
Victoria Mboko fa sognare il Canada: suo il WTA 1000 di Montreal (Video)


Incredibile. Inatteso. Impossibile da prevedere. Eppure è tutto vero: Victoria Mboko, 18 anni, wild card di casa e n.85 del mondo, ha trionfato nel WTA 1000 di Montreal, conquistando il suo primo titolo in carriera e realizzando una delle imprese più sorprendenti nella storia recente del tennis femminile. In finale la canadese ha superato la quattro volte campionessa Slam Naomi Osaka con il punteggio di 2-6, 6-4, 6-1, davanti a un pubblico in delirio che l’ha sostenuta per tutta la settimana.
Un percorso indimenticabile: quattro campionesse Slam battute
La corsa di Mboko a Montreal è qualcosa che resterà negli annali: ha sconfitto ben quattro campionesse Slam (Kenin, Gauff, Rybakina e Osaka), impresa che, tra le teenager, era riuscita solo a Serena Williams nel 1999. Ma nessuna canadese era mai riuscita a tanto sul cemento di casa dal 2019, anno in cui Bianca Andreescu si impose a Toronto.
Partita all’inizio dell’anno da n.333 del ranking, Victoria salirà ora al n.34 WTA grazie a questo trionfo che la proietta tra le grandi. “È stata una settimana incredibile qui a Montreal – ha detto la nuova regina del tennis canadese durante la premiazione –. Ringrazio Naomi per la splendida finale, l’ho sempre ammirata fin da piccola. E grazie a tutti voi, pubblico straordinario, per il supporto. Non potrei essere più grata.”
Una finale da batticuore
La partita ha avuto un andamento pazzesco, con ben 13 break in 25 giochi. Mboko ha subito la potenza di Osaka nel primo set, complici anche i problemi al polso destro (rimediati in semifinale contro Rybakina), e ha commesso ben 22 errori non forzati. Ma la canadese non ha mai mollato: nel secondo set ha brekkato Osaka quattro volte, è salita 5-2 e ha resistito al tentativo di rimonta della giapponese, chiudendo 6-4 al secondo set point.
Nel terzo parziale, Mboko ha annullato quattro palle break nel game più lungo del match e, dopo aver vinto un punto magnifico dropshot, ha piazzato l’allungo decisivo fino al 6-1 finale. Con la vittoria sull’ottava palla break convertita su nove, la giovane si è accasciata in ginocchio, travolta dagli applausi del suo pubblico.
Un’impresa da record
Con questo successo, Mboko è diventata la terza canadese a vincere il Canadian Open nell’Era Open, dopo Faye Urban (1969) e Bianca Andreescu (2019), e solo la terza wild card a trionfare in un WTA 1000 dal 2009, dopo Sharapova (Cincinnati 2011) e ancora Andreescu (Indian Wells 2019).
Ma soprattutto, ha dimostrato una tenacia fuori dal comune, superando in rimonta due top-3 mondiali come Gauff e Rybakina, e chiudendo il torneo con un’incredibile percentuale di break point (8/9).
Il futuro è adesso
“Non avrei mai potuto sognare un momento così – ha concluso Mboko –. Ora voglio solo continuare a migliorare e godermi questa vittoria.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Naomi Osaka, Victoria Mboko, WTA 1000 Montreal, WTA 1000 Montreal 2025
Mboko la ricordo da giovanissima fare sfraceli nei tornei U14 europei quando aveva 12/13 anni, segno di una precocità disarmante con ottime premesse per una signora carriera.
Nelle ultime due stagioni ci sono stati una valanga di problemi fisici per lei e si è sempre dovuta fermare per qualche mese, ma ora risolti quelli sta facendo valere quello che è il suo potenziale.
Fossi in lei, salterei Cincinnati, meglio riposarsi e recuperare preziose energie dopo queste due settimane direi epocali per Vicky e concentrarsi in vista dello US Open, dove sarà testa di serie.
Buon torneo anche per Naomi, forse il migliore dopo il ritorno, ma lacunosa nel terzo set dove è scomparsa dal campo, gli straschichi degli anni passati a livello psicologico sono ancora evidenti: vediamola a Cinci, obiettivo per lei mantenersi nelle prime 24 per un sorteggio discreto a NY dal terzo turno in poi
@ Gaz (#4454428)
“scusate se è mpoco” è notevole. Complimenti!
Potrebbe anche ritirarsi dal tennis domani la giovane canadese, avrebbe già ottenuto ciò che al tennis italiano è riuscito di recente solo con Giorgi e Paolini, vincere un 1000,cosa fuori portata per le altre azzurre,e chi sa quando riaccadrà.
Alla notizia della Grant diventata italiana di bandiera ci sono stati commenti vari del generis: “prossima numero 1”, ragion per cui settimane fa’ chiedevo se con la stessa visione nazionalistica super ottimistica italiana anche un canadese avrebbe potuto pensare la stessa cosa della
Mboko.
Prima dei quarti scrissi che avrei già firmato per una Grant con queste prospettive della Mboko.
Numero 25 del ranking,superata la Giorgi,scusate se è mpoco.
Davvero brava ma siamo ai limiti dell’ irreale. una 2007, 85 al mondo, sconosciuta a certi livelli riceva una wc e vince un mille. nel maschile ciò non potrebbe mai esistere nel femminile succede anche questo.
Non avendo visto il match (ho visto ben poco di questi tornei, perché guardare la partite alla 1 o 2 di notte ma anche no)mi devo fidare delle statistiche, e sinceramente non ricordo un a finale in cui una giocatrice abbia vinto con 13 doppi falli, né mi capacito come una giocatrice come la OSaka possa perdere 8 volte in un match con filotti di 4 break subiti di seguito.
Senza togliere nulla alla Mboko, che ha meritato pienamente il successo, però evidentemente la OSaka non ha ancora risolto i suoi problemi di tenuta mentale.
In quanto alla Mboko si vede che è una giocatrice completa, e gioca un bel tennis, checché ne dica qualche nostalgico ad oltranza dei tennis dei tocchettini, (che va bene, ma non è l’unico modo di giocare a tennis ed è anche quello abbastanza noioso, alle volte)ma non è detto che si ripeta a questi livelli a breve, questo è il classico torneo che si vince perché si sfruttano bene debolezze altrui. Però è sicuramente una giocatrice che si farà sentire nei prossimi anni
@ tinapica (#4454397)
Consoliamoci, Lilli Tagger sta arrivando
La Mboko, in virtù di questo incredibile trionfo, sale al n. 25 del mondo e non al 34 come scritto nell’articolo.
La dimostrazione dell’attuale scadente livello del tennis femminile.
Vi degnai un’occhiata distratta dal sonno incipiente e, perciò, fugace: la solita noia del gioco femminile contemporaneo.
Consolamose co’l’ajetto: almeno soffia un po’ di aria fresca.
Nuova no di certo.
Sperando che nel resto dell’incontro giocato abbia messo in atto qualche variazione (non pretendo tanto: mi basterebbe che ne osasse quante ne osa la sua praticamente coetanea Andreeva): brava e complimenti. Ciò nonostante.