Il torneo di Bergamo Challenger, Copertina

Challenger Bergamo: Resoconto turno finale qualificazione. Tre azzurri accedono al main draw

04/02/2013 18:32 6 commenti
Viktor Galovic classe 1990, n.422 del mondo
Viktor Galovic classe 1990, n.422 del mondo

Diventano quattro i giocatori italiani nel tabellone principale del Challenger di Bergamo, Trofeo Faip-Perrel (42.500€, Play-It). Oltre a Claudio Grassi, entrato in tabellone con una wild card, le qualificazioni hanno portato in dote Alessandro Bega, Marco Cecchinato e Viktor Galovic. L’impresa l’ha firmata Galovic, italo-croato emerso da una dura battaglia contro il belga Julien Dubail, giustiziere di Matteo Trevisan al secondo turno.

E’ finita 6-3 6-7(2) 7-6(8) ed è giusto così, perché l’azzurro ha giocato meglio e non ha mai perso il servizio, mostrando un tennis a tratti dirompente. Per poco non ci scappava la beffa, poiché Dubail (già qualificato a Bergamo nel 2012) è stato avanti 4-1 nel tie-break decisivo e ha avuto due matchpoint sul 6-5 e sull’8-7. Sull’orlo del baratro, Galovic ha chiesto e trovato aiuto dal servizio, cancellandoli con altrettanti ace. Quando Dubail ha messo l’ultimo colpo in corridoio, Viktor si è lasciato andare a un urlo liberatorio. Per il 22enne residente a Milano è il primo main draw in un torneo challenger. “Sono partito bene – racconta il diretto interessato – avevo grande fiducia , ero sicuro di me e mi entrava tutto. Nel secondo set mi sono un po’ innervosito in risposta, ma siamo comunque arrivati al tie-break dove è stato bravo lui. Per fortuna sono rimasto mentalmente in partita e credo di essermi meritato il successo. In fondo ho subito un solo break in tre turni di qualificazione”. Galovic è di origini croate, ma si è spostato in Italia all’età di 6 anni per seguire il padre che si era trasferito già da qualche anno a Milano per lavoro. Ha iniziato a giocare sul serio a 17 anni di età: questo spiega perché a 22 anni sia ancora relativamente “nuovo” nel panorama ATP.

Ma viene da un’ottima stagione, in cui ha guadagnato 655 posizioni, chiudendo l’anno al numero 422 ATP. Il 2013 potrebbe essere l’anno della svolta. “Vorrei costruirmi una classifica in modo da entrare direttamente in tabellone nei tornei challenger. L’obiettivo è non dover più giocare i futures”. Galovic tira un servizio potentissimo (contro Dubail ha tirato 14 ace) ed è piuttosto completo. Difetti? Forse la tendenza a innervosirsi. Parla un po’ troppo durante i match, ha lanciato la racchetta anche in situazioni in cui non aveva molto senso. Ma la rivelazione del tennis italiano nel 2013 potrebbe essere proprio lui.

Accedono al main draw anche Marco Cecchinato e Alessandro Bega. In verità, il siciliano ha ceduto all’ultimo turno delle qualificazioni contro Nikoloz Basilashvili (è finita 6-3 3-6 6-3 per il georgiano), ma è stato ugualmente ammesso come lucky loser in tabellone in virtù del forfait di Andrey Golubev, affaticato dopo l’impresa in Coppa Davis. Si è invece conquistato un posto in tabellone Alessandro Bega, lombardo di Cernusco sul Naviglio allenato da Laura Golarsa, ex quartofinalista a Wimbledon. Bega ha superato al turno decisivo il giovane Stefano Napolitano con un netto 6-3 6-2. C’è stata partita solo nel primo set, quando Napolitano ha avuto un paio di palle break in avvio. Nel sesto game, tre dritti vincenti hanno consentito a Bega di conquistarsi due palle break consecutive. E’ bastata la prima, con un rovescio in rete di Napolitano che gli ha regalato il break spacca-partita.

Con l’andare dei game, Bega ha preso fiducia anche con il rovescio e ha dominato il secondo set grazie a un paio di break al quinto e al settimo gioco. Anche per lui, come per Galovic, si tratta della prima presenza nel tabellone principale di un torneo challenger. Bega ha 22 anni e può sembrare in ritardo rispetto a un’ipotetica tabella di marcia, eppure la sua crescita è lenta e costante. Ha saputo migliorare il suo ranking anno dopo anno, vedendo premiata una programmazione coraggiosa che lo ha spesso portato in paesi esotici: nel 2012 ha vinto il suo primo titolo da professionista a Meshref, in Kuwait, ma ha giocato anche in Ruanda, Burundi, Zimbabwe, Nigeria, Turchia, Israele e Ucraina. Tanto vagare gli ha permesso di entrare tra i top 500 ATP, ma il primo main draw in un challenger è arrivato a meno di 100 km da casa. Adesso se la vedrà con l’ucraino Oleksandr Nedovyesov, quasi 26enne che nel 2012 ha effettuato un balzo impressionante, guadagnando oltre 1.300 posizioni nel ranking ATP (è scattato al 1513 e ha chiuso al 205). L’incontro è programmato martedì, come secondo match, presso il palasport di Alzano Lombardo.

Il programma di martedì è decisamente ricco. In programma ben 12 match di primo turno e tutti gli italiani: Galovic è stato sorteggiato contro Claudio Grassi in un derby tutto azzurro in apertura di programma. A seguire, Marco Cecchinato se la vedrà con l’altro ucraino Ivan Sergeyev, accreditato dell’ottava testa di serie. Il quadro del primo turno terminerà mercoledì con l’atteso esordio di Ernests Gulbis, vera e propria star del torneo, impegnato contro il polacco Michal Przysiezny. L’ingresso al PalaNorda di Bergamo è gratuito per tutta la durata del torneo.


Riccardo Bisti
Ufficio Stampa Trofeo Faip-Perrel


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6 commenti

PaoloZ (Guest) 05-02-2013 11:23

benvenuto nei top400 Victor.
ribadisco che allo jellato Matteo Donati non poteva capitare giocatore peggiore di Galovic nelle qualificazioni.

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PaoloZ (Guest) 05-02-2013 10:32

l’ambidestrismo di grassi deve far venire il mal di testa a chi ci gioca contro

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Campa (Guest) 04-02-2013 21:43

@ pinocchietto (#784799)

lo puoi dire forte pinocchietto 😛

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pinocchietto (Guest) 04-02-2013 20:52

Meno male che c’è il debry Galovic – Grassi, unica possibilità di avere un italiano al secondo turno.

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fisherman (Guest) 04-02-2013 20:24

complimenti comunque anche all ottimo marchino cecchinato e al buon bega,ottimo elemento anche lui…

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fisherman (Guest) 04-02-2013 20:21

finalmente,…apriti cielo..e un grande giorno anche per me che vado dicendo da tempo e chi mi conosce lo sa che l homo novus del tennis italiano e viktor chr ho la fortuna di conoscere personalmente fin dai tempi dell ambrosiano e quando occasionalmente si allenava allo junior di milano…questo deve rappresentare il 1o mattone della vera carriera da pro…in bocca al lupo vik–

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