
Swiatek: “Vincere Wimbledon è un sogno che sembrava lontano, sono orgogliosa di me”


Pazzesca, incredibile, storica: sono solo alcuni degli aggettivi che descrivono il primo trionfo di Iga Swiatek a Wimbledon. La polacca ha letteralmente dominato il torneo cedendo un solo set, lasciando il segno anche nella finale contro Amanda Anisimova, travolta con un netto 6-0 6-0. A soli 24 anni, Swiatek raggiunge quota sei Slam in carriera e corona così un sogno che sembrava lontano, dimostrando di poter dominare anche sull’erba e non solo sulla terra battuta.
Il cammino verso il titolo è stato perfetto: Swiatek ha eliminato una dopo l’altra Polina Kudermetova, Caty McNally, Danielle Collins, Clara Tauson, Liudmila Samsonova e Belinda Bencic, per poi sbaragliare Anisimova in una finale senza storia. Due settimane in cui la polacca ha mostrato un livello di tennis semplicemente superlativo, sorprendendo tutti per solidità, varietà e lucidità tattica. Se prima il suo nome era associato quasi solo a Roland Garros, ora nessuno può più metterle limiti.
Molto emozionata, Iga ha raccontato in conferenza stampa la sua felicità, ma anche le difficoltà vissute negli ultimi mesi, in particolare per la pressione mediatica:
“Vedermi campionessa qui è qualcosa di surreale, ho goduto di ogni minuto. Sono orgogliosa di me stessa, nessuno si aspettava questo. È stata una stagione piena di alti e bassi, con tanta pressione dall’esterno. Oggi il tennis mi ha regalato ancora una sorpresa. Sono felice del processo, questa vittoria mi dà tanta esperienza. Gli ultimi mesi sono stati complicati anche a causa dei media, soprattutto quelli polacchi che non sono stati gentili con me. Spero ora di poter lavorare più tranquilla, ho accanto le persone migliori. La gente vuole sempre di più, ma questo è il mio percorso, la mia carriera e la mia vita”.
Sull’importanza di questo titolo, la polacca ha ammesso:
“Dire se Wimbledon è lo Slam più difficile non è semplice. Il fatto che si giochi sull’erba lo rende speciale e per me più inatteso. Le emozioni sono ancora più forti che a Parigi, dove so ogni anno di poter vincere. Qui, invece, dovevo dimostrare prima a me stessa che potevo farcela. Non posso scegliere il mio Slam preferito, perché per ognuno lavoro tantissimo”.
Swiatek si è detta sorpresa anche dalla costanza mostrata durante tutto il torneo:
“Sono rimasta sorpresa dalla mia continuità di rendimento. Sapevo che potevo arrivarci, ma non avevo mai servito così bene sull’erba come in queste settimane. Il torneo di Bad Homburg mi ha aiutato molto a migliorare su questo aspetto. Ogni giorno cercavo di entrare in campo positiva e concentrata”.
Infine, una riflessione sulla mentalità nelle finali:
“Il tennis è uno sport mentale, ma per vincere serve tutto: un buon tennis, forma fisica, energia, partite veloci nei turni precedenti e massima concentrazione. Le finali sono sempre diverse, per via della tensione e dell’esperienza. Oggi ero nervosa, ma ho solo provato a fare il mio lavoro e godermi il momento sul campo centrale, perché non sai mai se tornerà”.
Francesco Paolo Villarico
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1 commento
Brava, ha saputo trovare la forza necessaria per uscire dal tunnel nel quale era finita dopo il melatonina-gate, e non era semplice. Vittoria che significa molto.