
Sinner tra risate e sincerità: “Meglio vincere giocando male che perdere bene” (Video)


Non solo tennis, ma anche momenti leggeri e divertenti. Jannik Sinner si è concesso a una simpatica intervista con Explora Journeys, dove ha risposto ad alcune domande curiose, mostrando il suo lato più spontaneo.
Alla domanda “Una settimana senza pasta o una settimana senza tennis?”, l’azzurro non ha avuto dubbi: “Una settimana senza tennis. Così posso andare in crociera”, ha scherzato, scatenando risate e confermando ancora una volta il suo amore per la buona cucina italiana.
Jannik Sinner had a fun interview with Explora Journeys:
"A week with no pasta or a week with no tennis?"
Jannik: "A week with no tennis. It means I can go on cruise ships" 😂
"Win ugly or lose beautifully?"
Jannik: "I have to say winning ugly, because I hate to lose" 😭 pic.twitter.com/slTLHfGTvK
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) September 15, 2025
Ma quando si è trattato di parlare di competizione, il numero uno azzurro ha mostrato tutta la sua indole vincente. “Meglio vincere giocando male o perdere giocando bene?” gli hanno chiesto. La risposta è stata diretta: “Devo dire vincere male, perché odio perdere”.
Un mix di autoironia e sincerità che racconta bene il carattere di Sinner: un ragazzo semplice, con le passioni di tutti i suoi coetanei, ma anche un campione che non si accontenta mai e che, dentro il campo, ha un solo obiettivo: vincere.
TAG: Jannik Sinner
@ Giampi (#4483491)
Lo evidenzi tu stesso, la preferenza è verso la stampa internazionale evitando il più possibile quella italiana, e sembrano essere particolarmente graditi praticamente tutti gli intervistatori tranne quelli specializzati nel tennis.
).
Forse perché in questo modo le tematiche affrontate sono molto più generiche e leggere, e meno “scomode”.
Difficilmente una TV musicale o una Fashion Blogger gli chiederà mai un parere circa la vicenda PTPA o di esprimersi in merito alla parità di montepremi, per non parlare della sempre maggior presenza dell’Arabia Saudita nel business del Tennis.
Un’altra ragione può anche essere il voler far conoscere il “brand Sinner” al di fuori dal circolo degli appassionati, e la sua presenza costante su eventi e pubblicazioni riguardanti la moda ha molto a che fare con il suo sponsor Gucci (altrimenti difficilmente Anna Wintour si sarebbe mai interessata a lui al punto da sembrare una zia un po’ invadente…
Ma il punto è che per un giornalista specializzato che non ha l’appoggio di uno degli sponsor o di un gruppo televisivo internazionale tipo Sky, è praticamente impossibile ottenere una vera intervista.
Persino Supertennis fatica a scambiarci due parole al di fuori del commento post-partita.
Non lo critico, è una scelta per certi versi comprensibile, ma la conseguenza è far innervosire la stampa di settore italiana, e nel lungo periodo potrebbe non essere la cosa migliore, anche a livello di immagine.
A me personalmente interessa poco o nulla, mi guardo le sue partite ed è più che sufficiente, però è una dinamica troppo evidente per non notarla, quindi la osservo con distaccata curiosità.
Non sono così informato su i rapporti di Sinner con il mondo dell’informazione sportiva italiana, ma, se così fosse, sarebbe una legittima difesa verso una congrega di ignoranti e prezzolati, che scrivono di calcio h24 365 su 365 (366 negli anni bisestili) e degli altri sport solo quando non se ne può fare a meno.
A volte i pollici rossi non sono affatto male. Dipende ad esempio da chi li mette.
Curioso, perché ho visto tutte le quattro lunghe interviste di Sky che avvengono ogni anno a fine stagione. Per non parlare delle interviste in studio con diverse testate televisive internazionali compresi dei talk che nemmeno si occupano di tennis. Mi ricordo in spagna una intervista in studio di una TV che si occupava di musica o interviste di riviste che si occupano di moda e quant’altro come Vanity Fair..La verità è che si presenta l’Equipe, il Time ecc… Certo il corriere dello sport (rigorosamente in minuscolo) non è massimo della vita…
Adesso… io non sono un grandissimo estimatore dei giornalisti sportivi nello specifico, e dei giornalisti in generale, perché salvo rare eccezioni ritengo che la qualità media del loro lavoro sia decisamente bassa e in netto peggioramento nel corso del tempo.
Tuttavia, non posso che comprendere la loro frustrazione vedendo la crescente difficoltà che hanno nell’avere accesso ai Top Player per delle interviste approfondite.
Sinner è un caso particolarmente emblematico, anche se non è certo l’unico.
In pratica è impossibile intervistarlo a meno che non sia parte di un publiredazionale gestito da uno dei suoi sponsor.
Che sia Lavazza, Intesa SanPaolo o questo nuovo brand di crociere di lusso, poco importa.
Le uniche “interviste” sono quelle con gli sponsor, e con domande concordate in modo da non toccare nessun argomento scomodo e pensate per dare l’immagine voluta dell’atleta e naturalmente per mettere in evidenza lo sponsor in questione.
Anche i pochi validi ed autorevoli giornalisti in circolazione non riescono ad accedere privatamente a Sinner, mentre curiosamente ci riescono diversi “influencer” che palesemente col tennis c’entrano poco, ma che evidentemente funzionano meglio e raggiungono un target più interessante per la sua strategia comunicativa.
In pratica gli unici spazi “senza filtri” sono quei pochi minuti di conferenze stampa obbligatorie dopo le partite, dove ogni giornalista ha solo una domanda a disposizione, e approfondire qualsiasi argomento è impossibile.
Da un lato capisco la reticenza e la scarsa fiducia verso i giornalisti in genere ( ha i suoi buoni motivi visto quanto scritto dalla Gazzetta e dai vari Gramellini e Cazzullo a suo tempo), dall’altra parte mi sembra che il suo management stia un po’ esagerando nel trasformarlo in un cartellone pubblicitario vivente, e nel rendere così difficile un approccio più terra-terra.
Al momento i suoi rapporti con la stampa, soprattutto quella italiana, non sono buoni, e spero che la cosa possa cambiare, ma a questo punto dipende molto da lui e dalla sua disponibilità.
sssssì ma erano molto più carine, quasi interessanti le altre domande-risposte, questa era l’unica noiosa
Ma no guarda, il pollice verso non necessariamente va visto come un qualcosa di negativo. E’ un modo troppo generico per indicare molte cose, una delle quali “non la penso come te”.
Infastidiscono ma non te la devi prendere come se ti avessero accusato di qualcosa di offensivo, negativo, lesivo ecc…ecc..
Poi ci sono i fantastici burloni che scrivono volontariamente “contro” a prescindere ma per delle sfide personali e per battere i loro record di pollici rossi (e divertirsi a vedere le persone che cascano nelle loro provocazioni). Ma questo è un altro paio di maniche.
Se ti può consolare, io non la penso come te e non mi è piaciuto quello che hai detto, ma non ho messo pollici rossi.
Pensa a quando prenderà seriamente anche l’attività sportiva 😆
Era da estate 2024 che non passavano più di 4 giorni senza un articolo nuovo sui Sinner
Questo fa’ delle gran marchette e nei ritagli di tempo gioca a tennis.
Addirittura 3 pollici negativi!!! Vorrei chiedere ai tre, cosa c’è di negativo?o offensivo? O lesivo di qualcosa o qualcuno, in quel post?
Ma temo che non siano capaci di argomentare
Credo che non ci sia bisogno di citare l’Eco di “Apocalittici ed integrati” per dire quanto sia importante lo spot pubblicitario per creare dei miti…
Si però chiamiamo le cose con il loro nome: non è un’intervista, è una pubblicità per una compagnia di navigazione. Farne addirittura un articolo, con tanto di voli pindarici come quelli dell’ultimo paragrafo, pare veramente ridicolo ed eccessivo. Persino a me, che sono un sinneriano della prima ora, e che ho scoperto questo sito proprio a inizio 2019 proprio cercando articoli su Jannik.
@ Observ (#4483434)
No, nulla. Un caro saluto.
Avete fatto un articolo su uno spot pubblicitario! Mi auguro che abbiate preso qualcosa pure voi, altrimenti…
Anch’io ho riso a crepapelle! Sinner sinonimo di simpatia contagiosa.