Novak Djokovic piega un magnifico Musetti al termine di un terzo set intenso e conquista il 101° titolo ATP della carriera. Musetti sarà alle Finals: Novak rinuncia
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Novak Djokovic ha vinto questa sera il torneo ATP 250 Atene. Nel set decisivo della finale di Atene, il serbo ritrova la feroce lucidità dei giorni migliori e chiude 7-5 dopo oltre tre ore di gioco, mentre Lorenzo Musetti lotta fino all’ultimo scambio ma paga un calo alla battuta e alcuni dettagli fatali nei momenti chiave. Una sconfitta che brucia per il carrarino, passato da un impeccabile 78% di punti vinti con la prima nel primo set a un più modesto 61% nel parziale finale, ma che conferma la sua capacità di competere punto su punto contro una leggenda del tennis mondiale.
Musetti comunque entra come Alternate alle ATP Finals 2025: Djokovic dopo la finale di Atene ha annunciato la decisione di non partecipare al Masters di Torino. Il carrarino quindi sarà per la prima volta alle Finals.
Per Musetti resta una prestazione di enorme valore, un match che conferma le sue capacità tecniche e la sua personalità nei momenti più caldi ma con qualche calo di troppo. Per Djokovic, un’altra dimostrazione che a 38 anni può ancora dominare battaglie di questo livello vincendo il 101 esimo titolo in carriera.
Musetti-Djokovic, finale di Atene: un primo set di livello assoluto. Lorenzo incanta e vola 6-4
Lorenzo Musetti gioca uno dei migliori parziali della sua stagione e si prende con pieno merito il primo set della finale dell’ATP 250 di Atene: 6-4 in 50 minuti contro Novak Djokovic, in un avvio di match ricco di qualità, coraggio e colpi spettacolari.
Il tema tattico appare chiaro sin dai primi scambi: Musetti prova a comandare, varia molto, non concede ritmo e quando serve tira fuori magie da artista puro. Djokovic parte solido, ma soffre la profondità del toscano e soprattutto la sua capacità di anticipare e cambiare direzione.
Sul 1-1 il game chiave: Musetti sale 0-40 grazie a due passanti straordinari – un dritto in corsa e, soprattutto, un clamoroso rovescio di polso – che mandano in visibilio il pubblico. Djokovic cancella la prima palla break con il servizio, ma sulla seconda arriva la risposta del carrarino sulla riga. Nole forza lo scambio, Musetti regge e chiude con un rovescio lungoriga di enorme qualità: 2-1 e break.
Il vantaggio dà fiducia immediata all’azzurro. Nel game successivo un punto superlativo – palla corta, lob di rovescio al volo sulla riga e smash conclusivo – fotografa il livello di varietà e brillantezza del suo tennis. Musetti consolida: 3-1.
Il serbo rialza la testa e salva un set point potenziale ai vantaggi nel game del 3-1 grazie alla prima. Tuttavia, Musetti continua a servire con precisione chirurgica: arrivano ace, prime profonde e soprattutto la capacità di comandare il gioco con il dritto.
Avanti 5-4, il toscano serve per il set. La tensione è palpabile: Djokovic risponde profondo, arriva a 40-40, ma Musetti tira fuori il meglio proprio quando conta. Prima solida e vincente di diritto palla set. Alla seconda occasione Lorenzo rischia la seconda di servizio e trova la chiusura: 6-4.
Secondo set: Djokovic reagisce da campione e trascina Musetti al terzo (6-3)
L’inizio del secondo set è il preludio della svolta. Djokovic tiene la battuta a zero nei primi turni, spinge con decisione in uscita dal servizio e cancella ogni possibilità di scambio prolungato: in pochi minuti, il parziale dice 12-0, poi addirittura 17-0 nei punti giocati sul proprio servizio.
Musetti tiene botta nei suoi turni iniziali, trovando due ace e ottime prime slice, ma non riesce mai a entrare davvero in risposta: i colpi profondi del serbo lo tolgono dalla zona di comfort, mentre la palla corta e lo slice non fanno male come nel primo set.
Sul 4-3 arriva il momento che indirizza il set. Djokovic attacca con continuità e Musetti, costretto a difendersi da lontano, commette un paio di errori di dritto in corsa ed arriva il break.
Nel game conclusivo Musetti tenta ancora una fuga, salendo 30-40 con un rovescio lungoriga meraviglioso che gli regala la prima palla break del set. Djokovic però prima cancella la chance con un’ottima prima, poi va ai vantaggi e chiude il set con un ace centrale per 6 a 3.
Terzo set: Djokovic completa la rimonta, Musetti cede dopo una battaglia di tre ore
L’avvio del set decisivo era stato illusorio per l’azzurro. Musetti era riuscito a cancellare tre palle break consecutive e, con un passante di rovescio in corsa da cineteca, aveva sigillato l’1-0. Sembrava un segnale: il carrarino era ancora vivo e deciso a portare Djokovic oltre i propri limiti. Ma la prima crepa è arrivata nel terzo game, dove il serbo ha trovato la riga in più momenti delicati e si è preso il break per il 2-1, confermato poco dopo grazie a un servizio tornato improvvisamente più incisivo.
Musetti, però, non si è mai arreso. Sul 3-2 ha messo in piedi il game più folle del match: da 40-0 a 40 pari, da ace a doppi falli, da punti persi inspiegabilmente a voleé perfette, fino a un passante di rovescio che ha mandato in delirio il pubblico greco. Vince quel gioco e rimette il set in equilibrio.
La sensazione, tuttavia, era chiara: Djokovic aveva ancora una riserva interna inesauribile. Avanti per 5 a 3 il serbo si fa rimontatare sul 5 pari ma proprio in quel momento ha spinto sull’acceleratore, forzando Musetti a difendersi con seconde non sufficienti per evitare ciò che alla fine è arrivato: il break che lo ha portato a servire per il titolo.
Nel game conclusivo non c’è stata storia. Djokovic ha ritrovato precisione e peso di palla, ha infilato il sesto ace del match e ha chiuso con la freddezza che lo ha reso un’icona del tennis moderno. Musetti, che aveva lottato come un leone, nulla ha potuto negli ultimi tre punti, dominati da un Djokovic nuovamente in trance agonistica.
Il 7-5 finale racconta la verità di un parziale giocato punto a punto, con soli due punti totali di differenza e con un Musetti capace di spingere l’ex numero uno verso il limite fisico e mentale. Ma il serbo, come spesso accade, ha trovato la forza di strappare la partita nel momento decisivo, gettandosi a terra allo scoccare dell’ultimo 15, celebrando il suo trionfo ad Atene e l’ennesimo capitolo di una carriera infinita.
Francesco Paolo Villarico
TAG: ATP 250 Atene, ATP 250 Atene 2025, Lorenzo Musetti, Novak Djokovic

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Djokovic scorretto. Lo dici all ultimo!!!!
Bella presa per in giro per musetti……… un contentino
Aquila , lei oltre a non conoscere la lingua italiana, a non sapere neanche la differenza tra “A” preposizione e “Ha” verbo avere, scrive pò ( il fiume ?”e non po’ (da poco), quindi oltre che nella forma è un tormento leggerla , si vuole porre addirittura come un professorino che giudica gli altri su una materia che non conosce giudicando una partita che non ha visto o non capito.
Faccia una cosa invece: gni volta che scrive una banalità glielo farò notare, è il mio modo per aiutarla.
Devi essere il cognato di Musetti, non vi sono altre spiegazioni. Il tuo tifo col prosciutto negli occhi per il lacunoso talento toscano è a livello di sudditanza psicologica.
Fai coppia con quell’altro psicotico che usa la parola muridi con nevrotica soddisfazione.
Capisco riguardo il torneo di Atene.
Per il resto non sono assolutamente daccordo, ma non perchè potrebbe essere una buona idea cominciare l’anno con già dei punti, ma perchè questi punti vengono proprio dalle Finals che certificano i migliori 8 dell’anno e non è giusto che un anno nuovo inizi con gli effetti dell’anno prima.
E poi le Finals sono più che altro un’esibizione dove la fanno da padrone solo chi si trova meglio su quella superficie. Gli Slam del resto che sono i tornei più importanti difatti si svolgono su superfici diverse ( tra l’altro nemmeno una indoor ) per equiparare le cose.
Le finals a parte il montepremi e il premio non apportano nulla e infatti nel corso degli anni sempre più tennisti rinunciano )
@ Lopez (#4518213)
Hush 101 and counting….
prima scrivi che non vuoi essere insultato e poi scrivi una c… da insulto? deciditi.
So che probabilmente il forfait di Novak a Torino era già deciso, però mi piace pensare che Musetti queste finals in un certo qual modo se le sia guadagnate sul campo.
Il serbo è uscito stremato fisicamente e anche appagato dalla vittoria di un match splendido e quindi … Quale modo migliore di chiudere la stagione da trionfatore nella sua nuova casa?
Sicuramente Lorenzo, al di là di alcuni limiti di gestione nervosa di alcuni momenti di alcuni match, per il livello espresso in stagione ha strameritato la kermesse finale e può andare a Torino a testa altissima.
Sicuramente questo ultimo torneo gli ha tolto tante energie, fisiche e nervose… Però io la speranza che faccia delle grandi finals (e magari a seguire e chiudere una grande Davis) la nutro.
Mi sembra che un po’ tutti arrivino stanchi, acciaccati e con più dubbi che certezze.
Dietro Sinner, secondo me, è una giungla e le sorprese sono dietro l’angolo… Il Muso visto oggi, se riesce a recuperare (magari anche dal secondo match) e trova il feeling con le condizioni di gioco, secondo me può stupire.
Un tempo vedere un italiano al master sembrava un sogno impossibile.
Oggi ne abbiamo due… Uno che difende il titolo con i favori del pronostico e ancora in lotta per il n.1 mondiale pur avendo giocato tre mesi meno degli altri… L’altro probabilmente il tennista esteticamente più bello da vedere del circuito e che, a 23 anni, sta cercando di trasformare un tennis celestiale in un tennis anche vincente ai massimi livelli… Non proprio male direi.
3 postille:
-Seppure da ripescato, Lorenzo merita ampiamente di far parte delle Finals
Già solo parteciparvi, sfidare avversari avvezzi alla superficie, sarà un test importante.
Giocare contro Alcaraz, Fritz, De Minaur sarà una bella esperienza in una cornice di pubblico emozionante.
Non aspettiamoci grosse aspettative, perchè Lorenzo, ripeto, sarà in totale riserva; a differenza degli avversari che hanno potuto preparare al meglio questo evento
-La Davis potrà risultare una cartina tornasole fondamentale per Lorenzo, un’occasione importante per scacciare paure, ansie, demoni, finali sfumate, trascinato dal calorosissimo nostro pubblico.
-Il connubio con Perlas (o chi altro), potrebbe avere un ruolo cruciale nel suo status mentale.
Vedremo se con un supercoach riuscirà à battere certe paure.
Io più al fatto mentale che Musetti abbia perso diverse finali, guarderei più alla crescita che ha avuto; fino a due anni fa non era competitivo al fuori della terra rossa, l’anno scorso ha incominciato a migliorare sull’erba , quest’anno è molto migliorato indoor
Bravo capitano, Musetti deve incominciare ha fare autocritica, deve ascoltare di più il suo allenatore, adesso fare le finals senza pretese e dopo spero che Simone Tararini insieme al nuovo allenatore convincano Musetti a fare quello che ha fatto Sinner quando ha mollato Piatti, un percorso non facile fatto da retrocessioni in classifica per poi ritornare più forte di prima….altrimenti sarà sempre un talento sprecato.
Calo motivazionale ? Ma cosa hai fumato? Ma l’hai vista la partita ?
Calo motivazionale ? Ma cosa hai fumato? Ma l’hai vista la partita
Non è l articolo giusto:
Caniato convocato come sparring a Bologna per la David. Mah vorrei capire se ci sono criteri o altro, direi altro.