Atmane si unisce al coro di critiche: “La stagione è troppo lunga, non si ferma mai. Ho iniziato la stagione il 25 dicembre dell’anno scorso e mi resta ancora un torneo da giocare”
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Anche Terence Atmane ha deciso di dire la sua sulla questione che sta agitando il circuito ATP: la durata eccessiva della stagione tennistica. Il giovane francese, protagonista di un’annata intensa, ha espresso apertamente il proprio malcontento per il calendario attuale, che lascia pochissimo spazio al recupero fisico e mentale dei giocatori.
“Ho iniziato la stagione il 25 dicembre dell’anno scorso e mi resta ancora un torneo da giocare. È un ritmo che non si ferma mai,” ha dichiarato Atmane in un’intervista riportata da TennisActu. “Mi piace giocare ogni settimana, sono molto competitivo. Vedremo se l’anno prossimo sarà troppo o no.”
Le parole del transalpino si aggiungono a quelle di diversi altri colleghi — da Alcaraz a Zverev, passando per Sinner — che negli ultimi mesi hanno chiesto con forza una riforma del calendario e una riduzione del numero di tornei per garantire maggiori periodi di riposo.
Atmane, che nel 2025 ha disputato oltre 30 tornei in singolare, rappresenta il pensiero di una generazione di tennisti emergenti costretti a sostenere ritmi logoranti per restare competitivi. E le sue parole riaccendono il dibattito su un tema che la ATP dovrà inevitabilmente affrontare nel prossimo futuro.
Marco Rossi
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Ormai i ben noti,fanno le regole cangianti,a secondo di chi devono accontentare ed aiutare..
Basti pensare a cosa fecero con la decurtazione dei punti dei challenger,con i giocatori che lo scoprirono solo dopo aver raggiunto il circolo…
ha giocato a livello atp, qualificazioni comprese, 32 partite, vincendone 15 e perdendone 17. a livello challenger 2 titoli, in totale (qualifiche comprese) 31 partite, vincendone 19 e perdendone 12.
in totale 63 partite, 34 vinte 29 perse. in 18 dei 30 tornei giocati ha perso al primo turno (quali comprese) 18 volte.
la sua classifica è in gran parte delineata dalla semifinale a cincinnati, persa contro sinner. in totale 771000 dollari in premi. una media di circa 12000 dollari a partita, vinta o persa.
Si ma, in 30 tornei, quante partite avrà giocato? È costretto a fare tanti tornei perché vince poco. Può non piacere ma è così.
Questo in risposta a chi sostiene che si lamentano solo i top players…
Dai via 30 tornei è follia. Vuol dire scartare 15 risultati. Cioè a priori butti via la metà delle settimane giocate. E quando sali un pò 20 o 40 punti non cambiano nulla.
non “come stretti” ma costretto….
Giocare meno tornei, garantisce comunque, l’anno dopo, di non dover scalare i punti vinti l’anno precedente….
Semplicemente, trovando il proprio ritmo ma senza esagerare, il ranking non ne risentirebbe, e, appunto, nessuno è come stretti realmente. Atmane ammette che è lui, e così probabilmente gli altri, a volerlo fare.
Salvo poi…lamentarsi inutilmente.
Un poco come chi si rimpinza e poi si lamenta che non ce la fa a digerire.
Ha perfettamente ragione, purtroppo esiste una schiera di pseudo Tifosi/ espertoni/ ultras a cui non basta mai, ci sono in tutti gli sport, quelli che basano molto del loro tempo libero e pensieri allo sport di turno.
Cosa importa di infortuni,prezzi assurdi,ragazzi bruciati, l’ importante é poter commentare il giorno dopo, sfogare le proprie frustrazioni.
Troppi tornei, troppi soldi mal distribuiti, troppa pressione.
Se vuoi rimanere nella zona MD della maggior parte dei tornei importanti sei costretto a giocare tanto,per rimanere almeno nei 100 se non di più.
Anche perché sorreggi sfortunati, giornate no, qualche piccolo infortunio possono compromettere di tanto la stagione, poi si gioca sempre più velocemente e potente,fisico in perenne stress, cose cge fino a pochi anni fa erano molto più gestibili.
Chi scrive: Non te li ha prescritto il medico, secondo me capis nuta
Devono avere il coraggio, tutti, di ridurre il numero max di tornei conteggiabili, nonché abbandonare la stupidaggine dei tornei cosiddetti obbligatori. Volendo favorire i top, come è sempre stato e sempre sarà perché sono loro che fanno pubblico e sono le loro posizioni a cui tutti aspirano fin da bambini, si conteggino al max 15 tornei (che poi sarebbero 4 slam, 9 1000, le finals), meglio ancora 13 o 12, così scegli al meglio i tuoi luoghi e le tue superfici, anche se sei tra i top. Tu, tennista top o di rincalzo, cerca solo di far meglio possibile nei 15 o 13 o 12 tornei che programmi ad inizio stagione.
Se facessero così, poi si vedrebbe chi veramente gioca per scalare la classifica e chi invece per racimolare soldi qui e lì, magari col doppio annesso, perché “tanto, cosa mi costa”. Ti costa che alla fine sei stanco e ti lamenti.
Ho sentito che per la tournée australiana useranno i ranking dopo le Finals (17 novembre), qualcuno ne sa di più? In questo modo i Challenger tra novembre e dicembre perderanno di valore perché i giocatori non avranno più lo stimolo di finire l’annata in Top100 o Top230 per entrare nel MD o nelle quali degli Australian Open
Ma chi li obbliga a giocare tutti, ma proprio tutti i tornei e le esibizioni ? Resto perplesso sulle ragioni di chi si dice esausto e stanco
E tu non andarci Terenzio! 🙄
@ Kenobi (#4508761)
D’accordo con te.
Nessuno ti prega.
Quello che non capiscono chi critica le critiche dei tennisti -(oltre a mostrare arroganza e a difendere il managament) è che se vuoi rimanere alto nel ranking devi fare più punti e che semplicemente non puoi decidere di non partecipare per preservarti, perché se lo fai altri parteciperanno al posto tuo e scalerai di ranking, perderai l’accesso al MD o alle quali o alle migliori tds, a meno che tu non abbia un livello tale da sapere con una certa sicurezza di poter scegliere perché arrivi in fondo a quelli che fai.
Quindi ricapitolando: se fai pochi tornei perdi ranking, guadagni meno, poi fai più fatica per tornare in alto e quindi la stragrande maggioranza sceglie di farne il più possibile spaccandosi.
E solo chi è nelle primissime posizioni può davvero scegliere perché sa che in fondo arriverà quasi sempre, non si tratterà più di punti ma di vincere o meno 1000 o Slam.
Capite perché si lamentano ed il discorso di Sinner non può essere applicato a chiunque?
Quindi la soluzione è ridurre il monte punti totali, per ridurre il monte punti totali devi ridurre il numero dei tornei.
Non lo faranno, anzi aggiungono 1000, perché come disse Zverev che si sente un criceto, un tennista può essere sostituito da un altro, ma ai dollari neri non possono rinunciare.
Potrebbero ottenere migliori risultati economici se solo facessero una riforma del tennis che è molto difficile farla, ma questa pesterebbe i piedi a molti, quindi penalizzare la salute dei tennisti per mantenere o ingrassare la macchina è l’opzione meno dolorosa.
Se i tennisti invece di lamentarsi boicottassero i tornei o si unissero con una voce sola forse ascolterebbero, ma non lo faranno perché è uno sport egoistico, iper individualista.
altro articolo, sempre sullo stesso argomento, che ha poco senso.
dalle parole di atmane si evince che gli piace questa cosa. dice: ho giocato 30 tornei e mi resta ancora un altro torneo. poi dice: mi piace giocare ogni settimana, sono molto competitivo.
quindi?
può sempre decidere di non giocarne così tanti.
in stagione, tra l’altro, ha guadagnato 771.000 dolalri in prize money. direi che ci sta dentro alla grande.
Pensa che c’è gente che lavora tutto l’anno e manco frigna