Sinner domina i tie-break, Alcaraz è l’unica eccezione
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Il tennis mondiale sta vivendo un momento straordinario, segnato dalla nascita di due carriere destinate a entrare nella leggenda. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non stanno soltanto vincendo tornei e battendo record: stanno costruendo una rivalità che si alimenta da sola, elevando costantemente il livello del gioco. Uno dei modi più affascinanti per misurare questa sfida è osservare un dato spesso sottovalutato, ma estremamente rivelatore: il rendimento nei tie-break.
C’è chi considera il tie-break una sorta di lotteria, una questione di fortuna che decide gli scambi più equilibrati. I numeri, però, raccontano una storia completamente diversa. E Jannik Sinner ne è la prova più evidente. Il tennista di San Candido sta infatti facendo registrare percentuali da élite assoluta, al punto da iniziare a sfidare i migliori giocatori della storia anche in questo fondamentale indicatore di solidità mentale e tecnica.
Non è un caso che i grandi campioni abbiano sempre eccelso nei tie-break. Roger Federer guida ancora la classifica storica di efficienza con il 65,4%, seguito a brevissima distanza da Novak Djokovic con il 65,2%, percentuale che il serbo potrebbe migliorare nel 2026. Proprio Djokovic, nel 2025, ha perso la leadership stagionale in questo parametro a causa di un bilancio negativo di 11 tie-break vinti e 13 persi, un dato che sottolinea quanto anche i più grandi possano attraversare fasi altalenanti.
Guardando alla nuova generazione, però, emerge un dato clamoroso: sia Sinner che Alcaraz sono già nella top 10 storica per efficienza nei tie-break. L’italiano vanta un bilancio di 104 tie-break vinti e 59 persi, pari a un impressionante 63,8%. Lo spagnolo segue con 94 vinti e 57 persi, per un 62,3%. Numeri straordinari se si considera che entrambi sono diventati dominatori del circuito da relativamente pochi anni e che gran parte di questi dati è stata costruita durante la fase di crescita e maturazione.
Il dato forse più emblematico riguarda proprio la stagione 2025. Sinner ha vinto 16 dei 19 tie-break disputati, confermandosi uno dei giocatori più affidabili nei momenti di massima pressione. E qui entra in scena la rivalità: tutti e tre i tie-break persi dall’italiano sono arrivati contro Carlos Alcaraz. Due volte al Roland Garros e una a Roma. È un dettaglio che racconta molto più di una semplice statistica: quando Sinner incontra Alcaraz, anche i suoi punti di forza assoluti vengono messi alla prova.
Dal canto suo, lo spagnolo ha chiuso il 2025 con un rendimento nei tie-break meno dominante rispetto ai suoi standard: 16 vinti e 10 persi. Un bilancio comunque positivo, ma non sufficiente per scalare ulteriormente la classifica storica di efficienza in questo fondamentale, spesso indicatore dello stato fisico, tecnico e mentale di un giocatore.
In definitiva, i tie-break stanno diventando uno specchio perfetto della rivalità Sinner-Alcaraz. L’italiano mostra una continuità e una freddezza degne dei più grandi di sempre, mentre lo spagnolo continua a rappresentare il suo ostacolo più difficile, l’unico capace di incrinare una macchina quasi perfetta nei momenti decisivi. Se questi sono i presupposti, il futuro del tennis non può che promettere altri capitoli memorabili, giocati – inevitabilmente – sul filo sottilissimo del tie-break.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Carlos Alcaraz, Curiosità, Jannik Sinner

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Questo new-Big-2 sono chiaramente in “fuga” e i vari indicatori di qualità o di rendimento sono davvero impietosi…
…per il gruppo degli inseguitori vedo una salita che diventa, ogni giorno, più ripida!
Saranno ancora loro i finalisti dei 4 Slam del 2026?
Non sarebbe una sorpresa!