Sinner tra risate e sincerità: “Meglio vincere giocando male che perdere bene” (Video)

16/09/2025 10:09 24 commenti
Jannik Sinner nella foto
Jannik Sinner nella foto

Non solo tennis, ma anche momenti leggeri e divertenti. Jannik Sinner si è concesso a una simpatica intervista con Explora Journeys, dove ha risposto ad alcune domande curiose, mostrando il suo lato più spontaneo.

Alla domanda “Una settimana senza pasta o una settimana senza tennis?”, l’azzurro non ha avuto dubbi: “Una settimana senza tennis. Così posso andare in crociera”, ha scherzato, scatenando risate e confermando ancora una volta il suo amore per la buona cucina italiana.

Ma quando si è trattato di parlare di competizione, il numero uno azzurro ha mostrato tutta la sua indole vincente. “Meglio vincere giocando male o perdere giocando bene?” gli hanno chiesto. La risposta è stata diretta: “Devo dire vincere male, perché odio perdere”.

Un mix di autoironia e sincerità che racconta bene il carattere di Sinner: un ragazzo semplice, con le passioni di tutti i suoi coetanei, ma anche un campione che non si accontenta mai e che, dentro il campo, ha un solo obiettivo: vincere.


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24 commenti. Lasciane uno!

Losvizzero 17-09-2025 01:35

Ma non prova alcun tipo di vergogna fare così tante pubblicità. Però non si fa problemi a snobbare con un certo fastidio certi eventi importanti di costume italiano per stare un pò più a contatto con la gente comune

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-1: Lory99, JannikUberAlles, antoniov
JannikUberAlles 16-09-2025 20:07

@ Maxiclimb (#4483777)

Anzitutto non vedo Sinner particolarmente “aperto” alle domande “extra-tecniche” delle interviste italiche, anche perché ha capito che c’è una grande ricerca di “sensazionalismo” più che di giornalismo…

Giustamente preferisce arrivare al pubblico attraverso le “proprie” parole piuttosto che quelle “messe in bocca” dalla stampa.

Infine ci sono i precedenti davvero pessimi tra lui e molte testate italiane, generaliste o sportive.

Per me fa bene a dedicarsi agli sponsor, che lo hanno supportato nei momenti più difficili e Jannik conosce benissimo il significato di “riconoscenza” eo abbiamo verificato anche nella disponibilità verso tornei che per lui sarebbero oggi di livello “inferiore”.

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Maxiclimb (Guest) 16-09-2025 19:56

Scritto da JannikUberAlles

Scritto da Maxiclimb
Adesso… io non sono un grandissimo estimatore dei giornalisti sportivi nello specifico, e dei giornalisti in generale, perché salvo rare eccezioni ritengo che la qualità media del loro lavoro sia decisamente bassa e in netto peggioramento nel corso del tempo.
Tuttavia, non posso che comprendere la loro frustrazione vedendo la crescente difficoltà che hanno nell’avere accesso ai Top Player per delle interviste approfondite.
Sinner è un caso particolarmente emblematico, anche se non è certo l’unico.
In pratica è impossibile intervistarlo a meno che non sia parte di un publiredazionale gestito da uno dei suoi sponsor.
Che sia Lavazza, Intesa SanPaolo o questo nuovo brand di crociere di lusso, poco importa.
Le uniche “interviste” sono quelle con gli sponsor, e con domande concordate in modo da non toccare nessun argomento scomodo e pensate per dare l’immagine voluta dell’atleta e naturalmente per mettere in evidenza lo sponsor in questione.
Anche i pochi validi ed autorevoli giornalisti in circolazione non riescono ad accedere privatamente a Sinner, mentre curiosamente ci riescono diversi “influencer” che palesemente col tennis c’entrano poco, ma che evidentemente funzionano meglio e raggiungono un target più interessante per la sua strategia comunicativa.
In pratica gli unici spazi “senza filtri” sono quei pochi minuti di conferenze stampa obbligatorie dopo le partite, dove ogni giornalista ha solo una domanda a disposizione, e approfondire qualsiasi argomento è impossibile.
Da un lato capisco la reticenza e la scarsa fiducia verso i giornalisti in genere ( ha i suoi buoni motivi visto quanto scritto dalla Gazzetta e dai vari Gramellini e Cazzullo a suo tempo), dall’altra parte mi sembra che il suo management stia un po’ esagerando nel trasformarlo in un cartellone pubblicitario vivente, e nel rendere così difficile un approccio più terra-terra.
Al momento i suoi rapporti con la stampa, soprattutto quella italiana, non sono buoni, e spero che la cosa possa cambiare, ma a questo punto dipende molto da lui e dalla sua disponibilità.

All’estero, dove c’è una tradizione di giornalismo sportivo più radicata ed specializzata (qui gli addetti sono prestati, in quanto generalisti o calciofili) hanno usato un opportuno “cavallo di Troia”, andando ad intervistare Cahill.
Sinner è giustamente ingolfato dalle varie attività proposte dagli sponsor, che spesso lo impegnano anche con interviste o indovinelli o comparsate di vario genere (per fortuna ben oltre la decenza).
Credo che un giornalista “sveglio” potrebbe puntare su Vagnozzi e Ferrara (evitando l’argomento Clostebol), anche se tutto il team tende a stare molto “abbottonato”.
Cahill viene molto stimato e rispettato, poi l’australiano ha la necessaria esperienza per evitare domande troppo private o troppo profonde sul percorso del Divino.

Certamente Cahill e probabilmente Vagnozzi sono più disponibili, anche se il Vagno mi sembra in generale un tipo piuttosto abbottonato e prudente, un po’ per carattere e un po’ perchè conoscendo Sinner e la sua riservatezza non vuole rischiare problemi…
Cahill ha tanta esperienza da sapersi relazionare con i media senza rischiare scivoloni.

Il punto però è che un’intervista con i membri del team è molto interessante per i veri appassionati, ma ha certamente un richiamo e un “valore” giornalistico inferiore ad un’intervista esclusiva con Jannik stesso, in particolare per il pubblico più generalista.

E ovviamente un conto è discutere di tecnica, ma se si vuole entrare di più negli aspetti mentali ed emotivi, e si vuole far emergere la persona dietro al personaggio, non si può prescindere da un confronto diretto.

Comunque, molti che ci hanno provato hanno riportato che qualsiasi contatto con il Team Sinner passa attraverso il manager e nessuno di loro rilascia interviste senza una preventiva autorizzazione.

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JannikUberAlles 16-09-2025 19:48

Scritto da Maxiclimb
@ Giampi (#4483491)
Lo evidenzi tu stesso, la preferenza è verso la stampa internazionale evitando il più possibile quella italiana, e sembrano essere particolarmente graditi praticamente tutti gli intervistatori tranne quelli specializzati nel tennis.
Forse perché in questo modo le tematiche affrontate sono molto più generiche e leggere, e meno “scomode”.
Difficilmente una TV musicale o una Fashion Blogger gli chiederà mai un parere circa la vicenda PTPA o di esprimersi in merito alla parità di montepremi, per non parlare della sempre maggior presenza dell’Arabia Saudita nel business del Tennis.
Un’altra ragione può anche essere il voler far conoscere il “brand Sinner” al di fuori dal circolo degli appassionati, e la sua presenza costante su eventi e pubblicazioni riguardanti la moda ha molto a che fare con il suo sponsor Gucci (altrimenti difficilmente Anna Wintour si sarebbe mai interessata a lui al punto da sembrare una zia un po’ invadente… ).
Ma il punto è che per un giornalista specializzato che non ha l’appoggio di uno degli sponsor o di un gruppo televisivo internazionale tipo Sky, è praticamente impossibile ottenere una vera intervista.
Persino Supertennis fatica a scambiarci due parole al di fuori del commento post-partita.
Non lo critico, è una scelta per certi versi comprensibile, ma la conseguenza è far innervosire la stampa di settore italiana, e nel lungo periodo potrebbe non essere la cosa migliore, anche a livello di immagine.
A me personalmente interessa poco o nulla, mi guardo le sue partite ed è più che sufficiente, però è una dinamica troppo evidente per non notarla, quindi la osservo con distaccata curiosità.

Chi è causa del suo mal…

La stampa italiana non si è certo (almeno “tutta”) comportata in modo amichevole (anzi al contrario…) con Sinner e molte mezze-penne (chiedere a Jannik per il sugo) hanno cercato di cavalcare la visibilità del Divino per trovare o rinfrescare la propria “fama” e spesso buttando “fango” (o peggio) su un ragazzo che se fosse stato un calciatore avrebbe potuto godere di valanghe di scusanti/giustificazioni.

Alle teorie malpensate dei giornalisti hanno voluto aggiungere le dichiarazioni (in genere ignoranti o avventate) di vari personaggi (o ex) che poco o nulla hanno a che fare con lo sport o con il tennis, in particolare, che si sono improvvisamente scoperti fiscalisti o farmacologi…

Recentemente è pure scattata l’operazione “gossip” con pedinamenti ed imboscate.

Al posto suo, tu inviteresti qualcuno di queste mezze-penne a pranzo o cena?

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Massimo S (Guest) 16-09-2025 19:44

Arguta la domanda e originalissima la risposta.

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JannikUberAlles 16-09-2025 19:36

Scritto da Maxiclimb
Adesso… io non sono un grandissimo estimatore dei giornalisti sportivi nello specifico, e dei giornalisti in generale, perché salvo rare eccezioni ritengo che la qualità media del loro lavoro sia decisamente bassa e in netto peggioramento nel corso del tempo.
Tuttavia, non posso che comprendere la loro frustrazione vedendo la crescente difficoltà che hanno nell’avere accesso ai Top Player per delle interviste approfondite.
Sinner è un caso particolarmente emblematico, anche se non è certo l’unico.
In pratica è impossibile intervistarlo a meno che non sia parte di un publiredazionale gestito da uno dei suoi sponsor.
Che sia Lavazza, Intesa SanPaolo o questo nuovo brand di crociere di lusso, poco importa.
Le uniche “interviste” sono quelle con gli sponsor, e con domande concordate in modo da non toccare nessun argomento scomodo e pensate per dare l’immagine voluta dell’atleta e naturalmente per mettere in evidenza lo sponsor in questione.
Anche i pochi validi ed autorevoli giornalisti in circolazione non riescono ad accedere privatamente a Sinner, mentre curiosamente ci riescono diversi “influencer” che palesemente col tennis c’entrano poco, ma che evidentemente funzionano meglio e raggiungono un target più interessante per la sua strategia comunicativa.
In pratica gli unici spazi “senza filtri” sono quei pochi minuti di conferenze stampa obbligatorie dopo le partite, dove ogni giornalista ha solo una domanda a disposizione, e approfondire qualsiasi argomento è impossibile.
Da un lato capisco la reticenza e la scarsa fiducia verso i giornalisti in genere ( ha i suoi buoni motivi visto quanto scritto dalla Gazzetta e dai vari Gramellini e Cazzullo a suo tempo), dall’altra parte mi sembra che il suo management stia un po’ esagerando nel trasformarlo in un cartellone pubblicitario vivente, e nel rendere così difficile un approccio più terra-terra.
Al momento i suoi rapporti con la stampa, soprattutto quella italiana, non sono buoni, e spero che la cosa possa cambiare, ma a questo punto dipende molto da lui e dalla sua disponibilità.

All’estero, dove c’è una tradizione di giornalismo sportivo più radicata ed specializzata (qui gli addetti sono prestati, in quanto generalisti o calciofili) hanno usato un opportuno “cavallo di Troia”, andando ad intervistare Cahill.

Sinner è giustamente ingolfato dalle varie attività proposte dagli sponsor, che spesso lo impegnano anche con interviste o indovinelli o comparsate di vario genere (per fortuna ben oltre la decenza).

Credo che un giornalista “sveglio” potrebbe puntare su Vagnozzi e Ferrara (evitando l’argomento Clostebol), anche se tutto il team tende a stare molto “abbottonato”.

Cahill viene molto stimato e rispettato, poi l’australiano ha la necessaria esperienza per evitare domande troppo private o troppo profonde sul percorso del Divino.

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Massimo S (Guest) 16-09-2025 18:58

Ma Fedez ?

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Markux (Guest) 16-09-2025 18:28

l’Italia ha un nuovo Idolo e si chiama Yannik Sinner, e’ un Purosangue Italiano con l’accento di Adolfo Hitler, questo e’ il testo dell’ultima canzone di Fedez, ultimo vero Poeta a livello Dannunziano.

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Maxiclimb (Guest) 16-09-2025 14:31

@ Giampi (#4483491)

Lo evidenzi tu stesso, la preferenza è verso la stampa internazionale evitando il più possibile quella italiana, e sembrano essere particolarmente graditi praticamente tutti gli intervistatori tranne quelli specializzati nel tennis.
Forse perché in questo modo le tematiche affrontate sono molto più generiche e leggere, e meno “scomode”.
Difficilmente una TV musicale o una Fashion Blogger gli chiederà mai un parere circa la vicenda PTPA o di esprimersi in merito alla parità di montepremi, per non parlare della sempre maggior presenza dell’Arabia Saudita nel business del Tennis.
Un’altra ragione può anche essere il voler far conoscere il “brand Sinner” al di fuori dal circolo degli appassionati, e la sua presenza costante su eventi e pubblicazioni riguardanti la moda ha molto a che fare con il suo sponsor Gucci (altrimenti difficilmente Anna Wintour si sarebbe mai interessata a lui al punto da sembrare una zia un po’ invadente… :mrgreen: ).

Ma il punto è che per un giornalista specializzato che non ha l’appoggio di uno degli sponsor o di un gruppo televisivo internazionale tipo Sky, è praticamente impossibile ottenere una vera intervista.
Persino Supertennis fatica a scambiarci due parole al di fuori del commento post-partita.

Non lo critico, è una scelta per certi versi comprensibile, ma la conseguenza è far innervosire la stampa di settore italiana, e nel lungo periodo potrebbe non essere la cosa migliore, anche a livello di immagine.
A me personalmente interessa poco o nulla, mi guardo le sue partite ed è più che sufficiente, però è una dinamica troppo evidente per non notarla, quindi la osservo con distaccata curiosità.

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+1: Graziella
walden 16-09-2025 13:37

Scritto da Maxiclimb
Adesso… io non sono un grandissimo estimatore dei giornalisti sportivi nello specifico, e dei giornalisti in generale, perché salvo rare eccezioni ritengo che la qualità media del loro lavoro sia decisamente bassa e in netto peggioramento nel corso del tempo.
Tuttavia, non posso che comprendere la loro frustrazione vedendo la crescente difficoltà che hanno nell’avere accesso ai Top Player per delle interviste approfondite.
Sinner è un caso particolarmente emblematico, anche se non è certo l’unico.
In pratica è impossibile intervistarlo a meno che non sia parte di un publiredazionale gestito da uno dei suoi sponsor.
Che sia Lavazza, Intesa SanPaolo o questo nuovo brand di crociere di lusso, poco importa.
Le uniche “interviste” sono quelle con gli sponsor, e con domande concordate in modo da non toccare nessun argomento scomodo e pensate per dare l’immagine voluta dell’atleta e naturalmente per mettere in evidenza lo sponsor in questione.
Anche i pochi validi ed autorevoli giornalisti in circolazione non riescono ad accedere privatamente a Sinner, mentre curiosamente ci riescono diversi “influencer” che palesemente col tennis c’entrano poco, ma che evidentemente funzionano meglio e raggiungono un target più interessante per la sua strategia comunicativa.
In pratica gli unici spazi “senza filtri” sono quei pochi minuti di conferenze stampa obbligatorie dopo le partite, dove ogni giornalista ha solo una domanda a disposizione, e approfondire qualsiasi argomento è impossibile.
Da un lato capisco la reticenza e la scarsa fiducia verso i giornalisti in genere ( ha i suoi buoni motivi visto quanto scritto dalla Gazzetta e dai vari Gramellini e Cazzullo a suo tempo), dall’altra parte mi sembra che il suo management stia un po’ esagerando nel trasformarlo in un cartellone pubblicitario vivente, e nel rendere così difficile un approccio più terra-terra.
Al momento i suoi rapporti con la stampa, soprattutto quella italiana, non sono buoni, e spero che la cosa possa cambiare, ma a questo punto dipende molto da lui e dalla sua disponibilità.

Non sono così informato su i rapporti di Sinner con il mondo dell’informazione sportiva italiana, ma, se così fosse, sarebbe una legittima difesa verso una congrega di ignoranti e prezzolati, che scrivono di calcio h24 365 su 365 (366 negli anni bisestili) e degli altri sport solo quando non se ne può fare a meno.

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Di Passaggio 16-09-2025 13:30

Scritto da Observ
Addirittura 3 pollici negativi!!! Vorrei chiedere ai tre, cosa c’è di negativo?o offensivo? O lesivo di qualcosa o qualcuno, in quel post?
Ma temo che non siano capaci di argomentare

A volte i pollici rossi non sono affatto male. Dipende ad esempio da chi li mette.

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+1: Losvizzero
Giampi 16-09-2025 13:07

Scritto da Maxiclimb
Adesso… io non sono un grandissimo estimatore dei giornalisti sportivi nello specifico, e dei giornalisti in generale, perché salvo rare eccezioni ritengo che la qualità media del loro lavoro sia decisamente bassa e in netto peggioramento nel corso del tempo.
Tuttavia, non posso che comprendere la loro frustrazione vedendo la crescente difficoltà che hanno nell’avere accesso ai Top Player per delle interviste approfondite.
Sinner è un caso particolarmente emblematico, anche se non è certo l’unico.
In pratica è impossibile intervistarlo a meno che non sia parte di un publiredazionale gestito da uno dei suoi sponsor.
Che sia Lavazza, Intesa SanPaolo o questo nuovo brand di crociere di lusso, poco importa.
Le uniche “interviste” sono quelle con gli sponsor, e con domande concordate in modo da non toccare nessun argomento scomodo e pensate per dare l’immagine voluta dell’atleta e naturalmente per mettere in evidenza lo sponsor in questione.
Anche i pochi validi ed autorevoli giornalisti in circolazione non riescono ad accedere privatamente a Sinner, mentre curiosamente ci riescono diversi “influencer” che palesemente col tennis c’entrano poco, ma che evidentemente funzionano meglio e raggiungono un target più interessante per la sua strategia comunicativa.
In pratica gli unici spazi “senza filtri” sono quei pochi minuti di conferenze stampa obbligatorie dopo le partite, dove ogni giornalista ha solo una domanda a disposizione, e approfondire qualsiasi argomento è impossibile.
Da un lato capisco la reticenza e la scarsa fiducia verso i giornalisti in genere ( ha i suoi buoni motivi visto quanto scritto dalla Gazzetta e dai vari Gramellini e Cazzullo a suo tempo), dall’altra parte mi sembra che il suo management stia un po’ esagerando nel trasformarlo in un cartellone pubblicitario vivente, e nel rendere così difficile un approccio più terra-terra.
Al momento i suoi rapporti con la stampa, soprattutto quella italiana, non sono buoni, e spero che la cosa possa cambiare, ma a questo punto dipende molto da lui e dalla sua disponibilità.

Curioso, perché ho visto tutte le quattro lunghe interviste di Sky che avvengono ogni anno a fine stagione. Per non parlare delle interviste in studio con diverse testate televisive internazionali compresi dei talk che nemmeno si occupano di tennis. Mi ricordo in spagna una intervista in studio di una TV che si occupava di musica o interviste di riviste che si occupano di moda e quant’altro come Vanity Fair..La verità è che si presenta l’Equipe, il Time ecc… Certo il corriere dello sport (rigorosamente in minuscolo) non è massimo della vita…

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Maxiclimb (Guest) 16-09-2025 12:51

Adesso… io non sono un grandissimo estimatore dei giornalisti sportivi nello specifico, e dei giornalisti in generale, perché salvo rare eccezioni ritengo che la qualità media del loro lavoro sia decisamente bassa e in netto peggioramento nel corso del tempo.

Tuttavia, non posso che comprendere la loro frustrazione vedendo la crescente difficoltà che hanno nell’avere accesso ai Top Player per delle interviste approfondite.
Sinner è un caso particolarmente emblematico, anche se non è certo l’unico.
In pratica è impossibile intervistarlo a meno che non sia parte di un publiredazionale gestito da uno dei suoi sponsor.
Che sia Lavazza, Intesa SanPaolo o questo nuovo brand di crociere di lusso, poco importa.
Le uniche “interviste” sono quelle con gli sponsor, e con domande concordate in modo da non toccare nessun argomento scomodo e pensate per dare l’immagine voluta dell’atleta e naturalmente per mettere in evidenza lo sponsor in questione.
Anche i pochi validi ed autorevoli giornalisti in circolazione non riescono ad accedere privatamente a Sinner, mentre curiosamente ci riescono diversi “influencer” che palesemente col tennis c’entrano poco, ma che evidentemente funzionano meglio e raggiungono un target più interessante per la sua strategia comunicativa.
In pratica gli unici spazi “senza filtri” sono quei pochi minuti di conferenze stampa obbligatorie dopo le partite, dove ogni giornalista ha solo una domanda a disposizione, e approfondire qualsiasi argomento è impossibile.

Da un lato capisco la reticenza e la scarsa fiducia verso i giornalisti in genere ( ha i suoi buoni motivi visto quanto scritto dalla Gazzetta e dai vari Gramellini e Cazzullo a suo tempo), dall’altra parte mi sembra che il suo management stia un po’ esagerando nel trasformarlo in un cartellone pubblicitario vivente, e nel rendere così difficile un approccio più terra-terra.

Al momento i suoi rapporti con la stampa, soprattutto quella italiana, non sono buoni, e spero che la cosa possa cambiare, ma a questo punto dipende molto da lui e dalla sua disponibilità.

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+1: Graziella
chase (Guest) 16-09-2025 12:39

sssssì ma erano molto più carine, quasi interessanti le altre domande-risposte, questa era l’unica noiosa

11
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Pippolivetennis 16-09-2025 12:38

Scritto da Observ
Addirittura 3 pollici negativi!!! Vorrei chiedere ai tre, cosa c’è di negativo?o offensivo? O lesivo di qualcosa o qualcuno, in quel post?
Ma temo che non siano capaci di argomentare

Ma no guarda, il pollice verso non necessariamente va visto come un qualcosa di negativo. E’ un modo troppo generico per indicare molte cose, una delle quali “non la penso come te”.
Infastidiscono ma non te la devi prendere come se ti avessero accusato di qualcosa di offensivo, negativo, lesivo ecc…ecc..
Poi ci sono i fantastici burloni che scrivono volontariamente “contro” a prescindere ma per delle sfide personali e per battere i loro record di pollici rossi (e divertirsi a vedere le persone che cascano nelle loro provocazioni). Ma questo è un altro paio di maniche.
Se ti può consolare, io non la penso come te e non mi è piaciuto quello che hai detto, ma non ho messo pollici rossi.

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+1: antoniov, Losvizzero
-1: Taxi Driver
von Hayek 16-09-2025 12:35

Scritto da Markux
Questo fa’ delle gran marchette e nei ritagli di tempo gioca a tennis.

Pensa a quando prenderà seriamente anche l’attività sportiva 😆

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+1: Scaino, walden, antoniov, Lory99
Magic21 16-09-2025 12:28

Era da estate 2024 che non passavano più di 4 giorni senza un articolo nuovo sui Sinner

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+1: Losvizzero
Markux (Guest) 16-09-2025 12:23

Questo fa’ delle gran marchette e nei ritagli di tempo gioca a tennis.

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-1: antoniov, Scaino, zedarioz, renzopii, Lory99
Observ (Guest) 16-09-2025 12:13

Addirittura 3 pollici negativi!!! Vorrei chiedere ai tre, cosa c’è di negativo?o offensivo? O lesivo di qualcosa o qualcuno, in quel post?
Ma temo che non siano capaci di argomentare

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walden 16-09-2025 12:04

Credo che non ci sia bisogno di citare l’Eco di “Apocalittici ed integrati” per dire quanto sia importante lo spot pubblicitario per creare dei miti…

5
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Brufen (Guest) 16-09-2025 11:16

Si però chiamiamo le cose con il loro nome: non è un’intervista, è una pubblicità per una compagnia di navigazione. Farne addirittura un articolo, con tanto di voli pindarici come quelli dell’ultimo paragrafo, pare veramente ridicolo ed eccessivo. Persino a me, che sono un sinneriano della prima ora, e che ho scoperto questo sito proprio a inizio 2019 proprio cercando articoli su Jannik.

4
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+1: TKT
LiveTennis.it Staff 16-09-2025 11:12

@ Observ (#4483434)

No, nulla. Un caro saluto.

3
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+1: Taxi Driver
Observ (Guest) 16-09-2025 11:11

Avete fatto un articolo su uno spot pubblicitario! Mi auguro che abbiate preso qualcosa pure voi, altrimenti…

2
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+1: zedarioz
-1: renzopii, brunodalla, Tennista dastrapazzo, antoniov, Giampi, fedder
andrewthefirst (Guest) 16-09-2025 10:27

Anch’io ho riso a crepapelle! Sinner sinonimo di simpatia contagiosa.

1
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-1: j, Lory99