
Roland Garros: Sinner sul velluto, batte Gasquet all’ultimo match in carriera


Per rispettare al massimo un avversario bisogna giocare al proprio 100%, non regalando niente, anche quando sei consapevole che l’altro è nettamente inferiore. È una delle leggi non scritte del tennis e dello sport, e Jannik Sinner è ligio a questi dettami, pure se l’avversario è all’ultimo ballo in carriera e l’uscita di scena sconfitto duramente non è proprio quello che uno sogna come suo ultimo match. Il n.1 del mondo non fa sconti a Richard Gasquet nel secondo turno di Roland Garros: gioca una partita solida, attenta, di qualità, e lo sconfigge seccamente per 6-3 6-0 6-4, chiudendo la lunga carriera del francese proprio sul Chatrier, campo che ha amato e odiato come nessun altro. Di lui in patria si è parlato fin da quando aveva 9 anni, considerato un fenomeno, un predestinato, colui che avrebbe riportato il tennis maschile sul trono di Parigi e del mondo. Tante circostanze, un po’ di sfortuna per l’epoca nella quale ha vissuto e forse anche qualche colpa e mancanze hanno scritto un destino diverso, di alto livello e lunghissima durata, ma lo Slam è rimasto un sogno proibito, dietro anche a Tsonga e Monfils per risultati complessivi. Avremo tempo per scrivere e celebrare la carriera comunque più che discreta di Gasquet, uno dei rovesci più belli della sua epoca; restando alla stretta attualità, la partita per Sinner è stata oggettivamente un allenamento agonistico, che l’azzurro ha affrontato col piglio giusto per due motivi tanto importanti quanto banali: 1) disperdere meno energie possibili, saranno fondamentali per il resto del torneo; 2) anche quando hai tanto margine sul rivale, giocare una partita totalmente focalizzato e “sul pezzo” è molto importante per allenare la propria concentrazione e continuità di prestazione, fattore questo assai importante per Jannik vista l’assenza in torneo dei mesi scorsi, che puoi recuperare solo giocando e provando quelle sensazioni in partita.
L’incontro non ha riservato alcun problema per Sinner, né tecnico né agonistico. La palla di Gasquet banalmente va troppo piano e fisicamente non è più in grado di reggere il pressing e velocità dell’azzurro. C’ha provato Richard in un primo set quasi commovente, nel quale ha corso come un matto, ha spinto per quanto ha potuto e si è preso molti rischi, consapevole che restando a palleggiare – nemmeno così vicino alla riga di fondo, come sempre nella sua carriera – con i ritmi dell’italiano sarebbe stato solo stritolato con dolore e sofferenza e senza alcuna possibilità di farcela. Di qualità nel braccio il francese ne ha, soprattutto col rovescio, ma per esprimere il suo miglior tennis ha bisogno di tempo. Se c’è una qualità che eleva Jannik sopra tutti è proprio rubare il tempo all’avversario, da ogni posizione di campo, anche dalla risposta. Scacco Matto. Gasquet ha pennellato alcune giocate meravigliose, ma nell’arco dell’incontro è sempre stato sotto. Nemmeno col servizio è riuscito tenere a bada Sinner, pronto ad aggredire con la risposta ogni seconda palla e anche tante prime, con traiettorie profonde, pesanti che gli hanno dato un enorme vantaggio di spazio sul campo, capitalizzato con molti rovesci aggressivi. Poi diritto contro diritto non c’è davvero stata partita, l’apertura troppo ampia del francese non gli permette di anticipare a sufficienza la pallata velocissima e profonda di Jannik.
La partita per il n.1 è stata davvero un buon training, utilissima per provare soluzioni e ritmo partita. Senza lo stress del punteggio visto che la sua superiorità è stata palese fin dall’avvio, Jannik ha testato diverse soluzioni: la palla corta col diritto subito dopo il servizio (risultati discreti, ma non eccellenti) e ancora la smorzata dopo aver tirato un diritto cross bello carico di spin (qua meglio); il rovescio in lungo linea in grande anticipo, senza tirare forte ma cercando l’imbucata da biliardo, precisa, ideale a scardinare la posizione di tutti gli avversari che tendono a stazionare sulla sinistra per spingere col diritto inside-out (buona efficacia, ma i colpi di Gasquet un po’ corti rispetto ai migliori); ha provato spesso anche il rovescio dal centro contro il diritto dell’avversario (o sulla destra), un contro piede velocissimo e profondo che non è facile da rigiocare per tutti gli avversari che hanno uno swing sulla destra ampio. Una buona partita, come conferma Jannik a caldo in campo nell’intervista flash. “Sono molto contento, abbiamo giocato lo scorso anno. Ringrazio il pubblico per la vostra correttezza”. Belle parole per Richard, quando vinse la prima partita nel torneo Jannik aveva solo 1 anno… Tanti applausi, anche di Sinner, per Gasquet, tutti in piedi. “Abbiamo un ottimo rapporto fuori dal campo, siamo di diverse generazioni ma questo è il tuo momento. Ti faccio le mie congratulazioni per la tua fantastica carriera, anche per il tuo team perché solo avendo ottime persone intorno è possibile avere una così bella carriera. Tutti si ricorderanno di te, sei una persona eccezionale, tutti ti stimiamo”.
Al terzo turno per Sinner c’è Jiri Lehecka, avversario assai più consistente sul piano atletico e dotato di altra potenza e geometrie, ma non sempre continuo e tosto nei momenti caldi. Sarà tutt’altra partita rispetto al comodo successo contro Gasquet. Due i precedenti, entrambi nel 2024 e vinti dall’azzurro (giocati su campi in sintetico). La corsa a Parigi del n.1 continua.
Marco Mazzoni
La cronaca
Jannik inizia il secondo match a RG25 al servizio. Sbaglia un diritto nel primo scambio, poi serve benissimo e praticamente non si gioca, quattro punti di fila e 1-0. Gasquet lucida la sua argenteria con uno di quei rovesci vincenti che l’ha reso leggendario. Un buon game, con un’altra accelerazione di rovescio che fa scattare in piedi il pubblico del Chatrier. 1 pari. La partita si accende sul 2-1 Sinner. Jannik prende ritmo in risposta, due passi avanti e comanda lui, così per Richard si fa durissima, quasi impossibile. Sinner tocca una smorzata splendida col diritto, poi il francese va in difficoltà sulla risposta profonda e carica di spin dell’italiano. Si ritrova sotto 15-40 per un lob incredibile di Jannik (forse anche un filo fortunato). Il BREAK arriva sul 30-40: risposta potente di rovescio e il diritto di Gasquet non passa la rete. 3-1. L’azzurro vola nei suoi turni di servizio, non concede niente (un punto perso, il primo del match, poi 12 vinti di fila), coprendo il campo con la rapidità di un felino e perfetto nello spingere senza esagerare ma con un ritmo altissimo. 4-1. Gasquet torna al servizio e il game è di nuovo un calvario… Non lo aiuta nemmeno il servizio, e la sua atavica attrazione per stazionare un po’ dietro è un assist troppo goloso per Sinner, che non si fa pregare, avanza e chiude. 0-30 e 15-40. Stavolta il francese si salva con classe, un gran rovescio e poi avanti sul net con chiusura acrobatica perfetta. 4-2. Sinner sbaglia all’improvviso due rovesci, brutto il primo, un po’ in ritardo sulla palla in avanzamento sul secondo, e si ritrova sotto 0-30 al servizio, primo momento di relativa difficoltà. Relativa, perché il servizio lo sostiene (ovviamente contro il diritto del rivale) e poi sul 40-30 tocca un’altra smorzata ottima, parte da troppo lontano Richard e non può difendersi con efficacia. 5-2 Sinner, poi serve per il primo parziale sul 5-3. Inizia male, stavolta la palla corta col diritto non passa il net, poi sbaglia malamente un rovescio in scambio al termine di uno scambio rocambolesco. 0-30, come nel turno precedente. Dopo un bel diritto vincente inside out Jannik rischia un lungo linea di rovescio – giocato con poco equilibrio – che gli parte, di poco, per la tangente. Dal possibile 5-1, ora Sinner affronta due chance del contro break sul 15-40. Gasquet rovina un gran rovescio con una palla corta terribile… 30-40; solido l’azzurro, fa correre il rivale e ne forza l’errore. Ancora errore di rovescio per il n.1, le PB diventano tre, con il pubblico che ora si fa sentire. Servizio e rovescio lungo linea, schema semplice ma efficace di Jannik. Sinner chiude il set al primo set point, bel vincente di rovescio al termine di uno scambio ben condotto. 6-3.
Gasquet è subito spalle al muro all’avvio del secondo parziale, commette due doppi falli e il secondo, ai vantaggi, gli costa una palla break. Sinner non ne approfitta tirando lungo un diritto banale, classico “unforced”. Ancora doppio fallo, ancora palla break, è così tanta la pressione in risposta di Jannik che il francese si prende grandi rischi. Rischia anche col diritto Richard per togliersi da un duro scambio di ritmo, ma la palla gli esce di una spanna. BREAK Sinner, 1-0, perfetto poi nel giocare un tennis lineare in progressione dopo un buon servizio. 2-0. Diritto vs. diritto non c’è davvero partita, a volte è Jannik a sfondare, altre è Richard a rischiare la botta a tutto braccio per non finire “triturato” in scambi difensivi tostissimi. Se non trova una prima palla eccellente il francese va sotto alla risposta dell’azzurro. Sul 30-40 il nativo di Beziers si butta avanti, tanto nel palleggio di ritmo conduce l’altro, e gli va bene. Jannik però è implacabile, con un altro diritto dal centro poderoso e con rimbalzo molto vigoroso sbaraglia il rivale. Stavolta il BREAK arriva, palla dopo palla Gasquet è senza fiato e sbaglia un diritto in recupero. 3-0 Sinner, con doppio allungo. Il transalpino sembra già sulle gambe, non riesce più ad incidere in risposta (4-0) e appena lo scambio si allunga non regge. Jannik non se ne cura, martella con meccanica costanza, non regala niente ed è lì su ogni palla, per crescere di condizione e fiducia. Gasquet sul 15-30 commette un altro doppio fallo, guarda sconsolato il suo angolo come per dire “non ne ho più”. Si gioca solo da un’ora ma con una intensità troppo elevata per la tenuta di Gasquet, che subisce un preciso attacco col rovescio di Sinner e sbaglia un difficile passante in corsa. Altro BREAK, 5-0. Il pubblico è “costretto” ad applaudire un tocco basso e stretto sotto rete di grandissima qualità dell’azzurro, ma c’è ormai rassegnazione, di partita ce n’è stata ben poca. Jannik consegna un “bagel” con una seconda palla super-aggressiva. Che dire, non c’è stata partita nei 27 minuti del parziale.
C’è un po’ di equilibrio all’avvio del terzo set. Gasquet è bravo a rimontare un periglioso 0-30 nel primissimo game, quindi serve bene e spinge tanto col diritto, dal centro del campo, non è il suo colpo migliore ma lo rischia, tanto ormai è andata… E scende spesso a rete, anche per regalare un po’ di show al pubblico, ammutolito nel secondo parziale per l’enorme differenza tra i due. Sinner gioca sereno, sicuro, spinge e non rischia molto, tanto non ne ha bisogno, basta pressare con continuità e l’errore dell’altro prima o poi arriva, sembra non voler provare lo strappo immediato per staccare il rivale. Forse, banalmente, vuole qualche game in più nelle gambe visto che il match scorre via veloce e nemmeno così duro per i suoi standard. Con un bellissimo rovescio cross Gasquet strappa applausi e vince il settimo game, 4-3. È una fase del match poco intensa come agonismo ma condita da molti bei colpi. 4 pari. Dal box di Sinner adesso il segnale è chiaro: chiudere ora, non allungare troppo i tempi del match (siamo a 1h e 45 minuti). Jannik vede ed esegue. Inizia il game in risposta con un’accelerazione vincente sulla riga, tanto bella da farla apparire facilissima quando non lo è affatto… Poi arriva come un lampo sulla smorzata nemmeno malvagia di Gasquet e chiude la porta sul net. 0-30. Il pubblico sostiene a gran voce il proprio beniamino, vuole partita. Jannik ha altri programmi: gran passante di rovescio e 15-40. Due palle break. Sinner si prende quella sul 30-40, con una pressione micidiale palla dopo palla, aprendosi il campo e provocando l’errore di Gasquet con un diritto pesantissimo da tre quarti campo. 5-4 Jannik, serve per il match. Nonostante una smorzata pessima, Jannik chiude al primo match point. Bell’abbraccio sulla rete, grande rispetto. Jannik saluta velocemente il pubblico che lo applaude ma fa cenno che la scena deve essere tutta per Gasquet, con il suo team che si mette la t-shirt “merci Ricahrd”.
Jannik Sinner vs Richard Gasquet
Statistica | Sinner 🇮🇹 | Gasquet 🇫🇷 |
---|---|---|
STATISTICHE DI SERVIZIO | ||
Ace | 3 | 2 |
Doppi falli | 0 | 5 |
Prima di servizio | 54/72 (75%) | 45/81 (56%) |
Punti vinti sulla prima | 46/54 (85%) | 30/45 (67%) |
Punti vinti sulla seconda | 8/18 (44%) | 14/36 (39%) |
VELOCITÀ DI SERVIZIO | ||
Velocità massima | 210km/h (130 mph) | 202km/h (125 mph) |
Velocità media prima | 184km/h (114 mph) | 184km/h (114 mph) |
Velocità media seconda | 149km/h (92 mph) | 156km/h (96 mph) |
STATISTICHE DI RISPOSTA | ||
Punti vinti in risposta | 37/81 (46%) | 18/72 (25%) |
Punti vinti su prima di servizio | 15/45 (33%) | 8/54 (15%) |
Punti vinti su seconda di servizio | 22/36 (61%) | 10/18 (56%) |
Opportunità di break | 11/81 (14%) | 3/72 (4%) |
Palle break convertite | 5/11 (45%) | 0/3 (0%) |
Giochi con break point convertiti | 6/12 (50%) | 1/13 (8%) |
STATISTICHE DEI PUNTI | ||
Totale punti vinti | 91 | 62 |
Vincenti | 27 | 22 |
Errori non forzati | 20 | 29 |
Errori forzati | 20 | 35 |
Punti vinti a rete | 8/11 (73%) | 16/21 (76%) |
Giochi vinti a zero | 2 | 1 |
TIPOLOGIA DI COLPI | ||
Colpi da fondo | 312 | 326 |
Colpi sopra la testa | 3 | 1 |
Passanti | 17 | 4 |
Volée | 5 | 17 |
Attacchi | 2 | 0 |
Drop shots | 9 | 8 |
Lob | 6 | 4 |
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Richard Gasquet, Roland Garros 2025
Il bello dello sport è che non si deve vincere tutto per farsi amare. Alle volte basta solo fare qualcosa di diverso dagli altri!
E giocando un tennis comunque “leggerino”, seppur molto qualitativo. Un tipo di tennis che non esiste più. Fenomenale davvero! L’overgrip poi è un caso da studiare 😀
Qui non sono state riportate, ma a Sky Jannik ha dichiarato di aver avuto un po’ di raffreddore gli ultimi 2 giorni.. magari era anche per quello che non era al top
Gasquet e’ riuscito ad arrivare al n. 7 ATP giocando col diritto con la impugnatura a martello. Per me e’ fenomenale! E poi, come mette il l’overgrip? Assurdo!
Complimenti Jannik, ma oggi merita un plauso Gasquet per la carriera fatta e finita nel migliore dei modi contro il n.1 del mondo. Forza contro Lehecka ora Jan!
Ciao Richard, poesia applicata al tennis. Non importa se non hai vinto Slam, se c’era chi era più forte, tu eri più bello. Grazie di tutto.
La coscienza l’hanno sporca chi ha voltato le spalle a Pantani , chi lo ha attaccato , deriso ed umiliato verbalmente , chi non lo ha difeso, chi lo ha diffamato , chi non ha parlato , chi ha preferito parlare dopo quando Marco non c’era più, quelle persone avranno sempre sulla coscienza il più grande campione di ciclismo italiano dell’era moderna ed il ciclismo che è morto per me da allora, la persona, la sua dignità calpestata e violata financo la sua vita.
Non ho visto lo speciale di ieri sera e tantomeno sentito le parole di Cipollini.
Si vede che il tempo fa dimenticare parecchie cose…
All’epoca intorno a Pantani si formò il vuoto più assurdo che si sia mai visto, non c’è stato un solo avversario che ne abbia preso le difese e tutti, TUTTI, a smarcarsi immediatamente.
Era anche una forma di autodifesa, isolarlo voleva dire che il resto del gruppone era pulito, ovviamente fantascienza.
Per me il ciclismo è morto con Marco, è stato l’ultimo che mi ha fatto urlare di gioia per uno scatto, dopo il nulla…
P.S. nessuna analogia col caso Sinner, per piacere…
Cipollini e’ sempre stato dalla parte di Pantani, quindi giustamente, facendo il paragone con la vicenda Sinner, rimpiange il fatto di non essere riuscito, a quell’epoca, a fare altrettanto. Ma era un’epoca decisamente diversa, nella quale venne fatta una vergognosa campagna stampa contro di lui, a partire dal direttore della Gazzetta, che lo avevo incensato fino al giorno prima. Probabilmente, se ci fossero stati i social, pur con tutti i difetti insiste nel media, l’opinione pubblica sarebbe stata influenzata diversamente. In ogni caso, oggi putroppo possiamo solo rimpiangere e ricordare Marco, e maledire ancora una volta, l’immensa porcata che ha dovuto subire
A Roma aveva evidentemente l’adrenalina del rientro, del sostegno del pubblico. Qui sta evidenziando una ricerca dei colpi e dei movimenti migliori. Ci sono ancora chiaramente lavori in corso e meccanismi da trovare. Gioca ancora troppo corto, non ha ancora ritrovato la profondità necessaria, ma fisicamente sembra in costante miglioramento.
Anche Gasquet ha guardato schifato le palline, che si fa fatica a far correre. Le prossime due partite saranno toste e vedremo se Jannik ha davvero delle chance di giocarsi il titolo. Inutile avere aspettative, bisogna guardare un match alla volta.
@ Givaldo Barbosa (#4397811)
Beh tour 98 ha dato tre minuti a Ulrich che era dopato , ma alla grande …. Poi ognuno la pensa come vuole . Del resto mica sarebbe l unico dopato . Infatti io non penso che ci sia un vincitore tour anni 2000 che non abbia vinto con aiuti illeciti di qualche genere
L’ha battuto quasi in punta di piedi…
Che rispetto!
LA TRISTE ROTTAMAZIONE DEL “BIPLANO” D’OLTRALPE…
Richard Gasquet per un ventennio ha deliziato gli occhi degli amanti dei “gesti bianchi”.
Giocatore elegantissimo, con un rovescio ad una mano dal movimento sontuosamente ampio, naturalmente dotato di un “tocco” sopraffino, in carriera ha vinto 16 titoli atp, non pochi…raggiungendo le semifinali in tornei prestigiosi quali Wimbledon e gli UsOpen, issandosi (come avrebbe scritto il vecchio scriba…) fino al n.7 della classifica atp.
Un raffinato ed elegante biplano d’oltralpe.
Peccato che oggi abbia incrociato, proprio a fine corsa, il nostro monoplano “Macchi”.
E non c’è stata storia.
Le eleganti evoluzioni del buon Richard facevano quasi tenerezza al confronto della potenza e velocità del nostro monoplano.
Dispiace…ma fino ad un certo punto…se pensiamo che, nell’ultimo ventennio, gli “sciovinisti” cugini ci hanno sistematicamente sfanculato, con i loro Monfils, Tsonga (e Gasquet…appunto), cui potevamo opporre solo i poveri Fognini e Seppi.
Vedere umiliare il loro (ultimo…) idolo proprio a casa loro dal nostro “Macchi” n1…ha rappresentato una discreta goduria…
c’è sempre qualcuno che parla a vanvera, ma addirittura dichiararsi “grande tifoso di Pantani” …
effettivamente proprio un tabellone complicato per Sinner 😀
E’ evidente che la pensiamo in modo diverso. Inutile cercare di spiegarsi,non ne verremmo mai a capo. Nessuno sapra’ mai con certezza la verita’. Saluti
@ fondo (#4397783)
Scusami, ma “coscienza sporca” di Pantani per cosa? Per esser stato incastrato quel giorno a Campiglio?
@ Taxi Driver (#4397733)
Decidi tu quando si devono ritirare ?
@ Taxi Driver (#4397733)
La passione per quello che hai fatto tutta la vita . L adrenalina di entrare in uno stadio con migliaia dj persone che ti guardano ( sensazione che i soldi non sostituiscono ) . La paura del : dopo che faccio ?
In qualità di esperto te lo dico io.
Il vero crack italico, COBBO, Shapovalov e DJOKOVIC.
Diciamo che Borg e Nadal, ma più Borg forse, hanno letteralmente piallato gli avversari sul rosso
E poi così gracilino
Non potrà mai vincere nulla figuriamoci uno Slam… (Cit.Enzo)
Bellissima le cerimonia di addio di Gasquet. Solito signore Sinner che si e’ fermato sino alla fine a rendere onore al collega. Non ho potuto fare a meno di pensare che anche il nostro Fabio si sarebbe meritato una cosa cosi’, un paio di settimane fa a Roma.
Grazie!! Un giorno in più di riposo è sempre importante 🙂
Credo che la differenza l’abbia fatta la coscienza. Jannik ce l’ha pulita, e quindi non ha patito , Marco ahime’ sporca e questo lo ha distrutto. E lo dico,comunque, da grande tifoso di Pantani a cui concedo tutte le attenuanti del caso.
Figurati se non sono d’accordo. Un dramma che avrò sempre davanti agli occhi. La gente in generale e i media sono spietati.
Volevo chiedere agli esperti del sito, quanti e quali sono i giocatori che sono arrivati al secondo turno senza perdere nemmeno un set e avendo lasciato al più tre game a set al proprio avversario?
@ RED FURY (#4397755)
Sabato…
Ed è tra i 32 tennisti rimasti del torneo… 🙂
Dieci games concessi a Gasquet lo scorso anno sempre al RG, oggi appena sette.
Un buon allenamento per Jannik in attesa di match ben più probanti.
Speriamo bene: nel terzo set si tocchignava un po’ il fianco sinistro
Vai campione!!!
Ma quando giocherà Jan il prox turno? Già domani?
partita che poco poteva dire e poco ha detto
Ora che è libero da impegni, che bell’allenatore sarebbe Gasquet per Musetti! Vabbè, diciamo “consulente speciale per il rovescio monomane” 🙂
Sorrido perché qualche anno fa si leggeva ” Jannik non è più quello di prima non tira più i lavandini ” dai soliti casual del tennis. Infatti dopo ha vinto 3 Slam.
Oggi si ripete : ” Jannik non è più quello di prima che non soffriva e non aveva cali durante il match “, però è appena tornato da 3 mesi di stop ed ha fatto la prima finale di un 1000 su terra.
La cosa preoccupante è che su questi bias poi ci scrivono gli articoli , ci fanno storie.
Bene cosi, è uno Jannik che ha bisogno di giocare per perfezionare lo stato di forma, ma il suo livello medio basta e avanza con la maggior parte degli avversari, specie se poi si è ai primi turni di uno Slam.. via via che si avanza, penso di vedere il “rosso” ancora più “letale”, forza Jan, sotto a chi tocca
Perché ultimo match in carriera? Sinner si ritira così giovane?
quale è il senso per Cilic Gasquet Wawrinka di prendere ste randellate mostruose in mondovisione?
Eppure, va detto: il rovescio di Gasquet è sempre uno spettacolo.
Approfitto dello spazio dedicato a Jannik per riportare le parole del ciclista Mario Cipollini nello speciale di ieri sera su Marco Pantani:
“Se tutti noi, stampa e atleti, avessimo fatto scudo intorno a Pantani, proteggendolo dai maligni così come è stato fatto con Sinner in questi mesi, un mese dopo Madonna di Campiglio Marco sarebbe andato al tour e non avrebbe fatto quella fine”.
Contesto diverso, vero, ma cosa ne pensate?