
Sinner in finale a Cincinnati: “Devo migliorare il servizio per diventare un giocatore migliore” (Video)


Jannik Sinner si è qualificato per la finale del Masters 1000 di Cincinnati 2025, superando la rivelazione del torneo Terence Atmane in due set. Il numero uno del mondo, già campione in carica, ha mostrato solidità e lucidità nei momenti decisivi, confermando la sua costanza in una stagione che lo ha visto trionfare anche a Wimbledon.
Al termine della semifinale, l’azzurro ha sottolineato quale sia l’aspetto sul quale intende lavorare per compiere un ulteriore salto di qualità: il servizio.
“Oggi ho servito in modo diverso. Giocare contro un mancino è sempre particolare, ho cercato di variare le soluzioni, di rischiare anche con il serve &volley, che non è il mio stile abituale. Ma è qualcosa che devo fare se voglio diventare un giocatore migliore”, ha dichiarato in conferenza stampa.
L’analisi del match e il compleanno speciale
Sinner ha spiegato come l’esperienza lo abbia aiutato a gestire i momenti caldi: “Forse il primo set l’ho portato a casa grazie alla mia solidità nel tie-break, poi nel secondo ho avuto la fortuna di trovare il break. Sono molto contento del livello espresso”.
Il successo è arrivato in un giorno particolare: “Sono sempre qui a Cincinnati per il mio compleanno, è un posto speciale per me”, ha ricordato con un sorriso a Tennis Channel.
L’episodio curioso con Atmane
La partita è stata preceduta da un episodio insolito. Atmane ha regalato a Sinner una carta Pokémon, lasciando tutti sorpresi. “Non sono un grande appassionato, ma qualche anno fa avevo provato il gioco per smartphone. Lui mi ha spiegato di avere una delle collezioni più grandi al mondo e mi ha donato una carta. Non ci conoscevamo, è stato un momento molto bello”, ha raccontato l’altoatesino.
La finale contro Alcaraz o Zverev
Ora Sinner attende di conoscere il suo avversario per il titolo, che sarà Carlos Alcaraz o Alexander Zverev. “Sarà una grande partita tra loro, la guarderò un po’. Qualunque sia il mio rivale, so che sarà complicato. Voglio giocare finali, è il posto in cui voglio stare nei tornei. Questo 2025 è stato incredibile, ho avuto grandi risultati”.
Con la vittoria in semifinale, Sinner avanza verso un’altra finale di prestigio e mette nel mirino l’opportunità di difendere il titolo conquistato lo scorso anno in Ohio.
Marco Rossi
TAG: Jannik Sinner, Masters 1000 Cincinnati, Masters 1000 Cincinnati 2025
Questa finta modestia non la sopporto da nessuno, tanto meno dal numero 1 al mondo.
Non capisco secondo quale ragionamento.
Sinner ha un gioco,quello dell’attaccante da fondo,che ha via via perfezionato. “Pulito” quell’aspetto sa che in ogni caso ha il proprio gioco in cassaforte, è una sicurezza.
Ora può dedicarsi ad altre zone del campo con gesti diversi:intanto rallentare il ritmo con traiettorie più alte o rasenti il net col back perché vanno gestite le energie e vanno dati meno punti di riferimento agli avversari; la fase di transizione verso la rete è ancora non adeguata perché se picchia ha inevitabilmente meno tempo quindi servono colpi penetranti ma più pesanti, più alti anche per complicare i passanti; il servizio è diventato solido ma usa poco lo slice al corpo da destra,verso il rene destro che è perfetto per chi non è velocissimo a trovare spazio e con i mancini.
Ricordiamo del suo antenato da Ostrava che raggiunse per il tempo enorme solidità nei due fondamentali+servizio per poi addentrarsi in altre aree.La finalità era Wimbledon e non vi riuscì ma imparò benino il S&V (veniva bistrattato perché paragonato ai maestri dell’epoca ma oggi sarebbe molto buono),per Sinner credo ci siano tre motivi che lo spingano: è un perfezionista,odia perdere,si diverte stimolando sé e lo staff.
Tutti dicono che è migliorato al servizio,qualitativamente si,ma non nelle percentuali,troppe poche prime,difficilmente e sopra il 65%,quasi sempre sotto il 60.Troppa fatica a tenere il servizio ed energie sprecate come ieri sera il primo game del secondo set,per carità rimane il migliore di tutti…. però gli manca ancora qualcosina in continuità
In effetti il suo mantra è migliorare, e questo oltre che comprensibile è necessario per rimanere ai vertici a parte quelli che molti definiscono i nuovi numeri 1 di certo prima o poi qualcuno che scalzerà i due attualmente al vertice arriverà,del
resto Alcaraz allo stesso modo ripete le stesse cose alla vigilia di un match con Sinner…in fondo le domande sempre quelle sono…
Può migliorare tante cose invece! Il servizio: ci sono tanti big server migliori di lui in questo fondamentale. Il gioco di volo: Alcaraz e altri sono migliori. Il drop di rovescio: ormai fa benissimo quello di dritto, ma scarseggia in quello di rovescio. La resistenza fisica è il fisico in generale: Alcaraz è messo meglio di lui e al Roland Garros si è visto.
Il rovescio in back: il suo è ancora piuttosto “scolastico”. Quindi può migliorare ancora tantissimo!
Ma secondo chi critica: pensate che gli altri non si allenino costantemente per migliorare? Alcaraz non lo fa? Che dovrebbe dire nelle interviste “sono il migliore e gli altri non sono un ca**o”?
Io ho sessant’anni, e gioco a tennis da almeno 47/48 anni, e pure cerco sempre di migliorare. Cosa c’è di strano nel voler migliorare il proprio livello e non accontentarsi? Duplantis nel salto con l’asta che fa?
@ Io ho il Terrore di Carlos Alcaraz (#4461347)
Le certezze, ma poi da dove arrivano certe certezze?
Non vorrei peccare di presunzione ma quando dicevo e ripetevo che Sinner deve aggiungere altre geometrie perchè ormai era diventato troppo prevedibile Sinner con fatica le ha introdotte, poi ultimamente ero l’unico che insisteva nel dire che la prima di servizio è troppo ballerina con percentuali non da numero uno e Sinner che adesso dice, devo lavorare sul servizio per aumentare la percentuale di prime di servizio
Da quello che sto leggendo si capisce perchè fino all’arrivo di Sinner noi non abbiamo mai avuto un numero uno nel tennis e forse dopo Sinner non ne avremo più, il pubblico e anche i futuri talenti del tennis, pensano che si diventa numero uno perché è più talentuoso di altri, poi nel sentire Sinner che continua a dire che non si accontenta ma deve ancora migliorare, davanti ai nostri occhi sembra un paranoico ma la realtà che siamo noi gli ottusi, per diventare numero uno serve talento e tantissimo lavoro con tante rinunce e sacrifici e per rimanerci ancora più lavoro e sacrifici…meditate italiani meditate
Il grande Eduardo diceva : gli esami non finiscono mai. Jannik ha fatto sua questa scomoda verità perché costa molto doversi mettere alla prova e continuare a migliorare piuttosto che dire sono arrivato al top ed un n 1 potrebbe dirlo. Questa affermazione da la stura della caratura del ragazzo e la sicurezza che lo vedremo e lo vedranno sul tetto del mondo ancora per molti anni.
Si intendevo quelle altalene che dici ma alcune molto più evidenti che durano un set o un incontro. Che poi porta a casa lo stesso. Tutto normale per carità. Succede a tutti i tennisti. Ma per un perfezionista quella che per noi è la normalità per lui non lo è, se no non sarebbe un perfezionista. Lui ambisce ala perfezione, che non raggiungerà mai, ma questo suo atteggiamento porterà al suo massimo potenziale. E come dice lui, a fine carriera non dovrà aver avuto mai il rimpianto di non aver dato il 100% sempre.
Non c’è limite al meglio.
Questa cosa del “lo rende antipatico” è un qualcosa moooolto italiana.
Ho visto questa diceria in molti commenti (no, non mi sto riferendo al tuo post, parlo in generale 😉 )
Soprattutto quando la stampa esalta o fa articoli sullo sportivo italiano vincente del momento.
Come se fosse una “colpa” far parlare di sé per ciò che si ottiene meritatamente.
Come diceva Ferrari, gli italiani perdonano tutto tranne il successo.
Ottenerlo e mantenerlo, nel modo in cui sta facendo Sinner e continuerà a farlo, fa veramente incacchiare l’italiano medio, e da lì nasce il malcelato desiderio di vederlo “cadere”..
veramente ha parlato di serve and volley, che può essere un’ottima soluzione con l’avversario che risponde lontano dalla linea di fondo… ieri ha tentennato in risposta ed a tratti sul diritto, ma ha servito bene, poi il campione vuole sempre migliorare, è ovvio
Se l’altalena è avere qualche passaggio a vuoto di due tre giochi nei primi turni, cedendo un paio di volte il servizio, per poi tornare il solito cecchino dai quarti in su, secondo me non lo infastidisce più di tanto. Nelle rare volte che gli succede anche quando decide di alzare la famosa asticella, il disappunto si percepisce anche dalla sfinge tirolese. Per fortuna riesce a controllarlo, che è virtù di pochi.
Secondo me oltre la percentuale di prime palle vorrebbe dare una certa continuità di rendimento.
Prima dello stop dei 3 mesi sembrava averla raggiunta. Rientrato dallo stop nuovamente altalenante.
E poi Pikario, Jannik è talmente pignolo e perfezionista nel suo lavoro che secondo me vorrebbe migliorare ogni aspetto del suo servizio (e non solo).
Ed è questo aspetto che lo rende antipatico a molti, la sua voglia di migliorarsi, perché sanno che lui lo dice e lo fa.
E ci riesce.
E sanno che ogni volta che scende in campo a sfidare i loro beniamini c’è un Sinner sempre migliore e le speranze che venga messo sotto sono sempre molto basse.
Federer, Nadal, Djokovic & company ripetevano anche loro le stesse cose. Dobbiamo abituarci a questo “The Truman Show”!!
Fe
Che sia un po’ banalotto e ripetitivo nelle dichiarazioni, mi pare evidente. Ma che dovrebbe dire, le domande sono sempre quelle, sono dichiarazioni di rito alla fine delle partite vinte, le fa quasi in automatico e per fortuna ne fa tante.
E poi stavolta l’articolo attribuisce il “devo migliorare per diventare un giocatore migliore” al servizio, mentre a me sembra sia più riferito alla necessità di variare, non solo tecnicamente ma come scelte di gioco (fa riferimanto al S&V), l’inizio dello scambio, in funzione dell’avversario (qui mancino).
Sinner è intelligente. Ha capito che l’evoluzione del tennis moderno è improntata tutta sul servizio, che poi è uno smash chiamato diversamente. Chi mi conosce, sa che è una mia fissa da anni. Non basta avere un buon servizio, deve essere eccellente, eccezionale. Il francese è un buon giocatore da media classifica, però ha un servizio eccellente che lo proietta in alto enzo
Beh, diciamo che lui e’ un perfezionista e sa che il suo servizio non e’ abbastanza consistente come percentuali di prime palle. Evidentemente vuole servire con 60-70%, quello sara’ il suo target, non la velocita’ di palla o il piazzamento che sono gia’ ottimi. E’ un perfezionista ed e’ per questo motivo che e’ diventato il n.1.
Aggiungo che queste dichiarazioni se non ci fosse Alcaraz nn le farebbe mai.
La rivalità porta entrambi a spingersi oltre, se uno dei due non ci fosse il dominio sarebbe noioso e meno stimolante.
D’altra parte è quello che è capitato in passato con le grandi rivalità, a partire da Federer-Nadal
Migliorare il servizio?
A me sinceramente sta cominciando a diventare noioso sto mantra.
Ma sarà mai contento sto ragazzo?
Quando smetterà di giocare a tennis spero nn diventi allenatore altrimenti sai un incubo per il giocatore
Eh ma non credo si possa migliorare ulteriormente,purtroppo è arrivato al limite
Ottimo, la parola “migliorare” è stata detta, così anche un certo utente sarà contento per la sua crociata anti Jannik!
Bella li, io ne sono felicissimo invece.
Che la voglia di “migliorare” non ti abbandoni mai carissimo neo 24 ENNE (anni avvenire di fegati gonfi per gli anti, allez! In omaggio all’ ottimo Atmane 😉 )