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Andy Roddick racconta l’aneddoto che gli cambiò la mentalità: “Agassi mi disse che ero un imbecille”

10/12/2025 14:58 9 commenti
Andy Roddick nella foto - Foto Getty Images
Andy Roddick nella foto - Foto Getty Images

Andy Roddick e Andre Agassi sono gli ultimi due numeri uno ATP statunitensi, oltre che gli ultimi tennisti americani a vincere un titolo del Grande Slam in campo maschile. Hanno condiviso gli ultimi anni di carriera del campione di Las Vegas e gli inizi del giocatore del Nebraska, e oggi, a distanza di anni, continuano a intrecciarsi attraverso ricordi e aneddoti.
Nel suo podcast Serve by Andy Roddick, l’ex numero uno ha raccontato un episodio che lo segnò profondamente, rivelando la mentalità feroce e la cultura del lavoro di Agassi, ben nota anche grazie alla sua autobiografia Open.

L’incontro avvenne in Australia, durante la preparazione per un Open d’Australia caratterizzato da condizioni climatiche estremamente dure, con 40 gradi, vento caldo e un’umidità soffocante.
Roddick ricorda: «Era uno di quei giorni in cui fuori sembrava di avere un asciugacapelli puntato addosso. Ero nella sala d’allenamento, scherzavo un po’. I ragazzi entravano e uscivano, e Andre era in un angolo a parlare con qualcuno».
Finita la conversazione, Agassi si avvicinò e, senza mezzi termini, lo gelò: «Mi disse: “Amico, è la terza persona con cui ti lamenti del caldo. Sei un imbecille”. Io rimasi sorpreso e gli chiesi cosa intendesse.
Lui rispose: “Ti stai lamentando. Quante persone al mondo devono essere semplicemente migliori di una sola persona al giorno nel loro lavoro?”».

Per Roddick fu una rivelazione
Agassi spiegò che nel tennis non è necessario essere perfetti ogni giorno, ma solo migliori dell’avversario che si ha davanti:
«Mi disse: “Non devi essere perfetto fino alle semifinali, e anche lì devi dare solo qualcosa in più. All’inizio basta essere un po’ meglio del tipo che hai davanti. Non importa il clima o le condizioni. A volte complichiamo tutto troppo”».
Roddick conclude raccontando come quella frase, nata da un insulto scherzoso ma diretto, gli cambiò completamente la prospettiva:
«Mi fece capire cosa significa davvero avere la mentalità di un campione».



Marco Rossi


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9 commenti. Lasciane uno!

Kenobi 10-12-2025 21:28

Il vero campione è quello che sa capire quanto impegnarsi per non perdere set inutili o il match.

In questo Jannik e Novak sono avanti al resto del carro.

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giallu 10-12-2025 20:31

Scritto da no Sinner no Party
In un altro podcast, mi pare sempre quello di Roddik, presente anche Eubanks, si commentava la differenza di atteggiamento (soprattutto verso i media) dei giocatori ante-2019 rispetto agli attuali, che sarebbero molto più aperti e disponibili nel dialogo.
Ma la base dei tifosi non è molto soddisfatta delle dichiarazioni di Alcaraz e soprattutto di quelle di Sinner, che sembra “ammaestrato” dalla sua addetta alle PR. In pratica risponderebbe sempre con le stesse frasi “fatte” in relazione alle sue partite ed ai suoi avversari, soprattutto quelli dei primi turni.
Qualcuno ha pure ironizzato: “Pensate che Carlos e Jannik conoscano la password della loro pagina IG?”.
A me il dolomitico piace così: ciao ciao
PS: suo classico saluto, in italiano/inglese/tedesco.

A pari (noiosa) domanda pari risposta. Che vuoi farci? Tu che faresti? 😉

8
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Aquila. 10-12-2025 19:44

Scritto da JannikUberAlles
Mi ricorda il metodo di lavoro di Sinner, che alza il suo livello di gioco turno dopo turno, senza sprecare troppe energie (fisiche e mentali) contro avversari che valgono il suo 30-40-50-60…%

Il giocatore forte si impegna meno all’inizio del torneo, vero in parte, non meravigliamoci però vedere giocatori forti perdere al primo turno. Non credo sia il caso di Sinner lui entra sempre concentrato, magari non in forma perfetta ma sempre concentrato sa benissimo che non bisogna sottovalutare l’avversario, in corso partita poi è difficile recuperare

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Aquila. 10-12-2025 19:43

Il giocatore forte si impegna meno all’inizio del torneo, vero in parte, non meravigliamoci però vedere giocatori forti perdere al primo turno. Non credo sia il caso di Sinner lui entra sempre concentrato, magari non in forma perfetta ma sempre concentrato sa benissimo che non bisogna sottovalutare l’avversario, in corso partita poi è difficile recuperare

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tilden (Guest) 10-12-2025 18:59

E’ una cosa che ad Agassi aveva detto Brad Gilbert. Quando divenne coach di Agassi, Brad per prima cos gli disse, che si stava complicando la vita cercando di giocare il suo miglior tennis in ogni incontro. “Non è necessario. Basta solo giocare meglio di quello che hai davanti”. Riportato nel libro Open.

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Cabri 10-12-2025 18:18

A parte il “Sei un imbecille” il resto dell’insulto di Agassi non lo capisco, cioè non capisco proprio l’italiano.

4
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no Sinner no Party (Guest) 10-12-2025 17:32

In un altro podcast, mi pare sempre quello di Roddik, presente anche Eubanks, si commentava la differenza di atteggiamento (soprattutto verso i media) dei giocatori ante-2019 rispetto agli attuali, che sarebbero molto più aperti e disponibili nel dialogo.

Ma la base dei tifosi non è molto soddisfatta delle dichiarazioni di Alcaraz e soprattutto di quelle di Sinner, che sembra “ammaestrato” dalla sua addetta alle PR. In pratica risponderebbe sempre con le stesse frasi “fatte” in relazione alle sue partite ed ai suoi avversari, soprattutto quelli dei primi turni.

Qualcuno ha pure ironizzato: “Pensate che Carlos e Jannik conoscano la password della loro pagina IG?”.

A me il dolomitico piace così: ciao ciao 😉

PS: suo classico saluto, in italiano/inglese/tedesco.

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Taxi Driver 10-12-2025 16:15

Roddik è stato traviato da Federer, come de Minaur da Sinner, Ferrer da Nadal e Monfils da Djokovic….non ci vincerebbero manco se prima dell’incontro gli fanno scolare due fiaschi di Amarone serviti con una pappardella al cinghiale e un abbacchio alla scotta dito

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JannikUberAlles 10-12-2025 15:06

Mi ricorda il metodo di lavoro di Sinner, che alza il suo livello di gioco turno dopo turno, senza sprecare troppe energie (fisiche e mentali) contro avversari che valgono il suo 30-40-50-60…%

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+1: Pippolivetennis, Inox, il capitano