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Gilles Müller: quando l’età è un dettaglio

20/06/2017 08:00 6 commenti
Gilles Muller nella foto
Gilles Muller nella foto

C’era una volta un tempo in cui la carriera di un tennista splendeva di una luce accecante ben prima dei 30 anni, soglia limite in cui spesso si appendeva la racchetta al chiodo perché non si poteva più competere con le nuove giovani e arrembanti generazioni. Un trend che però da un paio d’anni è decisamente cambiato con l’età media dei vari tennisti impegnati a girare il circuito aumentata e la dura realtà del ritiro sempre più lontana.

Non esiste solo il caso incredibile di Roger Federer, riuscito quest’anno in Australia a vincere l’ennesimo titolo Slam quando tutti non lo davano più competitivo a certi altissimi livelli: in casa nostra abbiamo Paolino Lorenzi, giocatore che superati abbondantemente i 30 anni si è regalato il primo titolo ATP, il best ranking vicino alla top30 e una forma fisica invidiabile che gli permette di ben figurare negli eventi più importanti di una lunga stagione. Esistono anche il redivivo Haas, l’indomito Ferrer, il sorprendente Estrella Burgos, l’aceman Karlovic: tutti tennisti vicina all’età pensionistica ma che di salutare il circuito proprio non ne vogliono sentire parlare, perché ancora attratti dal campo da tennis e soprattutto…perché ancora vincenti.

In questo 2017 però non esistono solo i nomi sopracitati: il lussemburghese Gilles Müller a 34 anni si è regalato ben due titoli ATP, l’ovvia conseguenza del best ranking al numero 26 del mondo e una solidità fisico e mentale che agli inizi della carriera non aveva.

Curioso come Gilles prima di alzare il suo primo trofeo del circuito maggiore a gennaio in quel di Sydney (battuto in finale il britannico Evans) avesse raggiunto e perso in carriera per ben 5 volte l’atto conclusivo di un torneo. A Sydney però la musica è evidentemente cambiata perché, dopo aver raggiunto e perso a maggio un’altra finale sulla terra rossa portoghese dell’Estoril (sconfitta contro lo spagnolo Carreno Busta), la scorsa settimana il buon Gilles si è regalato la seconda gioia personale mettendo a segno la vittoria sull’erba di ‘s-Hertogenbosch, in un match fra “vecchietti” contro il croato Karlovic, uno che su erba gioca abbastanza bene…

Lo specchio della nostra generazione tennistica non è fatto di soli NextGen ma anche di storie bellissime di amanti puri del nostro sport, di giocatori che non riescono a separarsi dopo 20 anni dalla loro racchetta e che mossi da una passione unica le suonano di santa ragione anche a chi dovrebbe prendere il loro posto.
Mi sento di dire che il tennis ha così bisogno dei vari Kyrgios e Zverev ma anche di storie affascinanti come quella di Gilles Müller
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Alessandro Orecchio


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6 commenti

Gualtiero (Guest) 20-06-2017 13:36

Muller mina vagante della stagione su erba, attenzione.

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beppi (Guest) 20-06-2017 12:47

Perche gli altri invecchiando migliorano e il ns Seppi ormai e un ex?

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Rovescius 20-06-2017 12:17

@ Kokko (#1876415)

Non si scrive Felissiano? 🙂

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Kokko (Guest) 20-06-2017 09:56

E FELISIANO???

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Rovescius 20-06-2017 09:08

Anche Wawrinka ha iniziato a vincere tornei importanti intorno ai trenta, ci sono giocatori che maturano tardi,e ‘pieno di casi, ormai in diversi sport

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Luca Martin (Guest) 20-06-2017 08:35

Inserirei anche Rafael Nadal, che, malgrado solo 31enne, mostrava segni di logoramento fisico impressionanti, e una eta’ biologica superiore a quella anagrafica.
In pratica una storia non molto dissimile da quella di Roger, con il quale ha anche in comune il fatto che, probabilmente, ha messo a segno gli ultimi ‘botti di vita’ di una carriera strepitosa.

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