La rivoluzione del circuito ITF: criticità, proposte e lati oscuri Copertina, Future, Generica

La rivoluzione del circuito ITF: criticità, proposte e lati oscuri di Claudia Franzé

21/02/2019 10:00 75 commenti
Player vs ITF
Player vs ITF

La rivoluzione del circuito ITF: criticità, proposte e lati oscuri
di Claudia Franzé – Tennista Laureata in Economia Aziendale, in Business Management e in Scienze Motorie.

Abbiamo ricevuto da Claudia Franzé, presentata ai nostri lettori con una intervista del 22/9/2017, questo interessantissimo ed ampio contributo riguardante la recente riforma del circuito ITF. Ciascun addetto ai lavori ha una sua opinione in proposito, ma raramente abbiamo letto uno studio così dettagliato, che tiene conto di questi primi mesi di applicazione della riforma, scritto in itinere da una tennista (b.r. WTA 1028) che alla conoscenza sul campo accompagna una rara competenza tecnica sugli aspetti economici e manageriali di questa innovazione.
Si tratta delle posizioni espresse da un movimento critico che si raccoglie intorno alle pagine social Change ITF Rules e Players Vs ITF. Saremo lieti di ospitare altri pareri, anche difformi rispetto a quello che presentiamo oggi, in modo da contribuire alla migliore resa di questa riorganizzazione del circuito. (ADF)

Nel 2019 il circuito ITF ha subito un grande cambiamento per quanto riguarda l’introduzione di un nuovo ranking e di un nuovo metodo di assegnazione dei punti, il format dei tornei e quindi il percorso da intraprendere per diventare giocatori professionisti; il tutto supportato dalla convinzione dell’ITF di poter raggiungere degli obiettivi che, come vedremo in seguito, si sono rivelati ancora troppo lontani e non coerenti con i cambiamenti proposti.

Ma prima analizziamo le criticità emerse in questi primi mesi in cui è stato applicato il nuovo regolamento:

1. L’introduzione del ranking ITF ha portato a una “riallocazione” dei giocatori: la conversione dei punti da ATP/WTA a ITF ha causato la perdita del ranking professionistico alla maggior parte dei giocatori (convertito in ranking ITF); se alla fine del 2018 il ranking professionistico comprendeva circa 2000 giocatori e 1250 giocatrici, attualmente comprende 750 giocatori e 850 giocatrici. Questo potrebbe non voler dire nulla, se non il fatto che ora è diventato più difficile (se non impossibile) ottenere tale ranking professionistico e anche solo poter giocare nei tornei da 15.000$ e vediamo perché.
2. La riduzione dei posti a disposizione nei tabelloni di qualificazioni: da 32-64-128 a 24, non supportata da un aumento bilanciato del numero dei tornei in calendario (è avvenuto il contrario) ha portato all’esclusione del 90% dei giocatori (quasi 12.000) che negli anni passati avevano preso parte ad almeno un evento professionistico.

ITF maschili – confronto tra primo trimestre 2018/2019

ITF femminili – confronto tra primo trimestre 2018/2019

[calcoli effettuati per ogni torneo: posti qualificazioni + posti tabellone (- 8 qualificati per il 2018) e (– 6 qualificati per il 2019)]

Prendendo in considerazione il solo mese di gennaio, i posti totali disponibili sono stati 1350 sia per gli uomini che per le donne (solo se ciascun giocatore avesse partecipato a un solo torneo nel mese, fatto inusuale per i professionisti); sembrerebbero grandi numeri, in realtà circa 3500 uomini e 2400 donne fanno parte del ranking ITF; senza dimenticare i giocatori junior, i giocatori di college americani e i giocatori che hanno il solo ranking nazionale, che fino a dicembre 2018 potevano almeno partecipare a tali tornei.

Questa impossibilità di competere ha pesanti conseguenze:
– Sui giocatori junior fuori dai top 100: in ogni caso non tutti i junior talentuosi giocano nel circuito per ragioni quali le ingenti spese e la scuola; ci vuole molta dedizione per raggiungere i top 100 e anche una scuola più flessibile (oppure online); coloro i quali sceglieranno un’altra strada, saranno penalizzati in futuro. Come è successo ad Axel Geller (argentino), numero 1 del mondo junior nel 2017 che ha giocato una stagione per la Stanford University negli Stati Uniti, di conseguenza il suo ranking è sceso fino a 1416 nel 2018, e nel 2019 non potrà entrare in nessun torneo: “se sei forte abbastanza vinci e vai avanti, ma il problema è quando non hai nemmeno la possibilità di entrare e poter giocare il torneo”. Bisogna anche tenere conto dell’ulteriore pressione che ci sarà sui giovani giocatori per raggiungere la top 100, senza dimenticare come questo sia uno dei primi fattori di mancanza di risultati e di abbandono agli inizi della carriera.
– Su tutti gli altri giocatori che siano agli inizi della propria carriera, o quelli che abbiano un ranking basso o che abbiano frequentato il college, oppure coloro i quali rientrino da un infortunio; oltre a quelli che provengano da paesi in via di sviluppo oppure che “escano” tardi (vedi Kevin Anderson e Malek Jaziri: non avevano un ranking alto da junior e hanno raggiunto il picco più avanti con l’età). Riguardo a questi ultimi, l’ITF dovrebbe tenerne conto poiché stiamo assistendo a un aumento dell’età media dei giocatori che raggiungono le prime 100 posizioni del mondo (27,6 anni per gli uomini; 24,8 anni per le donne). Inoltre, tutti i migliori giocatori al mondo, che oggi vediamo in tv, hanno ottenuto i loro punti professionistici proprio giocando questi tornei, dimostrando come tale “primo passo” sia indispensabile, ma oggi questa opportunità non esiste più;
– Sui giocatori che vogliano dedicarsi alla carriera di doppio: se non entrano nel tabellone di singolare (qualificazioni) nei tornei da 15.000$ non possono partecipare al torneo di doppio e quindi non inizieranno mai questa carriera;
– Sugli organizzatori dei tornei: riducendo sia la durata dei tornei da 10 a 7 giorni, sia il numero dei giocatori che possono competere, si stima per loro una perdita settimanale di migliaia di dollari (riferito ai tornei che si svolgono nei resort quali Antalya, Hammamet, Monastir, Tabarka, Sharm el Sheikh, Cairo, Heraklion). Diventerà insostenibile il vecchio modello di business che prevedeva l’organizzazione di 30 e più tornei consecutivi all’anno ( è da riconoscere che tale formula era favorevole ai giocatori);
– Sulle sponsorizzazioni: poiché i tornei da 15 e 25 mila $ non sono più considerati professionistici, nessuno sponsor vorrebbe promuovere la propria immagine in tornei dilettantistici, la situazione peggiora se si prendono in considerazione i paesi in via di sviluppo, dove gli investimenti sul tennis sono ancora più rari.

1. Il nuovo regolamento prevede per le qualificazioni di tutti i tornei ITF un supertiebreak ai 10 invece del terzo set, un primo passo verso la snaturazione del tennis. Inoltre gli organizzatori dei tornei, fanno svolgere le qualificazioni in un solo giorno costringendo a giocare doppi turni (se si pensa che alcuni tornei hanno introdotto le pre-qualificazioni con 3 turni da giocare), di fatto un torneo prima del vero torneo, dispendioso dal punto di vista fisico e mentale.

2. Con il nuovo metodo di assegnazione dei punti, si è assistito ad un enorme cambiamento soprattutto in campo maschile: se prima per prendere 1 punto ATP bastava superare un turno di main draw in un 15.000$ ora è necessaria una finale in un 25.000$ (!); ma dal 2020 nemmeno questi ultimi tornei offriranno punti ATP rendendo ancora più difficile il percorso di ogni giocatore che vorrà accedere al circuito professionistico (aggiungendo ulteriori spese).

Ora analizziamo il (non) raggiungimento degli obiettivi che si era prefissata l’ITF introducendo le nuove regole:

1. Aiutare più giocatori a raggiungere il break even point: non raggiunto. Nessun giocatore guadagna di più a questo livello, il prize money è rimasto invariato così come i posti nei tabelloni principali;
2. Diminuire i costi per i giocatori dell’entry level: non raggiunto. Il circuito è ancora globale così come il ranking, le spese per giocare a questo livello sono le stesse degli anni precedenti, con l’aggiunta della tassa di iscrizione di 40$ per tutti i giocatori del main draw (tassa già pagata dalle giocatrici da diversi anni).
3. Offrire un percorso migliore e più equo per la carriera professionistica: non raggiunto. Ad eccezione dei top 100 junior, è più difficile per i giovani giocatori di talento riuscire ad entrare nel sistema e scalare il ranking;
4. Ridurre le possibilità di corruzione: non raggiunto. L’ITF continuerà a vendere i dati delle partite a Sportradar fino al 2021. I giocatori spendono ogni anno almeno 20-40 mila € (di più se si viaggia con il coach) e rimane in teoria aperta la porta della tentazione al match fixing. Tuttavia, se l’ITF stoppasse la vendita di tali dati, è probabile che il numero dei tornei diminuirebbe drasticamente, in quanto tali vendite coprono il 30% dei costi dei tornei.
5. Ridurre il numero dei giocatori professionisti: raggiunto. Ma a quale prezzo?

Punti bui
– Quanti giocatori si stima progrediranno effettivamente dal transition tour ai challengers? L’ITF non ha una risposta perché non ha effettuato nessuna pre-valutazione
– Come si gestirà la transizione dei giocatori di college in termini di punti e ranking?

Per far fronte a queste criticità e cercare un dialogo con l’ITF, sono stati creati due gruppi Facebook (Change ITF Rules e Players Vs ITF), un profilo Instagram (@PlayersVsITF), è stata lanciata una petizione (dalla tennista canadese Maria Patrascu) che fino ad oggi ha raggiunto più di 8.000 firme. Maria ha avuto l’opportunità di parlare telefonicamente con l’ITF, la quale si è soffermata su questi tre punti:
– Le nuove regole sono un grande esperimento.
– ATP e WTA non sono interessati ai giocatori di basso ranking.
– La ITF sta cercando di fare il proprio meglio per migliorare la situazione.

Inoltre la tennista croata Ana Vrljic (ex top 200 WTA di singolo e doppio) ha scritto una lettera all’ITF e per ora ha raggiunto 450 firme.
Stanno dimostrando anche il loro supporto personaggi salienti del mondo del tennis, quali Sven Groeneveld (ex headcoach della Federazione Svizzera e di Maria Sharapova), Dirk Hordoff (vicepresidente della Federazione Tedesca), Dave Miley (ex direttore esecutivo della sezione Tennis Development dell’ITF).
Sembrerebbe che i top players non diano il loro supporto in quanto, prima degli Australian Open 2019, gli è stato comunicato dall’ATP di non farsi coinvolgere dalle proteste contro le nuove regole ITF; altri ancora sono d’accordo con le nuove regole.

Le proposte

– Considerare la creazione di transition tours regionali (uno in America, uno in Europa/Africa, uno in Asia); alla fine dell’anno fornire wild cards ai migliori giocatori per i tornei maggiori. Questo meccanismo funziona bene nel golf e attrae molti sponsor regionali, creando opportunità per molti golfisti di vivere degnamente.
– Per ovviare al problema della presenza di troppi giocatori professionistici, che non guadagnano abbastanza denaro, si potrebbe pensare a un main draw per i 15.000$ da 16 giocatori, con un aumento del montepremi per i migliori di ogni torneo e la riduzione della durata del main draw a 4 giorni (quindi meno costi per gli organizzatori e i giocatori) con un tabellone di qualificazioni da 32 giocatori. Dunque meno giocatori prenderebbero parte al circuito professionistico (il 50% in meno) e otterrebbero punti, in questo modo i migliori giocando 4-6 giorni al mese guadagnerebbero il triplo.
– Applicare al sistema maschile lo stesso meccanismo del sistema femminile, ovvero l’ottenimento di almeno 3 punti in 3 tornei diversi (o 9 in un unico torneo) per avere ranking ATP; la riduzione del main draw a 16 giocatori (con un aumento del prize money), l’ampliamento delle qualificazioni a 64-128 giocatori.
– Aumentare il numero dei tornei e organizzare un calendario meglio distribuito applicando la formula dei 15mila $ consecutivi nello stesso luogo anche ai 25mila $.
– Limitare la partecipazione ai tornei in base a fasce di ranking.
– Chiedere aiuto e supporto alle federazioni nazionali come è successo in Germania e Austria;
– Introdurre una rappresentativa dei giocatori nel Board dell’ITF.

Proposte a breve termine
– Ampliare le qualificazioni a 64 (nei 15 e 25 mila $).
– Ampliare le qualificazioni a 16 (nei Challengers).

Resta la domanda di fondo: perché l’ITF ha voluto rivoluzionare tutto il circuito? Alcune risposte le troviamo nelle email scambiate tra la ITF ed Enrique Guldberg (fondatore e direttore della Elite Tennis Academy in Spagna). Una di queste riguarda la riduzione del tabellone di qualificazioni, che avrebbe come fondamento una questione di integrità riguardo a potenziali match fixing, a causa della sovrapposizione dei tornei (le qualificazioni in contemporanea alle semifinali e finali).
Qui entriamo nel lato oscuro di tutta la situazione: l’ITF nel 2015 ha rinnovato il contratto con Sportradar (multinazionale specializzata nell’analisi e nella fornitura di dati statistici sportivi ai bookmaker e agli altri operatori dell’industria delle scommesse) di altri 5 anni (2017-2021) del valore di 70 milioni di dollari. Questo vuol dire che l’ITF vende tutti i dati delle partite che si giocano nel proprio circuito (circa 60.000 all’anno) in cambio di ingenti somme di denaro. (Per avere un’idea della grandezza del mercato: il valore del mercato mondiale delle scommesse sul tennis è stimato in 1.27 miliardi di $, mentre quello delle scommesse online in 920 milioni di $).
Il tutto inizia nel 2011, quando il Board dell’ITF esprime la sua preoccupazione riguardo l’aumento dei courtsiders (persone a bordo campo che forniscono dati non ufficiali sulle partite) e di altri raccoglitori di dati live non ufficiali, e di conseguenza la volontà di regolarizzare e stabilire un controllo su tali dati e assicurarsi un ritorno economico dalla loro commercializzazione.
Ha preparato quindi un Report contenente diversi argomenti (quali una panoramica del mercato dei dati sportivi e le opportunità in quel mercato per il tennis, la raccolta e l’utilizzo dei dati ITF, i rischi operativi, gli sviluppi legali e i problemi di proprietà) da presentare alla Tennis Integrity Unit, che attraverso un Panel di esperti, ha valutato la proposta, riscontrando una mancanza di una sezione specifica riguardante i rischi di integrità.
La TIU, tuttavia, ha affermato che non ci fosse nessun motivo di integrità per vietare all’ITF di fornire dati agli operatori legali di scommesse e di non osservare alcun beneficio positivo dall’esistenza di un mercato non ufficiale.
L’ITF firma il primo accordo con Sportradar nel 2012 e lo rinnova nel 2015.
Questo accordo ha concesso a Sportradar il diritto esclusivo, tra le altre cose, di fornire dati ufficiali sui live scores agli operatori di scommesse e ad altri clienti del settore nei paesi in cui il gioco d’azzardo è lecito.
Nel corso del tempo il Panel ha riscontrato alcune criticità da parte dell’ITF nel modo di gestire questo mercato della vendita dei dati e delle scommesse, suggerendo di cessare tali vendite per questi motivi:
– l’ITF non ha affrontato adeguatamente il problema dei rischi per l’integrità e dei rischi operativi;
– non ha consultato il Panel riguardo alle potenziali ramificazioni e conseguenze derivanti dalla vendita di dati ufficiali sui live scores;
– il processo attraverso il quale l’ITF ha deciso di vendere i dati ufficiali sui live scores è inadeguato, soprattutto se confrontato con quello di ATP/WTA;
– non sono state effettuata analisi approfondite sul reale impatto dello scouting e della crescita dei courtsiders (non ci sono prove empiriche riguardo alla diffusione di scommesse e alla raccolta non ufficiale di dati nemmeno prima ancora dell’accordo del 2012);
– l’ITF non ha tenuto conto a sufficienza del potenziale impatto che la vendita dei dati dei live scores ufficiali avrebbe avuto sul più basso livello professionistico, vale a dire la proliferazione del gioco d’azzardo e del lavoro della TIU.
Alla luce della mancata considerazione di tali questioni essenziali, il Panel ritiene che l’ITF non abbia affrontato i vantaggi e i rischi di tale sfruttamento dei dati in modo ponderato e completo, non consultando la TIU, cosa che avrebbe dovuto fare.
L’ITF si difende dichiarando che nel fornire un’unica fonte regolamentata di dati sui live scores, ha scoraggiato i courtsiders e fornito un meccanismo tramite il quale potesse monitorare e rafforzare la protezione dell’integrità.
Ha giustificato tale accordo come segue:
– le vendite di dati live ufficiali generano un flusso di entrate sempre più prezioso: l’80% delle entrate derivanti dai suoi accordi su tali vendite è stato o sarà distribuito (?) alle federazioni nazionali per essere reinvestite nello sport. A questo proposito l’ITF considera queste entrate importanti per la sostenibilità a lungo termine e lo sviluppo del gioco amatoriale e professionale.
– Protegge l’integrità dello sport evitando la proliferazione di mercati non regolamentati.
– Sostiene che non avrebbe potuto sapere che la vendita di dati ufficiali sui live scores per migliaia di partite avrebbe aumentato in modo significativo il carico di lavoro della TIU.

Il Panel ha raccomandato all’ITF di interrompere tutte le vendite di dati live dei livelli più bassi del tennis attualmente professionistico (15k$ e 25k$ nel 2018).
In realtà sappiamo come è andata, suscitando dubbi, proteste e teorie controverse: alcuni credono che l’idea di fondo dell’ITF sia quella di controllare il proprio sistema di classifiche riducendo allo stesso tempo l’esposizione al fenomeno di match fixing, riducendo il numero totale dei giocatori professionisti e alleggerendo il compito della TIU di sorveglianza dei potenziali “criminali”.
Qui si apre un altro mondo (sommerso) dove opinioni divergenti si scontrano, ma tutto alla fine sembra essere mosso dal solito movente, ovvero il guadagno.
Per ulteriori approfondimenti sull’argomento, consultare: “Independent Review of Integrity in Tennis” (ed. 2018), FTI Consulting.

Fonti

New regulation of ITF in 2019

https://www.nytimes.com/2018/05/22/sports/tennis/ncaa-tournament-itf-transition-tour.html

https://industriadeltenis.com/itf-y-el-drama-del-transition-tour-by-sportlifeacademy/?fbclid=IwAR2nZlJrsjKJ-THhVFckTP124qKrUQuJXXY8tICK-ZQ2ic1_CvhXOXRbnRA

https://www.change.org/p/itf-international-tennis-federation-help-us-save-the-future-of-professional-tennis?fbclid=IwAR06hvMixAYozrom2af5zVyu3nZ1solj0PBqDzUCTUd7lEaiCBL7oWT3XMk

Observations on the ITF Men's World Tour#ITF #WorldTour #JohnMillman #MarkPetchey #TennisIreland #TennisCoachIreland…

Posted by Dave Miley Tennis on Tuesday, 29 January 2019

https://www.facebook.com/groups/2181879592075576/permalink/2182221815374687/

https://www.nytimes.com/2017/08/18/sports/tennis/itf-futures-tour.html

https://www.sportradar.com/about-us/exclusive-data-partnerships/international-tennis-federation/

Independent Review of Integrity in Tennis (ed. 2018), FTI Consulting
http://www.tennisintegrityunit.com/independent-reviews


TAG: ,

75 commenti. Lasciane uno!

biglebowsky 22-02-2019 12:11

Scritto da ilpallettaro
@ biglebowsky (#2267717)
professionista è chi lo fa come professione, chi ci campa.
gli altri sono hobbisti, più o meno retribuiti.
l’atp togliendo i punti agli itf ha tolto il velo e chi si è scoperto nudo strilla. pazienza

Non ho la pretesa che tu comprenda: l ‘argomento è complesso.

75
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 22-02-2019 01:20

@ biglebowsky (#2267717)

professionista è chi lo fa come professione, chi ci campa.
gli altri sono hobbisti, più o meno retribuiti.
l’atp togliendo i punti agli itf ha tolto il velo e chi si è scoperto nudo strilla. pazienza

74
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
smash&lob (Guest) 21-02-2019 22:59

Scritto da Smartlob
@ ilpallettaro (#2267627)
Prima dei tuoi interventi scomposti la discussione era stata di alto livello con varie posizioni che si sono confrontate. Paragonare il sistema Itf agli esami universitari è un delirio e comunque l’articolo ed i commenti affrontano una serie di disfunzioni della riforma, compreso il tema delle scommesse, e di come essa non abbia raggiunto i risultati sperati.

Un vero genio del resto non perde giorno per non smentirsi…..
Allora dimmi palletta come la mettiamo con le prequali per avere una WC nel tabellone delle quali? Ovviamente foraggiando il resort nel quale si svolge il torneo, altrimenti ciccia..GIUSTO? Ti sembra corretto che giocatori buoni debbano passare da queste forche caudine andando a stare settimane in un resort per magari perdere 2 volte nelle prequali giocate con punto secco e supertie break finale al posto del terzo (una specie di lotteria quindi)? QUanti buoni giocatori si perderanno così sfiniti, depressi, economicamente svenati loro e i loro genitori? Vieni giù da quel piedistallo e prova per qualche secondo ad immedesimarti in uno di questi ragazzi che è cresciuto sperando di poterci provare e adesso anche con qualche punticino transition si trova a dover giocare, quando va bene, prequali di questo genere per poter sperare di giocare le quali in 2 match giornalieri entrambi al supertie…….

73
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Antonio De Filippo (Guest) 21-02-2019 20:21

@ biglebowsky (#2267941)

Assolutamente no. Grazie e un caro saluto!

72
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
biglebowsky 21-02-2019 16:17

@ Antonio De Filippo (#2267860)

essendo la tua precisazione successiva ad un mio intervento, spero non vi si riferisca.
complimenti sia a te sia a claudia (le cui qualità sono evidenti) per aver sollevato questa questione e grazie per averci reso partecipi di queste problematiche.

71
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Antonio De Filippo (Guest) 21-02-2019 15:24

Al fine di cancellare sospetti di “conflitto d’interessi” da parte di Claudia, che è persona troppo limpida e sincera da essere toccata da sia pur minime allusioni, linko l’intervista che mi aveva rilasciato un anno fa. Nel presentare ai nostri lettori la riforma Itf ne aveva espresso una valutazione positiva, ancorché fosse chiaro già da allora che l’avrebbe penalizzata come tennista. Il punto di vista di questo articolo si basa evidentemente sulla valutazione, ad oggi, dell’applicazione di questa riforma. Per ogni punto programmatico Claudia si chiede, come ogni buon manager: è stato raggiunto l’obiettivo? La risposta è negativa tranne che per uno. E le sue valutazioni nascono da competenze universitarie oltre che dall’esperienza sul campo.

http://www.livetennis.it/post/291236/claudia-franze-vi-spiego-la-rivoluzione-itf-la-tennista-di-rivoli-illustra-in-modo-chiaro-e-dettagliato-la-riforma-dei-tornei-itf/

70
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Claudia.franze
biglebowsky 21-02-2019 13:15

mi pare che ci sia un equivoco di base sul termine “professionista” dal quale nascono fraintendimenti.

ho l’impressione che qualcuno consideri “professionista” solo chi guadagna abbastanza da potersi sistemare per la vita entro i 30/35 anni, ma la platea dei tennisti professionisti andrebbe considerata molto più ampia.

Personalmente definisco professionista (nel caso dei tennisti bisognerebbe aggiungere “libero”) chi svolge l’attività in maniera primaria, continuativa ed esclusiva. Il guadagno è secondario: qualsiasi attività che impegni un libero professionista può portare guadagni (più o meno sostanziosi quasi sempre in modo proporzionale all’abilità), ma non sempre. O almeno non certamente.

Il mercato e le regole offrono la possibilità di mettersi in gioco e le regole, per quanto imperfette, sono le medesime per tutti.

Quindi, buttatevi nella mischia con coraggio, incoscienza (ne serve molta) ed impegno. Se siete forti arriverete in alto, se invece prevarranno i vostri limiti accettatelo senza scaricare le colpe sulla rivoluzione del circuito ITF, che in ogni caso andrebbe almeno sperimentata, e che comunque, come tutte le riforme, agevola qualcuno e crea disagi ad altri.

Sarà in ogni caso un bel viaggio ; noi tutti, qua, vi invidiamo molto. E chissà che nel percorso non nascano opportunità anche a chi non entrerà nel grande tennis.

p.s. l’hashtag Players Vs ITF non mi pare il più opportuno per discutere serenamente con il proprio partner istituzionale.

69
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: radar
itf expert (Guest) 21-02-2019 12:55

@pallettaro. Forse quelli forti arriveranno lo stesso, però: 1) riduci la competitività “globale” del sistema; 2) il tennis non è, per il ricavato dai diritti tv, uno sport “povero” tipo la scherma; 3) non dico che chi sta sotto il 300 deve guadagnare per vivere come un “nababbo”, ma solo da poter stare un certo numero di anni negli itf senza “ammazzarsi”; 4) uno che va su è giù tra itf e challenger (competitivo nei primi, meno nei secondi) per 7/8 anni non diventerà mai “forte”? quasi sempre sì, però così diamo chance a quei pochi che riuscirebbero a fare il salto e, cmq, gli altri in quel tempo potrebbero divenire abbastanza forti da essere cmq un bel “tappo” (magari un giovane che venisse asfaltato da uno di questo tipo direbbe “se uno che mi batte così “facile” non ha “sfondato” è meglio che io ripensi alle mie prospettive = con un livello itf più “basso”, le “illusioni” di chi pensa di poter sfondare sarebbero ancora maggiori…); 5) una “BARRIERA” a me va benissimo, infatti con Santopadre, parlavamo di limiti di classifica, ma anche di dare un po’ più di posti nei challenger (magari attraverso le quali) ai migliori itf… (e, con una classifica “unica”, se perdi classifica challenger solo per infortuni o sfighe varie, tornare nel mondo “challenger-atp” sarebbe un po’ più facile e veloce).
Poi, attenzione, circa il mio punto n.2) ho ben presente il discorso di marketing a cui ti riferisci, infatti, so che la mia visione è “romantica” ed infatti ho fatto subito presente che, nel board competente, ci sono “sensibilità” molto diverse riguardo ad eventuali possibili correttivi della riforma…

68
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Smartlob (Guest) 21-02-2019 12:22

@ ilpallettaro (#2267627)

Prima dei tuoi interventi scomposti la discussione era stata di alto livello con varie posizioni che si sono confrontate. Paragonare il sistema Itf agli esami universitari è un delirio e comunque l’articolo ed i commenti affrontano una serie di disfunzioni della riforma, compreso il tema delle scommesse, e di come essa non abbia raggiunto i risultati sperati.

67
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Claudia.franze
Pako (Guest) 21-02-2019 12:09

Per esempio con le entry list dei prossimi challenger Brancaccio, non sarebbe entrato in nessuno la prossima settimana…. Quindi se esci dai primi 60 ITF, perchè sfortunatamente ti scadono i punti per un infortunio o altro e visto che non c’è per esempio il ranking protetto, l’atleta a quel punto, non saprebbe NE’ di CARNE NE’ DI PESCE

66
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 12:02

In un’intervista a Punto de Break, il n. 284 del mondo, il 29enne tennista italiano Roberto Marcora ha ammesso che per lui è stato un anno difficile a livello economico.

Quest’anno Marcora ha giocato 109 partite, segnando un record di 67 vittorie e 33 sconfitte in singolare e 6 vittorie e 3 sconfitte in doppio.

Marcora ha guadagnato quasi 20.000€ dai premi in denaro nei tornei Challenger e ITF. “Quest’anno ho perso soldi.

Nel 2015 ho raggiunto il mio best ranking, sono arrivato ad essere il numero 178.

Quell’anno e il 2014 sono stati gli anni in cui più o meno ho mantenuto lo stesso livello tra guadagni e spese”, ha dichiarato Marcora, che ha guadagnato 29.000€ nel 2014 e 37.000€ nel 2015.

“Ho sempre guadagnato meno di quello che ho speso.

Non lo nego, se non fosse per mio padre, che è il mio unico sponsor, avrei già lasciato da un po’ di tempo. So di essere un privilegiato perché non ho ricevuto alcun sostegno né dagli sponsor né dalla federazione italiana, quindi devo ringraziare molto mio padre che ha sempre sostenuto la mia carriera a livello finanziario”. Le spese non finiscono mai.

“Nei Challengers, i giocatori nel main draw ricevono ospitalità gratuitamente, ma hai ancora il volo aereo, il pranzo e la cena. E poi quando devi viaggiare con il tuo allenatore, quindi le spese sono doppie.

È complicato risparmiare denaro perché è importante mangiare bene per esibirsi e non stancarsi troppo, quindi vai sempre a mangiare al ristorante”.

65
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:59

la proposta della buona claudia di ampliare le quali a 64, dice tutto: tutti dentro, senza nessun criterio, al massacro per cercare qualche punto e sentirsi pro.
per fortuna la strada intrapresa va nella direzione opposta: un 2.2 può fare ottimamente il maestro di tennis e divertirsi a giocare open locali invece che rimpinguare le casse di sedicenti accademie e resort vuoti.

64
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:52

Scritto da Santopadre(dei forum)
Piena solidarietà ai giocatori, la riforma è stata fatta veramente male e presenta un sacco di falle.

solidarietà a marcora e viola che da top 300 quest’anno non sono più costretti a farsi un mese all’anno in sardegna all’anno in perdita secca per fare i punti che servivano per entra nelle quali dei challenger, ma che entrano nei main draw di tutti dei challenger ogni settimana?

63
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:44

Scritto da Gualtiero

Scritto da pierluigi
Le nuove classifiche fanno schifo:prendendo in considerazione alcuni giocatori italiani,ci sono alcuni che sono stati penalizzati gravemente tipo Brancaccio(che per fortuna sta recuperando),mentre altri che sono stati “miracolati”,tipo vavassori e Forti,ma l’elenco e’ lungo..

Brancaccio è stato in realtà notevolmente avvantaggiato dal nuovo sistema di classifiche /entry ed è l’esempio più calzante del successo del nuovo sistema. Da 300 atp nel 2018 non entrava in nessun challenger da 500 atp ma top 3 itf sta entrando in tutti i challenger.

è la ragione del successo del sistema, con buona pace di chi n. 1000 wta pensa di avere diritto a provarci comunque.
il sistema ha messo quello che in università è l’esame propedeutico, quello che se non passi non vai avanti: diritto privato per giurisprudenza, fisiologia per medicina, analisi per gli ingegneri e così via.
chi passa, poi ha spazio per provarci davvero: chi è 300 del mondo, oggi entra sempre nei challenger e può provare a salire, a fare punti pesanti e a mettere il naso nel vero circuito pro che è l’atp dal 250 in su.
chi è sotto, deve dimostrare di valere la categoria sopra ma se lo dimostra ed è top ranking itf poi ha il diritto di entrare sempre nei challenger e provarci davvero.
è un sistema di filtri che consente a quelli che possono pensare di giocare contro un seppi, un lorenzi, un berrettini senza fare ridere, di provare a fare il pro.
gli altri vengono scremati. come viene scremato l’aspirante ingegnere che non passa analisi 1 e dopo 2/3 anni deve farsene una ragione e cercare altre strade.

62
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:36

Scritto da Alessandra
Sfido che i top player non si occupino del problema !, la riforma permette di giocare fino agli ….anta ,lavorando meno (teste di serie avanzate) e sempre tra gli stessi che si conoscono a memoria.vuoi mettere la fatica di studiare tatticamente nuovi avversari…..Il tennis e’ sempre piu’ Simile al wresting : uno spettacolo con personaggi amati da un pubblico diciamo dai gusti semplici.

guardare un 1000 o un 500 è per gusti semplici, mentre un M15 è per palati raffinati? notevole!

61
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:33

Scritto da marco
I numeri sono impietosi: il 90% di tennisti che l’anno scorso avevano provato a giocare gli itf non riescono ad entrare. Per il momento, questi continuano a giocare in patria, continuando la preparazione come l’anno scorso. Il livello degli open, in Italia, infatti, si è alzato notevolmente. I 2.2, 2.3, 2.4 che l’anno scorso partivano per le quali o per i main draw itf si iscrivono in massa agli open. E, così, credo in tutto il mondo.

e aggiungerei un bel “finalmente”!
in italia è sotto marcora, che è un prima categoria da 10 anni, perché come lui stesso ha detto a chiare lettere del fatto che lui giochi o meno non frega nulla a nessuno.
in questi giorni vediamo atp 250 con spalti deserti e diritti tv regalati.
se ci sono soldi per 100/150 pro al mondo, bisogna prenderne atto.

60
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:28

Scritto da itf expert
@Santopadre: no il limite di classifica per le WC no (facevo un esempio “estremo” per smash & lob, ma è chiaro che ostacolerebbe troppo i giovani), io dicevo invece un limite di classifica per chi non ha WC e vuole fare le quali. L’”utopia” è che si torni ad una classifica “unica” (ma “dietro” c’è anche la questione scommesse qui sviscerata) o che una bella parte dei posti (aumentati) delle quali sia riservata a chi ha solo i punti itf…
Ma il vero punto è che l’atp dovrebbe pensare di “foraggiare” i tornei minori perchè un (relativamente) alto livello di quei tornei fa sì che al piano di “sopra” arrivino quelli veramente forti (o che cmq ci arrivino avendo raggiunto un livello di gioco tale da non farsi spazzare via troppo facilmente da chi c’è già). Lo so che è una scelta “economicamente” perdente, perchè quei tornei interessano a pochi appassionati, però, ragionando sul lungo periodo, tenderebbe a mantenere un alto livello di chi arriva al “top” e quindi a creare nuovi “idoli” in grado di mantenere alto l’interesse del pubblico per il tennis, senza pensare a quei cambi del punteggio che (a parere mio) sarebbero la “rovina” di questo sport…

quelli forti arrivano comunque.

59
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ilpallettaro (Guest) 21-02-2019 11:26

Scritto da Carl
L’ITF ha, secondo me, impostato correttamente il problema, vedendo, di concerto con ATP/WTA il Transition Tour come una fase intermedia per arrivare al professionismo.
Come nelle altre professioni liberali c’è un “praticantato”, piuttosto duro e mal retribuito, al termine del quale solo i migliori si possono fregiare del titolo di professionista.
E professionista è chi vive del guadagno del proprio lavoro, non di sussidi o borse di studio.
In campo femminile in Italia io personalmente sarei disposto, oggi, a pagare di tasca mia per veder giocare due, massimo tre, giocatrici, non di più.
La stragrande maggioranza anche degli”appassionati” che segue questo sito non fa che chiedere il link a siti dove si possano vedere le partite in streaming “a gratis”, non essendo disposti a pagare nemmeno un canone di 5€ al mese per un abbonamento regolare.
Se c’è posto nel mondo solo per poche centinaia di veri professionisti, porre dei vincoli di accesso per scoraggiare i tanti velleitari senza reali prospettive è non solo giusto, ma estremamente positivo anche per loro stessi. Il danno lo fanno quelli che creano illusioni non sostenibili.
Ci riempiamo tutti la bocca con la “meritocrazia”, ma appena si mettono paletti oggettivi ci si lamenta ad alta voce.
Situazione simile al “numero chiuso” nelle università.
Non confondiamo col “diritto allo studio” o la “libertà di competere” nello sport.
Il diritto di accedere e di avere le possibilità di cimentarsi è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto rassegnarsi e cambiare obbiettivo quando non si è in grado di superare i primi ostacoli.
Scopriamo adesso che si vive in un mondo difficile e competitivo, dove solo pochi hanno le doti per primeggiare? Scopriamo adesso che nel tennis, metafora della vita, chi vince prende tutto e chi perde resta con un pugno di mosche?
Se possiamo “scremare” a priori le vocazioni, eviteremo di creare inutili illusioni.

il sistema dei posti riservati ai top itf nei challenger è da paragonare agli esami “barriera” dell’università, ad esempio analisi 1 per ingegneria: se lo passi bene, se non lo passi non vai avanti.
chi non riesce a raggiungere il livello negli itf, o non è considerato da nessuno una promessa tanto da non ricevere alcuna wild card, può serenamente fare altro nella vita.

58
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Gualtiero 21-02-2019 11:07

@ GGG (#2267517)

Nessuna falsità. Brancaccio ha chiuso l’anno al n. 274 che col vecchio sistema garantiva l’entry in pochissimi challenger mentre ora entra in tutti. Al momento è già 391 atp e ancora n. 4 Itf quindi nessun problema, continuando così avrà la entry per i challenger dall’atp molto prima di perderla dall’itf.
Perché vita impossibile ai giocatori fuori dai 350? Giocano itf come prima e con gli stessi montepremi. Tra l’altro con un campo di partecipazione spesso inferiore perché più giocatori bei 300 entrano nei challenger. L’unica differenza è che non fanno punti atp ma avranno punti itf propedeutici, in caso di buoni risultati, al salto. Questa riforma costringe a giocare challenger chi ha la classifica per farlo ed evitare cacciatori di punto facili. Penalizza tutti coloro che giocavano occasionalmente futures o con modesti risultati e tutti i giocatori senza ormai più speranze di diventare pro ma era proprio questo l’obiettivo…

57
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: andre84
Pako (Guest) 21-02-2019 10:54

Un’analisi consistente ed è vero che i numeri sono impietosi. Ma così come scritto è stata disattesa la questione dell’aumento del numero dei tornei. Perchè per sopperire ai dati negativi, devi integrare con altri tornei. E qui mi chiedo, possibile che per esempio in Italia, oltre al SMP, non ci siano altre strutture da poter fare questo business? Perchè solo in Marocco o in Turchia?
Complimenti a Claudia

56
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
smash&lob (Guest) 21-02-2019 08:23

Scritto da marco
I numeri sono impietosi: il 90% di tennisti che l’anno scorso avevano provato a giocare gli itf non riescono ad entrare. Per il momento, questi continuano a giocare in patria, continuando la preparazione come l’anno scorso. Il livello degli open, in Italia, infatti, si è alzato notevolmente. I 2.2, 2.3, 2.4 che l’anno scorso partivano per le quali o per i main draw itf si iscrivono in massa agli open. E, così, credo in tutto il mondo.
Ma nessun tennista ha come obiettivo quello di giocare gli open, ad un certo livello. Dopo un pò, molla e si iscrive all’università. Questo potrebbe essere il fine ultimo dell’Itf. Non lo è certamente per le federazioni nazionali, per i negozianti sportivi, per i venditori di racchette, corde, scarpe, preparatori atletici, maestri e così via. Tutto un indotto che progressivamente sparirà.
I tennisti fanno la loro parte, firmando petizioni e lettere. Sono le federazioni, però, a doversi muovere ed anche rapidamente, se non vogliono che nel giro di tre o quattro anni si dimezzino le loro tessere agonistiche e, quindi, le loro entrate.
Questa svolta, assieme all’uccisione della Coppa Davis, è stata una coltellata in pieno petto al mondo del tennis: il 2018 sarà ricordato come il peggior anno del tennis professionistico.
Il problema delle scommesse è legato solo al set betting ed alle scommesse live: si continui a scommettere, ma solo su vittoria/sconfitta e mai dal vivo. In questo modo, le truffe sarebbero più che dimezzate. Un conto è andar sotto di un break e poi recuperare, un conto è vendersi la partita intera. Un conto è perdere il primo set apposta e, poi, vincere, un conto è perdere e tornare a casa.
Non c’è nessuno al mondo che inizia a giocare dai tornei atp: tutti devono fare gavetta. E la gavetta degli open e dei campionati affiliati non ti porta a giocare le quali di tornei internazionali. Un tennista che fa un balzo di qualità quest’anno, passando da 2.4 a 2.2, per esempio, o ha una wild card o continua a giocare open. E se ha la wild card dev’essere così bravo e fortunato da vincere il torneo, sperando che la wild card gli arrivi ad un 25k: cosa, francamente, impossibile. Se ti trovi gabashvili al primo turno, torni a casa ed hai sprecato la tua unica occasione.
Ridicolo il fatto che gli organizzatori dei 15k facciano giocare a pagamento (50$) un rodeino prima delle quali con in palio una wc per le quali e per il main draw: si fa esattamente quello che si faceva gli anni scorsi, con la differenza che questi incontri non sono ufficiali, non sono riconosciuti dall’itf e costano più di quanto costasse l’iscrizione alle quali. Una buffonata che certifica che le quali a 24 giocatori (avendo imposto quali a 4 giocatori nei challenger, tra l’altro) sono una scemenza imperiale.
Se itf non cambia, qualcuno creerà un circuito parallelo, magari ancora più divertente di quello targato itf. Si tornerà indietro di 50 anni, quando c’erano i tornei per professionisti e tornei per dilettanti. Non di rado, quando si incrociavano, vincevano i dilettanti.
Chiuderei con un roboante: vergogna!

Applauso!

55
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
GGG 21-02-2019 01:47

Scritto da Gualtiero

Scritto da pierluigi
Le nuove classifiche fanno schifo:prendendo in considerazione alcuni giocatori italiani,ci sono alcuni che sono stati penalizzati gravemente tipo Brancaccio(che per fortuna sta recuperando),mentre altri che sono stati “miracolati”,tipo vavassori e Forti,ma l’elenco e’ lungo..

Brancaccio è stato in realtà notevolmente avvantaggiato dal nuovo sistema di classifiche /entry ed è l’esempio più calzante del successo del nuovo sistema. Da 300 atp nel 2018 non entrava in nessun challenger da 500 atp ma top 3 itf sta entrando in tutti i challenger. Poi chiaramente se uno nei challenger fa strada si guadagnerà rápidamente una classifica atp che andrà a sostituire quella itf come sta avvenendo al giovane prospetto napoletano, viceversa tornerà agli itf. L’unica cosa che non mi convince del sistema è che se uno inanella una serie di infortuni e/o sconfitte a livello challenger rischia di ritrovarsi l’anno dopo senza classifica né atp né itf e forse non riesce neanche a fare le quali degli itf. Di tutta la pappardella di cui sopra questo mi pare l’unico punto meritorio perché la riforma, seppur da limare, sta sicuramente ottenendo molti degli obiettivi sperati. Se uno gioca un anno per Stanford comunque problemi suoi vorrà dire che l’anno dopo chiederà wc negli itf americani.. è un esempio particolare che non rappresenta un problema. Non capisco come si faccia ad affermare che non è aumentato il numero dei giocatori “in the money”. I tavelloni a 48 stanno aiutando almeno 100 giocatori nella fascia 250-350 più i top itf a sostenere spese che prima non riuscivano a coprire

Su Brancaccio hai detto molte falsità, primo i challenger a fine 2018 poteva giocarli assolutamente, poi non è affatto un esempio positivo per ora, la classifica ATP ancora non la ha, la classifica ITF sta scadendo e questo nonostante un 2019 positivo…..
È vero i giocatori fra la 275 e la 325 sono in una situazione migliore di prima, ma cosa vuol dire? Per favorire 50 giocatori rendi la vita impossibile a tutti i giocatori fra la 325 e la 2000, credi ci sia una differenza di livello tra il #300 e il #375 tale da giustificare il fatto che il primo vive tranquillamente di tennis mentre il secondo non può nemmeno giocare?

54
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Shuzo (Guest) 21-02-2019 00:50

Credevo che inventarsi rimedi peggiorativi del male stesso fosse tipico soprattutto dell’Italia, invece adesso mi rendo conto che siamo decisamente in buona compagnia.
Io ho la vaga sensazione che aumenteranno ancora i tentativi di corrompere i giocatori e le difficoltà di questi ultimi a restare integri. Allo stesso modo, anche il ricambio generazionale sarà reso ancora più difficile.
Delle proposte alternative avanzate, mi piace solo la prima, ossia di creare dei transition tour continentali come nel golf. Tuttavia resto del parere che invece di stare tanto a complicare le regole, basterebbe pretendere che un torneo che dà punti per la classifica mondiale, indipendentemente che sia ITF, ATP o WTA, debba avere un montepremi minimo di $ 50.000, fornire l’ospitalità a ogni giocatore iscritto (anche a chi perde al primo turno delle qualificazioni, altrimenti che torneo professionistico è) e infine proibire la vendita dei dati delle partite. Questo è probabile che faccia diminuire la quantità dei tornei ma privilegiandone la qualità e riducendo i rischi della corruttibilità. Inoltre sono anche convinto che i tornei non diminuirebbero di molto, perché semplicemente chi desidererà organizzarne uno, dovrà attrarre più sponsor, anche se i paesi meno ricchi e con minor tradizione verranno maggiormente penalizzati. Però a quel punto si potrà ovviare con i transition tour regionali, basti pensare che da diversi anni è diventato per molti giocatori gareggiare nei circuiti professionistici locali, tipo la Bundesliga in Germania, ma anche il campionato a squadre svizzero o francese.

53
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
itf expert (Guest) 21-02-2019 00:05

@Santopadre: no il limite di classifica per le WC no (facevo un esempio “estremo” per smash & lob, ma è chiaro che ostacolerebbe troppo i giovani), io dicevo invece un limite di classifica per chi non ha WC e vuole fare le quali. L'”utopia” è che si torni ad una classifica “unica” (ma “dietro” c’è anche la questione scommesse qui sviscerata) o che una bella parte dei posti (aumentati) delle quali sia riservata a chi ha solo i punti itf…
Ma il vero punto è che l’atp dovrebbe pensare di “foraggiare” i tornei minori perchè un (relativamente) alto livello di quei tornei fa sì che al piano di “sopra” arrivino quelli veramente forti (o che cmq ci arrivino avendo raggiunto un livello di gioco tale da non farsi spazzare via troppo facilmente da chi c’è già). Lo so che è una scelta “economicamente” perdente, perchè quei tornei interessano a pochi appassionati, però, ragionando sul lungo periodo, tenderebbe a mantenere un alto livello di chi arriva al “top” e quindi a creare nuovi “idoli” in grado di mantenere alto l’interesse del pubblico per il tennis, senza pensare a quei cambi del punteggio che (a parere mio) sarebbero la “rovina” di questo sport…

52
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
marco (Guest) 20-02-2019 23:56

I numeri sono impietosi: il 90% di tennisti che l’anno scorso avevano provato a giocare gli itf non riescono ad entrare. Per il momento, questi continuano a giocare in patria, continuando la preparazione come l’anno scorso. Il livello degli open, in Italia, infatti, si è alzato notevolmente. I 2.2, 2.3, 2.4 che l’anno scorso partivano per le quali o per i main draw itf si iscrivono in massa agli open. E, così, credo in tutto il mondo.

Ma nessun tennista ha come obiettivo quello di giocare gli open, ad un certo livello. Dopo un pò, molla e si iscrive all’università. Questo potrebbe essere il fine ultimo dell’Itf. Non lo è certamente per le federazioni nazionali, per i negozianti sportivi, per i venditori di racchette, corde, scarpe, preparatori atletici, maestri e così via. Tutto un indotto che progressivamente sparirà.

I tennisti fanno la loro parte, firmando petizioni e lettere. Sono le federazioni, però, a doversi muovere ed anche rapidamente, se non vogliono che nel giro di tre o quattro anni si dimezzino le loro tessere agonistiche e, quindi, le loro entrate.

Questa svolta, assieme all’uccisione della Coppa Davis, è stata una coltellata in pieno petto al mondo del tennis: il 2018 sarà ricordato come il peggior anno del tennis professionistico.

Il problema delle scommesse è legato solo al set betting ed alle scommesse live: si continui a scommettere, ma solo su vittoria/sconfitta e mai dal vivo. In questo modo, le truffe sarebbero più che dimezzate. Un conto è andar sotto di un break e poi recuperare, un conto è vendersi la partita intera. Un conto è perdere il primo set apposta e, poi, vincere, un conto è perdere e tornare a casa.

Non c’è nessuno al mondo che inizia a giocare dai tornei atp: tutti devono fare gavetta. E la gavetta degli open e dei campionati affiliati non ti porta a giocare le quali di tornei internazionali. Un tennista che fa un balzo di qualità quest’anno, passando da 2.4 a 2.2, per esempio, o ha una wild card o continua a giocare open. E se ha la wild card dev’essere così bravo e fortunato da vincere il torneo, sperando che la wild card gli arrivi ad un 25k: cosa, francamente, impossibile. Se ti trovi gabashvili al primo turno, torni a casa ed hai sprecato la tua unica occasione.

Ridicolo il fatto che gli organizzatori dei 15k facciano giocare a pagamento (50$) un rodeino prima delle quali con in palio una wc per le quali e per il main draw: si fa esattamente quello che si faceva gli anni scorsi, con la differenza che questi incontri non sono ufficiali, non sono riconosciuti dall’itf e costano più di quanto costasse l’iscrizione alle quali. Una buffonata che certifica che le quali a 24 giocatori (avendo imposto quali a 4 giocatori nei challenger, tra l’altro) sono una scemenza imperiale.

Se itf non cambia, qualcuno creerà un circuito parallelo, magari ancora più divertente di quello targato itf. Si tornerà indietro di 50 anni, quando c’erano i tornei per professionisti e tornei per dilettanti. Non di rado, quando si incrociavano, vincevano i dilettanti.

Chiuderei con un roboante: vergogna!

51
Replica | Quota | -1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
-1: Gualtiero
smash&lob (Guest) 20-02-2019 22:39

Bellissima discussione. Bell’analisi e bella discussione! Grazie a tutti dei contributi.

50
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 22:19

@Gualtiero

Per l’aumento del tabellone a 48 siamo tutti contenti, più posti per i giocatori e ospitalità ma sono cose che potevano essere inserite anche senza la doppia classifica ;). Su Brancaccio ormai era arrivato al 274esimo posto, quindi con tabelloni a 48 sarebbe entrato comunque in tanti challenger ma rispetto ad ora sarebbe stato anche vicinissimo all’entrata nelle quali slam, cosa da cui ora è lontanissimo e deve ricostruire tutto il ranking. Ci auguriamo che ce la farà ma insomma una riforma meno invasiva avrebbe aiutato comunque i giocatori e non tolto quello che si erano conquistati sul campo.

Sui soldi, il problema è che quasi tutti i tornei sono di categoria minore e il premio di primo turno sono 225 euro, insomma siamo ancora lontani dal poter parlare di cifre che ti permettono di far pari. La cosa positiva come detto è l’ospitalità ma come detto è una cosa che andava resa obbligatoria per i giocatori del md da tempo.

@ itf expert

Diciamo che con la doppia classifica che ormai c’è, si andrebbe verso 2 turni(partendo dalla domenica), 16 atp, 7 itf, 1 wc(non aumenterei le wc). 6 qualificati, 4 posti in tabellone in meno quindi rispetto ad ora ma 16 giocatori in più in ogni torneo che potrebbero competere. Come detto con un limite di classifica da decidere, altrimenti nelle settimane con 5 tornei entro anche io.

Sul limite di classifica per le wc è impossibile e non lo farei, altrimenti ostacoleresti i giovani. È chiaro però che con più giocatori nelle qualificazioni, i lucky loser sarebbe scelti tramite sorteggio tra i migliori perdenti classificati, cosa che ormai oggi è praticamente sparita

49
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
cataflic (Guest) 20-02-2019 21:48

Io sono per la semplicità, per me tutte queste classifiche varie creano solo complicazione.
Se il meccanismo inventato porta a “risucchiare da 3/400 giocatori introiti di 5.000$ di prize money annuo per spalmarli sui primi 400, solo per dire che questi sono professionisti e gli altri no…non ci sto!
Certo che però se i futures andassero a vederli qualche centinaio di persone al giorno invece che solo cataflic, biglebowsky e qualche altro appassionato, la cosa si risolverebbe da sola….gli sponsor ci sarebbero e non li farebbero solo nei resort per ciucciare soldi ai tennisti.

48
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
itf expert (Guest) 20-02-2019 20:17

@Santopadre: si, ma io dico solo che devono durare un solo TURNO per non “stancare” troppo chi le fa a discapito degli altri, e, invece, con il “limite classifica” che dici tu, mi andrebbe anche bene che qualificassero MOLTI più giocatori di quelli attuali (= coinvolgere MOLTI più giocatori, ma col limite di classifica).

@Smash&lob: col limite di classifica, queste “storture” o non ci sarebbero, oppure sarebbero molto limitate (all’Arnaboldi di turno, se sei “cattivo, puoi addirittura vietare la partecipazione per classifica, ma diciamo pure subito che ci siano 1/2 WC anche senza limiti di classifica (non sarebbe scandaloso) = si troverebbe di fronte giocatori più forti e quindi non prenderebbe punti, oppure, se avvesse proprio la “fortuna” che tu dici, ciò sarebbe limitato ad un solo torneo, e direi quindi che ci può stare (= ovviamente parliamo delle utopiche regole che stiamo valutando, NON della situazione regolamentare attuale…);

47
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Tennisaddicted (Guest) 20-02-2019 19:28

Scritto da Claudia.franze
@ Tennisaddicted (#2266984)
Grazie per i complimenti.
Difficile pensare a una deglobalizzazione del tennis minore con l’attribuzione di punti ITF ai tornei open, in quanto c’è una disomogeneità, sia del livello che del numero dei giocatori, tra le varie Nazioni. Quindi in alcune sarebbe più facile aggiudicarsi i punti e in altre più competitivo.
Sarebbe più fattibile invece creare dei circuiti regionali/continentali.

Sì capisco… Ma anche creare dei circuiti regionali (Europa/Africa) significherebbe lasciare comunque una globalizzazone su scala continentale che comunque non avvicinerebbe il pubblico e gli sponsor locali. Invece la mia idea sarebbe quella di promuovere (o tentare di promuovere) un maggior radicamento sul territorio proprio per sfruttare un interesse che non viene oggi gestito. Forse un modo equo potrebbe essere quello che ciascina Federazione nazionale disponga di un certo numero di punti ITF (per esempio in base ai giocatori presenti nelle classifiche internazionali, senior e junior) da offrire agli organizzatori di tornei locali. Non so, magari è improponibile, ma insomma il concetto è che un tennis globalizzato all’estremo dà spazio mediatico ai top 10, fa vivere molto bene i top 50, e fa sopravvivere fino ai top 200. Di più non gli si può chiedere. Invece se si sviluppasse un tennis locale più interessante di quello odierno, magari potrebbero sostenersi col tennis minore anche tanti tennisti bravi che oggi non possono permettersi nemmeno di tentare il grande salto. Non so, forse tu hai idee migliori di questa.

46
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Gualtiero 20-02-2019 19:24

Scritto da pierluigi
Le nuove classifiche fanno schifo:prendendo in considerazione alcuni giocatori italiani,ci sono alcuni che sono stati penalizzati gravemente tipo Brancaccio(che per fortuna sta recuperando),mentre altri che sono stati “miracolati”,tipo vavassori e Forti,ma l’elenco e’ lungo..

Brancaccio è stato in realtà notevolmente avvantaggiato dal nuovo sistema di classifiche /entry ed è l’esempio più calzante del successo del nuovo sistema. Da 300 atp nel 2018 non entrava in nessun challenger da 500 atp ma top 3 itf sta entrando in tutti i challenger. Poi chiaramente se uno nei challenger fa strada si guadagnerà rápidamente una classifica atp che andrà a sostituire quella itf come sta avvenendo al giovane prospetto napoletano, viceversa tornerà agli itf. L’unica cosa che non mi convince del sistema è che se uno inanella una serie di infortuni e/o sconfitte a livello challenger rischia di ritrovarsi l’anno dopo senza classifica né atp né itf e forse non riesce neanche a fare le quali degli itf. Di tutta la pappardella di cui sopra questo mi pare l’unico punto meritorio perché la riforma, seppur da limare, sta sicuramente ottenendo molti degli obiettivi sperati. Se uno gioca un anno per Stanford comunque problemi suoi vorrà dire che l’anno dopo chiederà wc negli itf americani.. è un esempio particolare che non rappresenta un problema. Non capisco come si faccia ad affermare che non è aumentato il numero dei giocatori “in the money”. I tavelloni a 48 stanno aiutando almeno 100 giocatori nella fascia 250-350 più i top itf a sostenere spese che prima non riuscivano a coprire

45
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Becuzzi_style (Guest) 20-02-2019 19:20

Scritto da smash&lob

Scritto da Carl
L’ITF ha, secondo me, impostato correttamente il problema, vedendo, di concerto con ATP/WTA il Transition Tour come una fase intermedia per arrivare al professionismo.
Come nelle altre professioni liberali c’è un “praticantato”, piuttosto duro e mal retribuito, al termine del quale solo i migliori si possono fregiare del titolo di professionista.
E professionista è chi vive del guadagno del proprio lavoro, non di sussidi o borse di studio.
In campo femminile in Italia io personalmente sarei disposto, oggi, a pagare di tasca mia per veder giocare due, massimo tre, giocatrici, non di più.
La stragrande maggioranza anche degli”appassionati” che segue questo sito non fa che chiedere il link a siti dove si possano vedere le partite in streaming “a gratis”, non essendo disposti a pagare nemmeno un canone di 5€ al mese per un abbonamento regolare.
Se c’è posto nel mondo solo per poche centinaia di veri professionisti, porre dei vincoli di accesso per scoraggiare i tanti velleitari senza reali prospettive è non solo giusto, ma estremamente positivo anche per loro stessi. Il danno lo fanno quelli che creano illusioni non sostenibili.
Ci riempiamo tutti la bocca con la “meritocrazia”, ma appena si mettono paletti oggettivi ci si lamenta ad alta voce.
Situazione simile al “numero chiuso” nelle università.
Non confondiamo col “diritto allo studio” o la “libertà di competere” nello sport.
Il diritto di accedere e di avere le possibilità di cimentarsi è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto rassegnarsi e cambiare obbiettivo quando non si è in grado di superare i primi ostacoli.
Scopriamo adesso che si vive in un mondo difficile e competitivo, dove solo pochi hanno le doti per primeggiare? Scopriamo adesso che nel tennis, metafora della vita, chi vince prende tutto e chi perde resta con un pugno di mosche?
Se possiamo “scremare” a priori le vocazioni, eviteremo di creare inutili illusioni.

Non è come dici tu. Perchè il nuovo sistema ha il grosso difetto di non permettere anche a molti di quelli che hanno i numeri di mettere la testa al sole, cioè di arrivare alla classifica ATP (e anche con quella se non sei nei primi 350 fai fatica assai a mantenerti a galla). A me sembra proprio un sistema che perpetua i giocatori di vertice che seguiremo fino a 50 anni…..del resto la maggior parte di chi segue il tennis parla di 4-5 giocatori sempre quelli, 2 palle così.

Esatto..l’effetto più probabile è quello di cristallizzare le posizioni.
Un dato importante sarà analizzare proprio il tasso di turn over…esempio dei primi 300 ATP…a lume di naso si rischia una contrapposizione insider/outsider.
Già fra 4/5 mesi si potrebbe tirare giù una statistica.

44
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Becuzzi_style (Guest) 20-02-2019 19:04

Se non sei un fenomeno e se non puoi contare su wc locali diventa arduo già potersi iscrivere in un torneo.

I nostri giovani, visti i tantissimi tornei in terra italica, avranno le loro opportunità…ma per altri è veramente tosta fare già i primi step

43
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Kriss69forever 20-02-2019 17:45

Questa analisi è molto ben articolata e precisa, ben scritta. Grazie dell’ottima esposizione.

Riflette il punto di vista della situazione ad oggi, mentre propone spunti per il prosieguo.

Io credo fondamentalmente che questo cambiamento introdotto dall’ITF, che sostanzialmente mi trova d’accordo, debba considerarsi uno Step 1. Purtroppo per quel poco che leggo e vedo, non credo che il livello del management di ITF, ATP e WTA sia molto elevato, e quindi difficile che disegni, applichi e renda consensuale una riforma organica, soprattutto in uno sport dove la partecipazione dei giocatori alla gestione è molto ridotta.

Per i singoli punti, spero che gli sponsors capiscano e valorizzino i “professionisti”, che sia trovata una soluzione per i giocatori forti ma non da junior, e che il tour si regionalizzi rapidamente, come dice Claudia.

Grazie

42
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
GGG 20-02-2019 16:32

Scritto da biglebowsky

Scritto da smash&lob

Scritto da Carl
L’ITF ha, secondo me, impostato correttamente il problema, vedendo, di concerto con ATP/WTA il Transition Tour come una fase intermedia per arrivare al professionismo.
Come nelle altre professioni liberali c’è un “praticantato”, piuttosto duro e mal retribuito, al termine del quale solo i migliori si possono fregiare del titolo di professionista.
E professionista è chi vive del guadagno del proprio lavoro, non di sussidi o borse di studio.
In campo femminile in Italia io personalmente sarei disposto, oggi, a pagare di tasca mia per veder giocare due, massimo tre, giocatrici, non di più.
La stragrande maggioranza anche degli”appassionati” che segue questo sito non fa che chiedere il link a siti dove si possano vedere le partite in streaming “a gratis”, non essendo disposti a pagare nemmeno un canone di 5€ al mese per un abbonamento regolare.
Se c’è posto nel mondo solo per poche centinaia di veri professionisti, porre dei vincoli di accesso per scoraggiare i tanti velleitari senza reali prospettive è non solo giusto, ma estremamente positivo anche per loro stessi. Il danno lo fanno quelli che creano illusioni non sostenibili.
Ci riempiamo tutti la bocca con la “meritocrazia”, ma appena si mettono paletti oggettivi ci si lamenta ad alta voce.
Situazione simile al “numero chiuso” nelle università.
Non confondiamo col “diritto allo studio” o la “libertà di competere” nello sport.
Il diritto di accedere e di avere le possibilità di cimentarsi è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto rassegnarsi e cambiare obbiettivo quando non si è in grado di superare i primi ostacoli.
Scopriamo adesso che si vive in un mondo difficile e competitivo, dove solo pochi hanno le doti per primeggiare? Scopriamo adesso che nel tennis, metafora della vita, chi vince prende tutto e chi perde resta con un pugno di mosche?
Se possiamo “scremare” a priori le vocazioni, eviteremo di creare inutili illusioni.

Non è come dici tu. Perchè il nuovo sistema ha il grosso difetto di non permettere anche a molti di quelli che hanno i numeri di mettere la testa al sole, cioè di arrivare alla classifica ATP (e anche con quella se non sei nei primi 350 fai fatica assai a mantenerti a galla). A me sembra proprio un sistema che perpetua i giocatori di vertice che seguiremo fino a 50 anni…..del resto la maggior parte di chi segue il tennis parla di 4-5 giocatori sempre quelli, 2 palle così.

non è così, dai.
quelli buoni verranno fuori comunque e quelli un po’ più scarsi faranno fatica come sempre.
poi tutto è migliorabile, ma contestare in toto senza accettare un minimo di sperimentazione non mi sembra un buon metodo.
aggiungo il modesto consiglio ai giocatori ed ai loro staff di concentrarsi sul gioco anzichè sui regolamenti: lì potete incidere, il resto vi porta via energie nervose.

Quelli buoni se non sono italiani spagnoli o francesi possono tranquillamente perdersi
Indizi? Nessun u21 ha una classifica itf decente (~top20) !!!NESSUN U21!!!
A quell’età anche i migliori hanno alti e bassi

41
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 15:42

Scritto da Claudia.franze
@ Santopadre(dei forum) (#2267197
Nel regolamento ITF viene menzionato il ranking protetto in riferimento al ranking ATP e WTA.
Quindi purtroppo nessun ranking protetto ITF.

Grazie, roba da pazzi…

40
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ska 20-02-2019 15:09

@ Advantage (#2267021)

Mi spiace dirlo ma la realtà degli sponsor riflette la realtà delle aziende. Le aziende medio piccole radicate nel territorio sono il nerbo dell economia italiana. Non hanno qui di un budget opportuno per sponsorizzare un ATP 250 ma per essere cosponsor di un challenger nelle Marche si. E non è che se aumenta il prize money ti arrivano i top 50, perché non possono. Meglio i tre se stanno felicemente in piedi

39
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Tafanus 20-02-2019 15:04

Mi complimento con Claudia Franzé per il lavoro fatto, e condivido molte (per non dire tutte) le sue considerazioni.

Ogni volta che si mette mano ai regolamenti del tennis, si riesce a peggiorare le cose.

Prendete il sito WTA: Una volta il ranking settimanale era fatto su una sorta di foglio excel, per cui i bloggers e i giornalisti potevano con un clivck oedinare i dari pe classifica, o per età, o per ordine alfabetico, o per nazionalità— Ora è diventato il tutto una specie di giochino smartophone per bambini scemi.

E’ di oggi la scoperta che aprendo dal sito itf/junior il ranking, nelle tabelle manca ub darti ESSEMZIALE per fare qualsiasi valutazione: l’età dei giocatori e delle giocatrici.

Ma come c… è possibile in un ranking di adolescenti, dove gli anni pedano come pietre, non poter distinguere a colpo d’occhio una 20’01 sa una 2004?

Premdoamo il limite dellr 850 ragazze che possono entrare in pro: ma dal momento che DEVI dare punti a tutte coloro che fanno tre punti in tre tornei, o nove punti un un torneo, chiudi la porta e non le fai entrare in pro? Oppure fai entrare loro e cacci dalla classifica tutte coloro che saranno in esubero rispetto al numeretto magioco (850), pur avendo preso i numeri per entrare in classifica con le nuove norme????

E dell’assurdità che in junior non c’è più il net al servizio, vogliamo parlarne? Ma stiamo sempre parlando di tennis, o di sports diversi?

Ottima l’dea di dare in streaming molti tornei itf, ma qual è la qualità? Video e audio inguardabili: partite che durano ore perchè le ragazze sono anxche raccattapalle di se stesse; microfono di una telecamerina fissa non direzionali, per cui a volte si sente più fotyr il rumore del tosa-erba distante cento metri, che non i rumori del tennis (impatto taccherra-pallina, punteggio). Neanche kla biona idea, in zone ventose, di mettere sul microfono una spugnrtta da cucina da mezzo euro, per evitare gli scrosci rumorosi creati dal vento (Santa Margherita docet.

Focale della telecamera sbagliata, per cui la giocatrice vicina alla camera fissa spesso è tagliata fuori dall’onquadratura, e la giocatrice lontana è un puntino senza forma. La palla non si vede, di immagina.

Perchè – tranne che sui giochini come spartphone, protennislive non funziona più?

Perchè ne nella sezione “players” cerco Vinci o Schiavone le trovo, e se cerco Pennetta no?

Perchè per trovare i draws in pdf degli slam su deve faticare mezz’ora?

E perchè nei tornei juniores non esiste uno straccio di livescore, e per cercare qualche risultato durante il giorno si deve andare sulla sezione £order of play” e non in quella “results”, o su un graw aggiornato? Sezioni che un genere vengono aggiornate (SE vengono aggiornate) a notte fonda?)

Sulla stupidità di chi gestisce il tennis potrei continuare per ore, ma per adesso mi fermo qui

38
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
smash&lob (Guest) 20-02-2019 14:58

Come dicono giustamente nell’altro post che senso ha che non ci siano nemmeno abbastanza LL per riempire i buchi dei challenger? Vavassori, che adesso sta vincendo con Bonadio a Bergamo, da dove salta fuori? Passava per caso (in quanto lombardo e italiano) o era il primo degli alternates disponibile? A me sembra tutto una follia e in giro ci sono ATP 250 con buchi e bye ma se non hai ranking atp non sei ammesso e resta il buco. Complimenti!

37
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Claudia.franze 20-02-2019 14:52

@ Santopadre(dei forum) (#2267197

Nel regolamento ITF viene menzionato il ranking protetto in riferimento al ranking ATP e WTA.
Quindi purtroppo nessun ranking protetto ITF.

36
Replica | Quota | 2
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Ken_Rosewall, GGG
Claudia.franze 20-02-2019 14:49

@ Tennisaddicted (#2266984)

Grazie per i complimenti.
Difficile pensare a una deglobalizzazione del tennis minore con l’attribuzione di punti ITF ai tornei open, in quanto c’è una disomogeneità, sia del livello che del numero dei giocatori, tra le varie Nazioni. Quindi in alcune sarebbe più facile aggiudicarsi i punti e in altre più competitivo.
Sarebbe più fattibile invece creare dei circuiti regionali/continentali.

35
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 14:09

Riporto anche un’altra stortura che riguarda l’aspetto economico.

Prima dovevi scegliere tra essere iscritto come alternate in un challenger o in tabellone in un itf al momento della lista definitiva dei future.

Ora non più ma se entri nel challenger e ti cancelli dal torneo itf, devi pagare 500 dollari alla prima occasione, 1000 alla seconda e via dicendo.

Mi spiegate il senso di tutto ciò? Così come vengono aiutati i giocatori finanziariamente? O come vengono aiutati a programmarsi?

Aggiungo il pagamento di 40 dollari per tutti i giocatori che giocano il md degli itf, quindi spese in più, non in meno, in più.

Si potrebbe continuare per ore ma mi fermo per non annoiarvi :mrgreen:

34
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 13:56

Scritto da smash&lob
@ itf expert (#2267179)
Quindi Arnaboldi Federico WC quali poi LL (sono 2) della testa di serie n. 2 quindi bye gioca e perde 63 61 prende 3 punti ATP?
Capite la stortura di tutto ciò rispetto a chi si fa un mazzo così nelle prequali quali e tornei ITF???

I punti non li ha presi(devi vincere una partita, lo avesse fatto ne avrebbe presi 7 ma perdendo 0) , però è vero che non ha nessun senso, ha avuto una grande chance che altri non possono avere. Giusto invece sarebbe stato un ripescaggio con delle qualificazioni aperte, come è sempre stato. Il buon Arnaboldi compreso, che tifando per suo cugino, mi sta inevitabilmente simpatico :mrgreen:

33
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 13:51

Scritto da itf expert
@Santopadre: posso essere d’accordo con il tuo post n.25, ma, nei challenger, preferirei che ci fosse un solo turno di quali (al massimo aumentiamo il numero dei qualificati ammessi al tabellone principale e, come giustamente dici, limitiamole il più possibile a chi ha una certa classifica per evitare le Wc “farlocche”), altrimenti diventano troppo penalizzanti rispetto a chi ci entra per classifica (e lo stesso discorso lo farei per gli atp)…
Nei c.d. “futures” se ne può discutere già di più, perchè, visto il livello medio più “basso” dei partecipanti, sarebbero molto meno stancanti per uno molto più forte di quel livello medio…

Le quali nei challenger ci vogliono, come dicevo qualche giorno fa, per permettere ai giocatori di programmarsi, altrimenti il rischio è di non poter fare trasferte o di farle rimanendo fregato perché si entra in 1 torneo e in altri 2 no di poco. Pensa a 3 tornei di fila in Cina e ad una situazione del genere, devi avere almeno il diritto di poter giocare delle quali. Naturalmente entro una certa classifica(ranking che io cambierei a seconda di quanti tornei ch ci sono in quella settimana, il calendario si sa 3 mesi prima), così chi è oltre già sa che non può farle e decide prima di conseguenza.

Oltre al fatto che daresti una possibilità in più a chi pensa di avere già il livello e non vuole stare 1 anno negli itf.

Mi piace sempre portare degli esempi… pensate ad un Marcora, ha dovuto ricominciare dall’inizio, con questo sistema probabilmente avrebbe smesso, invece potendo giocare quali dei challenger l’anno scorso e md quest’anno forse giocherà le quali a Parigi e a Wimbledon nel 2019… non capisco perché bisogna distruggere queste possibilità 😉

32
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
smash&lob (Guest) 20-02-2019 13:40

@ itf expert (#2267179)

Quindi Arnaboldi Federico WC quali poi LL (sono 2) della testa di serie n. 2 quindi bye gioca e perde 63 61 prende 3 punti ATP?

Capite la stortura di tutto ciò rispetto a chi si fa un mazzo così nelle prequali quali e tornei ITF???

31
Replica | Quota | -1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
-1: ibson
smash&lob (Guest) 20-02-2019 13:40

@ Alessandra (#2267166)

bravissima! Questo è un circo

30
Replica | Quota | -1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
-1: ibson
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 13:40

Domanda per Claudia Franzé se legge, è vero che non c’è il ranking protetto per la classifica itf?

Ho letto questo in un post su facebook ma spero si sbagli perché sarebbe un’altra follia

29
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
itf expert (Guest) 20-02-2019 13:26

@Santopadre: posso essere d’accordo con il tuo post n.25, ma, nei challenger, preferirei che ci fosse un solo turno di quali (al massimo aumentiamo il numero dei qualificati ammessi al tabellone principale e, come giustamente dici, limitiamole il più possibile a chi ha una certa classifica per evitare le Wc “farlocche”), altrimenti diventano troppo penalizzanti rispetto a chi ci entra per classifica (e lo stesso discorso lo farei per gli atp)…
Nei c.d. “futures” se ne può discutere già di più, perchè, visto il livello medio più “basso” dei partecipanti, sarebbero molto meno stancanti per uno molto più forte di quel livello medio…

28
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Alessandra (Guest) 20-02-2019 13:19

Sfido che i top player non si occupino del problema !, la riforma permette di giocare fino agli ….anta ,lavorando meno (teste di serie avanzate) e sempre tra gli stessi che si conoscono a memoria.vuoi mettere la fatica di studiare tatticamente nuovi avversari…..Il tennis e’ sempre piu’ Simile al wresting : uno spettacolo con personaggi amati da un pubblico diciamo dai gusti semplici.

27
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
-1: ibson
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 13:17

Scritto da trentino

Scritto da Santopadre(dei forum)

Scritto da trentino

Scritto da Santopadre(dei forum)
@ smash&lob
Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.
Follia

sì la base è corretta, quello è uno dei problemi principali.
per correttezza però Sinner è stato gestito in questo modo da Volpini perché sapevano che data la nazionalità si poteva usufruire di privilegi che altri ragazzi di altre nazioni non hanno. nel senso, Sinner avrebbe potuto tranquillamente crearsi un posto nei top 100 jr dato il suo livello se la sua programmazione fosse stata differente.

Vero ma devi anche potertelo permettere o poter fare scelte di vita che ti consentano di girare il mondo per giocare tornei juniores.
Guardatevi la classifica juniores di Sonego e dove è adesso… pensate ad un Sonego di un’altra nazione e cosa si ritroverebbe a dover fare oggi senza le chance che ha avuto Sonego di poter entrare nel circuito. Oggi Sonego potrebbe iniziare solo da quelle pre quali, vi sembra normale?
La riforma era stata fatta teoricamente anche per diminuire i costi ed aiutare l’ingresso ai più giovani. Sui costi non ci siamo e sui giovani… quali giovani?

sì ma infatti ti do ragione, è un problema che anche nelle sedi competenti credo non possano ignorare. di talenti che partono dal basso ce ne sono stati parecchi in questi ultimi anni, magari pochissimi di questi sono top 50, ma molti sono nei primi 200 giocatori al mondo, che sono posizioni di tutto rispetto. con questa riforma fatta in questo modo rischi di uccidere sul nascere un possibile ricambio generazionale a quei livelli, ma questo è un problema che verrebbe alla luce fra 6-7 anni se si continuasse con questa riforma, e che quindi temo possa essere trascurato nei prossimi 2-3 anni che credo saranno quelli decisivi per mettere a punto la situazione itf.

Si lo avevo capito che eri d’accordo, era per puntualizzare 😉 e per provare a fare riflettere chi non è d’accordo.

Temo anch’io molto questa cosa dei tempi, è per questo che spero che almeno qualche proposta a breve termine venga accettata subito e messa in pratica.

26
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 13:09

Scritto da Santopadre(dei forum)
Oltre a tutte le storture che ci sono per i non giovani… comunque ribadisco, per non far succedere tutto questo casino bastava mantenere una sola classifica… ben vengano i tabelloni a 48 dei challenger(anche se dovrebbero aumentare i montepremi)ma con quali almeno a 16(con entry list) e 8 giorni di torneo. Allargare le quali degli itf.
Già mille problemi non sarebbero nemmeno nati.

Aggiungo prima che qualcuno mi dica del numero dei giocatori. 3 tornei per entrare in classifica e minimo 8-10 punti, come ho già scritto un po’ di tempo fa. Obbligo di classifica atp di una certa fascia, per giocare le quali nei challenger.

E tutti vissero felici e contenti…

25
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
trentino (Guest) 20-02-2019 13:04

Scritto da Santopadre(dei forum)

Scritto da trentino

Scritto da Santopadre(dei forum)
@ smash&lob
Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.
Follia

sì la base è corretta, quello è uno dei problemi principali.
per correttezza però Sinner è stato gestito in questo modo da Volpini perché sapevano che data la nazionalità si poteva usufruire di privilegi che altri ragazzi di altre nazioni non hanno. nel senso, Sinner avrebbe potuto tranquillamente crearsi un posto nei top 100 jr dato il suo livello se la sua programmazione fosse stata differente.

Vero ma devi anche potertelo permettere o poter fare scelte di vita che ti consentano di girare il mondo per giocare tornei juniores.
Guardatevi la classifica juniores di Sonego e dove è adesso… pensate ad un Sonego di un’altra nazione e cosa si ritroverebbe a dover fare oggi senza le chance che ha avuto Sonego di poter entrare nel circuito. Oggi Sonego potrebbe iniziare solo da quelle pre quali, vi sembra normale?
La riforma era stata fatta teoricamente anche per diminuire i costi ed aiutare l’ingresso ai più giovani. Sui costi non ci siamo e sui giovani… quali giovani?

sì ma infatti ti do ragione, è un problema che anche nelle sedi competenti credo non possano ignorare. di talenti che partono dal basso ce ne sono stati parecchi in questi ultimi anni, magari pochissimi di questi sono top 50, ma molti sono nei primi 200 giocatori al mondo, che sono posizioni di tutto rispetto. con questa riforma fatta in questo modo rischi di uccidere sul nascere un possibile ricambio generazionale a quei livelli, ma questo è un problema che verrebbe alla luce fra 6-7 anni se si continuasse con questa riforma, e che quindi temo possa essere trascurato nei prossimi 2-3 anni che credo saranno quelli decisivi per mettere a punto la situazione itf.

24
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 13:03

Oltre a tutte le storture che ci sono per i non giovani… comunque ribadisco, per non far succedere tutto questo casino bastava mantenere una sola classifica… ben vengano i tabelloni a 48 dei challenger(anche se dovrebbero aumentare i montepremi)ma con quali almeno a 16(con entry list) e 8 giorni di torneo. Allargare le quali degli itf.

Già mille problemi non sarebbero nemmeno nati.

23
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
biglebowsky 20-02-2019 12:59

Scritto da smash&lob

Scritto da Carl
L’ITF ha, secondo me, impostato correttamente il problema, vedendo, di concerto con ATP/WTA il Transition Tour come una fase intermedia per arrivare al professionismo.
Come nelle altre professioni liberali c’è un “praticantato”, piuttosto duro e mal retribuito, al termine del quale solo i migliori si possono fregiare del titolo di professionista.
E professionista è chi vive del guadagno del proprio lavoro, non di sussidi o borse di studio.
In campo femminile in Italia io personalmente sarei disposto, oggi, a pagare di tasca mia per veder giocare due, massimo tre, giocatrici, non di più.
La stragrande maggioranza anche degli”appassionati” che segue questo sito non fa che chiedere il link a siti dove si possano vedere le partite in streaming “a gratis”, non essendo disposti a pagare nemmeno un canone di 5€ al mese per un abbonamento regolare.
Se c’è posto nel mondo solo per poche centinaia di veri professionisti, porre dei vincoli di accesso per scoraggiare i tanti velleitari senza reali prospettive è non solo giusto, ma estremamente positivo anche per loro stessi. Il danno lo fanno quelli che creano illusioni non sostenibili.
Ci riempiamo tutti la bocca con la “meritocrazia”, ma appena si mettono paletti oggettivi ci si lamenta ad alta voce.
Situazione simile al “numero chiuso” nelle università.
Non confondiamo col “diritto allo studio” o la “libertà di competere” nello sport.
Il diritto di accedere e di avere le possibilità di cimentarsi è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto rassegnarsi e cambiare obbiettivo quando non si è in grado di superare i primi ostacoli.
Scopriamo adesso che si vive in un mondo difficile e competitivo, dove solo pochi hanno le doti per primeggiare? Scopriamo adesso che nel tennis, metafora della vita, chi vince prende tutto e chi perde resta con un pugno di mosche?
Se possiamo “scremare” a priori le vocazioni, eviteremo di creare inutili illusioni.

Non è come dici tu. Perchè il nuovo sistema ha il grosso difetto di non permettere anche a molti di quelli che hanno i numeri di mettere la testa al sole, cioè di arrivare alla classifica ATP (e anche con quella se non sei nei primi 350 fai fatica assai a mantenerti a galla). A me sembra proprio un sistema che perpetua i giocatori di vertice che seguiremo fino a 50 anni…..del resto la maggior parte di chi segue il tennis parla di 4-5 giocatori sempre quelli, 2 palle così.

non è così, dai.
quelli buoni verranno fuori comunque e quelli un po’ più scarsi faranno fatica come sempre.
poi tutto è migliorabile, ma contestare in toto senza accettare un minimo di sperimentazione non mi sembra un buon metodo.

aggiungo il modesto consiglio ai giocatori ed ai loro staff di concentrarsi sul gioco anzichè sui regolamenti: lì potete incidere, il resto vi porta via energie nervose.

22
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
itf expert (Guest) 20-02-2019 12:57

@trentino: ecco, bravo, che certe cose si sappiano…

21
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
smash&lob (Guest) 20-02-2019 12:55

Scritto da Santopadre(dei forum)

Scritto da trentino

Scritto da Santopadre(dei forum)
@ smash&lob
Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.
Follia

sì la base è corretta, quello è uno dei problemi principali.
per correttezza però Sinner è stato gestito in questo modo da Volpini perché sapevano che data la nazionalità si poteva usufruire di privilegi che altri ragazzi di altre nazioni non hanno. nel senso, Sinner avrebbe potuto tranquillamente crearsi un posto nei top 100 jr dato il suo livello se la sua programmazione fosse stata differente.

Vero ma devi anche potertelo permettere o poter fare scelte di vita che ti consentano di girare il mondo per giocare tornei juniores.
Guardatevi la classifica juniores di Sonego e dove è adesso… pensate ad un Sonego di un’altra nazione e cosa si ritroverebbe a dover fare oggi senza le chance che ha avuto Sonego di poter entrare nel circuito. Oggi Sonego potrebbe iniziare solo da quelle pre quali, vi sembra normale?
La riforma era stata fatta teoricamente anche per diminuire i costi ed aiutare l’ingresso ai più giovani. Sui costi non ci siamo e sui giovani… quali giovani?

Juniores oppure ITF pro come ha fatto l’anno scorso Sinner mettendosi in mostra e poi meritando. Ma adesso come fai? Negli JR tutti quelli che possono permetterselo (supportati federazioni o ricchi di loro) giocano come i matti per arrivare o perpetuare il ranking 100 (negli anni precedenti non si assisteva a questa frenesia perchè molti abbandonavano per approcciare mondo future) e anche lì i posti scarseggiano…. si fa fatica ad entrare nelle quali o ad abbandonare i livelli inferiori J4 J5. E’ tutta una cascata dovuta a cosa accade sopra. C’è un affollamento in tutti i livelli da parte di chi ha il livello superiore perchè non ci sono più posti e chi può permetterselo si gioca le sue carte occupando posti. Ma hanno tagliato tantissime chances.

20
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 12:47

Scritto da trentino

Scritto da Santopadre(dei forum)
@ smash&lob
Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.
Follia

sì la base è corretta, quello è uno dei problemi principali.
per correttezza però Sinner è stato gestito in questo modo da Volpini perché sapevano che data la nazionalità si poteva usufruire di privilegi che altri ragazzi di altre nazioni non hanno. nel senso, Sinner avrebbe potuto tranquillamente crearsi un posto nei top 100 jr dato il suo livello se la sua programmazione fosse stata differente.

Vero ma devi anche potertelo permettere o poter fare scelte di vita che ti consentano di girare il mondo per giocare tornei juniores.

Guardatevi la classifica juniores di Sonego e dove è adesso… pensate ad un Sonego di un’altra nazione e cosa si ritroverebbe a dover fare oggi senza le chance che ha avuto Sonego di poter entrare nel circuito. Oggi Sonego potrebbe iniziare solo da quelle pre quali, vi sembra normale?

La riforma era stata fatta teoricamente anche per diminuire i costi ed aiutare l’ingresso ai più giovani. Sui costi non ci siamo e sui giovani… quali giovani?

19
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
smash&lob (Guest) 20-02-2019 12:37

Scritto da Carl
L’ITF ha, secondo me, impostato correttamente il problema, vedendo, di concerto con ATP/WTA il Transition Tour come una fase intermedia per arrivare al professionismo.
Come nelle altre professioni liberali c’è un “praticantato”, piuttosto duro e mal retribuito, al termine del quale solo i migliori si possono fregiare del titolo di professionista.
E professionista è chi vive del guadagno del proprio lavoro, non di sussidi o borse di studio.
In campo femminile in Italia io personalmente sarei disposto, oggi, a pagare di tasca mia per veder giocare due, massimo tre, giocatrici, non di più.
La stragrande maggioranza anche degli”appassionati” che segue questo sito non fa che chiedere il link a siti dove si possano vedere le partite in streaming “a gratis”, non essendo disposti a pagare nemmeno un canone di 5€ al mese per un abbonamento regolare.
Se c’è posto nel mondo solo per poche centinaia di veri professionisti, porre dei vincoli di accesso per scoraggiare i tanti velleitari senza reali prospettive è non solo giusto, ma estremamente positivo anche per loro stessi. Il danno lo fanno quelli che creano illusioni non sostenibili.
Ci riempiamo tutti la bocca con la “meritocrazia”, ma appena si mettono paletti oggettivi ci si lamenta ad alta voce.
Situazione simile al “numero chiuso” nelle università.
Non confondiamo col “diritto allo studio” o la “libertà di competere” nello sport.
Il diritto di accedere e di avere le possibilità di cimentarsi è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto rassegnarsi e cambiare obbiettivo quando non si è in grado di superare i primi ostacoli.
Scopriamo adesso che si vive in un mondo difficile e competitivo, dove solo pochi hanno le doti per primeggiare? Scopriamo adesso che nel tennis, metafora della vita, chi vince prende tutto e chi perde resta con un pugno di mosche?
Se possiamo “scremare” a priori le vocazioni, eviteremo di creare inutili illusioni.

Non è come dici tu. Perchè il nuovo sistema ha il grosso difetto di non permettere anche a molti di quelli che hanno i numeri di mettere la testa al sole, cioè di arrivare alla classifica ATP (e anche con quella se non sei nei primi 350 fai fatica assai a mantenerti a galla). A me sembra proprio un sistema che perpetua i giocatori di vertice che seguiremo fino a 50 anni…..del resto la maggior parte di chi segue il tennis parla di 4-5 giocatori sempre quelli, 2 palle così.

18
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
trentino (Guest) 20-02-2019 12:36

Scritto da Santopadre(dei forum)
@ smash&lob
Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.
Follia

sì la base è corretta, quello è uno dei problemi principali.
per correttezza però Sinner è stato gestito in questo modo da Volpini perché sapevano che data la nazionalità si poteva usufruire di privilegi che altri ragazzi di altre nazioni non hanno. nel senso, Sinner avrebbe potuto tranquillamente crearsi un posto nei top 100 jr dato il suo livello se la sua programmazione fosse stata differente.

17
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 12:34

Scritto da Osaka fan club

Scritto da Santopadre(dei forum)
Piena solidarietà ai giocatori, la riforma è stata fatta veramente male e presenta un sacco di falle.
Un po’ di tempo fa ho scritto un po’ di idee per ovviare agli errori fatti e tra le proposte leggo molte cose simili alle mie… questo fa capire che se ci arrivo io(semplice appassionato di tennis) in una riflessione di qualche minuto, tutto questo ambaradan poteva essere fatto 100 mila volte meglio da subito.
Mi auguro che almeno le proposte a breve termine vengano inserite da subito e che presto si possa ragionare sul resto ma ascoltando sul serio i giocatori… sempre che tutto non sia stato fatto per altri motivi…

Attenzione perché togliere linfa vitale alla parte giovane (e sognatrice del movimento) equivale a estirparne le radici.
Una riforma è un qualcosa di serio e, storicamente dimostrato, le controriforme non sempre sono efficaci.

Come ho scritto sotto tu al momento stai proprio togliendo linfa vitale e sogni proprio alla parte giovane o almeno a quella meno fortunata… un Sinner estone non avrebbe punti atp e si ritroverebbe nella situazione che ti ho descritto.

Ti sembra una situazione riformabile in peggio?

16
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
smash&lob (Guest) 20-02-2019 12:32

Scritto da Santopadre(dei forum)
@ smash&lob
Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.
Follia

Appunto. Ma anche altri potenziali Sinner italiani o mitteleuropei…. Ci sono moltissimi giovani (anche nostri) che l’anno scorso avevano conseguito qualche punticino con fatica e anche costi economici e adesso non possono partecipare ad alcun torneo perchè sono esimissimi nell’acceptance list….e non entrano da nessuna parte.

15
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Osaka fan club (Guest) 20-02-2019 12:24

Scritto da Santopadre(dei forum)
Piena solidarietà ai giocatori, la riforma è stata fatta veramente male e presenta un sacco di falle.
Un po’ di tempo fa ho scritto un po’ di idee per ovviare agli errori fatti e tra le proposte leggo molte cose simili alle mie… questo fa capire che se ci arrivo io(semplice appassionato di tennis) in una riflessione di qualche minuto, tutto questo ambaradan poteva essere fatto 100 mila volte meglio da subito.
Mi auguro che almeno le proposte a breve termine vengano inserite da subito e che presto si possa ragionare sul resto ma ascoltando sul serio i giocatori… sempre che tutto non sia stato fatto per altri motivi…

Attenzione perché togliere linfa vitale alla parte giovane (e sognatrice del movimento) equivale a estirparne le radici.

Una riforma è un qualcosa di serio e, storicamente dimostrato, le controriforme non sempre sono efficaci.

14
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Osaka fan club (Guest) 20-02-2019 12:21

Scritto da virescit
La transizione è il momento più complicato di ogni processo di cambiamento.
Detto ciò, questo cambiamento non mi piace per nulla soprattutto per quanto riguarda le mini-qualificazioni che trovo tutto fuorché meritocratiche e un esempio di protezionismo verso lo status-quo.
P.s.: Redazione, in post così lunghi sarebbe gradito l’uso del neretto o del sottolineato x i punti principali o diventa davvero duro da leggere

Hai ragione, è tempo di trattare gli argomenti complessi con la semplicità che fornisca a tutti la certezza di capire a un primo sguardo.

Sono stanco anche io di considerare gli studi superiori superiori e quelli inferiori inferiori.

Il web deve rovesciare la prospettiva perché se quello che è difficile resta tale allora, esso, come può arrivare a tutti?

È qui c’è gente che legge, insomma!

13
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 12:17

@ smash&lob

Un Sinner estone al momento sarebbe costretto a giocarsi le pre-qualificazioni in 15 mila in Egitto, Tunisia eccetera… che consistono in 3-4 partite con 50 dollari d’iscrizione e l’obbligo di soggiornare nelle strutture del torneo. Tutto ciò per vincere la wild card nelle quali.

Follia

12
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Santopadre(dei forum) (Guest) 20-02-2019 12:10

Piena solidarietà ai giocatori, la riforma è stata fatta veramente male e presenta un sacco di falle.

Un po’ di tempo fa ho scritto un po’ di idee per ovviare agli errori fatti e tra le proposte leggo molte cose simili alle mie… questo fa capire che se ci arrivo io(semplice appassionato di tennis) in una riflessione di qualche minuto, tutto questo ambaradan poteva essere fatto 100 mila volte meglio da subito.

Mi auguro che almeno le proposte a breve termine vengano inserite da subito e che presto si possa ragionare sul resto ma ascoltando sul serio i giocatori… sempre che tutto non sia stato fatto per altri motivi…

11
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Carl 20-02-2019 12:04

L’ITF ha, secondo me, impostato correttamente il problema, vedendo, di concerto con ATP/WTA il Transition Tour come una fase intermedia per arrivare al professionismo.

Come nelle altre professioni liberali c’è un “praticantato”, piuttosto duro e mal retribuito, al termine del quale solo i migliori si possono fregiare del titolo di professionista.

E professionista è chi vive del guadagno del proprio lavoro, non di sussidi o borse di studio.

In campo femminile in Italia io personalmente sarei disposto, oggi, a pagare di tasca mia per veder giocare due, massimo tre, giocatrici, non di più.

La stragrande maggioranza anche degli”appassionati” che segue questo sito non fa che chiedere il link a siti dove si possano vedere le partite in streaming “a gratis”, non essendo disposti a pagare nemmeno un canone di 5€ al mese per un abbonamento regolare.

Se c’è posto nel mondo solo per poche centinaia di veri professionisti, porre dei vincoli di accesso per scoraggiare i tanti velleitari senza reali prospettive è non solo giusto, ma estremamente positivo anche per loro stessi. Il danno lo fanno quelli che creano illusioni non sostenibili.

Ci riempiamo tutti la bocca con la “meritocrazia”, ma appena si mettono paletti oggettivi ci si lamenta ad alta voce.
Situazione simile al “numero chiuso” nelle università.

Non confondiamo col “diritto allo studio” o la “libertà di competere” nello sport.
Il diritto di accedere e di avere le possibilità di cimentarsi è sacrosanto, ma altrettanto sacrosanto rassegnarsi e cambiare obbiettivo quando non si è in grado di superare i primi ostacoli.

Scopriamo adesso che si vive in un mondo difficile e competitivo, dove solo pochi hanno le doti per primeggiare? Scopriamo adesso che nel tennis, metafora della vita, chi vince prende tutto e chi perde resta con un pugno di mosche?

Se possiamo “scremare” a priori le vocazioni, eviteremo di creare inutili illusioni.

10
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
smash&lob (Guest) 20-02-2019 11:51

Scritto da Fabblack
Senza girarci intorno e considerare i singoli casi, fuor di metafora
1. Non si può valutare (ed a maggior ragione giudicare) una riforma epocale come questa dopo un mese dal suo avvio;
2. lo scopo principale era ridurre il numero dei giocatori/trici professionisti (con ranking ATP/WTA) e questo è invece l’unico dato ad oggi certo e certo che sia stato raggiunto, perché
a. se ci sono metà giocatori ed i tornei sono più o meno gli stessi, per forza di cose i “sopravvissuti” incasseranno di più
b. ITF, ATP e WTA non sono Enti assistenziali o ricreativi ed il loro interesse è rivolto verso l’apice, non la base.

Ma in questo modo l’apice si perpetua e tutela ancora di più di quanto già lo era precedentemente! La riforma fa schifo! Non consente ai giovani forti (se non pesantemente aiutati dalle proprie federazioni economicamente) di emergere in quanto arrivare nei primi 100 JR è consentito solo a chi viaggia moltissimo già da JR e può farlo e spendere (oppure va a gratis perchè è portato dalle federazioni). Tu mi rispondi: “ma quelli sono i migliori”. Falso, almeno per quanto concerne la nostra federazione. Sono soprattutto quelli che aderiscono ai centri permanenti della FIT e qualche altro che effettivamente è migliore degli altri (e proprio per quello non aderisce, non faccio nomi).

9
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
Advantage 20-02-2019 11:11

Secondo me il problema fondamentale di questa disamina è che l’ottima Claudia guarda (giustamente) il circuito attuale dal punto di vista interno, ossia quello di giocatrice. E’ per questo che una richiesta di “restaurazione” o comunque di correttivi che vadano ad alleggerire una riforma del genere trovano breccia tra le sue illustri colleghe e colleghi. Ci mancherebbe, non mi permetto di presumere di saperne di più, pretendo invece da appassionato di ricalcare alcune osservazioni:
1) Il Transition Tour (ex ITF Tour) non gode del minimo interesse mediatico ed è precluso in partenza dalla possibilità di realizzare introiti da spartire con i giocatori. Leggo che nessuno investirà più nei Futures della fascia 15-25k, ma perchè scusate gli anni scorsi c’era tutta questa abbondanza? Può essere di si ed io non lo sappia, ma se escludiamo i “soliti noti” come Monastir, Cairo ecc. mi piacerebbe sapere quali sono le grandi attrazioni commerciali.
A dimostrazione della mia tesi, c’è proprio la rinuncia del circuito ITF di non vendere i propri dati all’agenzia SportsRadar, perchè evidentemente gli introiti derivanti dal mondo delle scommesse sono troppo importanti, per non dire essenziali.
Un circuito che si auto-sostiene con i flussi di scommesse è un problema per l’ATP e per la sua immagine proprio perchè consentendo di scommettere sulle partite ITF il rischio di match-fixing è ancora più concreto.
L’elitarismo nel circuito ITF non è la soluzione? Potrei anche essere d’accordo, ma non capisco come si faccia a bocciare una riforma strutturale in un mese e mezzo.
2) Riportare i tabelloni di qualificazione a 16 giocatori (leggo anche 64, spero di sbagliarmi)? Da spettatore dico “No, grazie”.
Le qualificazioni devono essere un piccolo step, quasi una partita di spareggio, non un “torneo nel torneo”. E’ chiaro che da giocatore vorrei vedermi aperte più porte possibili, ma su 4/16 significa già un fallimento (in termini economici) per gli sconfitti, non oso immaginare se si qualificassero 8/64 (ma anche fossero 16). Aggiungiamo pure che più partite ITF ci sono, più il rischio di combine è alto, e la torta è servita.
3) Sono molto favorevole all’idea di un Transition Tour Continentale, anche se andrebbe a scardinare la storica globalità (almeno degli ultimi decenni) del tennis.
4) Altra considerazione da appassionato/non giocatore: volete capire che più partite ci sono (sia a livello ITF, sia a livello Challenger), più si abbassa il livello e l’appetibilità? Non mi stancherò mai di fare l’esempio di 3 Challenger in zona abruzzese (L’Aquila, Francavilla e San Benedetto, anche se quest’ultimo è nelle Marche è molto facile da raggiungere) con un’ entry list davvero modesta se paragonata agli scorsi anni.
Ciò che ha fatto il Canada con Montreal e Toronto deve essere un modello per realtà come quella italiana dove al posto di avere 20 Challengers ne basterebbero 15 di livello più alto, alternando le sedi (es. L’Aquila e Francavilla) e incanalando gli sponsor verso un grosso evento (es. Abruzzo Open).
Il resto è fuffa. I ricavi per l’ITF, così come dal circuito Challenger o ATP arrivano quando un prodotto è vendibile, ben organizzato e appoggiato da sponsor consistenti. E’ in questa chiave che accentrare tornei per me è la strada più giusta.

8
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
ska 20-02-2019 11:08

Mi sembra chiaro che l ITF non poteva smettere di fornire i dati perché vincolata da un contratto valido ancora qualche anno e perché detto introito è uno dei suoi introiti principali.
Mi sembra che se lo scopo è quello di garantire di vivere di tennis per i giocatori atp sino al 300 attuali sia nella giusta direzione, ma è stato fatto a scapito delle generazioni future qui di senza garantire un ricambio generazionale ed anche delle nazioni coinvolte. Non vedo infatti come un Sinner ad esempio possa arrivare a un livello di punti atp necessario se non facendo leva sulle wc nei CH. Perché seguendo la linea tracciata da itf un buon giocatore dovrebbe vincere troppi 15k anche solo per pensare di entrare in tabellone.
Buon ultimo, l assoluta mancanza di qualificazioni impedisce anche ai 200/300 di programmare un viaggio. Sono attualmente costretti a saltare da continente a continente alla ricerca dei buchi disponibili

7
Replica | Quota | 1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG
Antonio De Filippo (Guest) 20-02-2019 10:35

Ciao a tutti! Claudia Franzé, che ci legge e potrà commentare, mi fa sapere che ad oggi la petizione è stata firmata da oltre 12000 persone e la lettera all’Itf da circa 700 tennisti. Buona giornata

6
Replica | Quota | 3
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Claudia.franze, Ken_Rosewall, GGG
Tennisaddicted (Guest) 20-02-2019 10:31

Complimenti a Claudia Franzè per l’inchiesta. Le vorrei chiedere se tra le misure correttive crede sia possibile pensare a una deglobalizzazione del tennis minore. Lo chiedo perché a me sembra che per i giovani (e meno giovani) tennisti che vogliano tentare la carriera professionistica (nonché per gli sponsor locali) avrebbe senso che tornei minori veri (tipo gli open) attribuiscano almeno a partire dalle semifinali dei punti ITF. Ne guadagnerebbero tutti, giocatori, famiglie, organizzatori, sponsor sul territorio e pubblico interessato a vedere all’opera giocatori che conosce. Grazie per una riaposta e ancora complimenti.

5
Replica | Quota | 2
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: Ken_Rosewall, GGG
itf expert (Guest) 20-02-2019 10:15

Nell’ambiente si sapeva delle connessioni qui denunciate tra riforma e “scommesse”, segreto di pulcinella…
Detto questo, per andare invece alle problematiche di diverso tipo evidenziate nell’articolo e coinvolgenti la “crescita” dei giocatori (personalmente trovo “aberrante” il super-tie break che “falsa” i tornei, ma anche le altre “storture” messe in luce non sono banali…), effetivamente si sta discutendo di eventuali correttivi alla riforma stessa, ma bisognerà vedere quale linea “prevarrà”, non è ancora affatto chiaro…
Importante infine notare che, l’articolo, giustamente, sottolinea che tutti i grandi campioni sono “passati” dal “mondo” dei tornei itf, al quale, forse, l’atp dovrebbe prestare più “attenzione”….

4
Replica | Quota | 2
Bisogna essere registrati per votare un commento!
+1: GGG, Bar
Fabblack 20-02-2019 09:57

Senza girarci intorno e considerare i singoli casi, fuor di metafora
1. Non si può valutare (ed a maggior ragione giudicare) una riforma epocale come questa dopo un mese dal suo avvio;
2. lo scopo principale era ridurre il numero dei giocatori/trici professionisti (con ranking ATP/WTA) e questo è invece l’unico dato ad oggi certo e certo che sia stato raggiunto, perché
a. se ci sono metà giocatori ed i tornei sono più o meno gli stessi, per forza di cose i “sopravvissuti” incasseranno di più
b. ITF, ATP e WTA non sono Enti assistenziali o ricreativi ed il loro interesse è rivolto verso l’apice, non la base.

3
Replica | Quota | -1
Bisogna essere registrati per votare un commento!
-1: GGG
virescit (Guest) 20-02-2019 09:54

La transizione è il momento più complicato di ogni processo di cambiamento.
Detto ciò, questo cambiamento non mi piace per nulla soprattutto per quanto riguarda le mini-qualificazioni che trovo tutto fuorché meritocratiche e un esempio di protezionismo verso lo status-quo.

P.s.: Redazione, in post così lunghi sarebbe gradito l’uso del neretto o del sottolineato x i punti principali o diventa davvero duro da leggere

2
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!
pierluigi (Guest) 20-02-2019 09:32

Le nuove classifiche fanno schifo:prendendo in considerazione alcuni giocatori italiani,ci sono alcuni che sono stati penalizzati gravemente tipo Brancaccio(che per fortuna sta recuperando),mentre altri che sono stati “miracolati”,tipo vavassori e Forti,ma l’elenco e’ lungo..

1
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!