Juan Carlos Ferrero spiega l’addio ad Alcaraz: contratto, valori e una porta ancora aperta
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Sono passati nove giorni dall’annuncio della separazione tra Juan Carlos Ferrero e Carlos Alcaraz e, con il trascorrere delle ore, continuano ad emergere dettagli sui motivi che hanno portato a una decisione tanto drastica quanto inattesa. Il paradosso è evidente: la rottura è arrivata al termine di quella che, numeri alla mano, è stata probabilmente la miglior stagione della carriera del tennista murciano. Eppure, proprio il nuovo contratto inviato a Ferrero al termine del 2025 si è rivelato il detonatore di una frattura ormai insanabile.
In un’intervista concessa a Javier de Diego su Radio Nacional Española, l’ex allenatore del numero uno del mondo ha chiarito come la separazione sia nata da una questione di principi, prima ancora che da meri dettagli economici. Ferrero ha spiegato di non aver potuto accettare alcune condizioni contrattuali che non rispecchiavano i suoi valori personali, sottolineando come questa scelta, per quanto dolorosa, sia stata coerente con il suo modo di essere.
“Ogni giorno che passa si assimila un po’ di più”, ha raccontato Ferrero. “È una notizia triste per tutti, ma col tempo si prende coscienza del lavoro svolto e del percorso fatto insieme. Sapere che la gente riconosce il valore di ciò che abbiamo costruito mi lascia sereno”. Parole che raccontano un distacco ancora fresco, ma già filtrato da una certa lucidità.
Ripercorrendo i fatti, Ferrero ha spiegato di aver ricevuto il nuovo contratto, di aver espresso il proprio disaccordo su alcuni punti e di non essere riuscito a trovare un’intesa. “Al mio ritorno da Bolonia non immaginavo nulla di simile, soprattutto per i risultati ottenuti. Non ci sono mai state liti né con Carlos né con il suo entourage durante l’anno”, ha precisato. Il tecnico valenciano ha preferito non entrare nei dettagli per non alimentare polemiche, ma ha lasciato intendere che alcune clausole fossero difficili da accettare dal punto di vista umano e professionale: “Sono fedele ai miei valori. C’erano aspetti che non potevo accettare per come sono fatto, e su questo sono in pace con me stesso”.
Nonostante la rottura, Ferrero ha ribadito più volte la volontà di mantenere un buon rapporto personale con Alcaraz. “Non abbiamo ancora parlato. Credo che ora lui debba stare tranquillo, allenarsi e lasciare che il tempo faccia il suo corso. Più avanti mi metterò in contatto con lui, perché per me è importante che resti tutto a posto anche sul piano umano”. Un passaggio che conferma come, al di là del lavoro, tra i due esista un legame profondo.
Nel corso dell’intervista, Ferrero ha anche sottolineato l’importanza che aveva avuto l’ingresso di Samuel López nello staff, proprio per alleggerire le inevitabili tensioni che si creano dopo tanti anni di collaborazione. “Le relazioni lunghe si usurano, è normale. Avere un secondo allenatore aiutava a rinfrescare le idee, sia per Carlos sia per me”. Oggi, paradossalmente, è proprio López a essere rimasto come allenatore principale, una scelta che Ferrero spera non comprometta i rapporti personali: “All’inizio va assimilata, ma col tempo tutto tornerà sereno”.
Sulle voci riguardanti l’eventuale arrivo di un tecnico di profilo internazionale, Ferrero si è mostrato fiducioso nelle capacità di López. A suo avviso, Samuel ha l’esperienza necessaria per guidare Alcaraz, almeno in questa fase, rimandando eventuali rinforzi a un futuro in cui il carico di lavoro potrebbe richiedere nuove energie.
Infine, Ferrero non ha chiuso la porta a un possibile ritorno al fianco di Alcaraz, anche se oggi appare lontanissimo. “Dire un no definitivo non è qualcosa che sento. Ora non ci penso, ma per l’amicizia che ci lega non chiuderò mai del tutto quella porta”. Allo stesso tempo, si dice convinto che questa situazione non minerà il percorso del murciano: “Carlos sa cosa è giusto per lui, ama competere e lottare per i grandi titoli. Non è la situazione ideale in vista dell’Australian Open, ma il suo talento gli permette di vincere ovunque”.
Quanto al futuro personale, Ferrero sente il bisogno di fermarsi. Dopo sette anni intensi, vuole prendersi del tempo per la famiglia e ritrovare motivazione e stimoli, prima di valutare eventuali nuovi progetti. Con un ultimo messaggio che suona come una promessa: “Quando tutto questo sarà passato, continueremo a parlare di ciò che abbiamo vissuto insieme. Rimarrà un’amicizia”.
Marco Rossi
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Trova le differenze:
Sinner ha chiuso per motivazioni tecniche;
Alcaraz ha “chiuso” dopo il suo migliore anno da PRO;
Sinner ha deciso per sé;
Alcaraz ha subito la decisione della famiglia;
La chiusura del rapporto tra Alcaraz e Ferrero sta facendo volare stracci tra i protagonisti;
La chiusura del rapporto tra Piatti e Sinner è stata gestita in modo professionale , solo i disagiati e gli odiatori hanno fatto ipotesi ed accuse.
😀
Si mette in secondo piano il fatto economico, ma gira che ti rigira, Ferrero voleva che gli fossero pagati i buoni pasto o l’indennità di mensa!!