L'indiscrezione arriva della BBC ATP, Copertina, WTA

Tennis Australia e PTPA vicine a un accordo?

20/11/2025 16:04 Nessun commento
Ahmad Nassar, CEO di PTPA
Ahmad Nassar, CEO di PTPA

Ricordate l’azione legale intrapresa dal nuovo sindacato giocatori Professional Tennis Players’ Association (PTPA) lo scorso marzo contro tutti i principali organi di governo del tennis mondiale? Molti pensavano fosse solo un atto dimostrativo. Al contrario la causa è andata avanti nei mesi scorsi, e ora sembra che Tennis Australia e la PTPA siano “molto vicine” a raggiungere un’intesa extragiudiziale che blocchi il contenzioso tra le due parti. Lo riporta la BBC. PTPA – co-fondata da Novak Djokovic nel 2020 con l’obiettivo di rafforzare il potere contrattuale dei giocatori – ha avviato un’azione legale contro i circuiti ATP e WTA, accusandoli di “pratiche anti-competitive e di una palese mancanza di attenzione verso il benessere degli atleti”. A settembre, anche i quattro tornei dello Slam sono stati aggiunti alla causa.

Adesso l’autorevole media di Londra riporta che è stata depositata una lettera presso lo United States Southern District Court di New York, dichiarazione che attesta come la PTPA e Tennis Australia – che organizza l’Australian Open – siano impegnate in “discussioni bilaterali sostanziali e produttive” per raggiungere un accordo. BBC afferma che nel documento presentato si chiede alla giudice Margaret Garnett di sospendere temporaneamente il procedimento nei confronti di Tennis Australia in attesa della definizione dell’accordo. La richiesta al magistrato tuttavia non riguarda gli altri imputati: ATP Tour, WTA Tour, la Federazione francese (che organizza Roland Garros), l’All England Club (Wimbledon) e la USTA (US Open). La International Tennis Federation e la International Tennis Integrity Agency erano inizialmente tra i convenuti, ma sono state rimosse dalla causa a settembre.

La denuncia presentata dalla PTPA lo scorso marzo si fondava su di un dossier di 163 pagine presentato a New York con l’obiettivo di porre fine al “controllo monopolistico” esercitato dai due circuiti, maschile e femminile, sull’organizzazione dell’annata tennistica. La PTPA sostiene che ATP e WTA operino come un “cartello”, stipulando accordi con i tornei per limitare i montepremi e impedire l’ingresso di potenziali competitor sul mercato. La causa contesta anche un calendario definito “insostenibile” e un sistema di ranking ritenuto inadeguato.

Lo scenario, almeno per quanto riguarda Tennis Australia, potrebbe cambiare se, come sembra, si sta lavorando alacremente per raggiungere un’intesa definitiva prima dell’inizio degli Australian Open il prossimo gennaio. Non è chiaro se Tennis Australia offrirà impegni concreti su fattori decisivi richiesti da PTPA come il montepremi o programmazione gli incontri, ma l’eventuale raggiungimento di accordo tra il sindacato e la federazione australiano avrebbe anche la conseguenza secondaria di rafforzare la posizione negoziale della PTPA nei confronti degli altri Slam.

In caso che non venga raggiunto un accordo, le cause presentate a New York potrebbero sfociare in un processo vero e proprio. Denunce parallele sono state presentate dalla PTPA anche alla Commissione Europea e all’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (CMA), ma la stessa PTPA ha più volte sottolineato che l’obiettivo dell’azione legale non è tanto portare le questioni davanti ad un giudice e vincere la causa quanto essere la spinta decisiva a iniziare un tavolo di trattative concrete e trovare un accordo extragiudiziale sui punti del contendere (guadagni, calendario, condizione dei giocatori in primis).

“Non vogliamo arrivare fino in fondo al contenzioso”, aveva dichiarato nei mesi scorsi Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA, “Siamo assolutamente pronti a farlo, ma non è ciò che desideriamo. Vogliamo portare gli organi di governo del tennis Pro tutti intorno a un tavolo e riformare insieme il tennis in linea con ciò che molti hanno già detto pubblicamente.”

La giudice newyorkese sta attualmente valutando la richiesta di ATP e WTA di archiviare la cause. Dopo la presentazione dell’azione legale lo scorso marzo, l’ATP aveva dichiarato di “respingere totalmente le basi delle accuse della PTPA”, definendo il procedimento “del tutto privo di fondamento”.
La WTA a sua volta aveva definito la causa “infondata, un’azione che rischia di sottrarre tempo, energie e risorse alla nostra missione principale, a danno delle giocatrici e dell’intero sport”.

Marco Mazzoni


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