Philippoussis consiglia De Minaur: “Ha ancora margine di miglioramento, deve imparare i vincere i punti spendendo di meno”
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Consistente. Questo è l’aggettivo che più spesso viene associato ad Alex De Minaur, ancor più dopo la solida e continua stagione 2025 che l’ha visto vincere 50 partite e trionfare all’ATP 500 di Washington, suo decimo titolo in assoluto e terzo nella categoria. All’australiano manca la vittoria in un Masters 1000 (c’è andato vicino all’Open del Canada 2023, battuto da Sinner in finale) o il grandissimo piazzamento in uno Slam, dove finora non ha mai superato la barriera dei quarti, raggiunta in ciascun Major e per tre volte a US Open. Una carriera di alto livello per il 26enne di Sydney, incluso il sesto posto raggiunto nel ranking l’estate 2024 (attualmente è settimo), ma manca l’acuto, il guizzo, il grandissimo risultato. La sua è una crescita progressiva, sostenuto da una velocità in campo formidabile e da colpi lentamente migliorati, in particolare il diritto, esecuzione meno stabile nel suo repertorio. Oggettivamente rispetto ai migliori su piazza è carente in “punch”, gioca di velocità e splendida copertura del campo ma la sua palla non fa tanto male agli avversari quanto quelle di Alcaraz, Sinner e via dicendo. A Shanghai aveva un’occasione importante per provare a vincere il primo Masters 1000, ma un redivivo Medvedev l’ha nuovamente estromesso ai quarti di finale. Altro ottimo torneo ma… manca sempre qualcosa.
Lui continua a spingere e crederci, convinto di poter ancora alzare l’asticella e arrivare a battere i migliori in un grandissimo torneo, Slam inclusi. Ne è convinto anche il connazionale Mark Philippoussis, che dopo la parentesi non particolarmente fortunata a fianco di Tsitsipas continua a seguire il tennis con attenzione. Parlando con ABC Australia, Philippoussis ha affermato che Alex De Minaur può trarre grandi insegnamenti dalla sua stagione 2025 per arrivare, finalmente, a compiere un passo in avanti decisivo e così avvicinarsi seriamente a coloro che competono per vincere uno Slam. Dove migliorare? Cercare di vincere i punti facendo meno fatica, puntando su di un anticipo all’impatto ancora superiore. Questo il pensiero di Mark.
“Ha avuto un’annata incredibile, di una costanza straordinaria,” ha dichiarato Mark, ex finalista a Wimbledon e US Open. “È stata una stagione eccezionale per De Minaur. Ma proprio questo è il momento, per un atleta, in cui devi capire davvero cosa funziona per te e cosa no. Proprio al termine di una stagione come la sua devi arrivare a chiederti: ‘Cosa ho fatto quest’anno che potrei cambiare per il prossimo?’. Conosciamo il suo cuore, la sua determinazione. Sappiamo quanto sia esplosivo e fisico il suo tennis. Ma in uno Slam, su due settimane, devi vincere sette match al meglio dei cinque set per alzare il trofeo”.
Questo il nodo del tennis di Alex secondo Philippoussis: “Deve riuscire a conquistare qualche punto “facile”, più possibili. Non puoi lottare allo stremo per ogni singolo turno di servizio. Sappiamo bene cosa porta in campo, quanto possa essere opprimente per l’avversario, quanto riesca a farli faticare ma allo stesso tempo fa fatica anche lui. Vorrei che riuscisse a ottenere qualche punto gratuito in più, in certi momenti. Magari con un po’ più di spinta al servizio, o meglio ancora anticipando di più col diritto e col rovescio. Naturalmente, è più facile a dirsi che a farsi… Se dovessi indicare un aspetto su cui lavorare, direi che dovrebbe colpire la palla un attimo prima, cercando di essere più aggressivo, credo ne abbia tutte le possibilità visto come si muove“.
Sarebbe una svolta tatticamente corretta, ma ha un prezzo alto da pagare: cresce a dismisura la componente di rischio… “Certo, questo comporta anche prendersi qualche rischio in più” continua Philippoussis, “ma è proprio nelle fasi finali, nella seconda settimana degli Slam, contro giocatori del calibro di Sinner, Alcaraz o Djokovic, che serve uscire dalla propria zona di comfort per batterli. Alex deve guardarsi dentro, insieme al suo team, e dire: ‘Ok, qui devo provare qualcosa di diverso nei punti importanti. Devo osare di più’. Nella prima settimana di uno Slam può permettersi di giocare il suo tennis, essere aggressivo e sfruttare la sua velocità. Ma contro i migliori tre o quattro del mondo, devi cambiare registro. Devi prenderti dei rischi, non c’è alternativa”.
Un’analisi schietta e coerente quella di Mark, ma che comporta una sorta di svolta copernicana nel tennis di De Minaur. Infatti la sensazione vedendo giocare “Demon” è che spesso la sua spinta sia già abbastanza al limite quando deve affrontare i migliori avversari, e il consiglio di spingersi ancor più in alto su questa componente potrebbe essere forse fin troppo. Del resto, se vuoi star dietro alle aquile non devi temere l’altezza…
Marco Mazzoni
TAG: Alex De Minaur, Marco Mazzoni, Mark Philippoussis

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Se x questo Sinnerlo scambio lo vince anche con un colpo solo, non è mica un rematore. Quanto a De Minaur è semplice, basta tirare forte come Sinner e Alcaraz. Facile no? Ahahah!
Su De Minaur sto ancora aspettando il parere illuminante di Mouratoglou, che probabilmente si sta attualmente consultando con un altro grande esperto, Fares, che potrebbe anche prendere il posto di Cahill… a tavola!
Sottovaluti impropriamente De Minaur. Guarda che ha perso da un Medvedev in grande spolvero, che non vedevo giocare così bene da molto tempo. E l’australiano non ha giocato affatto male (tutt’altro).
Ovvio. Però ancora adesso, anche contro avversari non irresistibili, vedo abbastanza spesso Jannik che ritarda il colpo conclusivo vincente, sprecando energie. Per me deve osare di più. Fa ancora diversi incrociati di troppo e ritarda il lungolinea o in casi opportuni un drop-shot o uno stop-volley. L’abbreviare il numero di colpi (facendoli bene, sia chiaro) ha un duplice risultato: si risparmiano energie e si demoralizza l’avversario, che si sente sempre più impotente vedendo che in pochi colpi l’altro gli fa il vincente. Non dico che ciò sia facile, ma per uno come Jannik dovrebbe essere almeno più facile rispetto agli altri e dovrebbe diventare un modus operandi pressochè di routine, abbinato ovviamente ad un servizio efficace.
Troppo troppo leggero con i colpa da fondo, palla troppo piatta..
e soprattutto servizio che porta pochi punti vincenti.
Detto ciò, nel tennis di oggi è abbondantemente nella top 10..
Significa che alcuni che ci dovrebbero stare si stanno esprimendo a un livello inferiore alle proprie possibilità.
Ad oggi la mia top ten ideale per il 2026 sarebbe
ALCARAZ- SINNER
RUNE-MUSETTI-DRAPER
FRITZ-SHELTON-ZVEREV-MEDVEDEV
con la variabile Djokovic che dubito possa ripetere una stagione questa..
Il Demon di oggi è paragonabile al Ferrer di ieri. Sempre un gradino sotto ai migliori. Ma molti metterebbero la firma per carriere di questo livello.
Eh, ma in campo ci sono anche gli avversari……
Eh bravo Philippoussis, però diciamo che hai scoperto l’acqua calda. La “regola” del cercare di vincere il punto con il minor numero di colpi possibile è sempre stata valida e lo è ancora di più adesso che il tennis è generalmente molto più fisico e veloce. Anche a me piacerebbe moltissimo che Jannik imparasse a vincere il punto entro 4-5 colpi.