
Djokovic prepara il finale di stagione 2025: giocherà Shanghai, Atene e il dubbio Finals


A 38 anni Novak Djokovic non ha più nulla da dimostrare, eppure continua a cercare nuovi stimoli. Il serbo, già leggenda vivente del tennis, ha deciso di affrontare con grande impegno il finale di stagione, preparando la tournée asiatica con allenamenti quotidiani ad Atene, dove si trova già da alcune settimane.
Il primo appuntamento sarà il Masters 1000 di Shanghai, torneo in cui lo scorso anno aveva raggiunto la finale contro Jannik Sinner e dove potrà contare, ancora una volta, sul grande affetto del pubblico cinese. A seguire parteciperà alla Six Kings Slam in Arabia Saudita, evento di esibizione che riunisce l’élite del circuito e in cui spettacolo e ritorno economico saranno le priorità.
Poi sarà la volta dell’ATP di Atene 2025, torneo organizzato dalla sua famiglia e particolarmente sentito da Djokovic, che vuole ringraziare il pubblico greco per l’accoglienza ricevuta in un momento delicato della sua carriera. Un’occasione anche per avvicinarsi al record assoluto di titoli di Jimmy Connors.
Il grande punto interrogativo resta però la sua presenza alle ATP Finals di Torino. Dopo aver conquistato nel 2023 il settimo titolo – record assoluto, superando Roger Federer – Djokovic aveva saltato l’edizione successiva, lasciando intendere che il suo percorso in questo evento potesse essere concluso. Quest’anno però lo scenario è diverso: con Sinner e Alcaraz protagonisti assoluti della stagione, il torneo dei Maestri potrebbe rappresentare il palcoscenico ideale per tornare a misurarsi con loro e rilanciarsi in vista del 2026, soprattutto pensando all’Australian Open.
Per ora il suo calendario non è stato definito del tutto. Ma l’intensità con cui si sta allenando lascia pensare che Nole abbia ancora in serbo qualcosa di speciale per chiudere il 2025.
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8 commenti
Nole ha qualcosa in serbo è bellissima.
Probabilmente è stato il più forte di tutti, anche se non ha portato nulla di “nuovo” dal punto di vista strategico, tattico e tecnico (appunto come Borg, Nadal e altri, ad esempio io ci metterei Agassi).
Soprattutto è stato il più forte mentalmente, senza avere il dritto di Nadal o il servizio di Tanner (forse il primo battitore infernale)…
Giustamente Sinner viene paragonato a lui, perché Jannik non ha il diritto di Alcaraz né il rovescio di Shapovalov (o chi volete voi) né il servizio di Perricard, insomma nessun colpo da 10 ma quasi tutti da 9 e per questo per i cultori dello spettacolo “puro” comporta la produzione di un gioco quasi “noioso”.
Questi invece sono giocatori ad altissimo “rendimento”, capaci di vincere come pochi (ad esempio Sinner in questa stagione pur “castrata” ha perso con solo 2 avversari, Bublik e Carlitos).
Solo 2 anni fa, accadeva quasi lo stesso per Nole, ormai in grave sofferenza per aver raggiunto la fase discendente della sua forma atletica e della sua resistenza.
Lo potremo centellinare, come un grande vino invecchiato, il frutto di un’annata irripetibile.
Giocherà sempre meno perché l’età avanza anche per un grande campione come lui. Comunque ha avuto una carriera strepitosa, superiore alle aspettative. È l’ Ivan Lendl dei nostri tempi. Se si considera il suo impatto nella storia del tennis non siamo ai livelli dei vari Federer, Nadal e Borg ma merita sicuramente un posto nell’ Olimpo.
Io credo che non verrà alle Finals, non vuole perdere da Sinner ed Alcatraz e poi non c’è il ritorno mediatico di uno Slam (quindi non avrà pressioni dai suoi sponsor). Poi c’è poco feeling con il pubblico italiano, ormai totalmente schierato per Jannik.
Serbo o non serbo il Muso se la deve conquistare con forze proprie, non certo per rinunce altrui. 😉
Musetti merita di andare alle finals se arriva nei primi 8 e non x i forfait di draper,shelton e Djokovic….
che Nole “abbia qualcosa in serbo….” non c’erano dubbi. Di sicuro non ha “qualcosa in croato”.
Ok ok … vado a Zelig
Giuocherà le Finals solo per pregiudicare il posto a..Musetti chiudendo la carriera da simpatico sviolinatore in Italia! 😉