
Sinner al Media Day dello US Open: “Mi sono ripreso, ma non sono ancora al 100%. Promisi ai miei genitori che se a 23 o 24 anni non fossi stato almeno tra i primi 200 del mondo, avrei smesso, perché non potevamo permettercelo”


Alla vigilia dello US Open 2025, Jannik Sinner si è presentato al Media Day di Flushing Meadows con la solita serenità e con tanta voglia di ripartire dopo il ritiro in finale a Cincinnati contro Alcaraz. Il numero uno del mondo ha parlato del suo stato di salute, della rivalità con il murciano e dei suoi obiettivi a New York.
Recupero dopo Cincinnati
“Sono molto contento di essere tornato qui. È un torneo speciale, l’ultimo Slam della stagione e la motivazione è altissima. Mi sento bene fisicamente, la febbre è passata quasi del tutto, anche se non sono ancora al 100%. Penso che in un paio di giorni sarò pronto, quindi non dovrebbero esserci problemi per l’inizio del torneo”.
Sinner ha anche svelato un retroscena della sua giovinezza:
“Promisi ai miei genitori che se a 23 o 24 anni non fossi stato almeno tra i primi 200 del mondo, avrei smesso, perché non potevamo permettercelo economicamente. Viaggiare per i tornei costa tanto. Ho avuto la fortuna che a 18 anni ho iniziato a guadagnare e a sentirmi sicuro”.
Rivalità con Alcaraz
Il numero uno ATP non ha nascosto quanto sia stimolante la rivalità con il coetaneo spagnolo:
“Se non continuiamo a migliorarci, gli altri ci raggiungeranno. Le rivalità sono importanti per il tennis e per noi stessi: ti danno motivazioni extra anche in allenamento. Per ora io e Carlos ci siamo divisi i grandi trofei, ma nulla è scontato: ci sono tanti giocatori forti e la strada verso la finale è sempre difficile. Per questo dico che dobbiamo crescere ancora, perché ormai gli avversari ci conoscono bene”.
Differenze con Alcaraz
Sinner ha poi sottolineato quanto i due siano diversi, dentro e fuori dal campo:
“Carlos è velocissimo, arriva su palle che altri non prendono mai e questo allunga gli scambi. Io devo prepararmi tatticamente in maniera diversa rispetto ad altri match, e lui fa lo stesso con me. Abbiamo stili opposti, ma entrambi lavoriamo duramente e prendiamo decisioni che mettono il tennis al centro delle nostre vite. È questo che rende la nostra rivalità così interessante”.
Il ritorno di Umberto Ferrara
Un anno dopo le difficoltà legate al caso di doping poi risolto, Sinner ha ritrovato serenità:
“Rispetto al 2024 mi sento in una situazione totalmente diversa. Allora fu complicato, ero giovane e la pressione era tanta. Con Umberto Ferrara abbiamo già detto tutto nel comunicato, ora siamo concentrati solo sul lavoro e sul miglioramento, che è la cosa più importante”.
Dai sogni di bambino alla realtà da numero uno
Infine, un pensiero sul suo percorso:
“Quando ero giovane dicevo che il mio sogno era entrare nei primi 100. Già quello mi sarebbe bastato per essere l’uomo più felice del mondo. Ora sono numero 1, ho vinto quattro Slam: è molto più di quanto avrei mai immaginato. Oggi so che se gioco bene posso vincere grandi tornei, quindi la prospettiva è cambiata. Tutto quello che sta arrivando è un grande extra”.
Sinner si presenta dunque a New York consapevole di non essere ancora al top, ma con la determinazione di difendere il suo trono e scrivere nuove pagine della sua giovane e già importante carriera.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Jannik Sinner, Us Open, Us open 2025
Se era 200 ATP a 23 anni non si manteneva da solo, quindi a mamma e papà e’ andata grassa così.
Sono questi i gufi che mi piacciono, mica Wilander…ma Semola ha con se il gufo vero Anacleto-Vagnozzi..
Nelle interviste sembra bello carico..”non difendo nulla, si va a caccia”..
Se lui che è sempre modesto dice che tra 2/3 giorni sarà al 100% , possiamo essere ottimisti e fiduciosi per questo Uso.
Forza Jannik ,ragazzo fenomenale
A me fa morire quando dice “quando ero giovane”… ma stavolta si è veramente superato, dicendo che “l’anno scorso, 2024, sentivo tanto la pressione perché ero giovane”… carissimo Jannik, facci divertire così anzi ancora di più soprattutto sull ‘Arthur Ashe’!
È dal rientro dalla sospensione che il servizio non è più quello di prima,in termini di costanza è peggiorato,prima c’erano quei 5 minuti dove in un game si inceppava la prima ma poi si riprendeva,adesso si inceppa di brutto sbagliandola e non di poco per più game se non interi set,anche nei momenti delicati.Non lo riesce a risolvere neanche lavorandoci molto a torneo in corso,dopo la partita con Diallo ha provato più di 100 servizi,si sperava che servisse meglio invece con Mannarino ha fatto addirittura peggio e le cose non sono andate meglio con Auger-Aliassime e Atmane,almeno dopo il primo set
Ocio che Kopriva è un ammazzaitaliani professionista 🙂
Il contratto Nike bastava anche smettendo un paio di anni fa . Cominciano ad essere dichiarazioni un po’ mielose , ma è quello che vogliono sentirsi dire .
Per Kopriva basta un suo 30% (*_^)
Ha detto che tra due o tre giorni sarà al 100 percento…. E io ci credo. Forza Jannik!
Bene Jannik, un solo pensiero .. spaccali tutti!
Visto in allenamento oggi (con Michelsen) sembrava abbastanza pimpante, certo che giocare per 3 (o 5) set è tutta un’altra storia.
L’ho visto in netta difficoltà sul servizio, un colpo che non gli viene in modo naturale e sono bastati pochi giorni di stop per renderlo meno fluido…
Ma ci sono ancora 2-3 giorni di preparazione da sfruttare!
Troppo simpatico!
Mauro aspetto te
Deliziaci del tuo intelletto