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Ilona Kremen: la ragazza della Russia bianca. La giovane tennista di Minsk ci racconta il suo paese, i suoi sogni, il suo sguardo sul mondo

05/06/2017 23:25 19 commenti
Ilona Kremen classe 1994 e n.618 WTA
Ilona Kremen classe 1994 e n.618 WTA

“La vita è dura. Tu cadrai, fallirai e sarai ferito. Ma ricorda: quello che ti fa male oggi, ti renderà più forte domani. L’unica cosa che devi saper fare è crescere.”

Ho conosciuto così, qualche settimana fa, Ilona Kremen. Una didascalia accompagna una foto intensa su Instagram: un primo piano, lo sguardo abbassato un po’ triste, la visiera del cappellino che fa ombra sul viso ma non al punto da oscurarlo del tutto, le labbra socchiuse come a ripetere e a scandire un pensiero, forse la stessa riflessione che accompagna l’immagine…”Life is life” aggiunge Ilona tra gli hastag ed allora, il bianco che campeggia nella foto, le dona un orizzonte di speranza, come nella sua frase che abbiamo riportato: si cade per rialzarsi più forti.

Il primo contatto non è dei migliori: “But why you don’t ask interviews from italian players first of all?” mi scrive. Giusta osservazione penso tra me e me: allora le mando un po’ di interviste realizzate con Angelica Moratelli, Deborah Chiesa, Martina Colmegna. Tempo un minuto e mi risponde “It’s interesting”. E come succede spesso nella vita, le persone apparentemente più chiuse, quasi diffidenti, se poi decidono di aprirsi, hanno un mondo intero da raccontare: ricco, penetrante, sincero.

Allora Ilona, presentati pure:

Ciao a tutti i lettori di Livetennis, sono Ilona Kremen! Ho 23 anni ed ho iniziato a giocare a tennis quando avevo 5 anni nella mia città natale, Minsk. Ricordo che all’età di 3 o 4 anni andai per le vacanze estive con i miei genitori in un villaggio dove portai con me diversi peluches e delle bambole Barbie. Un giorno trovai una racchetta da badminton e una pallina da ping pong. Da quel momento lasciai tutti i miei giocattoli e ogni giorno provavo a colpire la pallina con la racchetta. Alla fine dell’estate, arrivato il momento di tornare in città, lasciai lì tutti i giocattoli, portai con me solo la racchetta e la pallina. Dopo quell’estate i miei decisero di iscrivermi a un corso di tennis. Non ho mai provato altri sport. Il mio primo coach è stato Natalia Zhur, ci allenavamo in una sorta di palazzetto dello sport in legno. Ora mi alleno a Minsk e mio padre mi aiuta in campo perché attualmente non ho un coach e ne sto appunto cercando uno. La prima gara che ho vinto è stato un under 12 in Francia, a Parigi, quando avevo 10 anni. Il primo torneo femminile l’ho vinto a 17 anni in Turchia. La tennista che ho scelto come modello è stata Kim Clijsters mentre ora la mia maggiore fonte di ispirazione è Maria Sharapova. Il mio tennis è un gioco di tattica, mi piace cercare il punto con diversi colpi, cambiare il ritmo e finire i punti a rete. L’anno scorso non è stato molto positivo per me, a livello di risultati, in quanto ero reduce da un lungo infortunio di cui avvertivo i postumi. A novembre 2014 mi si è rotto il tendine d’Achille: mi sono operata in Finlandia ed il recupero è stato molto lungo. Ho ricominciato a settembre 2015, quindi non ho giocato per circa un anno. Quest’anno voglio risalire ed entrare in top 300 in singolare e in top 150 nel doppio. Spero di farcela.



Ilona, la Bielorussia è attualmente balzata agli onori della cronaca per un’incredibile finale di Fed Cup dove incontrerà gli Stati Uniti. Quali sono le ragioni di questo fenomeno?

È ovvio che nessuno si aspettava che la Bielorussia andasse in finale. Ma non posso dire che sia stato un evento fenomenale. È il risultato di un duro lavoro, di quando si mette tutti i giorni il cuore, l’anima e la fede in ciò che si fa. Certamente Sasnovich, Sabalenka e Lapko sono giocatrici forti e hanno un livello molto alto di gioco. Ma ripeto nuovamente che questa finale è il risultato di programmazione e sacrifici. La federazione dà alla squadra tutto il supporto necessario. Credo che si abbia sempre bisogno di essere sostenuti, specialmente nel tennis.



Sei stata mai convocata in Fed Cup?

Sì, sono stata per 3 anni nel team nazionale, e ho giocato in Fed Cup sia singoli che doppi. Dopo l’infortunio non ho più fatto parte del team, ma spero in futuro di rientrare.



Cosa ha rappresentato per voi più giovani Vicka Azarenka?

Penso che Vicka Azarenka rappresenti due cose fondamentali per i giovani: un modello da seguire e uno stimolo a fare di meglio. Siamo cresciute con i suoi successi.



Devi convincere i lettori italiani di livetennis a prenotare una vacanza in Bielorussia per la prossima estate: su che cosa punti? Fai uno spot:

Benissimo! Allora: la Bielorussia è un paese fantastico come meta turistica specialmente per quanto riguarda il patrimonio naturale e quello storico. Abbiamo tanti parchi stupendi, laghi e fiumi da vedere. A Minsk i luoghi da visitare assolutamente sono la Biblioteca Nazionale Bielorussa, il Teatro dell’Opera e del Balletto bielorusso. È bello girovagare nella città vecchia, passeggiare sulla strada principale con la sua architettura bellissima, per poi fermarsi nei molti caffè e ristoranti caratteristici. Vi aspetto!



Quanto ti senti legata alla tua terra ? E perché la Bielorussia viene anche chiamata “Russia bianca”?

Mi sento molto attaccata al mio paese, amo la Bielorussia! L’origine del termine “Russia Bianca” non è ben chiara. Una versione dice che veniva chiamata così in quanto non dipendeva più dalla Mongolia; in questo caso Bianca vuol dire indipendente, libera. Secondo un’altra versione il nome deriva dal colore dei capelli o dei vestiti della gente che abitava il mio paese. La terza versione suggerisce che la Russia Bianca era così detta in quanto la popolazione era per la maggioranza cristiana, in contrasto con la Russia nera, dove il paganesimo era la religione più professata. La quarta versione è basata sul presupposto che Bianco è simbolo di anzianità, quindi di saggezza.



Ilona, hai 23 anni ed hai vinto 3 titoli ITF in singolare e, se ho fatto i conti bene, 20 in doppio! Come ti spieghi questa differenza così alta, perché ti esprimi meglio in doppio?

Mi piace giocare i doppi ed ho un buon rendimento, perché le volée mi riescono bene, ho un buon occhio, un gioco di piedi veloce ed ho intuito sotto rete. Se vuoi giocare i doppi devi avere delle armi nel tuo gioco.



C’è chi ritiene che il doppio sia proprio un’altra disciplina e preferisce non giocarlo. La vedi così anche tu, ossia occorrono caratteristiche e strategie di gioco, completamente diverse?

Sono d’accordo sul fatto che il doppio sia una disciplina completamente diversa. Non sei da solo. Devi fare lavoro di squadra, è molto importante, non ci sono 2 giocatori singoli in campo. Se perdi, perdi insieme, devi supportare il tuo compagno di squadra. I punti sono solitamente molto veloci e si tende a giocare più a rete, quindi è completamente diverso dai singolari in cui si gioca principalmente a fondocampo. Tutto questo sviluppa caratteristiche di gioco specifiche.



Guardando il tuo ranking in singolare si passa da uno posizione stabile nelle prime 250 fino al 2014, con best ranking 201 a metà del 2013, ad una classifica molto più alta negli ultimi 2 anni.

Come ti dicevo dalla fine del 2014 non ho giocato per circa un anno a causa del mio infortunio. È per questo che ho perso il ranking durante quel periodo, ma ora conto di risalire.



Faremo il tifo per te, Ilona! Esistono stili di gioco diversi nel tennis. Quanto la strategia di gioco di una giocatrice rispecchia la sua psicologia? E quanto risente della sua struttura fisica?

È tutto connesso: lo stile del gioco, la psicologia, la struttura fisica. Ci sono giocatrici che sono mentalmente e fisicamente preparate per giocare a lungo. Poi ci sono giocatrici di altro tipo, come fossero sprinters: sono veloci e forti ma non molto resistenti. Dipende tutto dalla sfera psicologica e dalle condizioni fisiche, ma queste costituiscono una dimensione unica.



Molte tue colleghe sostengono che non ci possono essere amicizie nel mondo del tennis femminile. Tu sei d’accordo e, in ogni caso, chi sono le tue migliori amiche nel circuito?

Secondo me ci può essere amicizia nel tennis femminile, fuori dal campo però. Non in campo, perché ovviamente lì si combatte. Dipende sempre dalla personalità di ciascuna. Ho una buona amicizia con Aleksandra Sasnovich, ci conosciamo da quando siamo piccole. Non ci vediamo spesso, ma mi piace stare con lei quando ci incontriamo. Ci divertiamo molto insieme.



Qual è stato il tuo match più bello della carriera?

Ho molti match che posso definire come “migliori”. Il match migliore, secondo me, è quando batti qualcuno che ha un ranking più alto del tuo. Mi ricordo di aver vinto contro Shelby Rogers, Coco Vandeweghe, Alexandra Panova, Dinah Pfizenmaier quando era top 100. Ho giocato ottimi match anche contro Alla Kudryavtseva e Elina Svitolina.



Tu sei molto presente sui social, alterni immagini di tornei a momenti di vita privata:

Sì, mi piace condividere le mie esperienze e postare molte foto sui social network. Penso che i fans e le persone che ti seguono sui social vogliano vederti non solo sul campo, ma anche nella tua vita al di fuori del tennis. E mi piace condividere la mia vita di tutti i giorni con i miei followers.



Per alcuni invece i social sono un incubo, quando ricevono insulti, offese:

Sì, è capitato anche a me, sui social, di ricevere messaggi negativi, in maggioranza da persone che scommettono soldi sul tennis. Ma non leggo questo tipo di messaggi e non mi interessa quello che dice questa gente.



In alcune foto recenti, ti si vede a Roma. Che rapporto hai con l’Italia?

Sono una grande amante dell’Italia! Per me è il paese più bello. E il mio cibo preferito è quello italiano. Ogni volta che vado in Italia per i tornei adoro trascorrervi del tempo. Quindi il mio rapporto con l’Italia è molto stretto anzi, ti dico che vorrei vivere ed allenarmi in Italia!



Veniamo alle tenniste italiane. Contro chi hai giocato di recente?

Ho giocato con Anastasia Grymalska, Alberta Brianti, Camila Rosatello, Alice Matteucci. Tutte le ragazze italiane sono simpatiche, sempre sorridenti, e amano parlare tanto.



Anastasia Grymalska, che abbiamo intervistato di recente, ci ha raccontato che a Bastad, in Svezia, avete diviso la stanza in albergo:

Anastasia è una buona amica. Mi piace il fatto che è molto calma, colta, possiamo parlare di tutto e mi piace la sua compagnia.



Quanto è faticosa la vita da giocatrice ITF: prenotazione di alberghi convenienti, voli da prendere al giusto prezzo. Sophia Shapatava ci ha raccontato di essere diventata come un agente di viaggi. E’ giusto così?

Sono d’accordo con Sophia, anche io penso di essere una buona agente di viaggi, perché organizziamo tutto da noi. E a volte è difficile perché devi pensare anche a molto altro, oltre al tennis. È bello quando hai una persona che ti aiuta ad organizzare, cosi puoi concentrarti sul tuo lavoro. Ma per avere un manager devi pagare. Se non sei nella Top 100 e non hai uno sponsor penso sia impossibile pagare un manager. È per questo che facciamo tutto da sole.



Quanto è importante per te curare l’outfit sia in campo che fuori e in generale la femminilità?

In campo mi interessa più il comfort, perché durante il gioco devo sentirmi a mio agio. Fuori dal campo mi piace indossare bei vestiti, truccarmi e a volte mettermi tacchi alti. Penso che le ragazze debbano sempre essere femminili.



Caso Konta/Nastase in Fed Cup: era giusto sospendere l’incontro o ha ragione Sorana Cirstea nel sostenere che si è un po’ esagerato?

Non ho visto quel match, ma ho letto qualcosa sui social network. Non so dell’interruzione del match ma una cosa è certa: è molto scorretto e inaccettabile insultare un giocatore. Specialmente se gli insulti vengono da un coach.



Appena ne hai la possibilità, tra un torneo e l’altro, torni in Bielorussia? E’ così che ti ritempri?

Sì, fra un torneo e un altro cerco sempre di tornare a casa, a Minsk. Mi piace trascorrere il tempo libero con la mia famiglia, con gli amici e con il mio cane. E sì! Posso dire che questo è rigenerante per la mente. Dopo i tornei è il miglior modo di rilassarmi mentalmente.



Cosa ami e cosa odi del tennis?

La risposta è molto semplice: amo vincere e odio perdere.



Cosa ti piace e cosa non sopporti di te?

Mi piace impegnarmi ad essere una persona buona e cerco sempre di rispettare gli altri. Odio il fatto che mi mangio le unghie…



C’è razzismo nel tennis?

No, non vedo alcun razzismo nel tennis, né a livello di etnia né di genere.



Il suicidio è la seconda causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 24 anni dopo gli incidenti stradali. E’ assurdo ma è un dato OMS. Te la senti di fare un commento?

Sul suicidio la mia opinione è che i genitori dovrebbero prestare la massima attenzione al disagio psicologico dei loro figli. Quando i nostri figli crescono bisogna sempre parlare molto con loro e spiegare come funziona la vita. Per me tutto dipende da come i genitori ti presentano e ti spiegano la vita.



Qual è il tuo genere musicale preferito e quali cantanti o gruppi ascolti di più?

Ascolto quasi tutto, soprattutto canzoni nella mia lingua, perché presto sempre attenzione alle parole dei testi. Mi piace quando le canzoni hanno un senso.



Il più bel film visto ed il più bel libro letto:

Sono più di uno! I migliori film che ho visto sono “1+1” (“Quasi amici” nda), “Cinderella Man”, “The Shawshank Redemption” (“Le ali della libertà” nda). E consiglio a tutti di guardarli. I miei libri preferiti sono quelli di Harry Potter. Mi hanno davvero impressionata quando ero piccola. Ora mi piace “The girl with the dragon tattoo” (“Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson nda).



“Ho capito che nella vita ci sono cose spaventose che accadono in modo tranquillo e naturale.” Come commenteresti questo pensiero della scrittrice bielorussa premio Nobel Svetlana Aleksievič?

È difficile per me commentare questo pensiero senza un contesto. Ma dal mio punto di vista ho due versioni. La prima è che Svetlana parli della morte. Tutti muoiono, ed è una cosa spaventosa ma allo stesso tempo è naturale, nessuno vive per sempre. La seconda è che parli di persone indifferenti. Oggi se qualcosa di brutto accade (per esempio catastrofi naturali, attentati), ci sono persone che corrono ad aiutare, che piangono e si preoccupano per gli altri, e molte persone che sono invece indifferenti, la prendono in modo calmo e naturale, chiudono gli occhi e non si preoccupano degli altri che sono in pericolo. Ma è solo la mia opinione.



Che regali vorresti dalla vita Ilona?

Vorrei diventare top 50 nel mondo. Dopo la carriera tennistica voglio costruirmi una famiglia e stare con mio marito e con i miei figli; voglio aiutare tutti i cani randagi e prendermi cura di loro; voglio che tutta la mia famiglia sia in salute. Questi sono i migliori regali che la vita potrà farmi: lo spero tanto.



Rileggevo le risposte di Ilona sabato notte. Scorrevo il testo in inglese soffermandomi su alcuni passaggi: i giocattoli lasciati nella casa di vacanza, l’infortunio, la ripresa, le sue considerazioni sulla vita. Ad un certo punto mi arriva una notifica di FB sul cellulare: “Flavia ha confermato di stare bene durante l’attentato presso Londra”. Flavia è la ragazza che traduce alcune mie interviste perché siano il più possibile precise: vive e lavora a Londra. Guardo le notizie e leggo dell’attacco a London Bridge. E’ l’1,39 non voglio chiamarla e togliere tempo ai familiari, le metto un commento su FB ed arriva immediatamente un rassicurante “mi piace”. Flavia sta bene, questa intervista lo dimostra. Tante persone però soffrono nuovamente, a Londra come in altre parti del mondo, ed allora le parole di Ilona echeggiano come un monito: “ci sono persone che chiudono gli occhi, che sono indifferenti”. Aggiungo: non solo ai grandi drammi ma anche a quelli apparentemente più piccoli e proprio per questo più frequenti. Allora scrivo a Ilona, le chiedo notizie più precise sull’infortunio, sull’intervento, la caduta di cui parla su Instagram. Ilona mi fornisce nuovi particolari che aggiungo all’intervista. Non voglio chiudere la conversazione con un semplice grazie, formale e indifferente, ma comunicarle una vicinanza. “Mi dispiace – le scrivo – ma ora sei ritornata”. E’ solo un attimo e un grande “Yes” compare sul display del cellulare, con tante emoticons di muscoli al seguito. Sono i muscoli della ragazza venuta da Minsk, mossi e resi più forti dalla saggezza della “Russia Bianca”.


Antonio De Filippo

traduzione di Flavia Caselli


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19 commenti. Lasciane uno!

roberta (Guest) 09-06-2017 10:00

Un’intervista che lascia il segno.. emozionante ed intensa!
Grazie per la bellissima riflessione 🙂

19
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Zoff (Guest) 06-06-2017 21:10

Complimenti Antonio, grazie per la splendida intervista

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Micetta (Guest) 06-06-2017 14:27

Davvero bella ed emozionante..

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Peppo81 (Guest) 06-06-2017 12:52

Ho riletto l’intervista, emozionante.

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cataflic (Guest) 06-06-2017 08:03

Le interviste di De Filippo sono come quando vai a vedere un future e sul campo n.7 vedi giocare un u18 che coi piedi sembra sfiorare il terreno mentre gli escono dei traccianti dalla racchetta.
Il “manico” c’è e spero per lui che scali presto le classifiche perchè si potrebbero leggere delle belle cose.

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Marcus91 06-06-2017 01:37

Scritto da Tennisaddicted
Le interviste di De Filippo sono ben fatte ma credo che interessino a pochi. La scelta delle intervistate come viene fatta? Mi semb

Meglio pochi ma buoni, d’altronde ci sono un sacco di altri articoli da poter leggere su questo sito, soprattutto in questo periodo.

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Marcus91 06-06-2017 01:34

Le interviste di Antonio sono sempre una perla del sito, domande mai banali e pensieri profondi, davvero complimenti e mi associo all’utente “IlCera”, di continuare a farne perché sono veramente fantastiche.
Detto ciò complimenti ad Ilona e appena ho letto la frase del premio nobel, ho pensato anche io a ciò che ha pensato lei 😀

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ago 06-06-2017 01:09

Complimenti, leggo sempre queste interviste con molto piacere

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Marco (Guest) 05-06-2017 22:25

Bella intervista, complimenti.

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Sofia85 (Guest) 05-06-2017 21:07

Bellissima intervista per una ragazza sensibile e profonda! Complimenti

10
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gianni mgj (Guest) 05-06-2017 20:22

Complementi Antonio ci proponi sempre belle interviste 😀

9
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Koko (Guest) 05-06-2017 20:16

Queste interviste non possono non ricordarmi una canzone di Baglioni 😎 !
https://www.youtube.com/watch?v=-eJbb-RxZAU

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Tennisaddicted (Guest) 05-06-2017 18:13

Le interviste di De Filippo sono ben fatte ma credo che interessino a pochi. La scelta delle intervistate come viene fatta? Mi semb

7
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Marcomp (Guest) 05-06-2017 17:51

Scritto da Ken_Rosewall

Scritto da Lilly
Sempre bellissime queste interviste! Complimenti!

Umanità, non solo tennis! :mrgreen:

6
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Ken_Rosewall 05-06-2017 16:57

Scritto da Lilly
Sempre bellissime queste interviste! Complimenti!

5
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IlCera (Guest) 05-06-2017 16:11

Bellissima intervista che denota come in caso precedenti non solo una grande sensibilità ma anche uno stile ricercato e ricco di riferimenti . Ancora per favore. Ne abbiamo tutti tanto bisogno.

4
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Peppo81 (Guest) 05-06-2017 16:09

Una bellissima intervista, una ragazza bella e intelligente che vorrebbe fare del bene. L’indifferenza è dietro la porta di ognuno di noi e per combatterla forse ci vuole speranza.

3
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Lilly 05-06-2017 15:58

Sempre bellissime queste interviste! Complimenti! 😀 😉

2
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Michimiao (Guest) 05-06-2017 15:51

Grande Antonio

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