Pubblicato il decreto legge: i grandi eventi del tennis entrano tra quelli di “particolare rilevanza”. Semifinali e finali saranno trasmesse anche in chiaro, ma non da subito
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Con un discreto ritardo rispetto ad altri paesi, finalmente anche la legislazione italiane si adegua. È stato pubblicato infatti sulla Gazzetta Ufficiale un decreto legge secondo il quale qualora i tennisti italiani siano in gara in semifinali e finali nei maggiori eventi, le loro partite dovranno essere trasmesse in diretta tv in chiaro. Ma c’è una piccola beffa: la novità, assai importante per la diffusione del nostro sport a tutti gli appassionati (e potendo quindi accoglierne di nuovi grazie alla trasmissione libera su reti nazionali) non sarà esecutiva da subito. Come si legge sul decreto, “per gli eventi i cui diritti siano stati acquisiti prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del presente decreto, l’efficacia delle disposizioni decorre dalla scadenza dei contratti in essere”. Quindi per esempio, un’eventuale semifinale o finale a Roland Garros di un tennista (uomo o donna) italiano non potrà andare obbligatoriamente in chiaro fino a tutto il 2030, visto che Discovery ha già acquisito i diritti Pay per l’evento fino a quella data. Si potrà trasmettere gli incontri solo con un accordo privato, non ci sarà obbligo. Stessa cosa per Wimbledon (Sky) o ancora gli Australian Open (Discovery) o i Masters 1000 (Sky). I diritti di US Open invece sono si SuperTennis che già trasmette in chiaro.
Il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy “individua gli eventi, nazionali e non, considerati di particolare rilevanza per la società, dei quali è assicurata la diffusione su palinsesti in chiaro, in diretta o in differita, in forma integrale oppure parziale, da parte di emittenti qualificate”. È un cambiamento importante poiché fino fino a qualche anno fa gli eventi tennistici previsti in chiaro erano soltanto semifinali e finali di Coppa Davis, Fed Cup e Internazionali d’Italia. Con il decreto legge la platea si amplia notevolmente, includendo “le semifinali e la finale della United Cup alle quali partecipi la squadra nazionale italiana; le semifinali e le finali dei tornei del Grande Slam ove presenti atleti italiani; le semifinali e le finali di ATP e WTA Finals, di ATP Masters 1000 e WTA 1000 ove presenti atleti italiani”. Ossia una copertura importante delle fasi decisive dei maggiori tornei, qualora sempre siano coinvolti giocatori italiani.
La novità si è resa necessaria visto l’enorme interesse per il tennis in Italia, “appetito” cresciuto notevolmente già da alcuni anni fino al boom attuale grazie agli incredibili risultati dei nostri campioni, da Sinner agli altri, incluse le nostre due nazionali campioni in carica sia in Davis Cup che BJK Cup. I dati di ascolto delle recenti Finals di Torino e della Davis confermano come il tennis sia ormai al passo della nazionale di calcio. Uno sport trainante.
Tuttavia c’è la stortura dei tempi, come sottolinea il Presidente FITP Binaghi in una nota che riprendiamo dal sito federale: “L’aggiornamento degli eventi di particolare rilevanza sociale è una buona notizia per tutto lo sport italiano, non solo per il tennis. È una misura che pone il nostro Paese finalmente al passo con gli altri paesi europei e che come FITP auspicavamo da tempo e per la quale ci siamo battuti con convinzione. Il provvedimento però se segna da un lato il riconoscimento di un diritto sacrosanto, ormai imprescindibile, che è stato guadagnato sul campo dai nostri giocatori a suon di risultati e richiesto a furor di popolo dall’enorme passione dei telespettatori italiani, dall’altro nega questo stesso diritto per i prossimi 4-5 anni che, dati alla mano, dovrebbero essere proprio quelli per i quali l’esigenza è nata e sarà più evidente. Così come concepito il provvedimento è clamorosamente svuotato di efficacia e lascia ancora una volta milioni di appassionati italiani in balia della lobby delle pay tv titolari dei diritti”.
Resta ovviamente libertà sul singolo evento, come accaduto per esempio per la finale degli Australian Open 2025, con Jannik Sinner visibile in chiaro sul canale Nove e TV8.
Marco Mazzoni
TAG: Angelo Binaghi, Decreto legge tennis in chiaro, Diritti Tv, Marco Mazzoni, Tennis in Tv

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Ma questo è l’ennesimo colpo “para” RAI che manco si sogna di investire in qualsivoglia sport da trasmettere in chiaro per noi paganti del canone (manco il tennis che definirlo ora nazionalpopolare è riduttivo) e scarica sulle pay-tv (anche se avanti nel tempo per ora) l’obbligo della trasmissione in chiaro di eventi che loro hanno pagato profumatamente… Davvero un bel colpo!
Un decreto con norme applicabili non prima di x anni
Un maxi LOL ci sta tutto
legge inutile e binaghi ha pienamente ragione.
brucia un intera generazione di tennisti italiani che proprio in questi 5 anni raggiungeranno il suo culmine
Legge ad hoc per creare consenso, che tanto è inutile per un po’ di anni.