
Queen’s Club, la parità è ancora lontana: premi triplicati per gli uomini rispetto alle donne. Ma il calendario WTA non aiuta l’appeal


Se da anni il tennis è considerato uno degli sport più all’avanguardia nella lotta per la parità salariale, la realtà è che questa equità resta pienamente garantita solo nei tornei del Grande Slam e negli eventi WTA 1000 disputati insieme agli uomini. In molte altre occasioni, le differenze sono ancora marcate e l’esempio arriva proprio dal Queen’s Club di Londra in questa stagione.
La scorsa settimana, le donne hanno gareggiato nel prestigioso torneo WTA 500, sulle stesse superfici e negli stessi impianti dello storico Queen’s, con Tatjana Maria protagonista di una favola sportiva culminata nel titolo. Il suo premio? 218.000 dollari. Una cifra importante, ma che impallidisce di fronte ai circa 471.000 dollari che incasserà il vincitore del torneo ATP 500 maschile, in corso nella stessa sede, stesso formato e stessa categoria.
La disparità, però, non riguarda solo la distribuzione dei montepremi, ma anche l’appeal e la visibilità. È innegabile che il torneo femminile abbia attirato molto meno pubblico e attenzione rispetto al torneo maschile, anche a causa di un calendario WTA decisamente discutibile. In questa stessa settimana sono infatti in programma ben cinque tornei diversi—tra WTA 500, WTA 250 e WTA 125—che inevitabilmente frammentano l’interesse, abbassano il livello medio del tabellone e rendono ancora più difficile la crescita mediatica degli eventi femminili.
Francesco Paolo Villarico
TAG: ATP 500 Queen's, ATP 500 Queen's 2025, Curiosità, WTA 500 Queen's, WTA 500 Queen's 2025
@ biglebo (#4416022)
Era un dato di fatto tutto qui (Inopinabile)! poi le lamentale ormai fanno parte dell’italiano sempre a lamentarsi di tutto e soprattutto alla caccia della propria verità che non coincide mai con l’altro. Buona serata.
Quindi, gentile redattore, ha scelto proprio male il pezzo odierno se il suo obiettivo era quello e non ne vedo altri di scatenare un po’ di becera misoginia in questa congrega.
@ biglebo (#4416017)
Per non parlare del prize money di 1.4 milioni di dollari (1 milione di sterline) che lo rendono il più remunerativo tra i ‘500’.
Non è facile far rinascere un torneo dopo 52 anni. Laura Robson ha fatto sì che questo torneo raggiungesse già questo successo alla sua prima edizione dopo 52 anni.
Certo la cultura (tennistica e non solo) a quelle latitudini è un tantino diversa da quella di chi ha commentato.
Per farlo filare meglio provo a svilupparlo un po’..
qui si parla di tornei diciamo “combined”, e lo stesso principio del premio commisurato al successo al “box office” di un singolo tennista prescinde dalla sua appartenenza a WTA, o ATP.
Se il principio mercantilistico valesse, credo che gli organizzatori dovrebbe garantire, a parità di turno giocato, un premio maggiore ad una tennista come Iga wta rispetto a quello previsto per un Navone atp, datosi che la prima di per se può portare ricavi maggiori rispetto al secondo
Partecipa ad un evento che ha un montepremi più alto perché ha un riscontro di pubblico più alto. Non c’è mica una contrattazione individuale sulle singole partite, non capisco l’obiezione.
Il vero problema è che non ci sono più campionesse come Evert, Navratilova, Davenport, Graf, Seles, Hinghis, Henin, Cljesters,Mauresmo, William(s), Barty. Quelle di oggi sono di caratura inferiore. Difficile spiegare perché sta succedendo ma è proprio così.
Ditemi se al posto di Sinner in doppio ci fossero delle donne quanti spettatori?
Si conterebbero!!!!
Il tuo ragionamento non fila. Ammettiamo che Alcaraz dia forfait a Wimbledon, tu pensi che il torneo femminile faccia gli stessi spettatori del maschile? Sei proprio fuori strada, e secondo me anche in malafede, come di soltio solo gli ideologi che a tutti i costi difendono la loro idea sbagliata
Ah ok allora siamo d’accordo. L’unica cosa che si potrebbe fare in più e nella promozione del tennis femminile, ma non parliamo comunque di miracoli
Eppure il montepremi per cui giocano quei tennisti che fanno vendere meno biglietti di Alcaraz, cioè secondo te tutti, è uguale a quello per cui gioca Alcaraz, e scommetto che nessuno di loro dice che non sia giusto che lo sia.. se invece sono Gauff e Paolini a vendere meno biglietti di Alcaraz…
Si ma Alcaraz incassa fi più in quanto va più avanti nei tornei
@ biglebo (#4415899)
E abominevoli molti commenti che sembrano usciti da un’altra era geologica
Il tennis in rosa è morto da anni e quello maschile è sempre più sulla stessa strada a parte per i ben noti e pochi privilegiati che si spariranno oltre il 90% della torta.
Ma da queste parti va bene così…
BUON DIVERTIMENTO!!!
Non credo di essere maschilista se dico che preferisco assistere ad un match di Alcaraz piuttosto che Maria.
Errato il montepremi.
Errato che il torneo abbia avuto scarso appeal.
Ancora con questa parità, ma guardassero allo spettacolo e al pubblico che canalizzano le partite dei tennisti e facciamo un raffronto con le colleghe, dai
Chi ha parlato di paga? Io ho parlato di guadagni. E’ la differenza di domanda che fa la differenza: ti sei dato la risposta
Non c’ é motivo fondato per cui tutti debbano guadagnare le stesse cifre… ballerine come ballerini, cantanti uomini come cantanti donne, pianiste donne come pianisti uomini, hockeiste come hockeisti, ecc. ecc. ecc.
Quando finirá questa iniquità e questa stucchevole “politucally correct” INIQUITA’ sarà sempre troppo tardi.
Compensi da agganciate a rusultati, o son soldi RUBATI.
Non c entra niente.
Ma chi guarda le partite femminili su sulpertennis ?
Almeno prima si vedevano gli challenger degli italiani.
Non posso che essere d’accordo
?? Quando mai OnlyFans paga più le donne? Ovviamente il “tasso” è lo stesso, poi c’è una differenza di domanda, ma la paga sempre quella è
Non comprendo questa continua diatriba tra parità salariale e non parità salariale. Lo sport globale è governato dal business ad ogni livello e semmai sono i tornei che garantiscono gli stessi introiti a uomini e donne, a prescindere dell’indotto economico che generano, che sono una stortura del sistema, come giustamente scrive AmeAur. Allora il discorso andrebbe esteso anche al calcio femminile, al pugilato femminile, al basket americano femminile, ecc.. Suvvia!
Di sicuro, il fatto è che i primi 10 ATP hanno 32 mln di followers e le prime 10 WTA solo 10 mln….
lì non c’è sessismo o altro, è quello che attualmente riescono ad attirare come attenzione…
Tutti i tennisti fanno vendere meno biglietti di Alcaraz.
Ma giusto per prendere livelli simili di classica, tra uno Zverev-Paul e un Pegula-Paolini, secondo te gli organizzatori chi dovrebbero mettere in prima serata?
infatti paul guadagna una frazione di quello che guadagna alcaraz. ma anche una frazione di quello che guadagna la osaka, che è n. 57 wta.
la battaglia per pareggiare due prize money di due circuiti diversi in nome dell’equità è una tesi comunista, che umilia il merito dove il merito è la capacità di attirare l’interesse del pubblico, degli sponsor, delle tv.
l’uguaglianza dei risultati nega il merito, ed è la soluzione dei comunisti.
l’uguaglianza delle opportunità esalta il merito, ed è la soluzione dei liberali.
nel professionismo sportivo, per i comunisti tutti devono avere lo stesso non in base ai risultati economici che portano con sponsor, diritti tv, biglietti dello stadio ma in base ad altri parametri. Per i liberali, vale l’opposto percui va benissimo che la osaka n. 57 wta guadagni decine di milioni di dollari all’anno e dunque N volte di più del suo pariclassifica maschio, così come va benissimo che le modelle femminili guadagnino N volte di più dei loro colleghi maschi: chi attira più sponsor, chi fa vendere più biglietti, chi attrae l’interesse delle tv guadagna di più.
Nkn é un discorso di sessismo ma le partite femminili a meno che non ci sia un tifo particolare, vedi paolini per noi italiani, non sono belle, spesso noiose e monocorde. Devono ringraziare i tornei combined altrimenti avrebbero ancora meno spettatori. È un discorso di qualità di spettacolo di Interessi di sponsor.. Vedere soprattutto i primi turni di un torneo femminile è come seguire un itf maschile se non un open
Questa storia della parità salariale nel tennis la trovo una delle peggiori espressioni del politically correct che possano essere portate avanti poiché si rischia in un istante di cadere nel sessismo più becero, che nulla ha a che fare con la radice del problema. Il tennis femminile, piaccia o no, seppure giocato con le stesse regole del maschile, È SEMPLICEMENTE UN ALTRO SPORT. E come tale con un suo target, un suo pubblico, una sua attenzione e attrazione mediatica ed economica. Non ci si dovrebbe meravigliare nel vedere differenze di montepremi come al Queen’s, ma ci si dovrebbe meravigliare nel pensare all’assurdità nel valore paritetico dei montepremi Slam. Se non si prende atto che si vogliono mettere sullo stesso piano 2 cose differenti, con buona pace di una becera quanto inutile lotta al finto sessismo, inutile parlarne
Ma anche Paul fa vendere meno biglietti di Alcaraz, ma non lo fanno sudare per un prize money più basso
Parafrasando un celebre spot, “per tutto il resto c’è onlyfans”. Pazienza.
@ Salvo (#4415792)
La scorsa settimana…. Gaiba già da gennaio avevano problemi non hanno mai confermato la data alla WTA ed il torneo non è mai stato presente. C’è una problematica con i campi prima di tutto. Dovrebbe ritornare in calendario il prossimo anno. Un saluto.
Ma quali 5 tornei, scusate?
Questa settimana ci sono:
– WTA 500 Berlino
– WTA 250 Nottingham
– nessun torneo WTA 125
Ma poi non ho visto nessun articolo sulla cancellazione del WTA 125 di Gaiba, di cui sono venuto a conoscenza solo ieri.
Per me era una notizia rilevante….
La disparità maggiore si ha nei tornei dello slam, dove gli uomini attirano 4-5 volte il pubblico (tanto che per riempire gli stadi gli incontri serali non sono mai femminili). Direi che la parità di montepremi è assolutamente sbagliata.
P.S. Diversamente gli uomini dovrebbero invocare la parità di guadagni su OnlyFans