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Cadere, fermarsi, ripartire: la storia di Kaja Juvan

14/12/2025 17:54 3 commenti
Kaja Juvan nella foto
Kaja Juvan nella foto

Kaja Juvan potrebbe non essere la giocatrice più popolare negli spogliatoi, ma dopo aver ascoltato la sua storia, è certo che non la dimenticherai facilmente. La tennista slovena, che ha attraversato una delle prove più difficili della sua vita, è tornata con un obiettivo chiaro: superare se stessa e recuperare il suo posto nel circuito professionistico dopo una lunga pausa.

A soli 23 anni, Juvan si è allontanata dal tennis a causa di gravi problemi psicologici. La pressione e il dolore derivante dalla morte di suo padre alla fine del 2022 l’hanno portata a un punto di rottura, dove, nonostante i suoi sforzi per continuare a competere, la salute mentale è diventata la sua sfida più grande. “Quando ami tanto una persona, il dolore è estenuante”, ha confessato la giocatrice in un’intervista con WTA.

Nonostante le difficoltà, Juvan è riuscita a risorgere dalle ceneri. La sua stagione 2025 è stata una testimonianza della sua resilienza: 52 vittorie e 20 sconfitte, tre titoli e un’ascesa di 500 posizioni nel ranking. Oggi, al #102 posto, la slovena celebra il suo trionfale ritorno. Anche se non è riuscita a confermare subito la sua partecipazione al Australian Open, ha già ottenuto ufficialmente il suo posto per il 2026, un traguardo che dimostra l’impatto positivo della sua ripresa.

La ragione del suo allontanamento dal circuito non è stata solo la tragedia personale, ma anche le difficoltà emotive legate a un ambiente di lavoro tossico. In un racconto straziante, Juvan ha ricordato come uno dei suoi allenatori abbia cercato di cambiare la sua personalità, pensando che sarebbe stata più forte se avesse smesso di essere “troppo gentile” con gli altri. “È stata una manipolazione assoluta”, ha ricordato Kaja, sottolineando che quelle parole dannose si sono radicate nella sua mente, facendola credere che “per avere successo bisognasse essere infelici”. Questi momenti di confusione e dolore mentale hanno solo peggiorato la sua situazione.

La 25enne ha anche parlato della mancanza di supporto e della pressione nel circuito, specialmente quando si confronta il tennis femminile con quello maschile: “Nel tennis femminile sentiamo sempre dire che siamo inferiori rispetto a quello maschile, e questo influisce sulla nostra autostima”, ha dichiarato. Kaja Juvan non ha nascosto il suo dispiacere per un ambiente competitivo che spesso sembra sminuire il lavoro e le capacità delle giocatrici, aggravando ulteriormente ansia e insicurezza.

Tuttavia, attraverso questi momenti difficili, Juvan ha iniziato a trovare un nuovo modo di pensare. La chiave del suo ritorno è stata la riprogrammazione del suo sistema nervoso. “Sono stata in preda al panico tutto il tempo. Ogni giorno mi sentivo più ansiosa, ma pensavo che dovevo impegnarmi di più. Poi ho capito che ciò di cui avevo bisogno era rilassarmi e divertirmi”, ha spiegato riguardo al cambiamento che ha realizzato nel corso del 2025. Questa trasformazione della sua mentalità è stata cruciale per superare l’ansia, un risultato che ha raggiunto anche grazie al supporto dei suoi sponsor e del suo ambiente.

La rinascita di Kaja Juvan non è solo una vittoria personale, ma anche un promemoria dell’importanza di prendersi cura della salute mentale, specialmente in un mondo sportivo così esigente come quello del tennis professionistico. Dopo il suo processo di recupero, ora più tranquilla e forte, la slovena è pronta ad affrontare un nuovo anno con la mente chiara e un rinnovato senso di scopo.



Francesco Paolo Villarico


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3 commenti

JannikUberAlles 14-12-2025 21:53

Un sincero augurio di nuovi successi!

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Gigi (Guest) 14-12-2025 20:39

@ DavidAce (#4535599)

Difatti anche l’Anisimova è scomparsa per due/tre anni dal circuito…complimenti a queste guerriere!

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DavidAce 14-12-2025 19:07

Non vorrei apparire cinico ma immagino sia una situazione molto comune….Basta pensare cosa ha dovuto passare la Anisimova il cui padre è mancato il giorno del suo 18mo compleanno…da uomo ho sempre invidiato la forza del donne (o in questo caso giovani donne) e questi sono casi emblematici di resilienza neppure troppi rari…do you remember Jana Novotna ?

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