Intervista a Federico Gaio, tra l’exploit di Cortina e il nuovo best ranking
9 commenti
Articolo apparso su Spazio Tennis il 4/8/2014.
“Ho capito che non sono così lontano dai grandi giocatori. Tra me e loro ci sono tante piccole cose che fanno una grande differenza”. È questa nuova consapevolezza che ha portato Federico Gaio alla prima finale challenger in carriera e a entrare così per la prima volta tra i primi 300 del mondo.
Una consapevolezza che deriva dall’exploit di Cortina, dalla vittoria su Starace, e da una finale che quelle piccole differenze le ha esacerbate. Perché Gaio e Krajinovic sono nati a una settimana di distanza, come Murray e Djokovic, eppure i percorsi delle loro ancor giovani carriere non hanno ancora raggiunto la fase delle convergenze parallele. Il serbo è numero 112, quest’anno ha vinto due Future e due Challenger e si è preso la soddisfazione di battere Fognini (e sorvoliamo sull’insulto di cui già si è parlato abbastanza, molto più che della sconfitta) e arrivare in ottavi a Amburgo. Gaio ha dimostrato in finale a Cortina di avere più tennis, più armi, più soluzioni. Per un set e mezzo ha dominato, un po’ aiutato magari da un Krajinovic meno dinamico e reattivo avendo giocato poco prima l’ultimo set della semifinale con Troicki. “Penso comunque di aver fatto sempre più gioco io. Nel primo set ho giocato davvero molto bene, e anche nel secondo ho avuto chance”. Leggi, andare 5-3 e servizio nel tiebreak. Qui, però, la partita cambia e l’epifania dell’esito che verrà è tutta nel doppio fallo dell’azzurro. “Ho rischiato, ho provato a tirare anche la seconda, ho preso anche il nastro. Mi è andata male. Poi da lì lui è salito un po’: non posso comunque recriminare”.
TAG: Challenger Cortina, Challenger Cortina 2014, Gaio

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Per me invece, come credo per tutti quelli che hanno giocato ad un livello appena decente, una sconfitta dopo il miglior risultato della carriera e 5 partite consecutivi a ritmi finora mai conosciuti sarebbe quasi scontata…una vittoria invece vorrebbe dire che ha già preso coscienza delle sue potenzialità
Bravo, avanti così
@ Buon Rob (#1132823)
😆 😆 😆 😆
dao gaio verso i top 200
Quindi secondo te il bravo giocatore è quello muto. Quello che quando viene intervistato non risponde.
Teoria interessante. Bizzarra, ma interessante.
E invece quando si perde da 1 set a 0 TB 5.3 nel 2ndo in casa di fronte al pubblico amico e con il ” vento in poppa” la 1ma finale in carriera bisogna recriminare a se stessi di aver buttato alle ortiche una grossa occasione
Un ‘ eventuale sconfitta anche a San Marino ” sgonfierebbe” parecchio l’ entusiasmo recentemente affiorato sul ns Gaio.
Sicuramente tra gaio e il serbo non ci sono 200 posizioni di differenza, questo è sicuro
E nato un altro italiano: chiacchiere chiacchiere, e intanto gli altri vincono. A giudicare da questi inizi, anche questa sarà una carriera di chiacchiere (“Ho capito che non sono così lontano dai grandi giocatori”……
Parole giuste ora prenditi la rivincita a San Marino vincerà chi ne avràdi più ..