
Ivanisevic: “C’è una cosa che accomuna Sinner e Alcaraz, spiega parte del loro successo”


Avere una famiglia alle spalle che ti ha impartito una solida educazione, che ti è vicina ed è pronta a sostenerti in tutto quel che è possibile senza mai essere invadente è una delle chiavi del successo di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Parola di Goran Ivanisevic, che trova questo trait de union tra i due leader del tennis mondiale, diversi in tutto – gioco, fisico, carattere, personalità – ma parimenti forti di un background che ha permesso loro di crescere con solidi valori e vivere la propria giovane carriera in serenità. Il croato ne ha parlato in una recente intervista rilasciata in patria al media balcanico “first and red”, dove ha trattato molti temi di attualità e si è soffermato su quest’aspetto che accomuna Jannik e Carlos, e che li distingue da contesti familiari assai più complessi e invasivi, come quello del suo ultimo assistito Stefanos Tsitsipas. Non cita mai il greco, ma il riferimento è piuttosto evidente…
“Nel tennis ho visto le famiglie più caotiche: tutti che intervengono, tutti che interrompono… e non è facile per i giocatori quando intorno c’è un contesto del genere” ammonisce Ivanisevic. “Al contrario, parlando di Sinner e Alcaraz, le loro due famiglie sono incredibili. Il padre di Sinner non è nemmeno andato a vedere la finale del Roland Garros perché stava lavorando. I genitori di Alcaraz, la madre e il padre, sono tra le persone più gentili che abbia mai conosciuto in vita mia, davvero splendidi. E lo vedi in campo: Alcaraz gioca come un ragazzino al parco, si diverte, ride… ed è bellissimo da guardare”.
“Jannik invece assomiglia di più a Novak: è una versione aggiornata di Djokovic, hanno un tennis simile” continua Ivanisevic, “con Sinner sei spacciato: quando ti prende ritmo, la partita è finita. Alcaraz invece gioca con te, ti lascia margine, la palla può uscire e rientrare nello scambio. Sono tanto diversi, ma l’ambiente intorno a loro è sano, è normale, è importantissimo per arrivare dove sono arrivati loro. Il tennis è un processo: non sai mai quando arriveranno i risultati importanti. Ed è per questo che, secondo me, questi due saranno numero uno e numero due per i prossimi dieci anni, forse quindici. Non so chi dei due sarà al comando, chi vincerà più Slam, ma saranno loro a dominare” conclude il croato.
Da tennista navigato e poi coach di campioni come Cilic e Djokovic, Ivanisevic ha attraversato molti mari con alterne fortune. Nella sua vita è stato onnipresente papà Srdjan: sotto i suoi baffi sornioni non si perdeva mai un match del figlio, e la sua gioia il giorno della “benedetta” finale di Wimbledon vinta nel 2001 contro Rafter fu una delle immagini più belle, c’era tutta una vita in quell’abbraccio sugli spalti del Centre court più famoso del mondo. Carattere difficile Goran, ma il padre lo seguì con discrezione e attenzione, senza mai essere invadente o castrante. Esattamente come i genitori di Jannik e Carlos, persone che hanno saputo mantenere equilibrio nella crescita dei figli. Serve un talento eccezionale, motorio e tecnico, per raggiungere i risultati e il livello di gioco di Jannik e Carlos, ma essere cresciuti con famiglie del genere è sicuramente un altro loro asso nella manica.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz, Goran Ivanisevic, Jannik Sinner, Marco Mazzoni
Mi riferisco alla stanchezza da post virus, non a quanto abbiano giocato durante l’anno.
Non credo Alcaraz ha giocato molto quest’anno, Sinner invece è stato fermo quasi 4 mesi, tra i due il più fresco è Sinner, il virus intestinale è durato poco… perciò se arriva stanco capisco perché abbia licenziato Panichi
A questo USO arriva meglio lo spagnolo.
Da capire quanto recupera Sinner. Il probabile secondo turno con Popyrin sarà molto indicativo.
Sinner deve cercare di stare pochi minuti in campo, come successo a Wimbledon.
Beh se Sinner vincesse a NY cosa sempre possibile avrebbe vinto tre slam su quattro con uno quasi vinto! Nonostante un eventuale n 1 da Alcaraz non sarei soddisfatto di questo esito anche se ho vinto parecchio. L’altro è stato fuori tre mesi e l’ho scavalcato ma mi avrebbe portato via tre slam concendendomi miracolosamente il quarto!
Preciso: quando sei DECISAMENTE (o evidentemente) più forte…
@ Borg (#4466024)
Gli avversari mancano quando tu sei più forte di loro
L’analisi è giusta e non si può che essere d’accordo. Ovviamente, il contesto familiare è uno degli elementi
È diventato un grande saggio il nostro Ivanisevic.
Per chi non lo conosce, nella sua vita da giocatore, era un gran mattacchione!
Concordo
La mancanza di avversari, secondo il mio autorevole parere.