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WTA. Il Baltic Open di Jurmala si trasferisce ad Amburgo

15/02/2021 20:39 3 commenti
WTA. Il Baltic Open di Jurmala si trasferisce ad Amburgo
WTA. Il Baltic Open di Jurmala si trasferisce ad Amburgo

Ennesimo trasferimento dell’evento su terra rossa. Dopo una sola edizione, nel 2019 al Lielupe National Tennis Center di Jurmala, appena fuori Riga, in piena foresta, vinta dalla tennista lettone Sevastova, il Baltic Open è stato cancellato nel 2020 a causa della pandemia ed ora si è avuta notizia del suo trasferimento. Un altro.

Ricordiamo infatti che il neonato torneo andava a sostituire il sontuoso Moscow River Open, dotazione di ben 750.000 dollari, disputatosi anch’esso per una sola edizione nel 2018 che passò alla storia per essere il primo torneo in decenni con una finale di giovanissime, neppure diciottenni, Danilovic e Potapova, con la vittoria della serba sulla russa che si consolò vincendo il doppio in coppia con Zvonareva.

La licenza dell’evento è stata acquistata da Sandra and Peter-Michael Reichel, già coinvolti nei tornei ATP di Amburgo e WTA di Linz, che intendono trasferire la manifestazione proprio in terra tedesca. Clijsters, ultima tennista a primeggiare ad Amburgo nel 2002 prima che il torneo fosse annullato, non ha nascosto il proprio entusiasmo spingendosi a chiedere le date esatte di svolgimento del torneo, che devono essere ancora decise, anche se è molto probabile che il torneo verrà inserito prima del Roland Garros.
Salgono quindi a cinque gli eventi WTA che si tengono in Germania, contando pure il torneo su terra rossa indoor di Stoccarda, quelli su erba di Berlino e Bad Homburg, e il torneo di Norimberga (spostato da quest’anno in Renania, forse a Colonia).


Un Grazie a Mandrake


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3 commenti

ilpallettaro (Guest) 16-02-2021 08:15

la wta non sta in piedi

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sebaSeppi 15-02-2021 21:52

Immaginavo che avrebbe avuto vita breve questo torneo. D’altronde nei paesi baltici non c’è mai stata una fortissima passione per il tennis, nonostante gli exploit nell’ultimo decennio di Gulbis, Kanepi, Ostapenko, Sevastova, Konteveit.

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Mandrake. 15-02-2021 21:21

Personalmente sono per la chiusura di strutture -di qualsiasi tipo- in spazi non adatti. Il centro di una foresta non è il luogo dove costruire un impianto tennistico. Vale per il Baltic Open di Jurmala, ma vale anche per il challenger di Tallahassee che andrebbe annullato o spostato in diversa sede.
Ci sono altri tornei che sono più che bizzarri per le condizioni in cui si svolgono. Penso ad esempio ad un Dubai (che si è accaparrato perfino un combined) che si svolge in una “oasi” alberata, laddove il resto della città vive in un clima e panorama desertico. Dal lato opposto del golfo c’è il combined di Doha che ha una struttura tennistica di assoluto primo livello, il Khalifa Center; dei tabelloni “profondi” con un grande numero di partecipanti; e si gioca in orari con un clima accettabile. Quindi Doha non solo ha dimostrato che si può fare, ma che le oasi non sono necessarie.
Analogo discorso vale per Noumea, dove si gioca, e si inaugura la stagione dei challenger, in Nuova Caledonia, e a Lisbona in Portogallo, le cui sedi sono devastate da bizzose e continue raffiche di vento che non rende certamente facile giocarvi.
La sede del Madrid Mutua Open poi è un’assurdità fra le assurdità al punto da far aprire accesi dibattiti fra gli appassionati sulle atipiche condizioni di gioco ( terra, ma veloce), i cui campi di tennis sono costruiti letteralmente su di una laguna a margine del fiume Manzanarre. Neppure a Orlando in Florida si sono spinti fino a quel punto, costruendo il mega impianto tennistico dell’USTA (100 campi di tennis) accanto a due considerevoli lagune, ma non sopra di esse, seguendo in tal modo l’esempio del torneo di Rio.
Hanno fatto molto meglio i Nadal con l’Accademia e la nuova sede del torneo ATP su erba, entrambe sviluppate fuori città su dei terreni brulli senza dover modificare pesantemente l’ambiente circostante o dover costruire stadi avveniristici per consentire al pubblico di parteciparvi (di cui sono pieni diversi tornei australiani).
Da questo punto di vista quindi ben vengano il progetto sudamericano per la creazione di nuovi tornei, sulla scia di quelli istituiti e in fase di consolidamento in Messico (nuovi challenger negli ultimi due anni e la costruzione di nuovi stadi ad Acapulco) e la crescita costante della presenza cinese. Anche perché a parità di superficie di gioco sarebbe meglio far evitare ai tennisti l’esperienza di Drummondville, torneo canadese che si svolge indoor mentre all’esterno ci sono -20 °C. E il torneo ATP di Monaco di Baviera, che si gioca all’aperto e a 0°C, al quale va la palma (ma sarebbe meglio dire il cristallo di ghiaccio) del più frigido fra i tornei ATP.

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