
Paolini e le azzurre, la forza interiore che porta al successo


Una delle qualità dei grandi è trasformare la difficoltà in opportunità, resistere nei momenti più duri e trovare la reazione per ripartire. E vincere. Jasmine Paolini è stata straordinaria, per l’ennesima volta, in Billie Jean King Cup, trascinando il team italiano alla bellissima vittoria a Shenzhen, che consegna ancor di più questo gruppo e queste splendide ragazze alla storia del nostro tennis. Eppure, se torniamo indietro di un paio di giorni, nel primo pomeriggio italiano, siamo stati a un passo dalla sconfitta e dall’ammainare il tricolore che sbandierava da campioni in carica della “Davis Rosa”. Paolini soffre contro Svitolina, la ucraina gioca forte. Gioca bene. Con pressione e intensità ha messo sotto la nostra “Jas”, che si ritrova sotto di un set e di break, con Elina al servizio e a soli due game dal vincere il secondo singolare. Marta Kostyuk ha fatto un partitone, vincendo il primo singolare, la situazione è a dir poco critica in questo momento. Siamo a due game dal tornare a casa. Ma nell’impianto cinese non c’è aria di sconfitta, tutt’altro. Paolini è lì, non è felice della sua prestazione, ma è presente. Il suo sguardo non è affatto vuoto, segna una delusione che sta per esplodere in furia agonistica. Serve solo una crepa, un piccolo spiraglio, una miccia per accendere la rimonta perché Paolini è lì con testa e gambe, non ha nessuna voglia di perdere.
Il campione lo si vede esattamente in quel momento, quando la situazione è a dir poco critica ma non si perde d’animo e si fa trovare pronto. Il segnale arriva con un turno di servizio nervoso di Svitolina, che in vantaggio si fa prendere dalla fretta e sbaglia due palle di numero. Due palle nel tennis possono significare un universo, temporale e di emozioni. Elina mostra nervosismo e Jasmine vede in quel preciso istante il momento per entrare a gamba tesa nella partita. Quella risposta che finora aveva funzionato si e no, diventa profonda e insidiosa. È un attimo, ma in quel preciso momento abbiamo vinto la Billie Jean King Cup 2025, sotto di un singolare e a due game dall’eliminazione. Lì abbiamo vinto perché Paolini si è accesa, è andata a rimontare, a battere Svitolina e quindi col nostro doppio monumentale abbiamo completato l’opera. Da lì in avanti siamo stati inarrestabili.
Gli USA sono team forte, sulla carta e per classifica anche superiore, ma noi abbiamo dalla nostra qualcosa di diverso. Uno spirito di squadra superiore, un istinto per le grandi occasioni che ci porta trovare la magia e la partita super proprio quando conta. L’esempio, la rimonta, la forza fisica e morale di Paolini, e della nostra super coppia Jas-Sara in doppio, hanno acceso anche Cocciaretto e tutto è andato alla grande. Siamo di nuovo campioni in BJK Cup, abbiamo superato grandi difficoltà grazie a tenniste forti e ragazze fortissime. Quando vinci hai qualcosa dentro che ti resta e ti stimola nella difficoltà. Paolini è la nostra leader, e l’ha dimostrato una volta di più a Shenzhen.
Nel 2025 ha subito molte critiche, anche ingiuste. Ingiusto sarebbe stato chiederle di ripetere o migliorare un 2024 dove ha fatto due finali Slam (la prima in assoluto per una donna in singolare a Wimbledon nella nostra storia), ha vinto alle Olimpiadi, è stata n.4 al mondo, ci ha trascinato a Malaga vincendo la BJK Cup. Ha avuto alti e bassi, ha avuto dubbi. Ha interrotto la vincente collaborazione con Furlan e si è presa rischi. Ma ha vinto a Roma agli Internazionali, non accadeva da 40 anni grazie a Raffaella Reggi. E molto altro. Nella difficoltà, Jasmine non scappa mai, regge e rilancia perché lei è forte non solo nel braccio, è fortissima dentro. Ha raggiunto una consapevolezza dei propri mezzi che nelle occasioni importanti la portano a trovare grande qualità di gioco e reazioni insperate. E trascina le altre, è esempio per le altre, è energia che si diffonde nell’aria e diventa contagiosa. Basta vedere che razza di partita ha fatto Cocciaretto, distruggendo Navarro in finale. Il gruppo poi aiuta, un gruppo sano, guidato da una persona meravigliosa come Tathiana Garbin, una signora in tutti i sensi tra trasmette intensità con calma dei forti. Siamo di nuovo la nazionale più forte del mondo. È bellissimo.
Marco Mazzoni
TAG: billie Jean King Cup 2025, BJK Cup Italia, Elisabetta Cocciaretto, Jasmine Paolini, Marco Mazzoni, Tathiana Garbin
Cocciaretto una delle regine del mondo di questo sport, come ha intitolato livettennis in un altro articolo.
Se mi avvicinassi per la prima volta alla ginnastica che qualcuno mi facesse notare che è appena scesa in pedana una regina della ginnastica penserei di aver la fortuna di assistere ad una top, prima che alla fine qualcuno mi facesse notare con ilarità che c’è ne sono 90 che sono piazzate meglio.
A parte Shnaider/Andreeva,però escluse.
Con soli due singolari sempre più decisivo il doppio che non centra con il tennis, decisivo anche in questa edizione per fare arrivare l’Italia in finale, quella 2-3 coppie competitive con Paolini e Errani sono compostaggio da tenniste di diversa nazionalità.
Immensa jasmine
Concordo che l’abbiamo vinta nel match con Svitolina, da lì in poi ho iniziato a crederci seriamente.
E ora proviamo a riprenderci anche la Davis a novembre!
Sono parzialmente d’accordo.
La Paolini ha sempre detto che per rendere al meglio ha bisogno di una figura che “la tranquillizzi”, di una che durante il match non sia più nervosa di lei, che in maniera razionale la faccia ragionare nei momenti in cui può essere meno lucida.
Ecco, io vedo un grande merito in Tathiana Garbin, una professionista con i fiocchi che anche con la Cocciaretto ha fatto un gran lavoro, credo soprattutto a livello mentale. Io ho visto una Paolini che non sbuffava nemmeno nei momenti più delicati, ma che invece era lucida, conscia del proprio potenziale, e soprattutto con PAZIENZA. Se posso osare, un po’ alla Sinner, direi.
La vittoria contro gli Usa senza neanche perdere un set è stata una cosa spettacolare
Io credo che la grande svolta di Jasmine è stata Sara Errani, quante volte qui abbiamo sentito critiche al fatto che giochi contemporaneamente il doppio e il singolo.
Oggi dopo la vittoria il suo abbraccio con Sara è stato commovente, nessuna rivalità, spirito di coppia e voglia di Sara di trasmetterle la sua esperienza.
Jasmine non ha le armi fisiche delle sue principali avversarie, ma ha una determinazione che compensa, non so se riuscirà a superare gli straordinari risultati già raggiunti. Spero che l’esperienza di gruppo fatta da Tyra in questa BJK cup le serva per il futuro della carriera, lei ha le doti fisiche per emergere nel tennis fisico odierno, quelle mentali le costruirà anche attraverso esperienze come quelle vissute in questi giorni.
Comunque immensa Italia oggi, niente da aggiungere.
Finale dell’articolo pressoché perfetto!