
Vagnozzi dopo la semifinale a US Open: “Un’altra finale Slam è incredibile. Jannik sta diventando più tattico. Prima giocava solo su se stesso, ora riesce a lavorare anche sui punti deboli dell’avversario”


È raggiante Simone Vagnozzi nella notte di New York. Il suo pupillo Jannik Sinner ha lottato e sofferto per venire a capo di Auger-Aliassime, superando difficoltà tecniche e fisiche, e per questo la vittoria è ancor più gustosa. Parlando nella mixed zone del torneo, l’allenatore del n.1 del mondo si è soffermato sulle chiavi della partita che ha aperto a Jannik la quarta finale Major del 2025 e quinta consecutiva, rassicurando tutti sulle condizioni fisiche del n.1 del mondo.
“Arrivare a un’altra finale Slam è qualcosa di fantastico, incredibile. Non diamo nulla per scontato. Vediamo che succederà” racconta Vagnozzi, come riporta SuperTennis da New York. “Match così a volte servono per godersi di più il percorso. Quando sei dentro, sei un po’ sballottato da tutte le parti, è una ruota che gira. (…) Le difficoltà negli Slam sono normali, lui però ci ha abituato male perché ne incontra poche”.
Simone afferma che Jannik sta bene, il fastidio accusato nel secondo set è stato passeggero: “Ha avuto un po’ di fastidio all’addominale a un certo punto, ma dopo il trattamento col fisioterapista tutto è passato. Quando è rientrato nei primi game non sapeva ancora bene come stava e per questo non forzava. Poi ha iniziato a spingere e il servizio è andato sempre meglio. Credo che sia tranquillo per domenica”. Nel corso del set è stato evidente il problema sofferto da Sinner, e per questo consigliava a Jannik di comportarsi come “un giocatore da poker” e non esternare troppo, per non dare una vantaggio all’avversario.
“A volte sei stanco e non devi farlo vedere all’avversario” continua Vagnozzi. “Oggi nel secondo set è scesa un po’ l’energia: se l’avversario lo percepisce, può prenderne vantaggio. Devi saper mascherare un po’ emozioni e situazioni fisiche”. Anche consigli tecnici diretti a Jannik: “Durante la partita avevamo consigliato qualche kick in più per iniziare lo scambio in vantaggio. Poi il fastidio all’addominale complicava la situazione, sentiva più dolore lanciando la palla indietro. Forse a un certo punto ha giocato troppo centrale e Aliassime ha potuto tirare forte col diritto a sventaglio. Non è facile cambiare altezze contro chi serve e spinge così tanto”.
L’evoluzione e grandezza di Sinner sta anche in come sia riuscito a passare da tennista potentissimo e aggressivo a giocatore più completo, lucido nel capire i momenti del match e pronto a cambiare gioco per pungere l’avversario sulle debolezze: “Jannik sta diventando un giocatore più tattico. Prima giocava solo su se stesso mentre ora riesce a lavorare anche sui punti deboli dell’avversario. La palla va velocissima, è difficile cambiare tanto, ma cerchiamo sempre qualche soluzione: stasera per esempio palle più liftate sul rovescio di Auger-Aliassime, cercando di aprire più l’angolo”. Una vittoria più difficile di quanto ci si potesse aspettare, visto il ricordo del recente scontro di Cincinnati, dominato in modo totale da Sinner. Ma ogni match fa storia a se, e anzi, questo tipo di vittorie più sofferte sono quelle che danno una soddisfazione maggiore.
La finale contro Alcaraz sarà del tutto nuova, anche se i due si sono affrontati quest’anno in 4 finali: Roma, Roland Garros, Wimbledon e la sfortunatissima parentesi di Cincinnati, un match non giocato da un Jannik k.o. “Sarà un match complicatissimo, Carlos proverà a fare qualcosa di diverso rispetto alla finale di Wimbledon, quindi dobbiamo prepararci. Domani sarà importante lavorare su qualche dettaglio tattico. Poi bisogna andare a giocare, godersela e spingere senza pressioni. Sinner arriva con tanta fiducia dopo un anno giocato bene. Carlos sta giocando altrettanto bene: sarà uno spettacolo anche domenica. Come affrontarla? Si conoscono molto bene ma proveremo a fare qualcosa di diverso dal punto di vista tattico. Gli aggiustamenti ci sono sempre, anche durante la partita. Carlos può variare molto, può fare diverse tattiche, quindi bisogna prepararsi al meglio e cercare di eseguire il piano studiato”.
L’approccio alla partita sarà decisivo, l’obiettivo è abbassare la tensione e trovare concentrazione con la massima leggerezza possibile, nonostante la posta in palio sia massima: “Cerchiamo di viverla nel modo più tranquillo possibile. È lavoro, ma anche divertimento e passione. Siamo privilegiati ad essere qui e dobbiamo godercela il più possibile” conclude Vagnozzi.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Simone Vagnozzi, Supertennis, Us open 2025
Vagnozzi top . Grandissimo.
Vagnozzi top . Grandissimo.
@ Alex77 (#4477515)
Ma che dici?
Non so se avrò modo di spiegarti la mia opinione, ma è riduttivo fare un confronto di questo tipo, fatto solo di numeri.
Alcaraz e Sinner hanno stili diversi e hanno affrontato avversari diversi.
Djokovic è un mostro di intelligenza, tattica ed esperienza (e tanto altro).
Aliassime è fisicamente una statua, era on fire dopo anni di obbligo e aveva il pubblico praticamente tutto per lui.
Gli errori dell’uno è dell’altro sono legati a mille fattori differenti.
A pelle Alcaraz è in fiducia e il gioco è la continuità sembrano aver preso la strada di qualche anno fa.
Ma Jannik è Jannik e se non ha disturbi fisici può essere devastante anche per Alcaraz.
In questo periodo però ad istinto Alcaraz mi sembra un pelo superiore.
Infatti, per la prima volta o quasi ho avuto un moto di tenerezza verso Diokovic che un paio di anni fa questo Alcaraz se lo mangiava..
Comunque Semola, dietro quel viso angelico è veramente una perfida canaglia. Domanda: ci sarà Tramp domenica. Risposta: eh sì ci saranno tante persone importanti..poi gli chiedono di Alcaraz e lui risponde sarà difficile lui è il giocatore più forte al mondo ..molti sparano con il cannone, fanno la faccia feroce lui ti schiaffeggia con una carezza..Sinner è sempre molto rispettoso verso i suoi avversari mettendone in evidenza le qualità e minimizzando le sue ma la gentilezza e la compassionevolezza di Sinner nasconde una cattiveria invisibile ai più..mito assoluto..
@ Giampi (#4477557)
Si esatto obbiettivamente Alcaraz non ha fatto impazzire, nonostante si cerchi di far credere il contrario.
E niente sono ancora rimbambito dalle emozioni. Alcaraz ha fatto 21 vincenti e 27 errori nei primi due set. Quindi ha fatto cinque errori in più di Sinner nei suoi quattro set.
Se fossi stato al posto di Jannik (periodo ipotetico del terzo tipo:dell’irrealtà) io al termine della partita avrei regalato una pallina autografata a quella befana, una specie di erinni, con la capigliatura nera ed il vestito crema che faceva la capo-claque del pubblico di New York (già di suo schierato pro-Auger Aliassime) ad ogni punto del canadese.
Come scriveva il mio amatissimo Carlo Emilio Gadda “spampanate americanesse zannute e tirchie, che son più generoso io”.
@ Giampi (#4477547)
Secondo set fino al 6-6 djokovic aveva fatto due punti più di alcaraz . Non mi sembra che abbia giocato così bene come tanti qua dicono . Certo , fisicamente e straripante , ma tatticamente lascia a desiderare
Magari non si capisce, Sinner ha fatto 22 errori in tutta la partita Alcaraz 21 errori nei primi due set…
Vedo suonare tante campane a morto e siccome ci capisco poco di tennis mi affido ai numeri che sono buoni tutti. Alcaraz con un Diokovic dimesso e lo dico da incompetente, nei primi due set perché la partita è finita li ha fatto -6 tra vincenti e errori (21-27) e ha fatto sette più di un Diokovic che ha fatto male al servizio, male in risposta con tanti gratuiti “veri” sia con il rovescio che con il diritto (13-23 vincenti ed errori quindi -10). Sinner, poveretto, ha un +11 tra vincenti ed errori uno in meno di Alcaraz nei soli primi due set. E anche Aliassime solo un cinque errori in più dei vincenti. Ma chi capisce di tennis dice che Alcaraz (il quale ha detto che non era molto soddisfatto, ma forse Alcaraz non ci capisce di tennis) ha giocato da Dio mentre Sinner molto meno. Quello che ho visto io, che lo ribadisco ci capisco poco, è stata una partita modesta tra Alcaraz e Diokovic infarcita di errori e una bellissima partita tra Sinner e Aliassime che ha giocato come non vedevo da anni e che comunque aveva battuto Zverev, Rublev e DeMinaur. Se ci aggiungiamo il piccolo ma significativo infortunio di Sinner, almeno per un set e mezzo, direi not too bad. Ci sarebbe da dire qualcosa sui due tabelloni e gli avversari affrontati ma credo che sappiate vederveli da soli Mi accodo comunque all’opinione generale per cui nettamente favorito Alcaraz sebbene i bookmarker diano favorito Sinner 1.72-2.13 ma che ci capiscono i bookmarker di tennis..
Vagnozzi conosce Sinner meglio dello stesso Sinner. È un Richelieu. Merito di Sinner averlo scelto quando, dopo essere stato licenziato da Cecchinato,( con Vagnozzi era passato dal ranking n 180 a n. 16 e semi slam) Vagnozzi seguiva Steto. Altro grande merito di Jannik averlo scelto in un ruolo così nevralgico delicato decisivo. Sinner è un imprenditore e come tale risponde per la culpa in eligendo dei suoi collaboratori e viceversa ha il merito invece per la scelta azzeccata. Una grossa fetta per la strabiliante carriera del nostro campione va data a questo uomo schivo di poche parole ma di molti fatti.
Bravo Vagno! Tu e Darren siete bravissimi, state facendo un ottimo lavoro.
Sommessamente consiglio scorta di Maalox e Gaviscon perché le finali si giocano sempre di domenica.
Ieri avrebbe perso chiunque , Aliassime indemoniato con Jannik non al meglio, invece ha portato a casa in 4 set una partita con la testa.
Ci sono certe vittorie che valgono più del singolo match e Jannik ne ha affrontate già due così.
Proprio così e Yan nel terzo set l’ha battuto servendo col 40% di prime, ma insistendo sul rovescio di FAA che è stato il suo tallone d’Achille. Quale potrebbe essere quello di Alcaraz?
Comunque (riflessione su ieri) si dice sempre che quei 2 tirano colpi ben più potenti rispetto a tutti gli altri ma io ho negli occhi certe fucilate che ha tirato FAA, roba da faticare a vedere la pallina in viaggio. Da non aver nulla da invidiare alle fucilate di Carlos e Jannik
È morto Piatti?
Grande Vagno, alla faccia della vedova di Piatti che anche oggi si è fatta sentire
Che belle persone, Vagnozzi e Cahill, proprio giuste per Jannik.
La cosa sorprendente è che a vent’anni si è costruito lui questo team: un giovane (talentuoso) con le idee chiare.
Speriamo basti …
Contro questo Alcaraz sara’ quasi impossibile CIT.