Simone Vagnozzi: “L’epilogo migliore di una stagione incredibile. Questo team è speciale”

22/11/2025 09:37 1 commento
Simone Vagnozzi nella foto con Cahill e Sinner - Foto Brigitte Grassotti
Simone Vagnozzi nella foto con Cahill e Sinner - Foto Brigitte Grassotti

Le parole pubblicate ieri da Simone Vagnozzi sui social raccontano molto più di un semplice resoconto di fine stagione: sono una dichiarazione d’amore verso il lavoro, la squadra e soprattutto verso Jannik Sinner, protagonista di un’annata straordinaria, intensa e tutt’altro che lineare.
Il coach marchigiano ha voluto riavvolgere il nastro di un 2025 vissuto sempre al massimo, tra trionfi pesanti, partite iconiche, adrenalina e inevitabili momenti complessi.
Un percorso che, come spesso accade ai campioni, è stato scandito dai dettagli, da quelle sfumature invisibili agli occhi del grande pubblico ma decisive per chi lavora ogni giorno per restare ai vertici.

“Un’annata piena di successi ma anche complicata”
Vagnozzi non nasconde che, dietro i successi, ci siano stati momenti di difficoltà.
Momenti in cui la forza del gruppo ha fatto la differenza:
“Un’annata piena di successi, ma anche complicata, con momenti difficili… dove la differenza la fanno quei piccoli dettagli a volte impercettibili.”
È proprio lì, nelle fasi più dure, che il team Sinner ha dimostrato la propria natura.
Un gruppo solido, coeso, capace di compattarsi quando la pressione aumenta: “La verità è che questo team nei momenti più difficili si compatta ancora di più. Ognuno prova a mettere una parte di sé per uscirne ancora più forti.”

L’ossessione della perfezione impossibile
Il cuore del messaggio è tutto in questa frase: “Spinto da quell’ossessione nella ricerca di una perfezione IMPOSSIBILE.”
Un manifesto. Una filosofia che racconta perché Jannik, nonostante sia già nel gotha del tennis mondiale, continui a migliorarsi, a cercare nuovi stimoli, a pretendere di più da se stesso.

“Grande atleta e grande uomo”
Vagnozzi dedica a Sinner parole di grande stima, che vanno oltre il campo: “Bravo Jannik, che è il primo a non volersi mai accontentare. Grande atleta e grande uomo.”
Parole che confermano un rapporto professionale profondo, basato sulla fiducia, sull’umiltà e sulla consapevolezza del valore reciproco.
Sinner è il leader tecnico, Vagnozzi la guida silenziosa, Cahill il mentore strategico.
Un ingranaggio perfetto, costruito nel tempo.

“Grazie Jannik e grazie a tutto il team”
Il messaggio si chiude con un ringraziamento collettivo:
Un team che ha portato l’Italia e il tennis italiano a livelli mai raggiunti, che ha fatto innamorare milioni di tifosi, che ha trasformato una stagione intensa nel capitolo più importante della carriera di Sinner.

Un 2025 che resterà negli annali
Le parole di Vagnozzi confermano ciò che tutti hanno percepito durante l’anno:
questa stagione è stata un viaggio emotivo e professionale senza precedenti, impreziosito dai successi e cementato dalle difficoltà.
E se il 2025 è stato così… il futuro promette ancora di più.



Francesco Paolo Villarico


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1 commento

Pippolivetennis 22-11-2025 10:35

Il nostro beniamino ha vissuto momenti difficili da quando decise (di comune accordo con lo staff, allora quello di Piatti) di rinunciare alle olimpiadi di Tokio 2020.

Quello fu l’inizio. La non partecipazione a quelle Olimpiadi spacco’ il tifo italiano (non quello mondiale) sul tennista Sinner. La spaccatura a livello mondiale avvenne dopo, col caso che tutti conosciamo, ma nonostante questo la sua popolarità e la stima nei suoi confronti è rimasta più solida del suo odio. Lo dimostra il fatto che in questi ultimi due anni (speriamo 3) ha vinto il premio come tennista preferito a livello mondiale.

Dicevo, la non partecipazione a quelle olimpiadi, aprì una voragine enorme tra chi empaticamente si è messo nei panni di un 20enne con prospettive di crescita enormi (ancora legato al cordone ombelicale e alle scelte di un padre come Piatti), e chi non gli perdonò mai quella scelta, per loro, anti italiana.
Non sono non gliela perdonarono, ma scavarono a fondo in tutti gli aspetti nella vita del ragazzo e del tennista Sinner per darci dentro ogni qual volta ce n’è stata la possibilità.

Inutile elencare tutti gli altri episodi, sono stati sviscerati centinaia e centinaia di volte in questa chat.
E tutt’oggi si continua a dibattere tra pro e contro Sinner (vedi Vespa) con una grande soddisfazione per noi che siamo pro-Sinner.
Grazie alla sua educazione, alla sua indole (forse trasmessa dalla montagna), grazie a tutte queste critiche (non che fossero necessarie), grazie al sua capacità di essersi saputo accerchiare di persone di uno spessore umano immenso (prima che professionale), il nostro Jannik ha forgiato una corazza che di solito vediamo nei tennisti dai 35 anni in su.
Jannik Sinner è un uomo e un tennista maturo a 24 anni come se ne avesse 35.
Ecco perché Vagnozzi ne parla in questi termini.
Pertanto GRAZIE VAGNOZZI.
Tutte queste vicissitudini lo hanno aiutato a crescere, e molti suoi detrattori non capiscono che hanno contribuito a costruire un vantaggio enorme in termini di maturità che i loro beniamini si scordano.
Ecco perchè, dopo le belle parole di Vagnozzi mi è venuto in mente di ringraziare non solo lui, Cahill e prima di lui il grande Piatti (e tutto il resto dei rispettivi staff), ma mi è venuto in mente di ringraziare tutti quelli che lo hanno sostenuto ma soprattutto quelli che lo hanno criticato (a volte massacrato mediaticamente).
(Non che fossero necessarie e fondamentali tutte queste bastonate mediatiche, ci tengo a precisarlo).

Perché anche i polemici, criticoni, gli haters hanno dato un contributo fondamentale a forgiare in modo più solido il loro bersaglio preferito.

Penso che da adesso in poi il loro apporto sarà sempre meno importante, ma un grazie ci sta lo stesso. Dispiace ragazzi, volendo, sul carro potete sempre salire… c’è sempre posto, a patto che poi non rompiate più le cascole.

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