
Medvedev: “Sento di aver ancora qualcosa da dimostrare, ma il tennis… mi fa impazzire. In allenamento ho giocato a un livello eccezionale, devo riportarlo in partita”


Daniel Medvedev è tornato alla vittoria al 500 di Pechino, un buon successo in due set contro Norrie. Un risultato che non dovrebbe far notizia, vista la classe del moscovita, ma che invece diventa una sulle migliori prestazioni da mesi, visto che la grande “W” è arrivata senza cedere un set e mostrando sprazzi di quella qualità e tocco che l’hanno issato – non 10 anni fa… – in vetta al trono del tennis mondiale. Da quei fasti una discesa importante, rovinosa, e non tanto perché un titolo manca addirittura da Roma 2023 ma perché il suo gioco è collassato, depotenziato, falloso, con l’aggravante di un comportamento in campo spesso troppo sopra le righe. Per questo una vittoria nitida e convincente è significativa e ha spinto Daniil a parlare in modo franco alla stampa nel dopo partita. Ha affermato di sentire che dentro di se c’è ancora una sfida da vincere, sente che deve dimostrare ancora qualcosa. Ma allo stesso tempo ha detto che il tennis lo fa diventare davvero matto.
“Sono molto soddisfatto del modo in cui ho giocato oggi” commenta Medvedev. “Cameron è un grande tennista, è stato top10, sono contento del mio livello. Ho disputato una buona partita, ho servito piuttosto bene: ci sono stati momenti in cui potevo fare meglio, ma nel complesso sono soddisfatto. Detto questo, mi sento ancora lontano dall’aver ‘ritrovato’ il mio tennis. È un processo in cui bisogna andare passo dopo passo. A volte puoi fare un grande salto, ma per ora avanzo giorno per giorno. Oggi, per esempio, credo di aver giocato meglio che nei miei due match a Hangzhou. Questo è ciò che mi rende felice, quindi ho tanta voglia di fare un po’ meglio nella prossima partita”.
In Cina Daniil spesso ha giocato molto bene, ma oggi la sua situazione è molto differente, e non solo perché a suo fianco non c’è più il fido coach Cervara, ma il nuovo duo Thomas Johansson e Rohan Goetzke. Medvedev cerca di guardare più avanti, che alle sue spalle… “Tornando qui non penso agli anni precedenti o ai risultati passati. Mi trovavo in una situazione diversa. A volte arrivavo qui dopo una finale allo US Open, l’anno scorso ho perso ai quarti, ma contro Jannik. Perdevo in un certo senso sempre contro Jannik o Carlos. Ora la mia situazione è differente… Sono consapevole di dover recuperare il mio gioco poco a poco, solo allora potrò affrontare davvero uno come Carlos o Jannik (sorride). Per quanto riguarda Thomas e Rohan, abbiamo appena iniziato. È difficile parlare adesso, siamo in una fase di prova fino a fine stagione. Rohan non può viaggiare tanto quanto Thomas, che è più presente nella quotidianità, mentre Rohan mi dà il suo punto di vista di tanto in tanto. Per ora va tutto molto bene, lavorare con loro è davvero divertente”.
Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Medvedev è il suo stile di gioco, molto personale e unico. Un tennis che sembra da tempo smarrito. Così il russo riflette su questo aspetto, più tecnico. “Al momento non ho chiarezza sul mio tennis, ma sto provando a ritrovarla, sento di non esserci così lontano, ma avrò bisogno di tempo. E anche di dedizione, qualcosa che forse quest’anno non ho avuto a sufficienza. Sono sempre stato molto dedito, ma magari non nel modo giusto in questa stagione. Forse dovevo cambiare approccio e ritrovare quella dedizione: questo è ciò che voglio fare passo dopo passo. Quello che mi dà fiducia è che ho avuto una settimana di allenamenti a Monaco, senza tornei in vista e senza pressioni, in cui ho espresso un livello di tennis eccezionale. Eccezionale. So di averlo ancora dentro di me. Ora devo solo trovare il modo di portarlo nei tornei. Sento di aver ancor qualcosa da dimostrare e da dare”.
Chiedono a Medvedev se la nascita della sua seconda figlia non possa aver influito sulla sua dedizione alla professione. Lui risponde così: “La cosa più bella e allo stesso tempo più dura del tennis, perdonatemi se divago un po’, è che a volte ti puoi comportare in campo in maniera un po’ folle. Molti giocatori amatoriali me lo dicono, quando sono in Francia o a Monaco: ‘Guarda, sono come te. Nella vita sono tranquillo, quando viaggio sono tranquillo, anche quando litigo con mia moglie rimango calmo… ma quando gioco a tennis perdo la testa, impazzisco.’ Il tennis può farti impazzire. A me fa impazzire. Mi chiedi perché ho avuto un anno negativo? Non ho una risposta chiara, potrebbe dipendere da molti fattori. La nascita della mia seconda figlia? E perché no allora il rapporto con Gilles (Cervara). Potrebbe essere che sono un po’ più vecchio e penso di più rispetto a quando ero più giovane. Potrebbe essere sfortuna, o magari il fatto che fisicamente non mi sia sentito bene in certi tornei. Non ho una risposta precisa alla domanda sulla mia famiglia. Amo le mie due figlie, amo mia moglie. Non è un problema per me. Se gioco peggio perché è nata la seconda figlia, sono felice lo stesso e non mi importa. Certo che ci penso e me ne sono preoccupato: sto cercando la strada per dimostrare a tutti che posso ottenere di nuovo grandi risultati” conclude Medvedev.
Al prossimo turno il russo è atteso da una sfida non facile contro Davidovich Fokina, uno che tira fortissimo e può metterti in difficoltà con la sua potenza. Vedremo se “Meddy” continuerà in una risalita o se la buona vittoria su Norrie è stata solo un episodio. Certamente ascoltarlo in conferenza stampa è sempre interessante.
Marco Mazzoni
TAG: ATP 500 Pechino 2025, Daniil Medvedev, Marco Mazzoni
3 commenti
Ma, sempre tutto questo gran dire sulle dichiarazioni del russo, io nn le trovo così interessanti, dice tutto e niente…la mia personalissima sensazione è che i due fenomeni, oltre ad una dedizione totale al tennis, trasmettono ancora il piacere di giocare, a fronte della maggioranza dei tennisti pro che danno la sensazione di timbrare il cartellino…
Ci andrei cauto con facili trionfalismi…. Norrie è messo anche peggio di Medvedev…. Aspettiamo qualche match….
Ormai ha perso l’equilibrio mentale e sarà impossibile mantenere la testa concentrata per un intero torneo…
…forse troverà la giornata “di grazia” per battere un top-5/10 ma non credo che possa superare Carlos o Jannik o Nole.