
Sinner sul velluto contro Kopriva, comodo esordio per il n.1 a US Open


La difesa del titolo di US Open per Jannik Sinner inizia con una partita comoda e vittoria limpida, faticando poco e niente e senza patemi, tanto che “l’avversario” più fastidioso per il n.1 è stato… il cerotto un po’ stretto e scomodo sull’anulare della mano destra, che l’ha infastidito non poco a metà del secondo set. Battute a parte, troppo leggero e incerto Vit Kopriva per impensierire la potenza, ritmo e aggressività di Sinner, vincitore con un secco 6-1 6-1 6-2 in soli 98 minuti di gioco. Il ceco ha sofferto fin dai primi punti il contesto, questo stadio così grande e imponente, vistosamente intimorito, e ovviamente anche il peso dell’avversario, che sul cemento outdoor è quasi imbattibile numeri alla mano. Sinner non ha brillato al servizio, servendo solo il 55% di prime in campo, ma nello scambio e soprattutto in risposta è stato due o tre categorie superiore a Kopriva, imponendo una pressione e intensità insopportabili. Vit poi c’ha messo del suo con sei doppi falli, provocati anche dalla paura della risposta dell’azzurro, diversi sulle palle break, quasi un segnale di resa di fronte al fortissimo rivale. La partita è stata senza storia e – purtroppo – anche poco attraente per il pubblico visto che tutto è stato davvero fin troppo facile per il n.1, che a occhio avrà spinto si e no al 50% del suo potenziale. Pochi gli scambi davvero belli, con lotta o grande qualità da parte di entrambi, tanto che i momenti migliori della partita sono state sporadiche esecuzioni da Maestro di Jannik, come un paio di diritti cross in salto con una combinazione di potenza e angolo impressionanti, amplificati dall’acustica tutta particolare dell’Ashe che, con la sua mole, ha resto queste “mazzate” anche assai sonore.
Uno torneo dello Slam è una cavalcata lunga e faticosa, l’imprevisto è dietro l’angolo, come l’avversario in grande giornata che ti tiene in campo più del previsto… Per questo l’intento massimo di Jannik è stato certamente vincere e farlo nel minor tempo possibile, per risparmiare energie che torneranno comodissime più avanti nel torneo; e farlo senza spingere troppo, sempre per gestire e non bruciare inutilmente benzina preziosa. Infatti Sinner ha concesso davvero poco allo spettacolo perché non si è speso al massimo, avvertendo fin dai primi punti che non era necessario tirare a mille all’ora per arrivare ad un comodo successo. Kopriva è tennista discreto, ma non su questi campi e contro un avversario troppo più potente e aggressivo come JS. Il ceco non ha mai avuto il tempo per imbastire i suoi schemi, e poi ha servito troppo male, sia come percentuale che per resa. La risposta di Sinner ha traumatizzato il ceco fin dall’avvio e senza l’aiuto della battuta tutto è diventato ancor più difficile, praticamente impossibile anche far partita vagamente pari. Sinner si è preso qualche bel vincente, ma ha badato al sodo forzando tanti errori del rivale. Praticità al potere.
Un po’ falloso Jannik col diritto, in particolare nel terzo set, e per la tutta la partita il servizio è andato su e giù, con percentuale bassa e anche un po’ monocorde nel cercare l’angolo esterno, visto che Vit non riusciva quasi mai ad essere pericoloso arrivando in allungo. La sensazione forte è stata che per Sinner non sia stato facile tenere alta l’attenzione, visto il gap enorme col rivale. Forse anche per questo ha cercato qualcosa di diverso, per provare schemi che usa di meno. Tra questi l’attacco alla rete in contro tempo, non seguendo in avanti l’inerzia di una bordata a tutta, e c’è riuscito discretamente bene nel secondo set, una soluzione questa estemporanea per il “classico” gioco del pusterese, ma che può tornare utile come effetto sorpresa da centellinare in sfide più importanti. Alla fine è stata una partita non bella e talmente dominata che non è nemmeno facile analizzare il gioco del nostro campione. Ci sarà tempo al secondo turno, dove l’asticella sarà ben più alta: Alexei Popyrin, uno che tira forte e lotta molto, e che in questo torneo l’anno scorso eliminò Djokovic, non uno a caso. Ci sarà altra intensità ed è forse la sfida potenzialmente più insidiosa fino ai quarti. La buona notizia è che Jannik sembra del tutto recuperato fisicamente dal virus maledetto di Cincinnati. Buona la prima, e avanti tutta Jannik.
Marco Mazzoni
La cronaca
Sinner inizia la difesa del titolo di US Open al servizio, sotto un bel sole ma con un caldo accettabile. Jannik di arancio scuro vestito, consegna un diritto potente e poi un rovescio lungo linea vincente. Esecuzione da n.1. Poi un paio di errori ma poco male, ai vantaggi muove lo score, con poche prime palle in gioco. Kopriva è investito dalla risposta di Sinner, pesante, profonda, precisa. Cerca di difendersi come può ma scivola sotto 15-40 con un doppio fallo, con due palle break da salvare. Niente, la posizione super aggressiva di Jannik sulla seconda (quasi sulla riga…) provoca un altro doppio fallo, per il BREAK che manda avanti l’italiano 2-0. Sul 30-0 arriva il primo Ace, di precisione e non potenza. La prima palla va su e giù, ma il diritto in spinta è talmente pesante che Vit non riesce a contenere. 3-0 Sinner, 13 punti a 4. Impressiona la bordata di rovescio cross sullo 0-15 nel quarto game, la facilità con la quale la racchetta sale verso l’alto ed entra velocissima nella palla, per un diagonale imprendibile. Kopriva sembra stordito da cotanta potenza… La prima era poco e male, un altro doppio fallo gli costa lo 0-40. Altro doppio fallo, la traiettoria sbatte nella parte bassa della rete. È doppio BREAK e 4-0, ma soprattutto il ceco è vistosamente intimorito da chi presidia l’altro lato del campo. Vit cerca di reagire cercando l’angolo col diritto, ma la palla gli esce ed è il nono errore del match. Jan continua a litigare con la prima di servizio (siamo intorno al 50%), ma è talmente superiore nella spinta e in scambio che non si nota. Con una progressione ragionata, centellinando la profondità e angolo, Sinner si porta 5-0, ottima la volée secca che chiude lo scambio, e il game. Impietoso il 2 su 11 prime palle in gioco per il ceco, così è impossibile anche solo provare a far partita col n.1… Finalmente nel sesto game ne mette due di fila e aziona il rovescio, il suo miglior colpo, tanto da vincere il miglior punto dell’incontro, in pressione. Bella anche l’accelerazione di diritto che vale Kopriva il vantaggio. Un attacco di poco largo di Jannik vale il game per Vit, evitato il “bagel”. Non riesce però ad evitare il 6-1, con Jannik che regala al pubblico un attacco perentorio con doppia volée, di ottima fattura. Per il ceco gli applausi per una smorzata molto bella sul 40-0, bel tocco e pure elegante (scuola ceca docet). Solo il 54% di prime “in” per il pusterese, e 8 discese a rete.
Kopriva riparte al servizio nel secondo set, ma i buoni segnali nell’ultimo game del precedente, dove era riuscito a mettere un po’ di pressione a Sinner, sembrano di nuovo svaniti. Il ceco torna incerto, sparacchia dopo il servizio e sul 15-30 commette il sesto doppio fallo del match, gli costa una doppia immediata palla break. Jannik non si fa pregare: si prende il BREAK con una solida e aggressiva risposta di rovescio che provoca l’errore del rivale. Ancora poche prime palle per JS, ma l’Ace gli vale il punto del 2-0. Nel terzo game Jannik sbaglia un paio di esecuzioni, fa uno gesto con la mano al suo angolo, come se il cerotto sul dito anulare della mano destra gli desse fastidio. Incredibile, due Ace per Kopriva nel terzo game, finalmente liscio in un suo turno (2-1). Sullo slancio, Vit trova un buon pressing nei primi due punti del quarto game, con un Jannik un po’ meno intenso e profondo. 0-30, primo momento di difficoltà al servizio. Si butta avanti, dopo una prima palla pesante e sicura (e poi continua a lavorare sul cerotto al dito, che sembra il focus in questo momento), quindi mette il pilota automatico in scambio, pressione con margine, a far sbagliare l’altro, e quindi due buone prime in campo. 3-1. Impressionante il diritto cross, in salto, di una potenza rara, che vale all’azzurro il 15-30 nel quinto game. Kopriva accusa il “pugno” e va troppi dietro sulla spinta di Jannik. 15-40. Vit le salva, spettacolo sul 30-40 con la smorzata di Jan, rincorsa top del ceco e quindi un tweener di Sinner ma senza successo. Applausi, ma a Jannik non piace perdere questi punti e scarica tanta potenza in risposta… Si prende una terza palla break, è quella giusta: scambio di ritmo al centro, Kopriva prova ad uscire col rovescio ma sbaglia di tanto. BREAK, 4-1 “pesante” per l’azzurro. Arriva il trainer all’angolo di Jannik, per il dito, ma lo manda via, è tutto sotto controllo. Un paio di errori, ma chiude con l’Ace il sesto game, 5-1. Scatta l’ora di gioco con la risposta super aggressiva dell’italiano, che lo porta 15-30. Elegante l’attacco in contro tempo di JS, e sicura la volée di diritto dal centro. Una novità questo avanzare più spesso e con buon tempo. Due Set Point Sinner. Niente, altro doppio fallo di Kopriva, che sotto massima tensione non regge. 6-1. 61 minuti di dominio.
Terzo set, i primi tre game scorrono via sul servizio. Sul 2-1 Sinner cambia passo in risposta: nel trova una sulla riga che gli vale il 15-30, poi un’altra di rovescio cross che punisce una seconda palla troppo lenta. 15-40, due chance per l’allungo. Kopriva purtroppo, come già accaduto tre volte, commette doppio fallo accusando il peso della risposta dell’italiano. Un BREAK che manda Jannik avanti 3-1, in totale controllo. Con un parziale di 12 punti a 2 lo score è 4-1 Sinner, vede già bello vicino lo striscione del traguardo. Sul 4-2 Sinner incappa nel peggior game del match: forse un po’ distratto e di nuovo infastidito dal cerotto, sbaglia un paio di colpi e sul 15-30 non rigioca bene una smorzata discreta di Kopriva, subendo il passante successivo. 15-40, improvvise ci sono due palle break per il ceco. Il passaggio a vuoto del n.1 dura una manciata di secondi: prima di servizio esterna a cancellare la prima chance; botta perfetta al T sul 30-40, il servizio che male ha funzionato oggi torna subito quando ne aveva bisogno. È il game più lungo del match con Jannik al servizio, non grande qualità nemmeno da parte dell’azzurro col diritto, ma col servizio lo score è 5-2. Torna di nuovo il trainer per ripulire il dito dal cerotto che si è tolto via. Jannik riparte senza protezione al dito, e dalle immagini si intravede del “rosso”, o carne viva (forse una vescica) oppure una medicazione. Poco male: Sinner risponde troppo e troppo bene, Kopriva non regge nemmeno sul net. 30-40 e Match Point. Spreca un po’ Jannik, voleva chiudere col punto esclamativo, ma il rovescio lungo linea fuori equilibrio era un po’ tanto ambizioso anche per lui. Poco male, l’azzurro impone dalla risposta un ritmo infernale e si prende un secondo match Point. Da vero testardo, riprova lo stesso rovescio lungo linea e stavolta disegna il campo. Finisce così, una prestazione discreta, senza spingere al massimo e servendo così così, ma nel primo match del torneo è normale che sia così. Buona la prima, Jannik.
J. Sinner vs V. Kopriva
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Us open 2025, Vit Kopriva
Sinner ha iniziato con un “Sei uno, sei uno…” Ma poi non ha avuto il coraggio di dirglielo e così ha finito con un “Sei due”
A Madrid ci perse, ma nel pleistocene
Più che sul velluto, è stata una passeggiata sul red carpet !!
Oddio, perdere tre turni di servizio con un R4U quasi in disarmo non è un gran biglietto da visita…
Però, volevo festeggiare il centesimo 60 o 61 di Sinner in carriera, secondo il “Bakery report” di tennisabstract e invece siamo a 101…
Che delusione, niente triplo 6–1. Vabbè dai, ci rifaremo con Popyrin dopodomani
L’impressione che ho avuto e che Sinner oggi anche solo fisicamente e come copertura del campo incute paura. Muscoli cresciuti, apertura alare e spostamenti già da soli fanno paura. Poi se gioca anche bene (non come oggi con troppi errorucci nonostante il punteggio netto) su rapido batte persino Alcaraz oltre tutti gli altri con i quali un Sinner medio con la sua fisicalità cresciuta sarebbe comunque maramaldo.
Godiamoci ogni momento di questo straordinario Campione!!
Popyrin, mi piace pochissimo
Avrebbe potuto vincere 60 60 61: troppo galantuomo per farlo.
Giannino è un gigante anche in questo.
Bravo robottino!!!!!!
Il Mauro forse gia’ rapato
Direbbe che e’ un ATP 250
Avanti JANNIK !!!
Oggi ha servito abbastanza bene, dal mio punto di vista
Distratto dalla vescica scoppiata nel dito anulare della mano destra che gli ha dato fastidio sul diritto, con cui ha sbagliato molto più del solito…
Il circoletto rosso della medicazione si è visto molto bene al momento della stretta di mano.
Sinner non ha servito molto bene ma del resto stava viaggiando con un filo di gas…
Sgambata defatigante.
Bene che ora ci sia Poppy: almeno troverà un po’ di difficoltà e potrà provare cose nuove.
Magari sotto, in prospettiva, ci pensa Ben, l’Amico o l’Highlander serbo. 😉
Il dito è ferito e adesso mi raccomando con gli spray,ok?
Ogni riferimento è puramente casuale o causale
Poco più di un allenamento. A volte mi stupisco ancora di quanto sia così tanto più forte degli altri (a eccezione di uno)
Commento molto tecnico il mio.. partenza a bomba e uno è andato, vai Jan!!