Intervista a Giovanni Oradini: “La mia esperienza al College mi sta migliorando come uomo e come tennista!!

29/06/2017 08:24 6 commenti
Giovanni Oradini classe 1997
Giovanni Oradini classe 1997

La sua scelta è stata controcorrente rispetto a tanti giovani atleti italiani che rincorrono il sogno di diventare tennisti professionisti. Giovanni Oradini, protagonista assoluto di questo inizio di Torneo internazionale ITF maschile “C.M.S. Cup” – 1° Memorial Filippo Ricotti (15.000 $, terra) organizzato dal Tc President a Basilicanova (Parma), ha deciso di fare la valigia e partire. Destinazione United States, più precisamente Starkville, dove si trova la “Mississipi State University”, uno dei venti college più prestigiosi degli USA. Lavorando allo scopo di diventare tennista professionista, il ventenne di Rovereto si è riscoperto più maturo anche come individuo…

Giovanni, come procede la tua avventura statunitense?

Molto bene. Sono appena tornato dagli Stati Uniti per trascorrere l’Estate in Europa a fare tornei. La vita nel college è molto dura, ma allo stesso tempo assai gratificante: devo ringraziare per questo i miei allenatori, persone splendide che mi hanno aiutato nel mio percorso di inserimento. Sono andato dall’altra parte dell’Oceano con l’idea di costruirmi come tennista professionista, ma prima di tutto mi sto scoprendo veramente cresciuto come persona.



Ci puoi spiegare come si svolge la vita in un college statunitense per un atleta professionista?

Le giornate sono molto dure, perché oltre a studiare ci alleniamo parecchie ore al giorno. Nel mio caso ho scelto di specializzarmi in kinesiologia, che mi permette di conoscere al meglio il funzionamento dell’organismo e dell’anatomia. Ogni college partecipa ad un campionato di tennis dal ritmo molto serrato, con un programma di quasi due partite a settimana: si tratta di una manifestazione teoricamente non professionistica, ma in pratica piena di giocatori di altissimo livello, anche con una classifica individuale tra i primi 200 al mondo. Tutte i match che ho disputato uniti ai duri allenamenti hanno fatto salire il mio livello di gioco in breve tempo.



Tutto questo non è a tuo parere un limite per la crescita della tua classifica individuale?

Ovviamente durante i cinque anni del college è difficile partecipare a tanti tornei individuali ATP o ITF, se si esclude l’off-season dei mesi estivi. A meno che uno non vinca tutti i tornei che disputa, è fisiologico che il tuo ranking non salga più di tanto. Ma questo per me non è un problema. Ho deciso di effettuare un investimento nel lungo periodo, con l’idea di svolgere attività professionistica al 100% quando avrò terminato di studi: non mi pongo limiti di età, e sono certo che allora sarò ancora più forte come uomo e come tennista.



Prima di Basilicanova, non partecipavi a un Torneo Future da sette mesi, eppure lo stop non si è sentito…

No, proprio perché in questo periodo ho giocato tantissimo con il college e mi sono allenato senza sosta. Qui a Parma, dopo aver superato le qualificazioni ho battuto la testa di serie numero 1 Walter Trusendi e questo mi dà ulteriore fiducia per il proseguo del torneo.



Quali sono i tuoi punti di forza e gli aspetti dove devi ancora lavorare?

Il mio colpo migliore è sicuramente il diritto, e sul piano mentale mi ritengo un giocatore grintoso, che non molla alle prime difficoltà. Devo ancora lavorare tanto da un punto di vista atletico, nell’ottica di potermela giocare anche con gli avversari più forti, e in generale so che non si finisce mai di imparare e di migliorare…


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6 commenti

Sottile 29-06-2017 20:25

Intanto, dopo l’intervista, è stato eliminato 🙁

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erminio (Guest) 29-06-2017 10:56

come Sanguinetti Davide….speriamo

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Tony_65 (Guest) 29-06-2017 10:17

LE SCELTE SONO SCELTE, MA NON SI PUò DIRE A PRIORI CHE UNA SCELTA SIA MEGLIO DI UN ALTRA, ogni tennista che sceglie il professionismo fa le sue scelete in base alle motivazioni ed alle sue capacità, Oradini sicuramente (come lui stesso ha detto) non si è posto limiti di tempo e questo farà si che lui possa terminare gli studi ed essere pronto anche come tennista al termine di questi, ma la sua scelta è molto difficile e molto dura da affrontare e sono pochi quelli in grado di sostenerla.

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ilpallettaro (Guest) 29-06-2017 09:02

ottima scelta. oltre che umana, tecnica: crescere giocando sul duro contro persone che sono cresciute giocando sul duro.

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Elio 29-06-2017 08:37

Bella scelta, bravo ❗

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gattone (Guest) 29-06-2017 08:35

ecco uno che ha capito tutto – bravo

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