Nel 2025 ha sfiorato il titolo a Toronto ATP, Copertina

Karen Khachanov rilancia: “Nel 2026 voglio rientrare tra i primi 10 e qualificarmi per le Finals”

03/12/2025 14:26 Nessun commento
Karen Khachanov
Karen Khachanov

Karen Khachanov non molla, anzi rilancia, ponendo come obiettivo per il suo 2026 la qualificazione alle ATP Finals di Torino, torneo al quale mai è riuscito finora a partecipare. Il russo nel 2025 è tornato per alcune settimane in top 10 dopo aver perso di un soffio la finale al Masters 1000 di Toronto contro Shelton, un risultato che l’ha riportato in prima pagina e che gli ha fornito la spinta per rinnovate ambizioni. Dotato di un tennis poco appariscente ma assai potente, Khachanov in passato era considerato la miglior promessa del tennis russo (al pari o più di Medvedev e Rublev), in particolare dopo aver vinto nel lontano 2018 il torneo di Parigi Bercy con una cavalcata avvincente, battendo in finale Djokovic. Poi si è assestato per anni su valori molto alti ma senza riuscire a centrare il grandissimo risultato. Semifinale agli Australian Open e US Open, quarti a Roland Garros e Wimbledon, sui campi in duro è sempre un osso altrettanto “duro”, ma gli è sempre mancato qualcosa rispetto ai top. Il prossimo 21 maggio Karen spegnerà 30 candeline, ma i tempi sono cambiati. In passato quando un tennista arrivava a quell’età iniziava a valutare il da farsi per il “dopo”, vedendo la propria carriera sportiva agli sgoccioli e risultati inesorabilmente calanti. Oggi tutto è cambiato, ci sono molti 35enni in piena efficienza e ancora assai competitivi, e lo stesso Khachanov sente di aver ancora molto da dare e da dire in campo. Raggiunto dal media nazionale Championat in quel San Pietroburgo, dove è andata in scena una ricca esibizione Khachanov ha parlato delle sue vacanze, dell’aumento dell’interesse per il tennis in Russia, della preparazione e dei piani per il prossimo anno.

“Le vacanze sono volate, riposare è diverso dal lavorare”, afferma Karen. “Da un lato mi sono ricaricato e ho già voglia di tornare ad allenarmi. Dall’altro, se me lo avessero chiesto, fare un po’ di vacanza in più non mi sarebbe dispiaciuto, ma poi sarebbe stato più difficile rimettersi in moto, a essere sincero. In linea di massima sono riuscito a fare quel che volevo, anche se a volte pongo piani troppo ambiziosi per il poco tempo a disposizione. Vorrei viaggiare ovunque. Però poi, durante l’anno, siamo sempre in giro, e forse sarebbe meglio, ogni tanto, non prendere l’aereo e passare un po’ di tempo a casa…”

Karen adora viaggiare, appena può esce dall’impianto di un torneo per scoprire le bellezze dei luoghi e incontrare la gente, postando anche sui social le foto di queste esperienze. “Mi piacerebbe andare a Singapore. Dopo la pandemia c’era stato un torneo e sarebbe interessante tornarci. O in Malesia: quando si giocava a Kuala Lumpur non ho fatto in tempo a partecipare. Anche Indonesia. Paesi che non ho mai visitato, mi incuriosiscono molto”.

Questo il programma del russo per l’inizio del 2026: “Inizierò l’anno nuovo al torneo di Hong Kong. Sarà il terzo anno di fila che gioco lì, poi volerò direttamente in Australia. Giocherò due match di esibizione come preparazione e poi si va dritti verso l’Australian Open. Come gestire il jet-lag? A forza di anni con programmi simili abbiamo trovato un ritmo che funziona. A Hong Kong non importa se gioco bene o male: negli ultimi due anni il primo torneo non è stato eccezionale, ma anche se fossi arrivato fino in fondo, sarei comunque ripartito la domenica per essere a Melbourne una settimana prima. Ed è sempre bastato per arrivare in forma”.

Il focus sulla prossima stagione: “Bisogna sempre analizzare cosa ha funzionato e cosa non è andato come sperato. Col passare degli anni, il recupero diventa ancora più importante, non solo tra un match e l’altro, ma anche tra un torneo e il successivo. Ti conosci meglio. Per esempio, quando giochi bene tre tornei di fila, sali di livello ma ti affatichi anche di più. Quindi devi saper pianificare il calendario. I grandi del tennis — Djokovic, Nadal, e non solo — lo hanno detto più volte: dopo i 28 anni la gestione diventa fondamentale. C’è sempre qualcosa da imparare e da aggiungere.

Karen rivela una sua routine: “Dal punto di vista fisico non puoi ricominciare a giocare all’improvviso dopo due o tre settimane di stop totale. Comincio sempre ad allenarmi piano cinque giorni prima, giusto per rientrare in ritmo. Poi il lavoro vero si fa a Dubai. Non puoi iniziare la preparazione tirando al massimo subito dopo tre settimane di stop. Abbiamo ancora tempo, anche perché la stagione inizierà una settimana più tardi del solito.

Gli obiettivi per la prossima stagione? Il russo è ambizioso… “Sono rientrato in top 10, come nel 2023, anche se lì ci sono rimasto solo una settimana. Era un mio obiettivo, e lo è ancora. Voglio chiudere l’anno tra i primi dieci e qualificarmi per le Finals. È sempre stato il mio traguardo finché non lo raggiungerò. Quest’anno ho fatto un altro quarto di finale Slam e di nuovo una finale Masters. Gli obiettivi restano quelli: giocare tanto e vincere il più possibile. La cosa fondamentale è stare bene fisicamente, perché ho avuto problemi seri alla schiena. Se il fisico regge e la testa è al posto giusto, il gioco arriva: tutto è collegato”.

Nonostante la Russia sia bandita come paese per la guerra in corso, c’è un certo boom mediatico del tennis: celebrità che commentano, nuovi progetti, tanti tennis blogger che riescono a girare e trasmettere la passione per la disciplina. “Assolutamente sì. Noto che c’è molta più attenzione sul tennis. Stanno arrivando fondi importanti per promuovere lo sport. Dato che siamo bloccati da tante competizioni internazionali, qui si cerca di fare il massimo per i tifosi russi. Non ci sono tornei ufficiali, quindi i nuovi progetti servono proprio a dare più visibilità al nostro sport.

Ultima domanda: Sinner, Alcaraz e Swiatek, tre campioni ai quali manca una sola vittoria per completare il Career Slam. Possono riuscirci nel 2026?
“Vedremo. Hanno grandi chances…”

Marco Mazzoni


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