
Più Soldi, Più Solitudine? L’Analisi di Petkovic


Mentre i top 20 del tennis mondiale chiedono ai Grand Slam un aumento dei montepremi, l’ex giocatrice Andrea Petkovic offre una prospettiva critica: la crescita economica nel circuito, pur positiva per certi aspetti, potrebbe avere un costo umano.
Petkovic sostiene che l’aumento dei premi abbia “incrementato la solitudine”. Contrappone il cameratismo dei suoi inizi – quando si condividevano allenatori, stanze e si formavano amicizie solide per necessità – all’attuale tendenza di viaggiare con team numerosi e stipendiati (coach, fisio, psicologi). Questi staff, pur professionali, occupano lo spazio di potenziali amicizie tra pari. Il punto chiave, secondo Petkovic, è la mancanza di uguaglianza: “Le persone che paghi non sono tuoi amici”, afferma, poiché la dinamica salariale impedisce un rapporto paritario, essenziale per un’amicizia autentica.
Tuttavia, Petkovic riconosce che più denaro ha significato anche maggiore professionalità. Ha permesso investimenti in staff qualificati, viaggi confortevoli e recupero ottimale, portando al “maggior progresso nel tennis: la profondità della qualità”. Questo è particolarmente evidente nel circuito femminile, dove il livello medio si è alzato drasticamente, rendendo anche le “partite brutte” di oggi superiori a quelle del passato in termini di preparazione e intensità.
In sintesi, l’analisi di Petkovic evidenzia un paradosso del tennis moderno: la crescita economica che spinge verso l’eccellenza professionale potrebbe, al contempo, erodere i legami personali, creando un ambiente più competitivo ma potenzialmente più isolato per gli atleti.
Marco Rossi
TAG: Andrea Petkovic
7 commenti
Ora spiegami in italiano perché la vedi così, invece di svilire il suo discorso senza argomentare. Per me ha ragione, anche se si tratta di un inevitabile prezzo da pagare per l’evoluzione dello sport, un po’ come, per il pubblico, il passaggio da personaggi interessanti ma spesso poco professionali dentro e fuori dal campo (Nastase, Mcenroe, Gerulaitis) ai giocatori di oggi “robotici” e concentrati molto di più sul gioco.
Sempre molto intelligenti e profonde le riflessioni di Andrea.
Pollice su
Silentium est aurum. Questo adagio si dovrebbe imporre de iure, non foss’altro che per evitare di sorbirsi tali logoree riscaldate da 2 soldi, imbarazzanti per chi le sproloquia e mortificanti per chi le ascolta. Incommentabile. Spero così di restare il solo che ne commenta.
Si chiama “solitudine delle cime”. Niente di nuovissimo ma, soprattutto, niente di ingestibile. Non facciamo drammi.
Però alla larga dalle “finte amicizie” e ne sa qualcosa Jannik sempre ricercatissimo dai colleghi per fare allenamento (Wawrinka, tanto per citarne 1) ma gli stessi colleghi si sono dimostrati prontissimi ad accoltellarlo alle spalle sfruttando la vicenda doping.
L’avvocato del nostro campione li ha definitivamente “falchi” ma io lascerei stare questi nobili predatori e parlerei più semplicemente di “avvoltoi” o “iene”.
Li aspettiamo tutti in campo, c’è un bel elenco, per fischiarli.
Giuda Kyrgios non verrà, peccato!
Ha ragione