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					Il mondo del tennis da giorni si interroga su quali possono essere i futuri scenari al vertice dopo l’esito netto della finale di US Open, con Carlos Alcaraz dominante su Jannik Sinner. Tanta differenza al servizio, ma non solo, tutto a favore dello spagnolo che con il successo a New York ha anche scalzato l’italiano dal vertice del ranking ATP. Importante è stata l’autocritica di Sinner, che dopo la partita ha masticato amaro – pur con la consueta pacatezza e lucidità di analisi – affermando che il suo tennis in finale è stato “prevedibile”, parlando chiaramente della necessità di lavorare ancor più duramente per introdurre qualche aggiustamento tattico e novità.
Molte sono state le reazioni a queste significative parole di Jannik, disposto a concedere di più agli avversari nei prossimi tornei pur di testare qualche novità e così cercare di diventare un giocatore più vario. La maggior parte degli analisti ha commentato con favore questa scelta dell’azzurro, ma c’è anche una voce discorde, e di una certa rilevanza.
Proprio sul punto di cambiare e mettere mano al suo gioco, un tennis così solido da portarlo a dominare il tour per un anno e mezzo, è intervenuto Rick Macci, coach inserito nella Hall of Fame ed ex allenatore, tra gli altri, di Serena Williams, Andy Roddick e Maria Sharapova. Il 70enne allenatore statunitense ha messo in guardia Jannik sul non esagerare nello “smontare” un tennis che potrà anche essere poco vario ma che è assolutamente di qualità e consistente.
“Certo, Sinner deve fare qualche correzione”, ha scritto Macci in un commento sul social X. “Ogni giocatore ha una scelta e ha bisogno di sentire una voce diversa. Ma non è obbligato ad ascoltarla a tutti i costi. Bisogna stare molto attenti, perché quando provi a risolvere un problema rischi di crearne un altro“.
Un avvertimento di buon senso e figlio della grande esperienza del coach americano. Alla fine la bontà di una scelta la si misura anche dall’equilibrio e da un’analisi attenta di costi – benefici, come spiegano le grandi leggi dell’economia. Sull’erba di Wimbledon un Sinner in grandissima condizione atletica e molto determinato era riuscito ad andare molto sopra al livello di Alcaraz, bloccato in un pressing talmente asfissiante da portarlo ad dire al suo angolo “sta giocando molto, molto meglio di me”. Poi sul cemento in Nord America è stato lo spagnolo ad arrivare meglio, fisicamente e tecnicamente, tanto da giocare un US Open quasi impeccabile e vincere con pieno merito la finale sull’italiano. Una partita che ha fatto affermare a Jannik “devo portare qualcosa di nuovo del mio gioco”. Ma attenzione a non esagerare: minare le fondamenta di un tennis così concreto, solido, aggressivo e vincente potrebbe essere un rischio importante, come afferma Macci.
Non resta che attendere la tournée in Asia, dove vedremo di nuovo in campo Jannik e potremo valutare se testerà qualcosa di nuovo. Dopo US Open 2023, proprio in Cina, sbocciò il Sinner “Maximo”, quello che con alcune settimane di lavoro mirato riuscì a colmare alcune lacune divenne quasi imbattibile, servendo benissimo e partendo a razzo verso l’Olimpo. A due anni di distanza, con 65 settimane da n.1, 4 Slam vinti, 2 Davis e tantissimo altro, sarà curioso ritrovarlo in campo. Con ancor più voglia di vincere imparando da problemi e sconfitte.
Marco Mazzoni
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Rick Macci

 
  
  
  
  
					 
			 
			 
			 
			 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
		 
		 
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Sinner Alcaraz
Alcaraz Zverev
Zverev Fritz
Fritz Djokovic
Djokovic de Minaur
de Minaur Ruud
Ruud Auger-Aliassime
Auger-Aliassime Sabalenka
Sabalenka Swiatek
Swiatek Rybakina
Rybakina Andreeva
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Siamo alle solite.
Anche tu, quindi, stai giudicando Sinner e il suo futuro in funzione di ciò che si è verificato nella finale degli U.S. Open !
Qualche giornata storta nel tennis è inammissibile per un campione che ha stravinto quasi noiosamente … giusto ?
Mentre il giudizio sul ragazzo non ha più ragione di essere se ci si sposta di qualche mese indietro e si analizzano rispettivamente prima la finale del Roland Garros e poi quella di Wimbledon … vero ?
Insomma: “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto
Chi ha dato, ha dato, ha dato
Scurdàmmoce ‘o ppassato … ”
Secondo me mentre Alcaraz può rendersi concreto e buon servitore come ha fatto è ben più difficile che Sinner faccia il simil Alcaraz: è comunque meno dotato nel gioco a tutto campo e meno manuale nel tocco a rete. Il problema è che non vorrei che la raggiunta solidità di Alcaraz lo smonti e lo scoraggi facendogli fare peggio nei fondamentali con meno applicazione ed un senso di impotenza e pressione che prima non esisteva. Se Alcaraz gioca solido alla battuta a limite ci sarebbe il tie se servisse da top ten come spesso non accade! Anche in risposta bisogna che sia più intuitivo su servizi ripetitivi spesso esterni. Se non intuisce mettendo in campo un inizio gioco meno imbazamato ha meno margini per vincere da ora in poi.
Leftwing13, quoto ogni parola!!
…e Alcatraz non è che avrà d’ora in poi sempre e solo questa condizione e questo livello.di gioco, eh!?!
Ma io credo che dicendo di introdurre cose nuove si riferisca a dettagli. Lo slice di rovescio ad esempio, in tre ore non ne ha fatto uno! E poi alzare qualche palla ogni tanto, non deve sempre sparare a tutta. Cose così insomma, niente di rivoluzionario.
Sinner deve migliorare la prima in campo e qualcosina in rete per poter battere Alcaraz.
Quello che non capisco è la drammatizzazione della sconfitta di Sinner agli US Open.
Quest’anno Jannik è arrivato in finale a tutti gli slam, vincendone due e arrivando vicinissimo a vincere il terzo al RG. A Wimbledon ha messo Alcaraz in uno stato di frustrazione, che lo spagnolo ha espresso in campo palesemente, anche a parole.
Senza i tre mesi di squalifica , probabilmente Sinner sarebbe ancora il nr. 1 del ranking.
Dovrebbe modificare il suo gioco? Spero e credo che non siano lui e il suo team a pensarlo. Posto che sia scontato che i migliori, per restare ai massimi livelli, debbano continuare a lavorare sui dettagli e non smettere mai di cercare di perfezionarsi, sono convinto che se Sinner in finale a New York avesse messo almeno il 60% di prime di servizio, anziché un deficitario 48%, le cose sarebbero andate diversamente e adesso staremmo parlando di altro.
Hai ragione, infatti a volte mi sono chiesto come mai non ha messo la palla dall’ altra parte ?
Però noi sappiamo benissimo che dal divano di casa è facile dare indicazioni ma in quelle situazioni hai solo una frazione di secondo per pensare e agire.
Probabilmente però certe dichiarazioni sono state estrapolato da interviste dove viene chiesto oramai l’argomento degli argomenti: il duello Sinner vs Alcaraz e la sua evoluzione nel tempo a seconda del protagonista di turno..
Già in questi anni ha portato novità e migliorie che lo hanno portato in vetta costringendo Alcaraz a trovare anche lui nuove soluzioni per batterlo.Diciamo che la differenza fra Wimbledon e US open sta nella percentuale di prime calata dal 63 al 48 e da un Carlos meno falloso con zero doppi falli e pochi gratuiti, quindi per il futuro prevedo match dall’esito difficile da pronosticare, vediamo il Sinner delle finals a Torino ad esempio era in giocabile per tutti Alcaraz incluso e le finals ad esempio si avvicinano.
Che vuol dire” non cambiare troppo il gioco”? Ch’io sappia il gioco del tennis, consiste nello spedire la pallina dall’altro lato della rete, cercando di rendere difficile la risposta dell’avversario. Ogni tennista ha i suoi limiti e non può assolutamente farci niente o cambiarli. Sinner gioca a tennis almeno da 17 anni. Credo che le avrà provate tutte. Oggi è impossibile che possa cambiare qualcosa, è riuscito a malapena a cambiare il servizio, o meglio, a miglioralo, ma non sempre gli riesce. Pertanto, quanto detto sopra lo considero inutile. enzo
Che depressione da tennis cmq dopo questi US open..
Il simpatico (?) Macci non si deve preoccupare più di tanto, visto che Sinner è seguito da un “certo” Cahill che in carriera ha portato ben 4 giocatori al #1.
Forse sono in molti a sognare la poltrona (da prima fila) di Darren, che non sappiamo che farà nel 2026.
Io raccomando l’assunzione di Mouratoglou, dopo Jannik potrebbe diventare il #1 mondiale anche nelle gare di rutti!
Ahahahah (*-*)
Assolutamente d’accordo con te e poi sono praticamente certo che in un futuro abbastanza prossimo le delusioni, anche di tanti personaggi illustri, sul recente rendimento di Jannik si tradurranno in elogi sperticati dedicati allo stesso ragazzo.
Tanto perché occorre molto poco per far modificare i giudizi e forse pure le convinzioni della gente che appaiono come una bandiera che sventola sotto l’azione dell’intera rosa dei venti 🙂
Basti dire che dopo il match di una settimana fa qualcuno ha immediatamente sostenuto che Alcaraz spiccherà il volo verso il cielo e magari, aggiungo io, Sinner si perderà nel profondo degli abissi 🙂
Deve anche guardare dov’è l’avversario quando gioca palle d’attacco. L’ho visto spesso tirare in bocca all’avversario.
Cambiare gioco e’ una sciocchezza e nessuno lo ha mai fatto a livello di Professionisti. Sinner ha perso la Finale perché ha servito in maniera pessima, solo questo e’ da migliorare.
Dai, non esageriamo, hai scordato la cavalcata trionfale del 2024? E’ vero che usando come termine di paragone Alcaraz (che sembra avere tutti gli anticorpi dell’universo e un fisico inscalfibile) tutti i tennisti appaiono più o meno fragili, non solo Jannik…
Anche quest’anno avremo un Sinner “Maximo” in Cina!!!
Concordo con il buon vecchio Macci. A margine della finale degli USopen scrissi: ma che fine hanno fatto i lavandini di Jannik? Ormai quasi tutti i Top 20 sparano più forte di lui.
Forse che si è sacrificata troppa potenza in favore di una maggiore varietà?
A quanto pare la variazione non paga.
Ragioniamoci sù!
@ giumart (#4482687)
È ma quando sta bene?
Saggio Macci, ma ha solo risposto (bene) a domande incentrate su presunte volontà di Jannik di modificare diverse cose. In realtà lo stesso Jannik sa bene che cambiare le basi del proprio tennis sarebbe molto pericoloso, il suo staff sa bene che in primo luogo è necessario tornare all’efficienza di servizio raggiunto in epoca pre-sospensione (ad esempio andatevi a rivedere come serviva in Davis 2024, alle Finals 2024 e all’AO 2025), consolidandola. Certo, l’obiettivo è anche migliorare alcuni aspetti (slice, palle corte, volee, dropshot), ma il suo staff lo sa. Il dato fondamentale è comunque la condizione atletica, ottimale a Wimbledon ma carente a New York. Quando sta bene, Jannik è difficilmente battibile anche da Alcaraz.
Questo sito abbonda di vetusti scopritori di acqua appena tiepida. Anche queste dichiarazioni su sinner, di un ovvietà sconcia e sconcertante, imbarazzerebbero chiunque, figuriamoci chi le fa, credendo addirittura di elargire perle ai porci. Da non credere..
Ma esiste un altro sport in cui un numero imprecisato di persone addette o ex addette ai lavori si intromettono e si prendono la libertà di dire la loro su cosa dovrebbero fare e su come dovrebbero allenarsi Tizio Caio e Sempronio??
Ma cci ci fa’ o ci e’ Rick? Non cambiare e’ un po’ morire.
Ma è ovvio che Jannik parlava di dettagli, non intende stravolgere proprio nulla.
Macci
Ma ci ha ragione:
Il tennis di Jannik è già efficace, efficiente, solido, personale, asfissiante, velocissimo.
Serve solo avere fiducia in quello che hai e sai fare, essere in salute e allenare un po’ di più la prima di servizio.
La trovo una dichiarazione un po’ scialba! Non credo Sinner voglia diventare un controattaccante alla Nadal con palle in top e difese stratosferiche. Verosimilmente vorrà imparare a gestire meglio certe situazioni di gioco, come i cambi in lungolinea e per farlo è chiaro che deve metterli in pratica in allenamento e in campo; scendere a rete quando va fatto (se non lo fai perdi il punto, non si tratta di snaturarti); verticalizzare con gli schiaffi al volo che gli vengono bene; migliorare la tecnica al servizio. Tante volte parlano tanto per
Non penso che Jannik volendo portare qualcosa di nuovo nel suo gioco o quantomeno modificarlo, lo stravolgerà.