Riccardo Piatti sulla conclusione del rapporto con Jannik Sinner: “Io ho la mia filosofia, i miei metodi”

16/04/2022 23:33 113 commenti
Riccardo Piatti con Jannik Sinner
Riccardo Piatti con Jannik Sinner

Riccardo Piatti ha parlato a Radio MonteCarlo del suo rapporto con Jannik Sinner suo ex allievo.

“Sono contento che abbia preso questa decisione. Io ho la mia filosofia, i miei metodi. Se uno vuole restare qui, deve sottostare ai miei metodi. A 20 anni ci sta che si voglia andare a cercare nuove strade, fa parte della vita. Certo, faceva parte della famiglia, ma non è obbligatorio rimanere per la propria famiglia. I figli a volte decidono di andare a studiare all’estero, e quindi se ne vanno. Ma se restano, devono seguire i miei metodi”.


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113 commenti. Lasciane uno!

Koko (Guest) 18-04-2022 03:41

Scritto da Tafanus

Scritto da Maria
Non me ne intendo molto ma il coach non è alle dipendenze del tennista professionista? Cioè viene pagato dal tennista per aiutarlo a raggiungere determinati risultati. Non capisco Piatti che parla di sottostare a regole. Questo va bene quando vai a scuola per imparare, ma un rapporto professionale è diverso. Io coach posso non essere d’accordo con alcune scelte o comportamenti del mio assistito ma vengo retribuito per allenarlo non per decidere io per lui su tutto o quasi. Piatti evidentemente non è coach per tennisti adulti in cerca di evolversi, dirige un’accademia e stop. Capisco benissimo Sinner e la sua scelta di maggior autonomia per avere qualcuno con cui confrontarsi e non che gli imponga le proprie regole e filosofia. È diventato adulto.

Eppure non è difficile da capire! Un coach non è pagato per fare e disfare le valigie, ma per insegnare ed impostare. Se quel coach non ti sta bene perchè non ne condividi le idee, lo lasci e basta (e vai con tal Vagnozzi). Non pretendi di diventare l’struttore del tuo coach Nelle scuole ci sono due ruoli: quello del corpo docente, e quello degli allievi. Sinner è diventato troppo presto docente di stesso, ma per ora non mi sembra che la nuova scuola stia dando dei frutti. Quali, di grazia?

Un paio di quarti 1000 senza piedi per le bolle? Appena guarito magari vedrai cose mai viste con il genio di esperienza precedente! Sono convinto che nel tennis un coach non abbastanza giovane (quasi 65 enne) difficilmente fa il santone vincente con pro al top negli slam in particolare (Djoko ha da poco tagliato un 55-enne e Raonic e Gasquet non hanno fatto incetta di slam) mentre è ottimo per far crescere un giovanissimo. Anche Quinzi si rivolse al genio anziano che allenava Muster ma è migliorato di poco!

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cataflic (Guest) 17-04-2022 23:00

Io posso solo dire che se avesse preso Norman come si vociferava sarei stato un po’più tranquillo…

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Giampi 17-04-2022 22:03

Scritto da Ivo
@ Giampi (#3141277)
a quanto pare Tsitsi fa bene a non svincolarsi…numero 4 del mondo…in sacoccia un altro 1000 e tanti soldi…oltre che avere una famiglia con cui si sente bene e protetto…commenti da luoghi comuni…la crescita non va affatto a discapito della famiglia.. anzi se è sana ci va a braccetto e la testa sta in equilibrio in un mondo e anche in uno sport dove è facile perdere i valori e i punti di rifrimento..

Certo, non tutti sono uguali e hanno percorsi e bisogni diversi. In genere ho l’impressione che i genitori allenatori siano il più delle volte un limite. Ricordo che a Roma quando Tsisipas perse da Jannik era la prima volta che non era seguito dal padre. Anche i continui richiami per coaching dicono dell’influenza paterna. Questo per il futuro non depone bene, mi da l’impressione di un ragazzo un filo “pupone”. Ricordo che l’altro “pupone” per non staccarsi da mamma Roma non ha fatto uma carriera straordinaria nonostante il suo immenso talento. Anche Zverev ha sempre dietro il padre, il fratello…ed entrambi mi sembrano fragili emotivamente fuori dalle loro confort zone. Sarà un caso che l’unico a vincere uno slam è stato Medvedev che come Diokovic gioca sempre in trasferta? Comunque se dovessi puntare un euro lo punterei su quel ragazzo che se ne va di casa a 13 anni. Ragazzo che quando chiamava a casa la mamma, in genere dopo aver perso, si sentiva rispondere tu hai il tuo lavoro io il mio e adesso sto lavorando.

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+1: smash2001
Peter (Guest) 17-04-2022 21:22

@ Paul (#3141538)

Ma è mancato poco

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Ago (Guest) 17-04-2022 20:37

Io non sono d accordo con la maggior parte dei commenti. Uno può avere tutto il talento del mondo ma l allenatore ha il dovere di essere rigido e dettare delle regole. Piatti parla tanto di metodo; l allievo deve sottostare al metodo del maestro, altrimenti giusto cambiare aria

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Noran (Guest) 17-04-2022 20:20

Scritto da Mistero 64
Non so nello sport ma nel campo maieutico quanto detto da piatti è abominevole. Quando hai un genio tari i tempi ed i metodi di apprendimento su di lui. Scuola ho avuto un ragazzo geniale ma con peculiarità caratteriali ho impostato un apprendimento individualizzato con risultati eccezionali. Il trucco è non sentirsi più genio del genio che hai davanti

Ma il campo maieutico è più lento o più veloce di quello sintetico?

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+1: La Veronica
Francesco (Guest) 17-04-2022 19:58

Il caso e’ pompato, ora Sinner e’ un un’altra sfera e puo’ guardare domani da solo.
Deve guardarsi intorno e curarsi bene, ha bisogno di uno staff di eccellenza se vuole un futuro da top.

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Tafanus 17-04-2022 19:54

Scritto da Amleto
Se un allenatore così forte e capace non ha mai avuto con sé un campione slam qualche domanda c’è da porsela. L’unico davvero forte che l’ha seguito anche dopo è stato Ljubo, perché anche Raonic ad un certo punto è scappato a gambe levate. È vero che Milos con lui ha conosciuto il picco maggiore della sua carriera, ma a volte sul lavoro serve sentirsi felici e realizzati e non rendere felice e realizzato il proprio capo, al di là di tutto

Amleto, non ci citeresti quali campioni slam abbia avuto come coach tale Vagnozzi?

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Tafanus 17-04-2022 19:52

Da Wikipedia – Piatti diventa maestro federale nel 1982 dopo aver frequentato la SNM, Scuola Nazionale Maestri. Tra il 1984 e il 1988 si occupa del Settore Tecnico giovanile della FIT, ed è capitano della squadra di Coppa Borotra (U16) alla guida di Renzo Furlan, Cristiano Caratti, Diego Nargiso. Dal 1988 decide di lavorare come coach privato e seguire alcuni dei migliori giovani del momento italiani come Renzo Furlan, Cristiano Caratti, Omar Camporese.

Nel 1996 è collaboratore per la preparazione olimpica e per la Coppa Davis, contribuendo ai quarti di finale raggiunti da Renzo Furlan alle Olimpiadi di Atlanta e alla semifinale di Davis che l’Italia perde contro la Francia. L’esperienza si ripete anche nel 2000 e nel 2004. Dal 1997, fino al suo ritiro avvenuto nel 2012, ha seguito il croato Ivan Ljubičić portandolo fino alla terza posizione del ranking e ad aggiudicarsi dieci tornei ATP tra cui il Masters di Indian Wells, il bronzo olimpico in doppio ai Giochi olimpici di Atene e la Coppa Davis nel 2004 a cui si aggiungono due partecipazioni alla Master Cup.

Dal 2013 al 2017 ha seguito Milos Raonic, periodo nel quale ha raggiunto una finale al Torneo di Wimbledon e la terza posizione del ranking.

A partire dal 2008 affianca le sue attività con workshop e consulenze tecniche per altri circoli, coach e giocatori. Nel 2017 ha fondato a Bordighera, inaugurandola ufficialmente nell’aprile 2018, la propria accademia, nel cui staff hanno trovato posto anche Massimo Sartori, allenatore di Andreas Seppi, Marco Cecchinato e Karin Knapp. Nella struttura si sono allenati lo stesso Seppi, Borna Ćorić, Jannik Sinner, che ha seguito ed allenato dal 2014 al 2022 fino all’ingresso in Top 10, e per brevi periodi anche Novak Đoković, che Piatti aveva seguito tra il 2004 e il 2005, Stan Wawrinka e Garbiñe Muguruza. Grazie ai successi ottenuti con Sinner, è stato tra i candidati al premio ATP per il miglior allenatore dell’anno nel 2020.

Ora restiamo in attesa di vedere quali traguardi toccherà Vagnozzi, poi giudicheremo: Piatti, Vagnozzi, e – non scordiamocelo – lo stesso Sinner.

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Ivo (Guest) 17-04-2022 19:49

@ Kenobi (#3141268)

no può valere nella crescita ma dopo non può essere così il tennista deve trovare un gruppo che gli si addice deve essere lui a fare delle scelte insieme al gruppo e lui che deve sentire la situazione è lui che guida l’allenatore o gli allenatori lo aiutano collaborano propongono ma il capo diventa il tennista

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Sgt.Pepper 17-04-2022 19:44

Scritto da ProgRock
In 5 anni di beach volley ho avuto 5 allenatori.
Carletto mi ha insegnato l’abc: i fondamentali e come stare in campo; Francesco, alto 2 metri e bombardiere, puntava tutto sulla forza dell’attacco; Dario, gran difensore a non far cadere mai la palla per terra mentre Michele, l’ultimo ad esprimere le mie caratteristiche.
Ognuno mi ha dato qualcosa in più.
Cambiare talvolta ci migliora…

Io negli ultimi 5 anni ho avuto 4 allenatori di tennis:
il primo era il più bravo come giocatore, potevi imparare solo a guardarlo perchè non diceva NULLA e non mi ha dato nulla. Il secondo non era un giocatore, lo battevo pure io ma mi ha spiegato tutto, mi ha fatto amare la tecnica prima di tutto e fatto capire quanto lavoro serve. Un altro mi ha fatto colpire milioni di palline e mi ha aggiustato il rovescio. L’ultimo, sembravo un caso perso ma mi ha migliorato il dritto, mentre il maestro prima diceva che andava benissimo così. E sento che ancora c’è tanto da fare…
Magari il prossimo mi aiuta col servizio.
Sono d’accordo con te, ognuno può dare un contributo, è anche una questione di feeling.

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Ivo (Guest) 17-04-2022 19:43

@ Giampi (#3141277)

a quanto pare Tsitsi fa bene a non svincolarsi…numero 4 del mondo…in sacoccia un altro 1000 e tanti soldi…oltre che avere una famiglia con cui si sente bene e protetto…commenti da luoghi comuni…la crescita non va affatto a discapito della famiglia.. anzi se è sana ci va a braccetto e la testa sta in equilibrio in un mondo e anche in uno sport dove è facile perdere i valori e i punti di rifrimento..

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Tafanus 17-04-2022 19:36

Scritto da Brufen

Scritto da Paolino
Sottostare… Il verbo utilizzato dice tutto…un ragazzo può sottostare…. Con un professionista anche se di vent’anni i metodi li discuti e li condividi… Jannis ha dimostrato grande personalità e diventerà un campione. Piatti, invece, ha dimostrato un limite importante, ed ha perso il miglior giocatore che ha avuto nella sua carriera

In realtà ne ha avuti anche di migliori. Ma alla fine nessuno è rimasto con lui, dunque un motivo ci sarà..

SDarebbe interessante se ci elencassi i grandi sujccessi ottenuti da chi ha abbandonato Piatti, dopo il divorzio. Lo ripeto: per ora Sinner ex 8 è Sinner 12, ancora per poco. Panna smontata?

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-1: Giampi