Fontang (coach di Auger-Aliassime): “Con Sinner è stata partita vera. Jannik è migliorato tantissimo col diritto”
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Perdere contro il n.1 del mondo e in striscia positiva in tornei al coperto da 26 match ci sta, la prestazione è stata comunque di alto livello. Questa in estrema sintesi il commento che Frederic Fontang, coach di Felix Auger-Aliassime, ha tracciato dopo la finale persa del suo pupillo al Masters 1000 di Parigi, torneo comunque eccellente per il canadese e che molto probabilmente gli ha consegnato un biglietto per le Finals di Torino. Parlando a L’Equipe, Fontang ha riflettuto su vari temi della finale di Parigi, del momento e carriera di Felix ma anche su Sinner, che vede sempre più forte e completo.
“Il break subito all’avvio è stato decisivo, da li in avanti… complimenti a Sinner” commenta Fontang. “Jannik ha servito meglio rispetto alla partita degli US Open. Durante l’estate il suo servizio era stato meno incisivo, ma oggi ha ottenuto tanti punti diretti sia con la prima che con la seconda. Félix non è riuscito a spostarlo sul diritto, né a mettergli pressione. Al contrario, è stato spesso sotto pressione nei propri turni di battuta. Sinner ha una qualità in risposta straordinaria, è qualcosa che lo distingue chiaramente dagli altri. Riesce a rispondere profondo anche sulla prima, e questo toglie tempo per essere aggressivi nel colpo successivo. Dal fondo, poi, è solidissimo da entrambi i lati“.
Sinner ha impressionato lo storico coach di Felix: “Jannik è migliorato molto con il diritto. Prima tendeva un po’ a “lasciar scappare” la palla, ora molto meno (sorride). Si vede anche che cerca più varietà, come in alcune smorzate. L’ha detto lui stesso: vuole inserire più variabili nel suo gioco. Anche se qui, indoor, non se n’è visto molto. Ma il suo progresso più grande in questi ultimi anni è sul piano fisico: riesce a mantenere ritmi altissimi stancandosi molto meno”.
Fontang comunque traccia un bilancio molto positivo, anche della finale persa da Auger-Aliassime: “C’è stata partita. Ovviamente c’è ancora da migliorare nel rendimento al servizio, fare più serve & volley, cambiare più spesso ritmo, migliorare la transizione in avanti per dare più peso e continuità al gioco”.
Il coach torna sugli anni difficili affrontati dal suo allievo, in particolare 2023 e 2024, un momento di stasi dopo una importante progressione che l’aveva portato nella top 10. “Fino al 2022 Félix aveva sempre e solo progredito, fino al n.6 del mondo. È un percorso abbastanza classico per i giovani di grande talento: la crescita è continua, senza troppi intoppi. Poi, però, può arrivare un momento di difficoltà. Per noi è coinciso con un infortunio (una microfrattura al ginocchio) che ha interrotto il processo, anche se non possiamo attribuire tutto a quello. Abbiamo sperimentato alcune soluzioni tattiche che non hanno dato i risultati sperati. Félix prendeva la palla un po’ più tardi, per esempio. Ci sono stati aggiustamenti, up and down su quella visione di gioco. Félix è un ragazzo intelligente, guarda tanto tennis, capisce le dinamiche e vuole migliorare soprattutto nella transizione verso la rete. E negli ultimi tempi ha ritrovato fiducia e continuità”.
“Tornare in top 10 ha dimostrato la sua maturità” continua il coach, “significa fidarsi del lavoro fatto e delle proprie qualità. La mia filosofia da coach è portare il giocatore a essere il “padrone” del proprio tennis e del proprio progetto. Un tennista raggiunge il suo pieno potenziale solo quando è realmente allineato con ciò che ha deciso di essere in campo“.
I due hanno attraversato insieme il lungo periodo di stasi, senza mai arrivare ad una rottura. “Nel circuito si vede spesso che cambiare non è sempre la soluzione. Nell’educazione di Félix c’è l’idea di far crescere la propria squadra, non di smontarla. Allo stesso tempo ci siamo aperti: è arrivato Toni Nadal, ci avvaliamo di esperti in biomeccanica. Non siamo chiusi. Abbiamo esplorato molte strade”.
Così Fontang spiega la superiorità di Sinner e Alcaraz, ma non è rassegnato al loro dominio: “Sono davanti, ma per motivi diversi. Alcaraz ha una varietà di gioco incredibile, è molto offensivo, può fare di tutto. Sinner invece è la solidità pura: gioca a un’intensità altissima senza consumare troppa energia. È un “Djoko potenziato”: serve meglio, e il dritto viaggia più veloce… Demoralizzati dalla loro forza? Tutt’altro! È uno stimolo per migliorare. Nel 2023 Félix era rimasto colpito dalla sconfitta con Alcaraz a Indian Wells, perché fino a quel momento lo aveva sempre battuto. Ma quando scendi in classifica, finisci anche per affrontare meno spesso questi giocatori… Restare al loro livello, affrontarli regolarmente, è fondamentale per continuare a crescere” conclude l’allenatore.
Marco Mazzoni
TAG: Felix Auger Aliassime, Frederic Fontang, Marco Mazzoni

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Si sembra un miglioramento scolastico come un compitino fatto un pò meglio quando da allora ha 4 slam in più! Che vuoi che sia: simile ad Auger in fondo!
Però fa impressione sentire che è un Djokovic più potente e con un servizio migliore…. Visto quello che ha vinto Nole e che come forza mentale il paragone regge…
Sentir dire dal coach di Aliassime che “Sinner è migliorato molto con il dritto” fa un po’ sorridere
Sembra quasi del mestiere!
Felix non ha aggiunto nulla di nuovo al suo tennis in 4 anni, Jannik è invece un altro giocatore.
Ieri non fa testo, Jannik ha giocato sempre in controllo cercando di sprecare il minimo per vincere , purtroppo non è riuscito a capitalizzare le due PB ed è dovuto andare al TB.
Felix deve sperare in un bel tabellone, ritiri e uscite delle TDS precoci contestualmente ad una condizione atletica a lui favorevole , in pratica è una ruota della fortuna i suoi risultati.
Il vero Jannik lo vedrà alle Finals o AO.
Se devo essere brutalmente sincero io mi sono addormentato.. servizio e risposta, null’altro, l’unico schema tattico che è in grado di eseguire il canadese, una martellata sul pene a qualsiasi idea di bel tennis
Mi ricordo la partita di Felix contro Matteo Berrettini in finale a Stoccarda nel 2019, quell’anno raggiunse la top20 a fine anno, a 19 anni. Mi aspettavo grandi risultati, ci vollero 3 anni per arrivare alla top 10, ed altri 3 per ritornarci. Sua caratteristica, in questi ultimi anni, è quella di avere un buon inizio di stagione, un periodo negativo a metà, e riprendersi alla fine.
Fontag probabilmnete è rimasto alle due sconfitte nel 2021 a Madrid e nel 2022 a Cincinnati, in particolare, nella seconda, Jannik era in pieno controllo del match, aveva vinto il primo set mi sembra per 62 o 61, aveva avuto opportunità nel secondo, fra cui due, mi sembra, match point, per poi perdere il Tb e crollare nel terzo. Se il coach di Auger Aliassime è rimasto a quel Sinner, è evidente che lo trovi migliorato. La realtà è che in tre match svoltisi in questi ultimi tre mesi, il canadese non ha avuto la minima possibilità di vincerla. Ma le occasioni verranno…
Beh, devo dire che il signore se ne intende.