanguinoso. Ci lavorerà, è un perfezionista per fortuna.
Pienamente d’accordo. Continuo a pensare che i problemi siano legati, più che alla battuta, a scelte sbagliate, dovute all’assenza dai campi ed ad un minor “feeling” con la terra battuta.
@ IvanIlTerribile (#4413629)
Ottima considerazione, anche perché mi riferivo alle 2 partite menzionate,non all’intera carriera di Jannik. In quei casi la tenuta fisica non ha inciso sul risultato, ma la paura di vincere sì. Da qui l’espressione braccino corto.
Caro professore, la supponenza delle sue argomentazioni è davvero fastidiosa,oltre al fatto di non essere stato in grado di capire il concetto del mio messaggio e dell’articolo a cui fa riferimento. Poteva risparmiarsi del tempo evitando di scrivere castronerie. Rilegga il messaggio, e forse comprenderà il concetto. Anche più di una volta, se dovesse servire.
Braccino corto è esagerato con Sinner, chiaramente, ma secondo me è corretto dire che non è un “killer” naturale. Anche questo aspetto, come altri, l’ha costruito nel tempo e con il duro lavoro. Nella prima parte di carriera, dove era già fortissimo, pagava rispetto ai super migliori anche in questo aspetto.
Infatti, a un certo punto del 2024, era uscita una statistica per evidenziare il salto di qualità che aveva fatto Sinner da fine 2023. In pratica si considerava la percentuale di giochi “chiave” nei quali Jannik aveva tenuto il servizio: per confermare un break o per chiudere un set/match. Ebbene, prima del famoso autunno 2023 Sinner aveva un percentuale di poco superiore alla media atp, qualcosa di mediocre. Dalla seconda parte del 2023, era diventato una macchina alla Sampras, con una conversione altissima. All’epoca di era detto merito del lavoro sul servizio e sulla gestione delle emozioni e dello stare in campo.
Secondo me ci sta che nei momenti più delicati e a maggior ragione dopo i mesi di stop, su questo aspetto (ad esempio il famoso servizio “quando serve”, che ti fa mettere l’ace proprio sulla palla break o servire una prima vincente sul 15-30) debba ancora ritornare al livello pre-sospensione.
Detto questo, non credo che nessuno o quasi si sogni fare la minima critica, secondo me se ne parla per esorcizzare la delusione: una specie di terapia collettiva!
Personalmente non mi trovo d’accordo con l’articolo, mi pare anzi una lettura fuorviate della finale RG.
1) A livello generale, certamente il servizio (vedasi anche la semifinale, anche peggiore della finale, sebbene mascherato da una fortissima superiorità nello scambio)
2) A livello puntuale, sono d’accordo con chi sostiene che Sinner non abbia ucciso il match quando doveva, e non eravamo alla quarta ora. L’italiano più killer di tutti gli odierni in queste situazioni secondo me è Berrettini. Nel game dei tre MP Alcaraz era sportivamente cadavere, a me pare che 3 chance di fila giocate così siano state una carenza. Allo scoccare del terzo MP, Alcaraz ha sentito un bel ‘Din Don’, il pubblico mancava poco scendesse in campo per suonargli la trombetta dritto nell’orecchio. La sensazone collettiva era che semplicemente il treno era passato e il game successivo era già in bilico prima di giocarlo. Jannik mi spiace dirlo ma ha fatto passare non un accelerato regionale, ma un Pendolino luxury.
A parti invertite, miracolato dal down mentale del suo avversario, nel quinto Carlos ci credeva e punto, e quando ci crede e sente di essere un po’ in surplace, allora diventa una belva, può letteralmente fare tutto, le sue palle non escono di 30 mm, semplicemente stanno tutte dentro,,,
Con Altmaier incappo’ in un giornata storta con più di 20 palle break buttate e un match point a favore deciso da un nastro. Quella con Alcaraz a New York persa per braccino nel game del 5-4 del quarto, a Parigi 2024 per uno smash sbagliato nel quarto dove stava giocando meglio di Alcaraz nei rispettivi turni di servizio e infatti sul 4-5 30-15 era avanti di due punti e infine domenica e sappiamo come..
Non parlerei neanche di statistiche ma di eventi fortuiti ognuno con una sua storia. Con Shapovalov, Medvedev e Zverev fu un miracolo arrivare al quinto per le condizioni precarie in cui ha giocato. Con Tsisipas ha recuperato due set e nel quinto il greco ha servito con il 90% di prime.
Statistica casuale e basta , Sinner ha la stoffa del campione che vincerà tanto in carriera. Alcaraz è un talento formidabile, alla McEnroe, Becker dei loro tempi. Si esalta ,ma come tutti i talenti schianterà prima
Io non darei troppo peso alle statistiche vecchie.
Il significato principale è che chi riesce a vincere due set su quattro contro Jannik, ha poi buone probabilità di vincere il quinto.
Il nostro ha però migliorato l’intensità del suo gioco, la sua capacità di tenere ritmi alti ed il servizio. Per questo, non succede spesso che perda in questo modo.
Al momento mi pare che, se sta bene, perde solo da Alcaraz su terra e su erba vedremo…
Il pressing di Jannik stronca tutti, l’unico che riesce a rimanergli a ruota per batterlo allo sprint è Alcaraz. Lo spagnolo sfrutta, nei momenti caldi, la sua maggior dinamicità ed intensità.
E’ però vero che la maggior dinamicità di Alcaraz pesa solo sulle superfici morbide. Sul duro il predominio di Jannik è netto e non è semplice per lo spagnolo mantenere lo stesso livello di forma.
Non so quanto sia necessario lavorare questo punto di miglioramento.
Il livello di Jannik è già altissimo, non so quanto varrà la pena intervenire sulla parte fisica, correndo rischi, per esempio di infortuni.
Sicuramente è importante mantenere la costanza nel corso dell’anno ed il predominio sul duro.
In realtà già con Nole dopo la terza ora si intravedeva qualche crepa , con il Serbo che aveva trovato una chiave di svolta e il nostro che cominciava ad essere perplesso. Con Alcaraz invece l’ho visto meglio è vero che ha sbagliato i match point però lo spagnolo era stato non sempre sul pezzo. Inoltre Carlos aveva capito come rispondere ai missili del rosso, mentre invece Jannik non è stato lesto a variare,avrebbe dovuto prendere spunto da Nole alle Olimpiadi quando lo tempestò proprio sul dritto .
Ah davvero? Ma le statistiche le leggete proma di lanciarvi in considerazoni su questo argomento? La locuzione “braccino corto” accostata a Sinner fa scompisciare dalle risate. Lo sapete che Sinner è al primo posto nella classifica Under Pressure Rating, con un coefficiente di 265.8? Giusto a titolo di curiosità, Alcaraz è sesto in questa speciale graduatoria. Tutti state giudicando sulla base di un match, l’ultimo, mancando la visione d’assieme, che è l’unica attendibile.
Se poi siete convinti che Sinner sia una macchina condannata a vincere è una vostra idea fuori dalla realtà. Per fortuna è un ragazzo come tutti, seppure con un talento e una testa fuori dal comune
5 ore e 29 minuti: Roland Garros 2025 – sconfitto da Alcaraz
5 ore e 26 minuti: Roland Garros 2023 – sconfitto da Altmaier
5 ore e 15 minuti: US Open 2022 – sconfitto da Alcaraz
4 ore e 41 minuti: US Open 2023 – sconfitto da Zverev
4 ore e 9 minuti: Roland Garros 2024 – sconfitto da Alcaraz
4 ore: Wimbledon 2024 – sconfitto da Medvedev
4 ore: Australian Open 2023 – sconfitto da Tsitsipas
3 ore e 55 minuti: Australian Open 2021 – sconfitto da Shapovalov bella statistica.
La finale di domenica ha avuto un epilogo amaro, ma sul fronte della resistenza direi che Sinner ha tenuto benissimo, se fosse stato esausto non l’avrebbe portata al super tie-break. Sicuramente bisogna rendere più affidabile la prima di servizio, e forse lavorare sul piano mentale. Normalmente Jannik l’avrebbe chiusa al quarto con il servizio solo che i 3 match point sprecati con unforced in successione lo hanno spiazzato. Il problema è che per migliorare il rendimento oltre le 4 ore bisogna fare pratica e ci sono pochissimi giocatori capaci di spingerlo a quel punto a parte Alcaraz che è un maestro nelle partite lunghe.
La magica porzione altoatesina stava neutralizzando la magica porzione dei Pirenei.
Secondo me, sinner è già una macchina perfetta per il tennis e lo era già con piatti.
Per farlo diventare LA macchina perfetta, bisogna ricorrere alla bioingegneria sperimentale..
Lui ha già dimostrato di poter vincere partite dove al set precedente ha fallito il match point. Il problema è che se la partita si allunga troppo la soffre. Deve migliorare la tenuta fisica e questo non è una cosa che viene fuori solo ora. Avrà tutto il tempo nelle off-season per lavorare sulla resistenza. Comunque secondo me già il fatto che sia riuscito a fare finale a Roma e quasi vincere Parigi dimostra che ha fatto un ottimo lavoro nei tre mesi di pausa.
Ragazzi il benzinaio non deve cambiare proprio nulla nel suo gioco, intendo intensità, velocità, pressione continua e meccanica/dinamica dei colpi. È perfetto così! Si certo migliorare i servizio, la tecnica e la tattica si può sempre, ma non devono farlo anche tutti gli altri? Ha rischiato di vincere il Roland Garros in una partita durissima contro un campione suo pari. Suvvia ora è dominante su tutte le superfici. Godiamocelo e buon tennis a tutti.
Non era 5 – 4: era 5 – 3 (tre)
…
Alcaraz serve “seconda” sullo 0-30
Alcaraz serve “prima” sullo 0-40, non molto incisiva (179 km /h)
Alcaraz serve “seconda” sul 15-40, assai debole !!! (144 km /h)
Alcaraz serve “prima” sul 30-40, (206 km /h) Sinner ribatte agevolmente, ma poi spreca anche il terzo match-point con un gratuito
…
Il pubblico disturbava pesantemente Alcaraz mentre serviva
@ simposio (#4413510)
Si però con Alcaraz la sfiga va sempre contro Sinner..sarà un caso oppure è Sinner che non tiene mentalmente con lo spagnolo,io direi la seconda
Sinner in resistenza fa schifo,probabilmente dei top10 è quello che in questa categoria sta messo peggio..è semplicemente impresentabile
@ Gimaxx75 (#4413583)
Tanto meglio….
Il vero problema è il braccino corto.Jannik non è uno dal carattere freddo.Se lo impone per non far capire all’avversario quando si innervosisce. Spesso è capitato che si irrigidisca in un turno di battuta importante, ma il 99 per cento delle volte ne è venuto fuori alla grande. Us open con Alcaraz e RG ,sempre con Alcaraz, li ha persi per questo motivo.L’unico match dove a memoria è andato in crisi fisica è quello con Zverev.Negli altri incontri invece non ho notato questo problema. Principalmente è un problema di testa,che è comunque risolvibile, e se riesce ad aumentare anche la tenuta fisica…bastano meglio…
@ Alex (#4413530)
Condivido l’analisi. Il Sinner attuale anche dal punto di vista fisico è cresciuto esponenzialmente rispetto a quello di due anni fa e forse anche di un anno fa. Ho visto un Sinner a Parigi che dopo 5 ore reggeva molto bene fisicamente, due anni fa sarebbe crollato al quinto, fisicamente e psicologicamente, vista l’intensità del match sotto tutti i profili.
Poi ovviamente le statistiche sono quelle correttamente riportate nell’articolo, ma per fortuna sembra aver fatto un salto di qualità anche sotto questo profilo.
Il problema è Alcaraz, ed è un problemone, perchè è un tennista con enormi mezzi tecnici e fisici che se “esaltato”, di fatto è stato resuscitato dal nostro nel quarto ed ha fiutato la “remontada”, può risultare per tutti incontenibile, e per me è già tanto che Sinner lo abbia portato al tie decisivo.
Però Sinner ha una testa speciale e lo sappiamo bene. Quindi non mi stupirei che riuscisse a invertire negli anni futuri l’andamento dei testa a testa anche con Alcaraz, con vittorie anche nei palcoscenici slam.
Ma perché parli come se fosse stato infortunato? Poteva allenare di tutto e di più invece sembra si siano concentrati troppo sulla parte atletica e poco sull affinare la prima di servizio, o il suo punto debole, il dritto in corsa e la stessa difesa a destra
Con un altezza di molto superiore a quella normale, quasi bassa, di Alcaraz, bisogna assolutamente migliorare il servizio. Dopo la finale, sentir dire addetti ai lavori, che Alcaraz serve simile a lui e bisogna accettare questa parità è proprio ridicolo.
Ciò non toglie che abbi fatto piùace di Alcaraz senza neppure un doppio fallo, ha fatto più punti con la prima e meno con la seconda rispetto allo spagnolo. Nel quinto ho notato anch’io che batteva con più scioltezza, ed Alcaraz era probabilmente meno rapido nel rispondere. Continuo a pensare che il problema non sia la battuta in se ma come batte nei momenti decisivi. Non credo, però, sia un problema di tenuta mentale, ma di scelte. Sulla terra battuta non si “fida” della sua capacità di gestire lo scambio, cerca il punto diretto.
@ livio (#4413556)
Lo dici tu che è stato tre mesi senza toccare palla, ma non è così! enzo
Le statistiche però vanno sapute leggere e interpretare. Non si possono accumulare casi così diversi e considerarli tutti insieme senza distinzioni.
Praticamente tutte le partite citate sono precedenti all’estate del 2023, quando doveva ancora compiere il salto di livello che lo ha migliorato sotto tutti i punti di vista. C’è stato Zverev agli US Open 2023, vero, dove ebbe i crampi. Ma come disse poi furono più dovuti al lato mentale che fisico.
Quelle successive sono contro Medvedev a Wimbledon 2024, quando sappiamo tutti come arrivò a quella partita ed è un miracolo se sia sceso in campo e se sia arrivato al quinto set. Quindi paradossalmente è un segnale opposto rispetto al fisico.
A maggior ragione poi la recente finale contro Alcaraz, 5 ore e mezzo giocate a quei livelli sono brutali e inimmaginabili. E infatti è stata la finale più lunga di sempre del Roland Garros (il torneo più dispendioso). Questa è proprio una prova di quanto fisicamente sia cresciuto e non c’entra nulla il fatto che poi abbia perso o che sia calato (e grazie al cavolo) nel set finale.
Proprio questa partita ha certificato oggettivamente e una volta per tutte quanto non sia più valido il discorso fisico, perché qualsiasi altro giocatore (e forse anche della storia) non avrebbe retto per così tanto tempo a quei livelli. E nonostante il principio di crampi e la stanchezza del quinto, è riuscito nel giro di poco tempo a riprendersi e pure a recuperare il punteggio.
Insomma, è un non problema, uno di quei temi-slogan che vengono buttati là senza reale analisi e approfondimento.
Anche perché il fatto poi è che quasi nessuno è in grado di portare Sinner al quinto set e di impegnarlo per 4 ore o più.
E’ questo il fatto. Quante potranno essere le controprove?
Praticamente nessuna, a meno che Sinner non trovi una giornata in cui fisicamente non è al meglio (e questo renderebbe quella situazione non valutabile da quell’aspetto). L’unico è un Alcaraz al 100%, che sappiamo tutti essere in grado di resistere più di chiunque altro.
Quindi non ci si può nemmeno aspettare che questa statistica si inverta.
Altra cosa. “Non sono molti i punti vinti sull’uno-due, facendo poca fatica”.
Non è assolutamente vero.
Grazie agli enormi miglioramenti sul servizio, se andate bene a valutare, i punti ottenuti direttamente o sul secondo colpo sono tantissimi. Ad esempio Alcaraz ne ottiene molti meno.
E non è solo una questione di prime di servizio, guardate anche quanto è migliorata la seconda (che è praticamente una prima bis). Anche l’altro giorno contro Alcaraz per tutto il primo set ha servito quasi meglio la seconda, facendola rimbalzare tantissimo e mettendo in difficoltà lo spagnolo, che per tratti non ha saputo rispondere.
Da questo punto di vista è diventato uno dei migliori servitori.
E, ripeto, non si riduce tutto alla percentuale di servizio. Anzi, quello, preso da solo, è un dato che trae piuttosto in inganno.
Oltre alla prima e al numero di ace è più indicativo il numero più generale di punti ottenuti direttamente o al secondo colpo, la qualità della seconda e la capacità di servire bene nei punti più importanti.
Sotto questo aspetto Alcaraz è assai più indietro. Ottiene pochi punti diretti con il servizio e quasi sempre il ribattitore riesce a far iniziare lo scambio, portando lo spagnolo a dover così giocare ogni scambio nei turni di battuta.
@ borg (#4413564)
Non ha giocato benissimko, il servizio è stato un disastro. Con le seconde palle ha mandato a nozze lo spagnolo. enzo
Parliamo piuttosto del pubblico.
Se anche il pubblico UK, USA e Aussi saranno ostili al pari di quello francese per i soliti triti e ritriti motivi (Alcaraz più simpatico, clostebol, ecc) allora Jannik dovrà sviluppare dei meccanismi di difesa; se invece sarà solo una anomalia francese, io credo che il becerume di matrice transalpina potrebbe essere subìto solo una volta all’anno al RG, torneo che ai fini del prestigio di carriera può anche essere vinto una sola volta.
Curiosa questa raccolta dati sulle partite di Sinner,sucuro perdente quando il match supera le quattro ore. Non sarà che è un pò, solo un pò, “gracilino”? enzo
Domenica ha giocato benissimo suvvia. E’ stato solo sfortunato.
Se sul 30/30 6/5 al 5o Alcaraz non avesse avuto la fortuna di difendersi all incrocio delle righe , Sinner dopo 5 ore sarebbe tornato a matchpoint e in quel momento stava giocando benissimo.
Poteva finire li’.
Si tratta di una statistica che comprende nuneri troppo bassi per definire un trend, troppo lontani l’uno dall’altro come quello del 2021 con Shapovalov, e molto “caratterizzati”: 3 su 8 sulla terra battuta, quando su questa superficie si gioca solo il 25% degli Slam, e, tranne che in un paio di casi, match successivi s periodi di forma scadenti o inficiati da gravi problemi fisici, originatisi non sulla lunghezza ma ad inizio match:
AO 21: il giorno dopo aver giocato la finale di Adelaide
RG 23: scarso periodo di forma dovuto ad allergie
USO 23: crampi all’inizio del secondo set
RG 24: rientro dopo un mese in cui non si era praticamente allenato
W 24: collasso all’inizio del secondo set
RG 25: stop di 4 mesi con solo 13 partite giocate dopo il rientro
Solo agli AO del 2023 ed agli USO del 2022 le condizioni fisiche apparivano buone.
La verità è che se sta bene e gioca su superfici veloci vince prima.
Dopo tre ore di gioco, al terzo set, punteggio 5 a 3, Sinner ottiene tre Match-Point contro uno stralunato Alcaraz , sostanzialmente dominato fino a quel momento.
L’ orologio sullo sfondo segna 3 ore e 43 minuti.
Il secondo dei tre Match Point a favore di Sinner arriva con il pubblico che urla e disturba pesantemente Alcaraz al servizio, il quale, con le spalle al muro, mette di là una insignificante debole seconda palla…
Sinner si avventa e spara fuori la risposta di almeno DUE METRI (2 metri !).
Negli altri due Match-Point a proprio favore il Sinner produce due GRATUITI, mentre non è che Alcaraz facesse niente di diverso dal solito , o dalle precedenti tre – 3 – ore di giuoco e 43 minuti.
Sinner stava benissimo fisicamente e tecnicamente ma, purtroppo, è crollato, un BLACK OUT totale sui tre comodissimi Match Point, quando non era per nulla stanco, anzi…
Da vedere se recupererà, ce la può fare certamente, uno “schock” del genere.
Tutte le altre sono barzellette perché è ovvio che in età più giovane uno come Sinner, in fase di crescita e magrissimo fino ai 21 anni non poteva certo essere granché resistente rispetto ad un atleta assai più robusto e con la crescita terminata già ai 18 anni.
La tecnica attuale della prima di servizio di Sinner è poco affidabile, mentre la seconda è discreta e non a caso detiene nel circuito una delle migliori percentuali di punti ottenuti con la seconda. Ma attenzione, questo accade perché con la seconda fa partire un colpo piazzato e poi si mantiene pronto a spingere fin dal colpo che segue la risposta, tattica che funziona con la stragrande maggioranza degli avversari e che gli consente spesso di chiudere l’incontro senza mai perdere il servizio (salvo qualche distrazione quando è già di molto in vantaggio).
Parliamo quindi dei casi in cui il giocare con troppe seconde decisamente non basta. La sua prima, dicevo, non è affidabile e spesso tende a essere troppo lunga.
Se si osserva bene il movimento di preparazione si vede già dal lancio che è troppo basso tant’è vero che, lungo com’è, deve flettere un bel po’ per poter colpire la palla dall’alto. Non so chi gli abbia inculcato di lanciare così basso e perché… Forse per controllare meglio la direzione? Per arpionare la palla in schiacciata? Fatto sta però che così la traiettoria gli si allunga e l’errore diventa più facile. Nella seconda, poi, fa più o meno lo stesso ma a velocità più ridotta e con più giro, quindi il controllo è assicurato. Nel quinto set della finale di Parigi, dopo aver preso un break, si è visto che Sinner ha cominciato a servire meglio anche perché ovviamente non voleva perdere il contatto con l’avversario. Ebbene, ho notato che in quella fase il suo lancio di palla era più alto, la percentuale di prime più elevata e i suoi game di servizio li vinceva puliti e senza i patemi dei set precedenti. Forse in quei momenti era tornato alla tecnica che aveva avuto prima della pausa? Oppure qualcosa gli ha suggerito che doveva cambiare perché non aveva più nulla da perdere e il suo è stato quasi un automatismo (purtroppo sopravvenuto troppo tardi)?
Secondo me è comunque un problema che può rimediare in breve tempo, immagino che nel suo team si stia rivedendo l’esecuzione dei suoi servizi e che si vorrà apportare dei cambiamenti, un po’ com’è avvenuto per la tecnica della risposta (con quella posizione alla Nishikori) che nel complesso è stata un’innovazione positiva
insomma…uno sta fermo 3 mesi senza toccare la palla, rientra e nel giro di 2 settimane arriva in finale e lotta per quasi 6 ore di gioco a livelli impossibili per ogni uomo… ma sta cosa non va bene.. difficile capirvi.
insomma…uno sta fermo 3 mesi senza toccare la palla, rientra e nel giro di 2 settimane arriva in finale e lotta per quasi 6 ore di gioco a livelli impossibili per ogni uomo… ma sta cosa non va bene.. difficile capirvi.
Concordo. Anche perché quasi sempre nei match lunghi ha trovato pubblico che tifava per l’avversario. Contro Medvedev il pubblico era dalla sua non a caso. Molti pur deprecando il comportamento del pubblico non gli attribuiscono un peso nell’evoluzione del match. Io penso invece che su questo aspetto sia necessario lavorare perché potrà capitare molto spesso. Devo dire che il comportamento esemplare di Jannik a Parigi gli ha garantito un credito che mi viene da pensare che tifo “contro” in senso stretto non ne avrà quasi più.
A me è sembrato fisicamente a posto al quinto set al RG, a differenza degli altri match nei quali ha avuto, per un motivo o un altro, problemi fisici.. anche mentalmente mi è piaciuto, insomma non mi preocuperei, Jannik oggi può reggere bene i cinque set e, ne sono certo, a breve invertirà una tendenza sinora negativa
Panichi sostanzialmente ha fallito con Sinner,3 mesi un pó butatti nel cessò,dovevano aumentargli la resistenza sulla lunga durata e fino adesso non c’era stato modo per verificarlo perché le partite di Sinner sempre sotto le 2 ore e mezza sono finito,quando poi ha affrontato Alcaraz che si è andati sopra quell’orario fisicamente era cotto,nel terzo set si è preso un parziale di 4-0,poi è arrivato a reggere altre 3 ore più di cuore che di fisico ma ormai non scattava più,arrivava in ritardo sulla palla e quando Alcaraz lo chiamava avanti non partiva neanche più.Come per Berrettini è evidente che ci sono dei limiti che non si possono superare ed averli così giovane è abbastanza importante,man mano che invecchierà andrà sempre peggio
nel game dove ha servito per il match, se proprio vogliamo essere precisi, ha messo due prime, e ha fatto solo un punto giocando peraltro una volee difficilissima, quella del 15-15. Va detto sia che alcaraz ha giocato alla grande quel game, ringalluzzito com’era dall’aver appena salvato 3 MP, e poi che, almeno contro alcaraz, non basta mettere solo la prima, perché può risponderti tranquillamente e anche bene. Deve essere una prima precisa e incisiva. Poi sicuramente l’aver servito due seconde quando era sotto 15-30 non lo ha certo aiutato
Povero Jannik, posso dirlo? Queste continue analisi statistiche sono deprimenti e seppur oggettive non aiutano di certo il morale del momento e mi auguro che chi per lui lo tenga protetto dal dover farsi del male a leggerle. Detto questo, di fronte aveva un caterpillar in rimonta e con l’adrenalina alle stelle alimentata anche da un pubblico ferocemente fazioso. Ed è comunque durato 5h e mezzo sempre ad un soffio dal vincere. Lui aveva dato più nei primi set, Alcaraz più negli ultimi, sono scelte tattiche. Che poi si possa migliorare ancora è innegabile, ma mi concentrerei molto di più su questo maledetto servizio che lo abbandona sempre nei momenti cruciali (la testa) e una cazzimma agonistica ancora insufficiente per abbattere gli avversari più tenaci (la testa). Ma dato che Jannik è un re nella gestione mentale, non dubito che saprà mettere a posto anche questo.
E’ vero che il servizio è ballerino, il più delle volte però indica il tuo status quo, uno alto 1,91cm deve avere una percentuale almeno del 60% se vai sotto vuol dire solamente che la tua concentrazione è bassa e condiziona il resto del gioco (io personalmente guardo oltre la percentuale del servizio se sbagli di un niente oppure di un metro)
C’è un utente qui su livetennis che parla sempre della tensione delle corde. Su questo argomento e a proposito di match che si allungano molto, ho letto qualcosa di interessante che riguarda Djokovic. Se non ho capito male, si fa incordare le racchette con tensioni leggermente diverse: tipicamente parte con la tensione maggiore per poi poter decidere in base a come sente la palla e alle condizioni cosa usare. Secondo me una strategia simile può aiutare nei match lunghi: dopo tante ore la palla la si dovrebbe sentire comunque bene e quindi avere naturalmente più controllo e a quel punto ci si può far aiutare dalle corde a generare potenza.
Poi è vero che domenica non c’è stato un calo evidente e aveva comunque di fronte un avversario fortissimo, però secondo me quando la forza delle gambe era calata leggermente, era costretto a sbracciare molto di più rispetto all’inizio.
Le sue partite non durano tanto perché le vince prima, ma può anche capitare che per mille motivi (avversario del livello di Carlos, giornata storta ecc…) si possano allungare e a quale punto bisogna trovare soluzioni e mi sembra che Jannik abbia sempre dimostrato di saper esplorare tutte le possibilità.
La quarta ora non è un problema per Sinner ma una Sentenza cioè “gioco-parità-incontro per l’avversario di turno. Peccato.
in pratica per tutte le partite citate avete trovato una scusa,
quindi la cosa non è più un problema!
Fantastico, problema risolto!
Considerando che le partite che supereranno le 4 ore , in tutta la sua carriera, saranno tra il 4% e il 7% , direi : Bene , continua cosi’
Si sta dedicando a vincere le partite che rappresenteranno il 93/96% della sua carriera quindi questo articolo è stato scritto solo per mancanza di argomenti . Capisco che bisogna lasciar scrivere articoli a tutti ma scrivere sul nulla prima o poi annoia
Dopo le 4 ore è un bancomat x gli avversari, ed è certificato da statistiche dure e crude.
scusate ma concordo parzialmente.
Sinner 2025 non è Sinner 2021-2022-2023
Ha completato maturazione fisica molto più tardi. Si dice che fino a poco tempo fa cresceva ancora in altezza. Ed è cresciuto tecnicamente sempre più tardi.
Questa statistica andrà vista partendo da quest’anno o al massimo da fine 2023 ovvero da quando ha iniziato a primeggiare.
Altro tema: il Sinner da fine 2023 è un giocatore dominante. Non ha bisogno di giocare oltre 4 h e fino al quinto set negli slam.
La prova regina è stato questo RG. E’ arrivato in finale giocando meno ore di tutti e vincendo sempre 3 a 0.
Aggiungo piccolo dato emblematico. In questa statistica non rientra il primo AO 2024 vinto in 5 set ma in 3 ore e 46 minuti!!!
Si fanno i paragoni (giustamente) con Alcaraz. Anche se ha poco senso ora e poi su questo tipo di dato fisico, ma sarebbe opportuno farli fra qualche anno.
Ovvio che è avanti! E’ un talento nato pronto fisicamente e tecnicamente. A 18-19 anni era già pronto. Ci ricordiamo Sinner a 20 anni?
In questa statistica Alcaraz primeggia anche perchè i suoi alti e bassi spesso lo portano a giocare di più e più set del previsto.
Basta vedere ultimo RG dove con avversari di basso livello ha lasciato 4 set per strada.
Poi nell’articolo si cita il tema del servizio. Secondo me non è stata la causa principale della sconfitta. Su terra conta meno, e se di fronte hai Alcaraz ancora di più. Le % sono state basse per entrambi. Ci sono stati 14 break.
Semmai qui non è un tema di % ma di efficacia del servizio nel momento giusto. Hanno giocato 400 punti in due.
Su questo si, possiamo discutere e qui credo sia un tema di concentrazione. Lui sa servire bene nel momento opportuno. Ma forse i 3 MP lo hanno destabilizzato. Sfido chiunque
Guardate le statistiche al servizio dei due al quinto set al netto del tie break. Sinner si è tenuto a galla penso grazie alla prima. Vedo un 60% di prime e 80% di punti vinti con la prima. Ma questo dato include il 10 a 2 del tie break.
Se guardate i maledetti 5 punti del 5-4 dal 40 a 0, Alcaraz ha servito se non erro 4 prime e una seconda. Su 4 prima ha fatto 1 ace. Sulle altre 3, Jannik gli ha risposto sempre. Così come ha risposto sulla seconda, forse il punto più maledetto dei 3 MP
La stanchezza va vista meno superficialmente, secondo me. Se sei stanco, anche se arrivi sulla palla, ci arrivi “male”, le gambe non sono dove e come dovrebbero essere, il caricamento del colpo viene parzialmente compromesso. Il colpo risulta imperfetto, e diventa corto o scentrato o proprio sbagliato.
Il classico granello di sabbia nell’ ingranaggio. Con uno come Alcaraz,fare un colpo che non lo mette sotto pressione, significa vedersi arrivare un vincente.
Articolo giustissimo, ma era evidente a tutti che il problema principale era la prima di servizio. Che poi nel caso di Jannik, secondo me, coincide con la pressione subita. Era un appuntamento particolarmente importante.
è giusto vedere anche questa statistica come uno spunto al miglioramento.
vuol dire che nei match testa a testa che tirano molto lunghi se l’avversario riesce impattarlo alla fine lui risulta in debito di energie rispetto all’altro.
Serve fare più corsa e più fiato 😉
Ma è migliorato moltissimo dai, lo ha dimostrato domenica. Rispetto a 2 anni fa è un altro giocatore.
Quoto pure le virgole
Da un punto di vista atletico ha avuto solo un calo fisiologico nel terzo set, per il resto secondo me ha tenuto alla grande fino alla fine ( e non dimentichiamoci che sul 5-4 per Alcaraz è stato capace di ribaltarla ed andare 6-5 15/30….Alcaraz in quel momento ha tirato fuori 2 punti da alieno su colpi di Jannik potentissimi che avrebbero portato punti contro chiunque altro…) quindi ha dimostrato di aver fatto un grande salto sulla tenuta rispetto all’anno scorso.
Il vero cruccio di domenica è stato il servizio, bastava a mio avviso un 10 – 15% in più di prime in campo e l’avrebbe portata a casa.
La percentuali di prime deve assolutamente alzarsi e diventare più costante , almeno da stare su un 65%, soprattutto in vista della stagione sull’erba dove diventa ancora più determinante.
Forse in tal senso può aver inciso anche molto il periodo d’inattività…sappiamo che lui sul servizio ha fatto enormi progressi ma non ha ancora quella fluidità nel movimento…mi auguro che faccia un po’ lo stesso percorso di Nole su questo fondamentale.
Due o tre di queste le ha perso per un puro caso….altrimenti ora non avrebbe ragion d’essre questa statistica. Il problema quindi almeno pe rme non è l’endurance e lo ha ampiamente dimostrato in quest’ultimo scontro. Una sola parola: SERVIZO!
Ma non creiamo problemi che non esistono: ha fatto più punti di Alcaraz, ha avuto 3 MP… Poteva tranquillamente vincere quella partita, l’ha persa e pazienza.
Ovvio che per fare giocare Sinner per oltre 4 ore deve esserci un avversario che lo mette in difficoltà (o che lo stesso Jannik non sia al 100%, come ad esempio Wimbledon dello scorso anno) e può arrivare la sconfitta…
Io mi preoccuperei più per le sconfitte in meno di un’ora e mezza che per quelle oltre le quattro ore…
Infatti. Questa volta non parlei proprio di “calo fisico”.
Alcune delle partite dell’elenco le avrà perse per un calo fisico (ma, tra quelle delle lista, ad esempio NON quella vs Altamair dove giocò semplicemente sempre in modo pessimo per tutta la gara, nè quella dello scorso anno contro Meddy, dove sappiamo che aveva avuto problemi della notte. Direi, invece, solo le altre due del 2023 e forse quella del 2022).
In questa, invece, il 5° set ha dimostrato che fisicamente era più o meno allo stesso livello di CA (altrimenti non recuperi quel break, ma invece vieni travolto per 6-0 in una decina di minuti) ed è irrilevante che CA abbia giocato meglio il tie-break finale: era un “momementum” della partita che gli arrideva (così come invece in altri “momentum” arrideva a JS:come, ad es., proprio gli ultimi 3-4 games del quinto set).
Js ha perso al Roland semplicemente perchè ha servito troppo male per TUTTA la partita (non che lo ha sommerso di aces ed ha tremato soltanto nel quarto quando ha servito sul 5 a 4: ha invece sempre servito male) e se contro CA non migliorerà le % della prima (ad ogni sua buona prima, anche se CA faceva una risposta super-miracolosa che nessun altro al mondo avrebbe fatto, alla fine cmq il punto era di JS), nei 3 su 5 contro un CA in forma continuerà a perdere varie finali su qualsiasi superficie… (preciso questo perchè naturalmente tutto cambia nei 2 su 3 o con un CA non al top)…
se le cose vanno avanti come a Parigi piu che altro temo proprio che Sinner dovrà “copiare” una pagina del quaderno di Djokoic , quella relativa alla reazione nei confronti di un pubblico ostile-fastidioso.
Sinner non ha perso per mancanza di forze fisiche bensi mentali-caratteriali.
accettare che il pubblico ti giochi contro e cerchi di deconcentrarti , ed anzi riuscire a sfidarlo e farsene forza , questo temo dovrà riuscire a fare
Beh, peró nella partita di domenica da questo punto di vista non c’é stato questo gran calo, lo dimostra il break recuperato al quinto. Consideriamo anche che Alcaraz é forse il migliore in queata statistica.
Il problema domenica, più che il calo fisico e/o mentale, é stata la mancanza di cattiveria (e servizio) quando ha avuto l’occasione di chiuderla, e questo già dal terzo set, quindi ben prima della quarta ora
Secondo me fino ad arrivare alla sconfitta con Altmaier, non si trattava ancora del vero Sinner.
Il Sinner che ha fatto il salto di qualita’, intendo…
Con Medvedev agli Australian Open ha vinto al quinto da 0-2
La sconfitta di domenica e’ stata viziata secondo me da una serie di fattori.
Poche partite sulle gambe. Alcaraz veniva dalla vittoria di Montecarlo, la finale di Barcellona, la vittoria di Roma…era molto piu rodato di Jannik che non giocava da 3 mesi e aveva solo Roma nelle gambe.
Da non sottovalutare l’atteggiamento estremamente ostile e incivile del pubblico francese, che potrebbe avere avuto il suo peso.
Detto questo, se una di quelle 3 risposte sul match point, non fosse andata fuori di un soffio, non staremmo a parlare di questo argomento 😀
Certe volte tendiamo a sottovalutare anche il fattore fortuna, che ESISTE eccome nello sport.
A Roma per esempio, era lui ad avere la spinta del pubblico. Se avesse vinto quel primo set, chissa’….e a parigi, non ha vinto per una risposta andata fuori di pochi centimetri.
se mette a posto il servizio, ritornato ballerino e poco efficace dopo lo stop, non ci arriva alla quarta ora; nella finale “maledetta” a parte essere stato rimontato dallo 0 40, non ha sfruttato il game al servizio che sarebbe stato decisivo e invece ha perso a 15 e senza mettere una prima. E’ lì che deve lavorare, deve essere sicuro che quando gli serve il servizio c’è
Deve migliorare sicuramente, le statistiche sono impietose in questo, ma a Parigi, calo mentale/ fisico nel terzo set che ci poteva stare benissimo, dal lato atletico e della resistenza è stata una grandissima prova dai, molto diversa dalle sconfitte passate al quinto.. sul servizio, verissimo, nelle percentuali di prime e nella costanza di queste, puó migliorare parecchio ancora