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Greg Rusedski non ha dubbi: “Nole resta competitivo, Wimbledon può essere l’occasione”

09/12/2025 08:23 Nessun commento
Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo - Foto Getty Images
Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo - Foto Getty Images

Il dibattito sul futuro di Novak Djokovic resta costante, soprattutto ora che il serbo, pur appartenendo al gruppo dei veterani del circuito, continua a lottare ai vertici del tennis mondiale. A intervenire sull’argomento è stato l’ex numero uno britannico Greg Rusedski, che in un’intervista ha espresso la propria opinione sul possibile momento del ritiro del 24 volte campione Slam, ribadendo però che Djokovic ha ancora carte da giocare nei grandi tornei.

Djokovic ha chiuso la stagione 2025 da numero 4 del mondo nonostante abbia disputato solo 13 tornei, esattamente la metà rispetto ai 26 giocati da Alexander Zverev, che lo precede in classifica di poco più di 300 punti. Il serbo ha comunque raggiunto le semifinali in tutti e quattro gli Slam e ha conquistato due ATP 250 (Ginevra e Atene), risultati che mostrano come, pur dosando gli sforzi, resti competitivo ad altissimo livello.
Il suo obiettivo rimane chiaro: continuare a lottare per aggiungere altri Slam a una collezione già difficilmente raggiungibile. “La longevità è una delle mie motivazioni più grandi. Voglio vedere fin dove posso arrivare”, ha spiegato Djokovic, citando esempi come LeBron James, Cristiano Ronaldo o Tom Brady. “Voglio essere parte del cambiamento che vivrà il tennis nei prossimi anni. Non voglio solo assistere: voglio giocare mentre accade.”

Nonostante i rumor, Djokovic esclude ogni ipotesi di ritiro imminente: “Non succederà. Mi dispiace per chi lo spera, ma non succederà”, ha dichiarato in conferenza stampa. L’obiettivo dichiarato resta partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, un traguardo che lascia intendere la volontà di continuare ancora per diverse stagioni.

Nel circuito, tra i giocatori sopra i 38 anni, Djokovic è l’unico ancora stabilmente tra i migliori. Solo Stan Wawrinka (40 anni) e Gaël Monfils (39 anni, già pronto al ritiro nel 2026) sono più anziani, ma entrambi non competono più ai livelli del serbo. Tuttavia, l’emergere di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner ha alimentato le discussioni sulla fine di un’era: spesso, davanti alla loro supremazia negli Slam, si è ipotizzato che Djokovic potesse non essere più in grado di competere con continuità.
Rusedski, però, non è di questa idea. “Sai che è il momento di ritirarti quando non ti diverti più. Ma lui è ancora il terzo miglior giocatore del mondo, anche se il ranking non lo dice”, afferma. Secondo l’ex tennista britannico, Djokovic potrebbe ancora vincere uno Slam, soprattutto a Wimbledon 2026: “Battere Alcaraz e Sinner in tre set su cinque, consecutivamente, forse non è più alla sua portata. A Wimbledon, però, qualcosa può ancora succedere.”

Rusedski ricorda anche la grande occasione sfumata di Djokovic agli Australian Open 2025, dove aveva battuto Alcaraz nei quarti ma si era ritirato in semifinale per infortunio: “Se fosse arrivato in finale, in una partita secca contro Sinner, tutto sarebbe stato possibile.”
Pur ammettendo che ora servirà anche un po’ di fortuna, l’ex numero uno britannico conclude con una nota di cautela: “Non scriverò mai la parola fine per un grande campione. L’ho fatto in passato e non ha mai portato bene.”
Il futuro, come sempre, sarà Djokovic a deciderlo. E per ora non sembra avere alcuna intenzione di mettere la parola fine alla sua carriera.



Francesco Paolo Villarico


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