
Jannik Sinner torna in campo a Cincinnati con la sua “manica magica”: “Il gomito sta bene, ma mi piace la sensazione che dà. Preferirei i 1000 in una settimana, ma va bene così”


Un piccolo dettaglio che ormai è diventato un simbolo: la manica protettiva sul gomito destro di Jannik Sinner, apparsa per la prima volta durante il cammino trionfale a Wimbledon, ha fatto la sua ricomparsa sui campi di Cincinnati, dove l’azzurro è chiamato a difendere il titolo e confermare la leadership mondiale.
Un accessorio che è diventato quasi un portafortuna
“Il gomito sta bene,” rassicura subito Jannik, eliminando qualsiasi dubbio su eventuali problemi fisici. “La sleeve l’ho rimessa oggi solo perché mi piace la sensazione che mi dà: sento il colpo più pieno e stabile. A Wimbledon mi sono trovato molto bene, quindi ho deciso di riprovarla qui. Certo, dovrò vedere come mi troverò se le condizioni saranno molto calde e umide, ma per ora la sensazione è ottima.”
Sinner poi aggiunge, con la sua solita onestà: “Non si tratta di un rituale scaramantico, ma semplicemente di feeling con l’attrezzo. Se qualcosa ti fa sentire meglio, perché non continuare a usarla?”
Il trionfo di Wimbledon e la crescita personale
Reduce da settimane intense sia dal punto di vista tennistico che emotivo, Sinner si racconta con un’apertura insolita per il mondo ATP: “Questo Wimbledon è stato molto diverso dagli altri Slam che ho vinto, per tante ragioni. Arrivavo da una finale dolorosa a Parigi contro Carlos (Alcaraz), in cui avevo anche sprecato dei match point. Tornare in campo, rialzarsi subito e riuscire a esprimere un livello così alto… è stato sorprendente anche per me. Ovviamente sono molto felice, ho passato alcuni giorni con la mia famiglia, amici, persone importanti della mia vita: momenti che mi hanno aiutato a staccare e a tornare con ancora più voglia di allenarmi.”
Verso Cincinnati: “Devo sempre migliorare, ma ora mi sento più completo”
Sinner sa che la pressione, ora che è numero 1, sarà altissima: “Essere il difensore del titolo qui cambia un po’ la prospettiva, tutti vogliono batterti e devi essere pronto a combattere ogni partita. Per me è uno stimolo in più. So che il livello è altissimo, ma sono pronto e determinato. Ho lavorato su ogni aspetto del mio gioco, soprattutto sulla parte mentale: imparare a gestire i momenti difficili, a essere più solido nei punti chiave. Credo che la mia crescita si sia vista anche a Wimbledon, e ora il mio obiettivo è continuare su questa strada.”
La rivalità con Alcaraz e l’importanza del lato umano
Sul confronto con Alcaraz: “Ormai ogni volta che siamo nello stesso tabellone ci ritroviamo in finale. Sappiamo entrambi che ci spingiamo a vicenda a migliorare. Carlos è un grande campione, il nostro rapporto è di rispetto, ci siamo sentiti anche dopo Wimbledon. La sana rivalità fa bene al tennis e ai tifosi.”
Ma il vero Sinner vuole mostrarsi anche fuori dal campo, e il nuovo canale YouTube ne è la prova: “Voglio che la gente mi conosca anche come persona. Non sono solo quello che vedete in partita, serio e concentrato. Amo circondarmi di persone positive, ridere, godermi la vita. Spero che i video che pubblicheremo facciano vedere un lato diverso di me, più spontaneo.”
Sull’argomento caldo della durata dei Masters 1000, sollevato anche da Zverev, Sinner ha risposto con la solita sincerità:
“Ormai sono tanti i tornei che hanno questa lunghezza. Ma noi giocatori non possiamo controllare tutto. Per i tifosi è sicuramente bello, perché possono godersi due week end di buon tennis. Se mi chiedete se io preferirei un torneo di una settimana, io vi rispondo di sì, come quello di Montecarlo per esempio. Ma va bene così”.
Una domanda inevitabile anche sul ritorno di Umberto Ferrara nel suo team, dopo la vicenda “Clostebol” che aveva coinvolto il preparatore atletico. Su questo tema, Sinner ha mantenuto il massimo riserbo:
“Penso che sia stato già detto tutto con il comunicato ufficiale, quindi non c’è altro da aggiungere”.
Obiettivi e sensazioni
Guardando al futuro, Jannik è chiaro: “Sento che posso ancora crescere molto, sono giovane e ho tanta fame di vittorie. Difendere il titolo qui a Cincinnati sarà una bella sfida, ma il mio vero obiettivo è arrivare a fine stagione con la sensazione di aver dato tutto, dentro e fuori dal campo.”
Sinner, atteso dal suo debutto contro Kopriva o un qualificato, si conferma un campione determinato, consapevole e sempre più amato anche per la sua autenticità fuori dal campo. E chissà, magari con quella manica “magica” ancora al braccio…
Francesco Paolo Villarico
TAG: Jannik Sinner
1 commento
E invece no, siete proprio voi giocatori che dovete protestare contro questo abominio.
Ma anche no, i tifosi e gli spettatori odiano i Masters 1000 a due settimane.