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Mallaurie Noel: “gioco a tennis con gentilezza”. La 22enne transalpina si racconta ai lettori di livetennis

10/10/2017 12:35 6 commenti
Mallaurie Noel classe 1994 e n.699 WTA
Mallaurie Noel classe 1994 e n.699 WTA

“Bisogna ammettere, signor Ralph, che avete trovato un modo simpatico per dire che la terra è rimpicciolita; solo perché ora si può fare il giro del mondo in tre mesi…/In 80 giorni soltanto – disse Phileas Fogg./ E’ vero, signori – aggiunse John Sullivan – 80 giorni”.

E fu così che il londinese Phileas Fogg, insieme al suo cameriere francese Passepartout, accettarono la scommessa di circumnavigare il mondo in 80 giorni: la fantasia profetica di Jules Verne costruì un’appassionante romanzo, che ha conquistato l’ammirazione di generazioni intere di lettori di ogni paese del globo.

Ogni anno migliaia di giovani ragazzi, novelli Phileas Fogg, con le racchette in spalla, si spostano nel mondo inseguendo un sogno, un’emozione, un trofeo, che siano il Roland Garros o un torneo da venticinquemila dollari in un continente lontano, cercando un passepartout per il successo. E certo, questo continuo viaggiare, per molti di loro, dura ben più di 80 giorni. Qualcuno è partito da Nantes, proprio la città natale di Jules Verne, il più irriducibile dei sognatori. Qui è cresciuta da bambina e si è formata tennisticamente Mallaurie Noel, la giocatrice che incontriamo in questa nostra intervista.

Allora Mallaurie, raccontaci un po’ di te:

Sono nata in Francia e sono francese. Ho 22 anni. Sono arrivata a Nantes all’età di 3 anni, i miei genitori sono originari della Francia settentrionale. Ho cominciato a giocare a tennis a 10 anni perché la scuola elementare che frequentavo offriva corsi di introduzione a questo sport; l’ho subito amato, come pure l’allenatore che teneva questi corsi. E’ stato lui il mio primo coach, Christian Getten, perché in seguito ho preso lezioni di tennis, dopo il mio trasferimento, al Tennis Club di Sautron a Nantes. Ho anche fatto danza, ginnastica ed equitazione. Non mi sono mai detta che il tennis sarebbe stato il mio sport, la mia professione, ma l’ho amato fin dal primo istante e non ho più voluto smettere di giocare. All’inizio mi sono molto ispirata alla Sharapova, ora un po’ meno, dal momento che ho sviluppato un mio modo di giocare a tennis, una mia carriera personale. Il mio gioco è molto d’attacco, con un buon servizio e un buon rovescio, la volée invece devo migliorarla. Sono molto soddisfatta della mia stagione: da gennaio ho conquistato molte posizioni nel ranking e il mio primo titolo nel circuito professionistico. Il mio obiettivo per la fine dell’anno è di entrare nelle top 500. Attualmente vivo e mi alleno a Nantes.



Ho letto che sei parente della tennista francese Pauline Parmentier. Che rapporto avete personale e tennistico?

Sì, Pauline Parmentier è mia cugina da parte di mio padre, ma dato che entrambe viaggiamo molto per via del tennis è difficile vedersi. Però nelle grandi occasioni familiari o in eventi che hanno a che fare col tennis qualche volta ci si incontra.



Descrivici il tuo carattere in campo e fuori dal campo:

Per quanto riguarda il mio carattere in campo, ho la tendenza a essere troppo gentile e non lascio trapelare nulla, però non rinuncio nemmeno a un punto e mi batto fino in fondo; anche al di fuori del tennis sono un tipo molto gentile ma lascio fare un po’ di meno… ahahah! Sono anche molto legata alla famiglia.



Hai amiche nel mondo del tennis e chi è la tua migliore amica?

Nel tennis ho poche amiche, ce n’è qualcuna con cui vado molto d’accordo, certo, però le mie vere amiche non giocano nel circuito. La mia migliore amica è Pauline Lollia, che non gioca, appunto, nel circuito.



Sul sito ITF non si hanno notizie della tua attività tennistica da junior. Come mai? Sei arrivata direttamente al tennis professionistico?

No, ho cominciato a 10 anni, quindi con parecchio ritardo, e non sono mai stata tra le migliori juniores, in effetti, ma è una cosa che ho vissuto bene e poi ho recuperato, raggiungendo alcune ragazze che erano migliori di me: in 10 anni ho fatto molti progressi, soprattutto negli ultimi tempi. Devo ringraziare il mio coach, Pierre Garnier, con il quale mi alleno da poco più di un anno.



Successivamente ti sei classificata come professionista e quest’anno hai ottenuto dei buoni risultati che ti hanno portata al best ranking 694 in questi giorni. Che cosa è cambiato in te nel gioco e nell’approccio ai tornei?

Dicono che nel gioco fisico e tattico sono un po’ migliorata, ma è soprattutto nella fiducia in me stessa e nell’autostima che ho fatto progressi, nel senso che prendo coscienza di poter raggiungere quel determinato risultato, di poter vincere su quella certa tennista, mentre prima perdevo totalmente fiducia in me. Ecco perché sono riuscita a vincere un torneo quest’anno.



Nel doppio giochi un minor numero di match. Ti piace meno, lo ritieni una disciplina diversa?

Amo il doppio un po’ meno del singolo è vero, ma non lo gioco soprattutto perché non voglio spendere soldi per il doppio, per ora il mio obiettivo è il singolo.



A Biarritz, 80.000k, contro la rumena Buzarnescu con ranking 127, hai vinto il primo set, anche abbastanza nettamente, per poi cedere al terzo. E’ stato comunque un riscontro importante, lottare contro una “quasi”top 100. Sei soddisfatta?

Sì, sono soddisfatta, era un ottimo torneo, e raggiungere una ragazza del genere è stato davvero incredibile. Forse mi sono fatta prendere dall’emozione del primo set durante la partita, però è stato comunque un risultato incoraggiante.



Nello stesso torneo hai incontrato Gaia Sanesi. Che impressione hai avuto della giocatrice italiana?

Sanesi gioca molto bene e grida anche forte…ahahah! Ma mi ha molto colpita, non ha avuto fortuna perché più vincevo partite a Biarritz, più acquisivo fiducia e ho veramente fatto una buona partita contro di lei, che è molto solida.



A proposito delle giocatrici italiane c’è una tennista che ti colpisce particolarmente tra le più giovani? Tu hai incontrato anche Bullani e Rosatello recentemente:

Sì, arrivano molte giovani tenniste che mi colpiscono, all’improvviso mi sento vecchia…ahahah! Ma a livello di giovani tenniste ho piuttosto dei punti di riferimento francesi. Certo, Rosatello e Bullani giocano comunque molto molto bene e promettono tanto.



Ad una giocatrice italiana è legata la tua prima vittoria: in finale contro la Samsonova a Macon. Un torneo perfetto in cui sei partita dalle qualificazioni. Raccontaci questa bella esperienza:

Il torneo di Macon è stato il miglior momento della mia carriera, mi capitava di non rendermi conto che ogni volta stavo passando il turno, ma forse è proprio questo che mi ha fatto vincere il torneo. Ludmilla proveniva anche lei dalle qualificazioni e non era certo una finale facile, ma l’ho saputa gestire perfettamente.



Come prepari un match? Studi l’avversaria o ti lasci guidare dal tuo gioco?

Quando conosco l’avversaria cerco di adattare il mio gioco e la mia strategia, ma se non la conosco non sono certo il tipo che va a fare ricerche su internet, bisogna anche trovare le soluzioni in funzione di come ci si sente il giorno stesso.



Quanto conta l’aspetto mentale nel tennis e quali sono le tue strategie per fronteggiare la tensione?

L’aspetto mentale è fondamentale ed oggi è l’aspetto sul quale lavoro di più, mi ci impegno molto e metto in pratica molta disciplina per far fronte allo stress.



Di recente la Kuznetsova ha parlato delle attenzioni che i genitori devono avere verso i figli che fanno sport agonistico. Cosa ne pensi dei genitori coach, tipo Bartoli, Giorgi, Wozniacki?

Non sono favorevole ai genitori che fanno i coach ma dipende da caso a caso. Non dico che non possa funzionare, dico solo che per me non andrebbe bene, i miei genitori non sanno molto di tennis e poi ho bisogno, quando torno a casa, di parlare di altre cose, di staccare dal tennis.



Tu hai quasi 23 anni e stai ottenendo la tua maturazione. Quali sono i fattori che determinano un sviluppo precoce o più lento di una tennista?

Penso che ogni persona ci metta più o meno tempo a capire, a prendere coscienza di sé dei propri limiti e delle proprie possibilità. I ragazzi di 14/15 anni che arrivano ad adattarsi, a conquistare consapevolezza dei propri meccanismi, sono giovani aperti alla discussione, al confronto, al miglioramento, sanno ascoltare e sono dotati anche di una certa maturità precoce.



Di recente, sul nostro sito abbiamo affrontato, il tema dei costi che le tenniste devono affrontare nei tornei ITF. Da uno studio che ha riportato Claudia Franzè emerge quasi tutte le ragazze sono in perdita soprattutto a causa dei costi di voli, alberghi, coach, ecc. Come fai a fronteggiare questo problema?

È vero, i costi economici sono altissimi nel tennis ma io ho deciso, a partire da quest’anno, di fare prevalentemente solo tornei in Francia perché mi costano meno e non ci sono molte tasse, sono ben accolta e il livello è alto, nel contesto europeo. Questo limita molto le spese.



Molte ragazze che ottengono successi da junior non riescono poi a confermarsi da professioniste. Giulia Pairone ci ha raccontato la sua storia: troppe pressioni, coach insensibili, incapacità di reggere la sconfitta. E’ un’esperienza italiana. In Francia la situazione è identica?

Sì, ci sono molte situazioni come questa e ci sono molti fattori da tenere in considerazione. Ma penso che la relazione famiglia/allenatore sia importante tanto quanto la relazione allenatore/allenato, che dura a lungo, perché l’allenatore ci mette tempo a conoscere le tenniste, i loro meccanismi, cambiare continuamente allenatore non basta. Devono funzionare entrambi i rapporti per sostenere la ragazza ed aiutarla nella sua maturazione.



Che sostegno dà la federazione francese alle giocatrici ?

C’è supporto per le juniores soprattutto e per le ragazze fino a 25 anni, ma direi anche per le migliori di ogni categoria; io sono in una lega che mi aiuta molto, quindi non faccio troppa attenzione alla federazione, tanto più che sono sempre stata in un sistema esterno alla federazione.



Le ragazze che praticano il tennis viaggiano tutto l’anno. Apparentemente è una bellissima esperienza ma…?

Viaggiare sempre è fantastico e lo adoro, si conoscono paesi e città incredibili, le diverse culture, ma è anche molto faticoso. Molti mi dicono che sono fortunata a viaggiare, ma non si è mai stabili, la gente non si rende conto che si passano ore sugli aerei, sui treni mentre talvolta si ha voglia di avere una vita normale, di restare a casa il weekend… d’altronde, ogni cosa ha i suoi vantaggi e svantaggi.



Si è sanata la spaccatura nella nazionale francese ora?

Non posso dire nulla su questo perché non sono nel gruppo e non si sa mai bene fino in fondo come stanno le cose, i media a volte ci ricamano sopra.



Quali sono le tue ambizioni in merito alla Fed Cup?

Certamente sarebbe un sogno giocare in Fed Cup, tanto più che non sono mai stata nella squadra francese juniores, ma è una cosa ancora molto lontana, devo essere realista.



Che clima c’è tra i giovani francesi rispetto al terrorismo, sono cambiati gli stili di vita, c’è paura?

Si vive infelici, si ha paura, certo, chi più chi meno, ma penso che sul piano delle abitudini, dello stare fuori casa, non sia cambiato nulla.



Film e libro preferiti?

Il mio film preferito è “Cher John”, film romantico. E di libri preferiti non ne ho, veramente.



Il nome Mallurie ha due possibili significati: “lo sfortunato” oppure “il principe saggio”. Scegli il secondo?

Sì, scelgo il secondo con piacere, non sapevo nemmeno cosa volesse dire…ahahah!



Il tuo sogno nel tennis?

Sicuramente vincere il Roland Garros. Proprio un sogno…!



E i tuoi tre desideri da realizzare nella vita?

Avere successo nella mia carriera tennistica, sposarmi e avere dei figli, e che la mia famiglia resti in buona salute il più a lungo possibile.


Forse non avrà il sangue blu delle principesse, come indicherebbe l’etimo del suo nome, ma eleganza e saggezza non mancano a Mallaurie, a giudicare dalle sue parole. L’augurio e che queste due qualità, innate e preziose compagne di viaggio, possano aiutarla a realizzare i suoi sogni.

“Niente mi sembra più assurdo che andare da qualche parte a cercare la saggezza. Se non la trovo nella mia stanzetta sotto il tetto, non la troverò certo sulle cime dell’Himalaya.” – Emile Cioran


Antonio De Filippo

traduzione di Ludovica Eugenio


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6 commenti

totipz 11-10-2017 11:28

Scritto da Tennisaddicted
Interessante il fatto che Mallaurie quest’anno abbia voluto concentrarsi sui tornei francesi per limitare le spese. Ecco i suoi giri nel 2017, cronologicamente.
– Tunisia (Hammamet)
– Scozia (Glasgow)
– Inghilterra (Edgbaston)
– Francia (Macon, Amiens, Gonesse)
– Australia (Mornington)
– Tunisia (Hammamet)
– Portogallo (Oeiras)
– Tunisia (Hammamet)
– Francia (Montpellier, Periqueux, Denian)
– Belgio (Knokke)
– Francia (Les Contamines, Biarritz, Clemont Ferrand)
Premi: 2.947 dollari

Vabbè su apparte Mornington si è spostata poco, Belgio Portogallo e Tunisia sono vicinissime

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Jho (Guest) 10-10-2017 16:49

Come funziona in Francia quando dice “io sono in una lega che mi aiuta molto, quindi non faccio molta attenzione alla federazione ” ?

Saluti

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Tennisaddicted (Guest) 10-10-2017 15:41

Interessante il fatto che Mallaurie quest’anno abbia voluto concentrarsi sui tornei francesi per limitare le spese. Ecco i suoi giri nel 2017, cronologicamente.

– Tunisia (Hammamet)
– Scozia (Glasgow)
– Inghilterra (Edgbaston)
– Francia (Macon, Amiens, Gonesse)
– Australia (Mornington)
– Tunisia (Hammamet)
– Portogallo (Oeiras)
– Tunisia (Hammamet)
– Francia (Montpellier, Periqueux, Denian)
– Belgio (Knokke)
– Francia (Les Contamines, Biarritz, Clemont Ferrand)

Premi: 2.947 dollari

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Peppo81 (Guest) 10-10-2017 15:22

Ha 22 anni, è giovane, potrebbe entrare nelle 500, auguri anche a questa ragazza……..

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Antonello (Guest) 10-10-2017 13:55

Di libri preferiti non ne ho, davvero… Agghiacciante

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-1: Elio
Tennisaddicted (Guest) 10-10-2017 12:54

Grazie Antonio!

Tutti aspettavamo di conoscere meglio Mallaurie Noel.

Adesso sarebbe ora di intervistare la brasiliana Luisa Stefani.

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