Le pagelle 2025 degli italiani: Flavio Cobolli
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Quando l’energia esplode nel talento, si può creare una reazione a catena difficile da arrestare, fatta di accelerazioni improvvise, incontrollabili per gli avversari. È esattamente Flavio Cobolli, raro concentrato di energia, un potenziale pronto a deflagrare con la potenza di un tifone. A volte stenta ad accendersi, ma quando s’innesca per gli altri son dolori… Il 2025 del romano è stato vissuto a grande velocità e strappi violenti, con momenti difficilissimi e una svolta improvvisa e bellissima a fine marzo a cancellare un’avvio di stagione “horror”, fino alla chiusura da sogno alla Final 8 di Davis Cup a Bologna, dove è stato grande protagonista della terza vittoria di fila per gli azzurri. Un otto volante di emozioni che ha regalato a Cobolli due titoli ATP (Bucarest e Amburgo), una cavalcata splendida a Wimbledon stoppata nei quarti solo dalla classe immensa di Mr. Record Djokovic e il gran finale di Bologna, “le giornate più belle della mia vita”. Eppure questo 2025 d’oro era iniziato non male, era iniziato peggio… tutto per colpa di una spalla malandata a fine 2024 che gli ha impedito di effettuare una preparazione adeguata.
Flavio è un tennista complesso, ha un tennis poderoso in spinta ma per performare deve stare molto bene fisicamente e deve fidarsi del proprio corpo altrimenti niente va e si eclissa. L’avvio del 2025 è stato terribile: è volato in Australia ma senza essersi allenato come programmato. Un paio di vittorie in United Cup, in quella che alla fine resta una sorta di esibizione per ritrovare la sensazione della partita, ma “Cobbo” non era pronto e l’impatto col tennis “vero” è stato uno schiaffo in faccia. Ritiro contro Nardi ad Auckland, non stava bene ancora, quindi una serie terribile di 7 sconfitte all’esordio in altrettanti tornei ATP (solo una vittoria al Challenger di Phoenix tra i due 1000 americani). Buio totale, con un’attitudine dimessa perché quell’energia e vigore che rappresenta il suo colpo vincente non c’era. Ricordo perfettamente la sconfitta contro il modesto De Jong a Montpellier, in alcuni passaggi del match Flavio si sarebbe preso a schiaffi da solo per la miseria del suo tennis. Suona l’allarme rosso perché “tecnicamente” il fisico era tornato a posto, ma non c’era verso premere quel bottone per far partire il motore.
Il 2025 di Cobolli decolla finalmente a fine marzo, a Bucarest. Fa un freddo becco in Romania e quella terra rossa è umida, pesante… Serve tanta forza per spingere la palla e trovare un vincente. A volte le cose semplicemente accadono, non te lo sai spiegare. Così Flavio vive la settimana della svolta in quel ATP 250: arrivato senza grandi ambizioni e col morale sotto i tacchi, in campo inizia a percepire buone sensazioni, un bel feeling con la palla e con se stesso. Il livello del torneo non è eccelso, ma non contano gli avversari, conta ritrovarsi, la fiducia nel proprio gioco, nel poter spingere il corpo a tutta. Esordio non facile contro Gasquet, poi match dopo match Flavio sale di livello e clamorosamente vince il torneo, il suo primo in carriera a livello ATP, letteralmente dalle ceneri delle settimane precedenti. È una ripartenza, anzi una rinascita. Cobolli capisce cose nuove di se stesso e l’aver superato da solo enormi difficoltà gli fa salire un gradino bello alto nella scala della crescita. C’è ancora un po’ du ruggine da mandar via scalpellate, ma il suo tennis riprende forma, ancor più poderoso e dirompente. A Monte Carlo e Monaco non va bene, ma a Madrid vince due partite. Roma è una pagina a se stante, scende in campo con la voglia di spaccare il mondo nel torneo della sua città e invece quella tensione lo blocca a tal punto da rimediare la classica figuraccia contro Luca Nardi (non esattamente il più grande fighter su piazza…). Piange dopo la sconfitta, lacrime amare ma necessarie a capirsi sempre meglio. Quella rabbia e voglia di rivalsa lo portano da lì a poco a giocare un torneo spettacolare ad Amburgo, dove sbaraglia la concorrenza e vince il primo ATP 500 in carriera, dominando Rublev in finale. Cobolli è tornato a giocare un gran tennis, maltratta la palla con le sue bordate, corre e sprinta senza sentire la fatica. Non fortunato tra Roland Garros e Halle, dove incoccia per due volte contro Zverev, un buonissimo Zverev. L’erba è una superficie che può esaltare le sue improvvise accelerazioni e il suo modo di correre sui prati gli consente di coprire molto bene il campo. Il mondo se ne accorge a Wimbledon, dove Flavio si sbarazza di gente quotata come Mensik e poi Cilic (ex finalista) e vola nei quarti, dove perde contro sua Maestà Djokovic ma gioca forse la migliore partita del suo anno come qualità complessità, uscendo dal campo sotto l’ovazione del pubblico e il tributo dello stesso Novak, costretto a giocare al massimo per tenere a bada e battere il vigore dell’azzurro.
In Nord America risultati discreti, inizia a farsi sentire un po’ di fatica per le tante settimane di spinta a tutta, e contro Musetti a New York è costretto al ritiro, non sta bene, davvero un peccato perché quella partita intrigava assai. Ha la soddisfazione di esser chiamato in Laver Cup (perde da Fonseca) e quindi vola in Asia, dove batte di nuovo Rublev e poi si fa “intortare” dalla ragnatela di Tien (poi finalista a Pechino). A Vienna gioca un gran set contro Sinner, ed esce dal campo affermando la cosa migliore possibile: lui è Jannik, ma io ho capito tante cose e che il mio livello non è così lontano. Importantissimo apprendistato per sentirsi sempre più un top30 che punta a tornare in top20 e sognare la top10. Le energie sono così così, ma in Davis a Bologna, lanciato dalle vittorie di Berrettini nel primo incontro, porta all’Italia tre punti decisivi, con la meravigliosa maratona vinta contro Bergs, un match impossibile che ci ha tenuti incollati alla sedia punto dopo punto. Apoteosi. Il sogno di vincere in maglia azzurra è diventato realtà, il suo 2025 si è chiuso con la favola di due amici che dai campi dei circoli di Roma hanno portato al successo la nazionale italiana. Cobolli ha vinto la Davis da protagonista, da n.1 della squadra. Bravissimo. Un’annata iniziata malissimo, svoltata all’improvviso e arricchita da due titoli, i quarti a Wimbledon e la Davis Cup, con 34 vittorie e 27 sconfitte, e il Best ranking di n.17 il 28 luglio. Una stagione difficile ma bellissima. Un anno fondamentale per Cobolli perché riprendersi con le proprie gambe da grandi difficoltà, capire come e dove migliorare e riuscire a vincere è il percorso ideale, fatto di crescita e nuove consapevolezze, quelle necessarie a continuare a vincere.
Punto tecnico: dove intervenire
Cobolli ha un tennis discretamente completo a livello di colpi. L’area assolutamente più deficitaria è la seconda di servizio, dove siamo troppo indietro mediamente rispetto a chi è in top 20. Pure sulla percentuale di prime palle c’è da crescere, di sicuro papà Stefano e tutto il suo team lavoreranno su quest’aspetto perché se Flavio riesce a colpire il primo colpo di scambio da una posizione di vantaggio, può essere devastante contro quasi tutti gli avversari. Il suo tennis è potenza, spinta, energia, quindi non potrà mai prescindere da una buona condizione atletica; se questa non c’è, le sue azioni crollano. La sensazione è debba cercare un modo di performare al massimo livello “anche” non tirando tutto a tutta, perché il coefficiente di rischio è molto elevato e non sempre si può stare al massimo, sentire bene la palla, sentirsi in fiducia. Cobolli ad oggi può insidiare e battere fortissimi avversari a patto di essere vicino al suo stato ideale di condizione, mentre nelle giornate “no” la sua prestazione cala di tanto. Riuscire a tenere un livello medio più alto anche quando l’energia non è al 100% e le sensazioni non ottimali è la strada da percorrere, trovando soluzioni tecniche diverse da tirare fuori quando la progressione in spinta non va. Per esempio, rallentare per poi accelerare con una bordata singola, o anche buttarsi prima a rete, sfruttando l’effetto sorpresa.
Obiettivi per il 2026
Flavio potrà fare tanti punti con una buona partenza, visto che fino a marzo non ha niente da difendere. Tornare in top 20 deve essere l’imperativo categorico in quel periodo, e da lì in avanti riuscire ad essere competitivo nei Masters 1000, magari centrando una semifinale (Madrid?) ed arrivare nella seconda settimana degli Slam, almeno un paio. L’ingresso in top 10 è forse un piano troppo ambizioso, servirebbero una manciata di risultati enormi. Ma se ripensiamo a cosa era Cobolli un due anni e mezzo fa, onestamente non avrei ipotizzato che potesse diventare n.17 del mondo. Quindi, sognare non costa niente e l’ambizione è il motore per superare i propri limiti.
Voto al 2025 di Flavio Cobolli: 8, bello rotondo. Due tornei vinti, ingresso in top20, vittoria in Davis da protagonista. Applausi.
Marco Mazzoni
TAG: Flavio Cobolli, Marco Mazzoni, Pagelle Italiani 2025

Sinner
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Zverev
Djokovic
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Sabalenka
Swiatek
Rybakina
Andreeva
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Obiettivi 2026
– Sinner career GS (minimo) e numero 1
– Musetti nei 5 e almeno un 500 (meglio un 1000)
– Cobolli nei 15 stabile (e almeno un altro 500)
– Darderi nei 20 stabile (un paio di 250 o un 500 su TB e migliora su veloce)
– Sonego nei 30 stabile (e un 250)
– Berrettini e Arnaldi stabili nei 50 (ma non ci dispiacerebbe almeno un 250 su TB/erba per il Matteo romano e uno straccio di 250 qualsiasi per il Matteo ligure)
– Bellucci nei 60 stabile
– Nardi torna nei 100 (e trova un coach decente e la voglia di soffrire e tornare a crescere)
– Passaro entra nei 100 stabile
– Maestrelli fa una puntata nei 100
– Giganre ritocca il BR
– Cinà entra nel MD AO27 senza le quali (praticamente 100-105)
– Vasamì quali AO27 e un CH125
– Basile top 400 e un CH50
Anche qui c’è da fare la stessa riflessione già proposta per Darderi: sorvoliamo sulla crescita atletica e tecnica (che pure vi sono state) ma applaudiamo la crescita di personalità, di tattica (anche se la mancanza di esperienza è palese in molti atteggiamenti e comportamenti) e di volontà (di vincere) in un ragazzo che pareva doversi fermare a livello Challenger ed invece è volato tra i primissimi del ranking mondiale.
Daje Flaviè, avanti così !!!!