
Roland Garros: tre “errori” che Sinner non deve commettere per compiere l’impresa contro Alcaraz


Jannik Sinner è il legittimo n.1 del mondo, è il tennista più completo, forte e continuo, ma Carlos Alcaraz è l’unico che è riuscito a batterlo nell’ultimo anno quando il nostro campione è sceso in campo al meglio e la terra battuta è ulteriormente un punto a favore per lo spagnolo. Per questo “Carlitos” oggi parte da favorito nella finale 2025 di Roland Garros, cercando di difendere il titolo dell’anno scorso dall’assalto di Jannik che nel corso del torneo non ha ancora perso un set mostrando la sua incredibile durezza mentale e colpi poderosi. I due si sono sfidati nella recente finale di Roma, dove Sinner era appena rientrato alle competizioni e dopo un set equilibratissimo il murciano è scappato via vincente nel secondo parziale. Alcaraz nel torneo ha giocato momenti di tennis sublime alternati a qualche calo di concentrazione e fasi segnate da scarsa lucidità tattica quando è stato messo grande pressione (vedi Musetti nei primi due set in semifinale, e non solo); Sinner ha demolito ogni avversario sino alla semifinale, dove è riuscito a superare un irriducibile e immenso Djokovic affidandosi più alla logica matematica di scelte perfette e alla resistenza fisica che ai suoi colpi, andati a corrente alternata. La ragione vede Alcaraz un po’ favorito, non di tantissimo, ma più avanti rispetto a Sinner per la sua miglior adattabilità alla terra battuta e forte degli ultimi successi contro l’italiano, partite molto tirate ma andate dalla parte di Carlos. Jannik da Roma ha giocato altre sei partite crescendo di condizione e riacquistando quella fiducia arrugginita nella pausa.
Sarà una sfida totale, fisica, tecnica e mentale, come lo fu la semifinale in questo torneo l’anno scorso, con l’azzurro alla fine in riserva fisicamente e sconfitto in cinque set. È difficilissimo, quasi impossibile, fare un pronostico per l’aspetto più affascinante delle loro partite: ogni match è stato assai differente dal precedente. È questo che rende i Sinner-Alcaraz match eccezionali e attesissimi, i due si sfidano a tutto campo senza schemi prestabiliti, come era per esempio nei Federer-Nadal dove alla fine trionfava Rafa se bloccava Roger sul rovescio o lo svizzero se riusciva a scappare da quell’angolo e imporre il suo anticipo. Nei Carlos vs Jannik ogni partita è stata completamente diversa dalla precedente e all’interno della stessa partita l’inerzia è cambiata in modo repentino più volte per le mosse e contromosse dei due duellanti. Quindi anche nella finale di RG25 potrebbero verificarsi molti scenari e cambiare in corso d’opera. Carlos potrebbe stroncare la regolarità e costanza di Jannik con variazioni continue e mai tirando due palle uguali; Jannik potrebbe mandare in crisi mentalmente lo spagnolo con una profondità di traiettorie e velocità della pressione da impedirgli di comandare gli scambi. Non ci resta che aspettare questa straordinaria finale, la prima di loro a livello Slam, e goderci uno spettacolo che speriamo sia massimo e non tradisca le attese.
In questo affascinante coacervo di tecnica e tattica tennistica misto a tonnellate di talento, mi limito a sottolineare tre aspetti di gioco che ritengo fondamentali per l’italiano. Tre “errori”, se così vogliamo chiamarli, che Sinner non dovrà commettere per provare a battere Alcaraz, vincere il terzo Slam consecutivo (dopo US Open 2024 e Australian Open 2025) e 21esima partita consecutiva nei Major. Un successo che riporterebbe in Italia la coppa dei Moschettieri dopo Panatta ’76 e che terrebbe in vita addirittura il sogno proibito del Grande Slam stagionale. Accantoniamo i sogni (già vincerla oggi lo sarebbe…), e torniamo in campo con Jannik. Ecco le tre situazioni di gioco che potrebbero essere decisive per il nostro campione di Sexten, errori da non commettere per provare l’impresa.
1 – Servire assolutamente meglio rispetto alla semifinale contro Djokovic. Il fatto che Sinner sia riuscito a battere un campione irreale come Novak, fortissimo in risposta, servendo come mal faceva prima della svolta dell’autunno 2023 o addirittura peggio è qualcosa di leggendario… Indica e conferma quando Jannik sia diventato forte nella lettura del gioco, nell’applicazione degli schemi, nella resistenza mentale e gestione di emozioni e colpi. Ma… Alcaraz non è Djokovic 2025. Ha altra esplosività in risposta. Se Sinner non servirà almeno il 60% di prime palle in campo, meglio due su tre, aprendosi così lo spazio per comandare col primo colpo di scambio e soprattutto non subire la pallata del rivale sulla seconda – arriverà immancabilmente – vincere sarà quasi impossibile. Sinner ha bisogno di comandare, non puoi pensare di battere Alcaraz difensivamente. Non c’è riuscito nemmeno Musetti che giocava il suo miglior tennis in carriera e difensivamente è un mostro. Carlos è un “toro” che va preso per le “corna”, va messo sotto in modo intelligente, con schemi chiari e aggressività. Devi comandare perché se comanda lui anche dalla risposta, non lo batti.
2- Trovare appoggi e aderenza migliore rispetto alla semifinale contro Djokovic. Incredibile come le suole di Jannik venerdì sera pattinassero come sul ghiaccio… Jan è certamente un pattinatore di qualità viste le sue radici dolomitiche… ma a tennis, e per giocare un tennis poderoso come il suo, avere stabilità nella corsa è fondamentale. Sinner non può permettersi di essere in ritardo, nemmeno di una frazione di secondo, altrimenti l’altro con il suo incredibile anticipo ti fulmina. Varierà tanto Carlos, lo prenderà spesso e volentieri in contro piede e lo butterà nell’angolo, con palle corte e variazioni; per controbattere Jannik dovrà correre tanto e soprattutto bene, sprintare veloce senza perdere il passo e il tempo. Forse sul Chatrier venerdì c’era più terra, o non so… ma Sinner dovrà il più possibile essere forte con i piedi e poter scaricare forza sulla palla. Se scivolerà via da tutte parti come venerdì, la vittoria potrebbe restare un miraggio lontanissimo…
3- Non lasciare l’iniziativa dal centro del campo ad Alcaraz. Carlos ha tanta di quella magia nel braccio da poter disporre della palla a suo uso e consumo, creando tennis bellissimo e vincente. Con tutto il talento che si ritrova può farti il punto da qualsiasi posizione e/o situazione, ma mediamente è dal centro del campo che tira i colpi migliori e diventa imprendibile. Per questo benissimo ha fatto Musetti in “semi” con il suo diritto carico di spin, o anche bello stretto sul diritto del rivale ma quasi mai al centro, e anche col rovescio a tratti alto e carico e quindi slice, sempre muovendo l’avversario sugli angoli. Sinner non può giocare proprio come Musetti, ha altre armi. Può muovere negli angoli il rivale con la potenza dei suoi drive e con la velocità, mettendo così tanta pressione allo spagnolo da costringerlo a prendersi grandi rischi per uscire dalle diagonali sul lungo linea. Ha talento per farcela, e a Roma infatti l’ha fatto e bene, ma è sempre un grande rischio e gli errori sono stati tanti. Sinner dovrà cercare in tutti i modi di governare i ritmi dello scambio e non lasciare che sia Alcaraz a menare le danze. Se “Carlitos” di prende il centro del campo e impone le sue sbracciate, la sensazione è che la Coppa sarà ancora sua.
Queste sono solo tre scenari importanti, ma la partita come scritto in precedenza si giocherà su mille piani tecnico-tattici, è per questo che è un duello estremamente affascinante. Conterà l’aspetto mentale, la gestione delle emozioni. Jannik contro Djokovic è stato trattenuto per larga parte del match, una tensione che bloccato il suo braccio. Non dovrà accadere, ovviamente. Conterà anche l’aspetto fisico perché nessuno crede che la partita sarà una passeggiata per uno o per l’altro. Sarà una lotta. Speriamo sia grande tennis e in quel caso sarà comunque una vittoria per chi ama lo sport. Buona finale a tutti.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Roland Garros 2025
Concordo praticamente su tutto. Però, caro Domu, mi sa che Nadal non te lo ricordi tanto bene.
In ogni caso, resto convinto sulla validità della Legge di Dunn: “Nessuna pianificazione, per quanto attenta, potrà mai sostituire una bella botta di culo”
Pensiamoci bene…pensaci bene…quello che ha scritto Mazzoni è individuare quelli che secondo lui saranno le situazioni decisive su cui si deciderà la partita. Tra l’alro ortre ad essere indicate sono anche dettagliate e contestualizzate. Quindi per raggiungere gli obbiettivi bisogna poi ovviamente non sperare nella grazie divina ma agire per arrivare a quel risultato e quello non lo deve fare Mazzoni ma Sinner e il suo staff attraverso le indicazioni tecnico tattiche, la giusta serenità per evitare di essero teso al servizio e quindi avere percentuali inferiori. Quindi pensaci veramente bene…queste cose dipendono da Sinner, ovviamente nei limiti delle sue potenzialità del momento che nessuno di noi conosce nel dettaglio. Ergo dire che non ha senso quanto è stato scritto nell’articolo non ha senso….
Adoro Jannik ma non riesco ad essere ottimista per oggi purtroppo, beati voi che ci riuscite. Sono felice che sia arrivato a giocarsi la sua quarta finale Slam spero se la goda e faccia una bella partita, ma vedo lo spagnolo in gran forma, ha avuto un tabellone semplice, Musetti neanche lo ha stancato più di tanto in semi perché ha alzato bandiera bianca dopo 2 set. Insomma la vedo nera.
Qual’è la sparata?
Io penso che Darren e Vagnozzi hanno ben chiaro cosa serve a Jannik per battere Carlos. E fanno allenare Jannik per quello.Il dubbio che mi rimane è se i tre hanno avuto abbastanza tempo.
Ottimo commento. Bravo.
Complimenti per l’analisi.
Se dopo 10 minuti sinner è già avanti 5-0, la vedo dura per alcaraz. Altrimenti, sarà una partita lottata. ..
L’altro errore da non commettere era quello di non proporre un sondaggio perché porta male. E la Redazione non lo ha commesso. Grandi!:-)
Deve ancora nascere chi può pensare di sconfiggere Jannik
5 (cinque) volte di seguito… 😉
ho la sensazione che Alcaraz possa salire ancora di livello all’occorrenza. Sulla terra per me il favorito è lui e anche abbastanza nettamente.
A li morté
Lo spero di cuore
Alcaraz in tre
Leggendo tanti commenti si respira aria di pessimismo. Io mi attacco agli assoli sinneriani contro Ruud e Lehecka e credo vada a finire bene.
Io invece non vedo Alcaraz favorito. Jannik ha riacquisto una buona condizione psicofisica e un sufficiente ritmo gara, in più ha ormai consolidato le qualità di lettura e di gestione. Fermo restando la necessità di una buona percentuale di prime, per me la partita la vince obbligando lo spagnolo a colpire “scomodo”, anche da centro campo, con la profondità di colpì spesso al corpo, con le giuste variazioni. Ho ottime sensazioni.
Sinner non può decidere che la sua risposta al servizio sia sufficiente a impedire ad Alcaraz di chiudere gli scambi al primo colpo. Ma può scegliere di dare il massimo alla risposta al servizio. Ma anche se dare il massimo è una cosa che si può scegliere di fare, ammetto che rimane comunque un consiglio banale perché chiunque vuole dare il massimo mentre gioca in ogni momento e per ogni colpo. Tuttavia nella misura in cui Sinner è consapevole di quanto questo aspetto del gioco sia più decisivo contro Alcaraz che contro chiunque altro, sarà in grado di metterci più risorse.
Voglio dire che, a mio modo di vedere, Sinner deve essere consapevole che i colpi di inizio gioco sono fondamentali oggi.
Questo rimane un mio parere, non ho alcun dubbio che Sinner stesso, Vagnozzi e Cahil abbiamo sicuramente individuato criticità sulle quale Sinner deve mettere più risorse e attenzione possibile che sono sicuramente più mirate ed efficaci di quelle che ho detto io. Si fa quel che si può.
@ Sempre leprotto (#4409282)
La tua provocazione ironica qui non potrà essere mai capita, ma non mi sorprenderei affatto se Sinner facesse una pubblicità per i profilattici, gli manca solo quella e, giustamente direi, non è che gli interessi tanto la morale bigotta dell’italiano medio, anzi, i profilattici sono sicuramente più utili, socialmente ed eticamente, di una crema solare
Ma infatti!!
Come se un professionista preferisse servire piano, fare un sacco di seconde e doppi falli, perdere l’equilibrio, non riuscire a rispondere, a sbagliare dritto, rovescio, palle corte, volee… 🙂
@ Max66 (#4409301)
Secondo te McEnroe e Lendl non hanno vinto per mancanza di dimestichezza con le superfici a loro poco congeniali? Non ci crederò neanche sotto tortura. Hanno perso e basta enzo
Seguendo il tuo ragionamento: che senso ha dire che Sinner dovrà essere bravo nella risposta al servizio? Mica dipende da lui.
Siete in tanti ad avere consigli per Sinner, indicargli le tattiche giuste ed altro. Telefonate ai suoi coach, può darsi che loro non ne hanno nessuna, non sanno come programmare il match, e le vostre indicazioni possono essere preziose enzo
I primi due punti consigliati sono un assurdo…
Ovvio che deve servite meglio e che deve trovare meglio gli appoggi!
Ma queste mica le decidi!
Diverso è consigliare una strategia o magari prendersi i giusti tempi per evitare di tirare sempre sulla parte di campo già coperta o dove si vede correre l’urlatore ossesso!
Poi ci sono situazioni dove magari non occorre bucare il campo ma solo appoggiarla, questo eviterebbe qualche errore di misura.
Poi per il resto vinca il migliore
@ Max66 (#4409301)
Falso….
@ PensiamociBene (#4409293)
65-35 è eccessivo per me 55-45
Ahhhh bella questa!!
Come si fa a negare che sia corretta? 🙂 🙂
Per Sinner oltre a giocare di sfondamento sarà importante creare una certa imprevedibilità che può creare con il lungolinea di rovescio, credo sia questa una carta fondamentale per sparigliare le carte.
Cahill ha detto che avrebbe firmato per vedere Jannik arrivare sin qui. Hanno il polso della situazione molto ma molto meglio di noi, vivono il tennis a 360 gradi come solo i grandi professionisti sanno fare, e noi siamo semplici spettatori appassionati con una propria visione, che di sicuro si discosta molto dalle dinamiche che si vivono all’interno di un team professionista. Il dibattito è comunque acceso, non vi può essere una verità assoluta così come delle certezze assolute in coloro che non sanno cosa significhi giocare a questi livelli, me compreso ovviamente. Detto ciò, per me è già un miracolo che Jannik sia arrivato in questa finale su terra, dopo 100 giorni di mancanza di competizione, non ci rendiamo forse conto delle difficoltà di non giocare dei match ufficiali, rientrare e fare già 2 finali, semplicemente pazzesco. Vorrei addirittura vedere Sinner alzare la coppa, pareggiare così il numero degli slam con Alcaraz e prendersi una bella rivincita dopo Roma, tuttavia sono anche realista, può vincere Jannik e può vincere Carlos, sono 2 campioni assoluti e su terra vedo leggermente favorito Alcaraz, staremo a vedere. Cmq vada, dovremmo solo ringraziare il nostro campione che ci sta facendo vivere momenti incredibili, impensabili solo 2/3 anni fa, anche se si vedeva già la stoffa della volpe rossa. Auguri!
@ PensiamociBene (#4409293)
Basta con le percentuali, avrebbero senso se si crede nel multiverso, in infiniti universi paralleli.. nel nostro universo al 100% o vince Alcaraz o vince Sinner
Premiazione finale al Foro Italico, 3 settimane fa. Sinner, guardando negli occhi Alcaraz: “Sei da battere a Parigi”.
Il giorno è oggi, vai meraviglioso Jannik
Non concordo su molto, tranne sul servire meglio (ma qeusto è così banale che è ovvio), perchè qui si va con un’analisi troppo dettagliata, mentre per me la questione è più semplice…
I casi possono essere due:
1) JS nelle sfide con CA sui terreni “lenti” perde per “l’impazienza” – cioè per il volerlo sfondare a tutti costi o entro 2/3 colpi oppure anche in scambi lughi ma “intestaderndosi” nel tirare semplicemente colpi sempre più violenti sperando alla fine di colpire sempre la riga fonda – anzichè “sfiancarlo” pian piano di pazienza.
Siccome secondo me “sfondare CA, se questo è in forma, sistematicamente nel 3 su 5 nei terreni lenti è praticamente impossibile per ogni tennista (2 su 3 invece sì, perfino sulla terra più lenta di tutti i tempi, ma 2 su 3 è un altro sport, oppure, se sei JS, nei 3 su 5 anche se CA non è al top, ma non pare questo il caso…), la ricetta è solo la pazienza…
2) Se invece il problema tecnico è che la fase difensiva di JS non è sufficiente per questo avversario = sul lento CA riesce a rimandare bene di là le bordate di JS, mentre questo non ci riesce con la stessa efficacia, la partita è praticamente persa: si può vincere qualche set ma alla fine il risultato è scritto…
Poi vabbè altro punto fondamentale, ovvissimo ma lo ripeto: chi ha conservato più energie fisiche è mostruosamente avvantaggiato….
Personalmente penso che Jannik giocando di pressione possa veramente dare fastidio ad Alcaraz quindi io penso che, anche se forse è una scelta impopolare, debba scendere poco a rete,e non scomporsi se perde male un set. Battere meglio e non scivolare male… Mi sembra abbastanza ovvio…
La differenza a favore di Jannik è tutta sui due fondamentali di ritmo da fondo e su questi è netta. Quindi come dicevamo tempo fa: Sinner vai deciso e col tuo gioco monocorde farai sognare titta l’Italia!
Il tennis vero si gioca su argilla ed erba, per entrare nella leggenda Jannik deve vincere al RG e a Wimbledon… il più grande rammarico di McEnroe è non aver vinto al Roland Garros, il più grande rammarico di Lendl è non aver vinto a Wimbledon… capisco che noi italiani da terraioli siamo improvvisamente diventati sostenitori del cemento, che Panatta e Borg consideravano la morte del tennis, ma la storia non può essere cambiata: se non vinci su terra ed erba sarai sempre considerato un magnifico incompiuto
Io do 63-35 in favore di Alcaraz. Purtroppo sulla terra ha il tempo per preparare i colpi e fare la scelta giusta, riuscendo a sciorinare tutto il repertorio in un mix difficile da affrontare. Nonché quando va in modalità God, fa punto appena tocca la palla.
Sinner ha inoltre un altro problema: Alcaraz sulla terra è quello che si muove meglio e ha capacità acrobatiche difensive che credo superino quelle di un Nadal medio. A ciò dobbiamo aggiungere che Alcaraz si esalta quando fa salvataggi da super eroe, si sente invulnerabile.
Questo cosa significa?
Significa che Sinner deve imparare a chiudere il punto a rete, perché a rete è molto più facile chiudere punti, per quanto Alcaraz sia un fenomeno in difesa (si deve solo evitare di sbagliare la direzione della volè). Che Sinner impari a seguire a rete, rubando il tempo nei momenti in cui costringe in difesa i suoi avversari, è secondo me l’obiettivo che Sinner sa di dover perseguire nel lungo termine, ed è la strategia da adottare con Alcaraz a causa delle sue capacità difensive.
Sinner oggi non lo vedo capace di adottare questa strategia, se non in modo estemporaneo, quindi sulla terra secondo me Alcaraz è più forte. Ma ogni partita fa storia a sé, dipende anche da come sarà l’incastro mentale oggi, con Alcaraz che ha molto più da perdere.
Un errore che non deve commettere è vincere meno set dell’avversario
Musetti non fa testo…
I tre errori. Non tornare in campo dopo il toilet break. Pensare alla prossima pubblicità di profilattici che dovrà girare. Pensare ai tre mesi di sospensione dove non pensava a niente. E la partita è vinta
Io spero tanto nella condizione fisica atletica di Jannik, soprattutto se si andasse per le lunghe: è un’ incognita. Musetti per due set ha retto, ma poi è vistosamente calato fisicamente per la fatica di star dietro all’ esplosività di Alcaraz che lo ha portato all’infortunio
Mazzoni, che classifica hai avuto? Sospetto NC.
Premesso che Alcaraz è indubbiamente più tecnico di Jannik, credo che lo spagnolo che lava i vetri sia meno lucido e con maggior percentuale di errore, quindi più abbordabile. Finora ho visto Sinner con una maturità tennistica impressionante ed è già una garanzia…forza Jannik!!!
Diritto in corsa…e recuperi palle corte ogni volta che ci arriva poi l appoggia e perde regolarmente il punto…il resto non c’è confronto
Credo che abbiate un po’ ragione entrambi.
Il contropiede è qualcosa da sfruttare di più ma solo per il colpo di chiusura.
Per il resto del ragionamento sono con Murakami del resto è con l’anticipo e comandare dal centro che Djokovic riuscì battere Nadal e se tanto mi da tanto..
Contro tempo, contropiede e contro balzo.
Sinner per poter vincere oggi deve tarare mentalmente la sua prestazione tipo quella di Djokovic nella finale Olimpica.
Alcaraz è un giocatore che negli slam e ancor più nelle finali slam anche se dietro di un set o di due o 2-1 a un certo punto diventa verde come Hulk e va in uno stato di grazia in modalità “giocherò al massimo i punti importanti”. Ecco Sinner deve essere consapevole che per vincere dovrà giocare alla grande i punti importanti perchè sappiamo che il suo avversario lo farà.
Altra cosa, sarà fondamentale il dritto in corsa che in alcuni match, come anche la finale di Roma ha visto il tennista italiano in difficoltà.
Jannik nelle dichiarazioni giustamente ha ceduto i panni di favorito ad Alcaraz, con la giusta umiltà. Adesso deve avere la giusta voglia, intensità per andarsi a prendere il titolo. Per farlo dovrà avere quel piacere di giocare contro Alcaraz per dimostrargli di non essere da meno neanche sulla terra. Ricrdo che la serie di vittorie di Jannik su Alcaraz arrivò proprio quando i due si allenavano spesso insieme, quando Jannik non era ancora n.1.
Credo che nell’allenarsi insieme il giocatore che aveva più vantaggio nei confronti continui di allenamento era Sinner con quella voglia di arrivare al livello dello spagnolo. Ora non so se sbaglio ma gli allenamenti tra i due si sono molto diradati se non scomparsi. Credo che Ferrero, allenatore attento, abbia capito che era meglio non creare troppa confidenza in Jannik.
Bisognerà affrontare Alcaraz con la consapevolezza che se anche sopra di 2 set a uno l’avversario da battere sarà sempre lui. Sarà vitale mantenere una concentrazione e un’intensità continua, soprattutto quando si arriverà negli ultimi due set finali, come una gara di ciclismo. Alcaraz è come quei velocisti che all’ultimo è pronto allo sprint, bisogna esserne altamente consapevoli e pronti magari con una fuga all’ultimo km 🙂
Altro aspetto è quello di fare attenzione ad andare a rete solo in controtempo o per chiudere un punto nel caso il passante di Alcaraz sia impossibilitato ad essere competitivo. Nel caso invece Alcaraz possa fare il passante mai andare a rete perchè è una sentenza, soprattutto nei punti importanti.
Sarà importante farlo girare il meno possibile sul dritto e giocare spesso il rovescio lungolinea, dovrà tenere il suo avversario sempre sotto pressione tenendolo sempre metaforicamente sott’acqua, senza poter respirare.
In bocca al lupo Jannik, divertiti e sii cazzuto come sai fare tu.
Beh oggettivamente la parola impresa è giustissima, per me sarebbe un impresa vincere il Roland Garros, da sempre considerata la superficie a lui meno adatta, al rientro da 3 mesi di sospensione tra l’altro, battendo il campione in carica considerato da tutti fortissimo su terra battuta. Non saprei come altro chiamarla!
Il vento spazza via la terra e rende il campo più scivoloso. Speriamo in una giornata di bonaccia o, ancora meglio, col tetto chiuso.
@ Sasha (#4409259)
Io invece credo che si tratti davvero di una grande impresa per lo Jannik attuale
voglio mazzoni dopo cahill……(e mazzoni non faccia il permaloso come suo solito….è una battuta 😆 😆 😆 )
Il titolo esagera presentando l’eventuale vittoria di Sinner come un’impresa. L’ultima sfida tra loro è stata giocata da Sinner molto al di sotto delle sue possibilità, ma il Sinner parigino sembra aver acquisito una continuità che, incontro con Ruud a parte, ha faticato a mostrare a Roma.
L’unico timore è di carattere psicologico: anche una testa fenomenale come quella di Sinner può sbandare quando dall’altra parte delle rete c’è Alcaraz, non solo per le sue variazioni, per la sua sapienza tattica, grazie a Ferrero che sa leggere i match in corso forse come nessun altro, ma anche per la sua personalità.
Per questo la sfida di oggi va al di là del valore in sè: potrebbe essere la consacrazione definitiva di un tennista in grado di rivaleggiare con i grandissimi di questo sport in prospettiva oppure potrebbe smorzarne le aspirazioni. In altri termini, è una prova di maturità, perchè dovrà superare l’unico avversario che teme in un contesto, la terra ma non solo, che è forse quello a lui meno congeniale. Però il Sinner visto a Parigi da Lehecka in poi ha tutte le carte in regola per superarla.
Questo articolo mi sembra una presa in giro.
Che significa che Sinner deve servire meglio, avere appoggi migliori rispetto alla partita con Djokovic e avere il controllo del gioco? Allora tanto valide dire che deve tirare forte sulle righe, muoversi più veloce e fare la metà degli errori gratuiti.
Non so se è chiaro: non ha alcun senso dire ovvietà che non dipendono da Sinner: mica è lui che decide se servire meglio o peggio, o se ha o non ha appoggi migliori o se è lui che controlla o non controlla il gioco. Nella preparazione alla partita avrà cercato di aumentare le probabilità che ciò accada, ma niente più. Non c’è la bacchetta magica per assicurarsi che in partita serva meglio, abbia migliori appoggi o riesca a controllare il gioco.
Tra l’altro è sbagilato dire che Alcaraz domina dal centro del campo. Alcaraz domina quando nel lato di sinistra fa il dritto a sventaglio (quindi non quando sta al centro ma quando sta alla sinsitra e ha avuto il tempo di girarsi sul dritto).
E ha molto più senso sottolineare che il vero pericolo di Alcaraz è la sua capacità di nasconderti la palla, già facendo il punto appena tocca la palla. Quindi è molto più intelligente dire che Sinner dovrà dare il massimo nella risposta al servizio, per impedire che Alcaraz chiuda tutti gli scambi al primo colpo dopo il servizio, e che Sinner dovrà riuscire con il suo primo colpo dopo il servizio a non farsi sorprendere dalle risposte di Alcaraz.
Alcaraz diventa ingiocabile propri nei primi colpi, se invece si entra in uno scambio, Sinner ha più armi per prevalere. Ma è a inizio scambi che la vicenda è delicata.
“Jannik più completo…” e niente, livesinner.it è sempre più scatenata nello spararla più grossa
Io invece credo che Jannik debba mettere pressione ad Alcaraz e comandare il più possibile gli scambi, quindi l’anticipo secondo me è fondamentale. Cosa ancora più importante è il servizio, bisogna assolutamente alzare la percentuale di prime rispetto al match con Nole. Se Alcaraz prende il sopravvento già dalla risposta sono guai. In sintesi, se Carlos comanderà il gioco per la maggior parte del match non ci sono speranze di vittoria, se si verifica il contrario le cose cambiano e non di poco.
Credo che se avessimo approcciato lo scontro Djokovic vs Sinner nella semifinale del 2024 in AO con un approccio statico e non dinamico (e nel complesso tutte le partite di tennis) avremmo considerato Jannik poco più di una comparsa contro un 24 volte campione Slam, così come nella semifinale di Parigi di venerdì.
Bisogna invece considerare il momentum favorevole di Jannik , con zero set persi nel torneo, con statistiche superiori a quelle di Carlos, con l’eliminazione di Djokovic che avrebbe sicuramente messo in difficoltà Carlos ma che con lo Jannik peggiore del torneo non ha vinto un set.
Che in questi 3 mesi e più il suo team ha potuto concentrarsi su aspetti che nella semifinale del 2024 furono determinanti (resistenza e risposta su servizi lavorati di Carlos), che Roma è stata una preparazione e studio dell’avversario.
Per me vedremo uno Jannik completamente diverso , nuovo e mai visto, la sensazione è che abbia lasciato il meglio per la finale.
Match molto difficile, anche per Alcaraz però. Speriamo bene, anche se lo spagnolo é favorito.
Io credo che i favori del pronostico allo stato attuale vadano a Carlos, per diversi motivi Jannik non ha potuto completare adeguata esperienza e preparazione sulla terra ma sono convinto che il prossimo anno sarà tutt’altra musica e il direttore d’orchestra sarà Jannik
Secondo me jannik quando colpisce la palla dovrebbe prendersi quella frazione di secondo in più per valutare la possibilità del contropiede. Far correre carlos di qua e di là non serve in quanto colpisce meglio in corsa che da fermo. In questo caso la capacità di anticipo di jannik è quasi uno svantaggio perché alcaraz sa sempre da che parte andare.
A questo punto credo che abbiano raccolto insieme al suo team tutte le informazioni di dettaglio sulle situazioni in cui ha perso lo scambio contro lo spagnolo. Perché qui si parla di dettagli. La gara di Roma è stata utile a questo scopo. Perché Alcaraz ha giocato al massimo.
L’ho scritto in precedenti post ma finalmente questa dovrebbe essere una sfida ad armi pari. Nessuno sa se sia al100% della forma. Ma sembra essere vicino. Di contro Alcaraz ha giocato tanto. Mentre Jannik non ha km sulle gambe.
se la partita si allunga, sarà curioso capire su chi può incidere di più l’aspetto fisico, la fatica. Anche se tutto parte sempre dalla testa.
Sinner in questo ha sempre avuto problemi ma ora potrebbe risultare un fattore positivo
Bisogna poi vedere l’incidenza della tensione, del fattore emotivo. E’ vero, sono giovani ed entrambi vincitori di slam ma ricordiamoci che è la loro prima finale SLAM contro. E’ al momento la sfida più importante che si giocano.
D’accordo, come quasi sempre, con l’analisi di Mazzoni… Ho scritto cose abbastanza simili nel commento sul live match.
Mettere in pratica tutti e tre gli step che, giustamente, mette in rilievo Mazzoni, che di tennis capisce molto, significa che sinner dovrebbe fare un notevolissimo salto di qualità rispetto a quanto mostrato finora sulla terra. Le scivolate non dipendono dalle suole, ma dalla grande potenza degli appoggi di jan che però sulla terra si scontrano con la precarietà e mutevolezza della superficie. Qualunque scarpa indossi, se la superficie è cedevole non si può pensare che jan sia stabile. Per farlo deve essere progressivo e graduale, ma questo va a discapito di potenza e velocità. Circa gli angoli, non puoi pensare di giocare sempre angolature, perché quando rispondi alle pallate devi prima di tutto rimettere in campo la palla. Quanto al servizio, jan ha sempre avuto percentuali non esaltanti anche se la sua prima fa male a tutti. In una finale è molto difficile che la percentuale aumenti, perché la tensione è massima e questo si riflette sulla fluidità movimenti.
Jan non può fare altro che essere solido come sa e restare nel match anche quando carlos avrà le sue fiammate, sperando che non durino tutta la partita, perché altrimenti, non solo jan, ma nessuno, nemmeno un borgo redivivo potrebbe batterlo. Il marciano nei suoi picchi, ora sempre più duraturi, ha uno strapotere che io non ho mai visto prima su un campo da tennis. Nemmeno Nadal nel suo prime aveva una forza di sfondamento così devastante.se jan riesce nell’impresa, però, im grande slam stagionale non sarà più un utopia e avrà inferto una ferita profondissima alle certezze di carlos, destinata ad incidere lungamente sulla loro rivalità
Sul punto due sono sicuro che le scivolate non volute erano da addebitare alla serata umida giocata con il tetto aperto,oggi questo nel primo pomeriggio non succederà, forza Jannik
Sono uno sfegatato fan di Sinner. Ma questo non mi fa dire che Jannik sia meglio di Alcaraz anzi, specialmente sulla terra rossa. Tecnicamente, nonostante gli enormi progressi tecnici fatti dall’italiano, lo spagnolo è più completo, ha piu colpi, è così e mi costa fatica ammetterlo. Quello dove Jannik è superiore sta nella testa. Lo spagnolo però ultimamente sembra più centrato e consistente da quel punto di vista e se questo trend fosse confermato oggi probabilmente lo spagnolo farà festa. La speranza è che Sinner domini da quel punto e allora si può anche vincere. Questo al netto delle 3 considerazioni corrette fatte da Mazzoni, che comunque, da sole, potrebbero anche non bastare per vincere la partita.
Aggiungo 2 cose, una importante sarà anche il dritto di Jan, anche in corsa
È un fondamentale “fondamentale” per Jannik che in finale a Roma ha funzionato maluccio e che, ogni tanto, perde.. altra cosa, una precisazione.. Musetti giustamente lodato per la bravura difensiva, ma non è che Sinner sia uno sprovveduto, anzi, fargli punto, anche su terra, non è affatto facile
Dopo la vittoria su Nole, quella vittoria (!), vedo il nostro con più consapevolezza.
La tenuta su 5 è un’incognita a un mese dal rientro, ma se la sbriga prima…
È un copia incolla di quello detto e stradetto prima della finale di roma.