
Boris Becker: “Vincere Wimbledon a 17 anni non mi ha aiutato” (Video)


Boris Becker non ha mai avuto paura di dire ciò che pensa e, anche se questo gli ha causato più di un conflitto, soprattutto con il connazionale Alexander Zverev, ogni sua dichiarazione lascia sempre il segno. L’ex numero uno tedesco è intervenuto nel podcast High Performance, affrontando temi che hanno segnato la sua carriera e offrendo riflessioni sul tennis di oggi.
Becker ha ricordato il suo storico trionfo a Wimbledon nel 1985, quando a soli 17 anni diventò il più giovane campione del torneo. Nonostante in seguito abbia conquistato altri cinque titoli dello Slam, ha ammesso che quel successo precoce ebbe anche conseguenze negative: “Vincere Wimbledon a 17 anni non mi ha aiutato, perché non è normale nel mondo del tennis. Ho perso il controllo quando un intero Paese si è impossessato della mia vita. Ogni cosa che facevo veniva giudicata e ora penso di aver fatto bene, perché a 25 anni mi sono reso conto che dovevo fermarmi, era troppo per me, volevo essere normale”. Becker ha ricordato anche la pressione della stagione successiva: “È spaventoso tornare a Wimbledon a 18 anni e sentire la gente dire che non vincerai di nuovo. Affrontare tutto questo ti fa vivere momenti molto solitari, perché sei l’unico a sopportarli”.
Il tedesco ha poi lanciato un avvertimento a Lamine Yamal, giovane stella del calcio: “Rischia molto di attraversare difficoltà simili tra dieci o quindici anni. Viene da origini umili e ora lui e la sua famiglia sono ricchi, tante persone si avvicineranno per interesse. Tutto quello che farà sarà in prima pagina, ha perso la sua privacy ed è molto difficile da accettare. Deve avere intorno due o tre persone serie”.
Becker ha parlato anche di Novak Djokovic e della sua relazione con Wimbledon. Secondo lui, Federer è sempre stato la grande nemesi del serbo, sia per la sua abilità sull’erba che per l’affetto del pubblico. “Gli ho spiegato che la gente non era contro di lui, ma tifava Federer. Gli dissi di non prenderla sul personale e di cercare un modo per farsi amare anche lui”.
Oggi Becker si dice felice del riconoscimento che Djokovic ha finalmente ottenuto: “Ha conquistato tutto il rispetto che meritava. Il suo successo nasce dal suo spirito, dal suo carattere e dalla sua personalità. Superare quello che ha vissuto nel suo Paese e vincere 24 Slam è qualcosa di straordinario”.
Un racconto sincero e riflessivo, che mostra quanto possa essere difficile gestire la gloria quando arriva troppo presto e quanto sia complesso restare al vertice sotto lo sguardo costante di pubblico e media.
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1 commento
Djokovic ha ottenuto grandi risultati sull’erba ma Wimbledon è il tempio del tennis e “Federer è il tennis” per cui è normale che Roger sia sempre stato preferito dai tifosi rispetto a Novak. In realtà malgrado lo svizzero abbia meno titoli Slam, se si và in un qualsiasi tennis club del mondo l’ 80/90% degli appassionati considera lo svizzero superiore a Djokovic. L’ unico che può essere accostato a Federer in termini di prestigio e potere rappresentativo di questo sport è Nadal