
US Open 2025, Sonego si arrende a Schoolkate: “Ho lottato, ma non era la mia giornata”. Arnaldi – “Rimpianti? Sì, ma ci sono anche tanti aspetti positivi”


Sconfitta amara per Lorenzo Sonego all’esordio agli US Open 2025. Dopo oltre quattro ore di battaglia contro l’australiano Tristan Schoolkate, il torinese ha salutato Flushing Meadows al termine di un match infinito deciso al super tie-break del quinto set. In conferenza stampa, Sonego ha analizzato la sua prestazione con la consueta lucidità, sottolineando quanto il tennis sappia essere crudele nei dettagli.
“Ci sono state tante situazioni – ha raccontato – ho avuto tante occasioni, soprattutto nel secondo set che ho perso in maniera un po’ rocambolesca. Poi al quinto si è ripetuto più o meno lo stesso copione. Lui ha giocato a un livello altissimo, forse oggi non era la mia giornata. Ho provato a restare dentro la partita, ho lottato fino all’ultimo, e questo era l’aspetto più importante. Certo, la partenza non è stata delle migliori: sono entrato un po’ lento, gli ho concesso fiducia e lui l’ha sfruttata al massimo”.
Dal punto di vista fisico, però, le risposte sono state incoraggianti:
“Mi sento bene, anche tennisticamente – ha aggiunto – perché se guardiamo i numeri sono stato superiore. Ho perso due tie-break, ho dominato due set, solo un brutto game all’inizio e per il resto sono sempre stato sopra anche nel gioco. Lui è stato bravo nei momenti importanti a trovare soluzioni incredibili: penso che questa sia stata una delle partite migliori della sua carriera. Purtroppo il tennis è così, si decide nei dettagli”.
Per Sonego resta il rammarico di un’occasione mancata, ma anche la consapevolezza di aver ritrovato condizione e fiducia, elementi fondamentali in vista della ultima parte di stagione.
Si ferma al primo turno l’avventura di Matteo Arnaldi agli US Open 2025, al termine di un match in cui il ligure ha sfiorato l’impresa contro Francisco Cerúndolo. Due set di vantaggio e tante occasioni per chiudere, ma alla fine a spuntarla è stato l’argentino al quinto. In conferenza stampa, Arnaldi ha analizzato con lucidità la sua prestazione, senza nascondere i rimpianti ma evidenziando anche diversi segnali incoraggianti.
Il primo tema è stato il fastidio al piede, che lo accompagna da settimane:
“Devo dire abbastanza bene, sta migliorando. Sicuramente non è al 100%, però con fasciature e trattamenti vari non mi ha fatto male come negli altri giorni. Faceva un po’ male, ma non tanto da condizionarmi. Questa è sicuramente una delle cose positive”.
Poi il rammarico per non aver chiuso la partita in tre set:
“I rimpianti ci sono, eccome. Ero avanti due set a zero con un break, poi sul 4 pari 15-30 ho sbagliato un dritto abbastanza semplice, sul 5 pari ho avuto una palla break e un’altra ancora nel quarto set. Dal terzo al quinto ho avuto otto palle break, ne ho sfruttata solo una. Le occasioni ci sono state, ma lui è stato bravo nei momenti importanti. È facile dire col senno di poi che potevo fare qualcosa di diverso, ma credo di aver fatto le scelte giuste”.
Arnaldi ha comunque confermato le buone sensazioni dei primi due parziali:
“Credo che abbia fatto la differenza soprattutto il primo set. In quel momento stavo giocando nettamente meglio, riuscivo a spingere e a farlo muovere. Anche nel terzo ero sopra fino all’ultimo game. Questo è un aspetto positivo”.
Durante l’incontro il ligure ha provato anche a sorprendere l’avversario con alcune variazioni:
“Ho usato qualche serve&volley, come già facevo negli anni scorsi. Sto cercando di riprendere queste soluzioni e di sentirmi bene in campo. Oggi non è arrivata la vittoria, ma sono riuscito a fare quello che volevo. Mi dispiace molto non aver vinto, ma ci sono cose positive da cui ripartire”.
Ora lo sguardo va al prossimo impegno:
“Dovrei andare in Cina, probabilmente dalla prima settimana. Dipenderà dal piede, se sarà in grado di reggere. Non so ancora di preciso la situazione, dovrò fare dei controlli. Ma se fosse qualcosa di grave non riuscirei a giocare, quindi non penso sia così”.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Us Open, Us open 2025
8 commenti
E dire che la giornata di ieri era partita bene con Arnaldi 2-0 su Cerundolo con break nel terzo set. Avevo notato il trend di 2 vittorie e 2 sconfitte per i colori azzurri (maschili e femminili) nei primi 2 giorni e credevo che al terzo avremmo finalmente vinto tutti e 4 gli incontri. Pazienza…
Tra gli uomini le delusioni azzurre del primo turno sono Sonego e Arnaldi, avevano il match in tasca e se lo sono lasciati scappare. Anche Nardi merita una nota di demerito per come si è fatto travolgere da Machac, che per carità è superiore ma si poteva fare di più.
Le sconfitte del Prode Arnaldo e del Giovane Cuore Granata hanno purtroppo finito di rendere deludente questo primo turno nuovaiorchese per i colori azzurri.
Tutt’e due con avversari forti, molto forti, chi già nei pronostici come l’Argentino, chi alla prova del campo, come l’Australiano.
Ma anche tutt’e due al termine di incontri che avrebbero potuto arriderci abbastanza facilmente ed invece persi con troppi rimpianti.
Alla fine il magro bilancio di questo primo turno azzurro (comprese le ragazze) sorride solo a chi per classifica “doveva” vincere (compresa Gelsomina) o a chi (l’Olonese) dalla sorte aveva avuto l’avversario più abbordabile (ma la sorte ha subito bilanciato il favore con l’enormità dell’avversario di secondo turno).
Per il resto una amara bocciatura collettiva che non dimenticherò tanto facilmente.
Grossa delusione.
Posso darti ragione sul piano tecnico e tattico, ma credo che l’approccio mentale dovrebbe essere preso da esempio, come stanno facendo molti giovani, anche stranieri.
Tra i 3 citati mi sembra che Darderi sia quello con i “piedi più sulla terra” e meno autocelebrativo.
Lo stesso vale per Cobolli.
Appunto questi sono i 2 azzurri che ci stanno regalando le maggiori soddisfazioni!
@ no Sinner no Party (#4468339)
E’ profondamente sbagliato fare confronti con Sinner, qualsiasi tipo di confronto si faccia.
Sonny, Arnaldi, Darderi e anche Musetti vanno confrontati con giocatori della stessa fascia.
C’è chi fa autocritica quando vince (qualcosa non ha funzionato e ci sono aspetti da migliorare) e c’è chi si loda dopo aver perso una partita che si poteva vincere…
Poi guardi la classifica e capisci la differenza!
Classica sconfitta “alla Sonego”, dispiace dirlo ma la sua carriera ne è piena di sconfitte così. La dinamica è sempre la stessa: avversario sotto-classifica, difficoltà a entrare nel match e sentire la palla, per di più l’australiano, il cui livello medio non è certo eccezionale, è un giocatore intelligente ed ha impostato tutto il match sulle variazioni e sul togliere ritmo. In assenza, dall’altra parte della rete, di uno sparapalle e di un bersaglio grosso in termini di ranking, Sonny come spesso accade ha fatto fatica, è andato in lotta per quattro ore e ha perso.
Considerando tutta questa dinamica ormai ricorrente che ho sempre associato a limiti mentali, inizio a pensare invece che abbia precise motivazioni tecniche. Sonego ha bisogno di un ritmo forsennato dall’altra parte, e di non pensare, perchè se costretto all’angolo è bravissimo, ma se deve prendere l’iniziativa lui, fare la partita, non possiede proprio quella sensibilità e quella capacità tecnica ad altissimi livelli per sfangarla. Ogni volta che si ritrova in questa situazione perde sicurezze e cala enormemente di livello.
Sonego e Arnaldi, due sconfitte che non mi sento di condannare.
Hanno lottato, offerto una buona prestazione, alla fine bisogna sapersi accontentare e da una sconfitta si riparte più forti.
Ho giocato bene, ho sensazioni positive…e vincono gli altri.
Bravi lo stesso. Sempre la stessa storia.