
Djokovic approda al terzo turno e si confessa in conferenza stampa: “C’è sempre qualcosa da dimostrare. Forse i campi quest’anno sono leggermente più veloci, ma la differenza maggiore l’ho sentita con le palle” (Video)


Dopo aver superato Zachary Svajda nel secondo turno degli US Open 2025, Novak Djokovic si è presentato in conferenza stampa per commentare la propria prestazione e, più in generale, il suo rapporto con il tennis in questa fase della carriera. Nonostante il successo in quattro set e la qualificazione al terzo turno, il campione serbo ha ammesso di non essere pienamente soddisfatto del livello espresso sul campo, sottolineando però la sua eterna fame di vittorie.
“C’è sempre qualcosa da dimostrare”
Djokovic ha raccontato come ogni match sia ancora per lui un banco di prova:
“Ogni volta che entro in campo devo dimostrare che posso ancora vincere. Forse per molti non ci sarebbe più nulla da ottenere, ma per me si tratta di vivere il presente, di trovare ogni giorno un modo per vincere la mia partita. Non sono soddisfatto del mio livello oggi, ma ci sono giornate in cui non puoi tirare fuori la tua versione migliore. A volte sono troppo duro con me stesso, perché mi aspetto sempre il massimo, ma la verità è che mi piace ancora competere, soprattutto contro i giovani: se non avessi più questa fame, non sarei qui”.
Le condizioni di gioco e le palle
Il serbo si è soffermato anche sulle differenze rispetto agli anni passati:
“Forse i campi quest’anno sono leggermente più veloci, ma la differenza maggiore l’ho sentita con le palle. Finalmente c’è un po’ di consistenza: in passato ci sono stati molti problemi, con un aumento degli infortuni alle articolazioni. Adesso pare che la produzione sia più stabile, ed è positivo per tutti”.
Il ricordo del Career Grand Slam
Parlando della sua carriera, Djokovic ha rievocato il giorno in cui completò il Grande Slam:
“Da bambino sognavo solo di vincere Wimbledon, non di completare il Career Grand Slam. Tutto è arrivato col tempo, spinto dalla mia ambizione. Vincere Roland Garros nel 2016 è stato più un sollievo che un’emozione, perché c’era tanta pressione e aspettativa. Oggi mi sento benedetto per quello che ho conquistato, ma continuo a cercare nuovi traguardi”.
Un atteggiamento meno sorridente in campo
Alla domanda sul suo atteggiamento apparentemente meno esuberante in campo, Djokovic ha risposto con ironia:
“Non è mancanza di motivazione. A volte sono frustrato con il mio gioco e mi dico cose che è meglio non riportare (ride). Mi piace competere, ma non mi piace giocare male: per questo mi metto pressione, per fare meglio già dal prossimo turno. Non preoccupatevi se non mi avete visto esultare molto oggi: la prossima volta alzerò il pugno solo per voi”.
TAG: Novak Djokovic, Us Open, Us open 2025
6 commenti
O forse con una delle sue proverbiali spaccate…
Eh bè le palle fanno sempre la differenza
A leggere il titolo pare si sia steso a pancia in giù…
La differenza maggiore l’ho sentita con le palle
Di chi?
LOLLISSIMO 😆
“… la differenza maggiore l’ho sentita con le palle…”… in che senso???
Ma qualcun altro non aveva detto che quest’anno il fondo è più lento?
E poi che palle sta storia delle palle…