
La Legge di Sinner! Jannik vince l’ATP 500 Pechino, troppo solido e potente per il talento di Tien


Una finale è sempre una partita da vincere e il modo migliore per vincerla è affidarsi ai pezzi forti del proprio repertorio: risposta, potenza, intensità, pressione e anche un servizio in grande spolvero nei momenti decisivi. È la differenza del campione, mentalmente fortissimo, quello che chiede il massimo al colpo più decisivo del gioco quando ne ha bisogno e riesce a performare su tutta la linea facendo sentire al “novellino” chi comanda le operazioni, senza titubanze, senza macchia. Campione vero è Jannik Sinner, bravo a giocare un tennis razionale, solido, potente e tatticamente ineccepibile nella finale dell’ATP 500 di Pechino e battere la sorpresa del torneo Learner Tien con un eloquente 6-2 6-2 in 72 minuti di partita, dominata dal primo all’ultimo punto dal n.2 del mondo. Il teenager californiano, guidato da qualche mese da Michael Chang, è tennista di raro talento, bravissimo a governare gli angoli e coprire il campo con anticipo e visione geometrica, ma poco ha potuto sulla prepotenza in spinta dell’azzurro, che ha servito bene e ha brillato in risposta, andando a prendersi spazio e tempo per comandare. Netta la differenza di potenza e intensità tra i due giocatori nello scambio, con l’italiano superiore in ogni situazione di gioco, in particolare servizio e risposta, dove ha scavato il solco con l’avversario e si preso un vantaggio capitalizzato con lucidità e visione. È il 21esimo titolo in carriera per l’italiano e terzo dell’anno, dopo Australian Open e Wimbledon.
Sinner è esattamente il tipo di tennista che Tien soffre perché il pusterese ha nella borsa tutti i trucchi andare sopra a quelli dall’americano e così depotenziarne le armi, dai colpi d’inizio di gioco a una copertura del campo eccellente, sostenuta da fondamentali di maggior potenza e grande profondità. Jannik, da campione, ha iniziato la finale come i campioni fanno: si spinge subito a tutta, per mettere immediatamente in chiaro i rapporti di forza e allo stesso tempo far sentire al giovane avversario chi comanda. Break immediato per Sinner, e da lì in avanti è stata una sinfonia di potenza e qualità, con un diritto in grandissimo spolvero e anche il lungo linea, già terribilmente efficace in semifinale e confermato anche oggi come soluzione eccellente per prendersi un vantaggio. Jannik ha chiuso l’incontro con 24 vincenti a fronte di 16 errori (11-18 per Tien), e servendo due prime palle in campo su tre, col il 77% di resa, oltre a un ottimo 56% con la seconda, e annullando senza tremare le due palle break concesse. Ma i numeri non riescono a spiegare il metro della differenza tra i due giocatori ammirata nella finale di Pechino.
C’è stata una differenza sostanziale tra Jannik e Learner, di potenza e intensità, un gap che le geometrie sapienti dell’americano non sono riuscite a colmare se non in rare occasioni. Probabilmente nelle gambe di Tien c’era ancora la fatica della durissima semifinale vinta contro Medvedev e di un intero torneo per lui meraviglioso ma impegnativo; solo arrivando costantemente in anticipo il suo tennis può performare al massimo e oggi c’è riuscito raramente perché la combinazione di potenza e profondità dei colpi di Sinner è stata difficile da contenere. La sensazione è che Tien abbia capito ben presto che oggi c’era poco da fare, ma ottima è stata la sua attitudine in campo. Learner è – Nomen omen – colui che impara… In tutta la partita non si è fatto prendere dallo scoramento di un match in cui è andato subito sotto e mai si è avuta la sensazione che potesse ribaltare; al contrario ha approfittato dell’occasione di confrontarsi contro colui che è stato n.1 per 65 settimane di fila per studiare il suo tennis, provare soluzioni a velocità e ritmo sconosciute e vivere situazioni di gioco per capire fino a dove potesse spingersi. Ha selezionato colpi non banali, provando a restare nella partita cambiando angoli, arrotando di più i colpi e quindi lasciando partire improvvise accelerazioni lungo linea col diritto, che in alcune fasi hanno sorpreso l’italiano. Bravo anche a buttarsi avanti e sfidare il passante di rovescio di Jannik. C’ha provato e nonostante lo score finale sia per lui severo, Tien non è affatto dispiaciuto. Con la poca potenza dei suoi colpi, farà sempre fatica, tantissima fatica contro un “muro” come Sinner, ma Learner è davvero un bell’acquisto per il tennis dei grandi, ha un gioco interessante e in campo sta benissimo.
Nel corso del match è anche calato al servizio Tien e così gioco facile ha avuto Sinner nell’entrare come una F1 in risposta e scappare via troppo veloce, troppo intenso. Jannik ha cercato poco o niente le “variazioni” di cui ha parlato dopo US Open. Una finale, come scritto nell’attacco, è da vincere più che giocare e quindi si va di conserva, di certezze. Bene ha fatto Sinner, rischiando poco in un tennis di pressione con discreto margine, rare le occasioni in cui ha perso ritmo o la misura dei colpi, mai una scelta sbagliata. Quando Tien è riuscito a comandare, Sinner ha tenuto con classe e spesso ha ribaltato la situazione a suo favore calibrando la difesa e preparando l’attacco. Una buona partita che chiude un torneo ben disputato, non sempre giocando al massimo ma nemmeno si può pretendere che dia il 100% in ogni punto.
Una vittoria importante che gli porta 500 punti. Ha rosicchiato qualcosa ad Alcaraz e tiene viva la possibilità di chiudere l’anno da n.1. Sarà difficilissimo, forse quasi impossibile col fardello dei tre mesi out (con 4 M1000 persi…), ma sicuramente Jannik ci proverà, a partire dalla difesa del titolo dell’anno scorso a Shanghai.
Marco Mazzoni
La Cronaca
La finale dell’ATP 500 di Pechino inizia con un doppio fallo di Tien. Quindi si scambia e l’intensità e potenza di Sinner “sfondano” la resistenza dell’americano. 0-30. Troppo corto nel palleggio Learner, la sua palla rimbalza appena al di là della riga del servizio ed è comodo per Jannik scatenare il suo ritmo e potenza. Con due diritti vincenti dal centro, lo score è 0-40, tre palle break immediate per l’italiano. Sinner sfrutta la terza, con un altro scambio condotto con potenza e margine, Tien non regge sbagliando un diritto dopo una quindicina di colpi. BREAK che manda subito al comando l’azzurro. È partito davvero forte Jan, arriva il primo Ace da sinistra, nell’angolino esterno a 209 km/h, e quando scatena il diritto in progressione è in grande difficolta Tien a reggere. Non va invece la prima palla corta (sul 40-15), ma stuzzicare Learner sulla rapidità non è scelta efficace… 2-0 Sinner. Tien trova il primo gran vincente del match, uno splendido diritto lungo linea in corsa talmente preciso che muore all’incrocio delle righe. Sente però la pressione della risposta di Sinner, tanto da commettere un altro doppio fallo. È necessario per lui chiedere il massimo della velocità ai suoi colpi perché di pura geometria non riesce a crearsi spazi, vista la velocità e potenza di Sinner. Grazie ad un paio di errori di Jannik, Tien muove lo score (2-1). Sinner dispone agevolmente del suo secondo turno di turno di battuta, 3-1, e quindi continua a martellare in risposta con la risposta, un colpo che gli dà un’enorme vantaggio sul campo e manda in crisi la battuta del teenager americano. Tien infatti commette un altro doppio sul 15-30, è evidentemente bloccato con la seconda di servizio e… finisce per giocare una prima palla troppo sicura sul 15-40, va a nozze Sinner con una risposta potente e via a avanti a prendersi il punto del doppio BREAK. 4-1 Jannik, saldamente al comando dopo 18 minuti dominati in lungo e in largo. Forte del doppio vantaggio, Sinner si distrae un attimo e Tien riesce ad entrare nella palla dell’italiano. Brutto l’errore di rovescio (scarico di gamba) che porta il sesto game ai vantaggi. Rimedia con un Ace al T a 210 km/h, quando ha bisogno di punto, ecco che chiede alla battuta e il colpo risponde “presente”. Ha bisogno di un altro Ace e quindi un servizio all’angolo per chiudere il game più scomodo della partita, per il 5-1. Tien trova più velocità al servizio e soprattutto è deciso nell’entrare nel campo, attaccare per non essere “stritolato” dalla pressione dell’azzurro, il rischio paga e vince un altro game, 5-2. Sinner va a servire per il set e il game fila via liscio, spinta potente e con margine con diritto e rovescio, l’americano non regge questa pressione, potenza e intensità. 40-0 e Tre Set Point. Doppio fallo sul primo, seconda palla un po’ troppo vivace; Ace da destra sul secondo, il quinto del match. 6-2, 34 minuti di assoluto controllo. Superiore in tutto Jannik, e un buon 60% di prime palle in campo a sostenere una spinta poderosa, troppo per Tien.
Tien parte al servizio nel secondo set e trova un bel game, aggressivo e solido. Sinner invece inizia il suo primo turno con un nastro che gli porta via un diritto d’attacco, quindi si fa sorprendere da un bel diritto lungo linea di Learner, 15-30. Dopo un bel rovescio cross, ne spedisce malamente in rete uno scambio, forse un calo di attenzione con Tien invece più aggressivo, a tutto braccio. 30-40, c’è una palla break per l’americano. Non perdona Jan, servizio potente a T e diritto da metà campo che è quasi uno smash. Segue un’altra prima palla potente e quindi l’Ace da sinistra sul vantaggio. Quando ha bisogno, il servizio c’è e l’altro non la tocca nemmeno. 1 pari. La rimonta nel game ha ri-attivato Sinner: due risposte una meglio dell’altra, Tien va fuori posizione e sbaglia, 0-30. Bravo Learner a vincere un bel braccio di ferro, raro punto ottenuto sul territorio del rivale, la spinta in progressione. Davvero ottimo il momento di Tien, ne vince altri tre di punti per niente banali, attaccando col contro piede, poi un angolo strettissimo e quindi una smorzata ottima, soluzioni che mettono in vetrina la sua manualità da campione. Applausi (2-1). Nessun problema per Sinner al servizio, ben due Ace e via, 2 pari. Il quinto game inizia con uno scambio di ritmo micidiale, la palla corre come impazzita ed è magnifica l’accelerazione lungo linea di rovescio di Sinner che lascia immobile Tien, esecuzione suprema. Il californiano si sente – giustamente – sotto pressione e commette un doppio fallo, gli costa il 15-30. Sinner sale in cattedra: risposta profondissima, gli apre il campo e si prende il punto con una bordata di diritto lungo linea che muore quasi sulla riga. Tien è bloccato, teme la risposta dell’italiano e il secondo doppio fallo del game gli costa il BREAK che manda avanti Jannik 3-2 e servizio. Al cambio di campo lo sguardo dell’americano è tutto un programma, è allibito dalla prepotenza dell’italiano, troppo bravo a prendersi il vantaggio proprio nel momento migliore del rivale. Tien è bravo a non cedere, anzi, rilancia. Sinner sbaglia un paio di colpi, brutto un diritto per lui banale sul 40-30, e ai vantaggi concede una chance del contro break. Sotto pressione, l’italiano si affida alle certezza: prima palla sicura in campo, diritto potente nell’angolo e smash comodo. Col decimo Ace si prende il vantaggio e chiude un game non facile con un’altra battuta al centro, al corpo, la risposta di Tien vola via. 4-2 Sinner. Learner è decisamente sotto, ma è bravo ad approfittare della partita, dell’occasione di confrontarsi contro un campione come Sinner, per provare schemi offensivi e colpi, nonostante la difficoltà del reggere la risposta dell’italiano. Ci prova, attacca, apre l’angolo, fa tutto quel che può al suo meglio, ma Sinner fa tutto ancora meglio, con maggior potenza e intensità. Un doppio fallo porta il game sul 30 pari, e Sinner tira un passante di rovescio lungo linea perfetto. Chance del doppio break. Tien non mette la prima palla e Jannik, comanda il palleggio con traiettorie profondissime, sposta tutto a destra Tien che alla fine sbaglia col rovescio. BREAK, che intensità l’italiano, serve per il titolo sul 5-2. Servizio, diritto, pressione dal centro, Jannik si porta agilmente 40-0 a Tre Championships Point. Bravo Tien ad aprire l’angolo a tutta sul primo, e pure sul secondo, diritto vincente su di una palla più corta dell’italiano, rarità nella partita. Con una seconda di servizio carica a mille di spin, Sinner sbaraglia la risposta di Learner. Finisce qua, bella partita dominata da Jannik dal primo all’ultimo punto. Ma davvero bravo anche Tien, è un tennista di talento in grandissima ascesa. Torna a vincere un torneo Jannik da Wimbledon, l’autunno “caldo” di Jannik è appena iniziato. E gli ultimi due anni ci hanno insegnato quanto JS sia performante in questa fase di stagione.
Jannik Sinner vs Learner Tien
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Statistica | Sinner 🇮🇹 | Tien 🇺🇸 |
---|---|---|
STATISTICHE DI SERVIZIO | ||
Rating del servizio | 303 | 200 |
Ace | 10 | 0 |
Doppi falli | 1 | 6 |
Prima di servizio | 35/53 (66%) | 22/43 (51%) |
Punti vinti sulla prima | 27/35 (77%) | 12/22 (55%) |
Punti vinti sulla seconda | 10/18 (56%) | 10/21 (48%) |
Palle break salvate | 2/2 (100%) | 2/6 (33%) |
Giochi di servizio giocati | 8 | 8 |
VELOCITÀ DI SERVIZIO | ||
Velocità massima | 210km/h (130 mph) | 200km/h (124 mph) |
Velocità media prima | 201km/h (124 mph) | 182km/h (113 mph) |
Velocità media seconda | 159km/h (98 mph) | 159km/h (98 mph) |
STATISTICHE DI RISPOSTA | ||
Rating della risposta | 215 | 67 |
Punti vinti su prima di servizio | 10/22 (45%) | 8/35 (23%) |
Punti vinti su seconda di servizio | 11/21 (52%) | 8/18 (44%) |
Palle break convertite | 4/6 (67%) | 0/2 (0%) |
Giochi di risposta giocati | 8 | 8 |
STATISTICHE DEI PUNTI | ||
Punti vinti a rete | 0/0 (0%) | 0/0 (0%) |
Vincenti | 22 | 9 |
Errori non forzati | 9 | 10 |
Punti vinti al servizio | 37/53 (70%) | 22/43 (51%) |
Punti vinti in risposta | 21/43 (49%) | 16/53 (30%) |
Totale punti vinti | 58/96 (60%) | 38/96 (40%) |
TAG: ATP 500 Pechino 2025, Jannik Sinner, Learner Tien, Marco Mazzoni
lo so, era un artificio retorico…
Mi permetto di segnalare, tra le 1000 cose disponibili a tutti, alcuni articoli che forse faranno luce sull’argomento:
https://www.neuromove.it/la-capacita-decisionale-del-movimento-come-funziona-il-cervello-di-un-atleta/
https://it.frwiki.wiki/wiki/Syst%C3%A8me_attentionnel_superviseur
https://www.scienzemotorie.com/articoli/il-ruolo-del-cervelletto-nel-gesto-atletico
https://www.tesionline.it/appunti/psicologia/psicologia-fisiologica/sistema-attentivo-supervisore/984/32
https://halfsun.wordpress.com/2013/06/13/sport-di-prestazione-vs-sport-di-situazione-parte-2-larte-della-decisione/
Prova a chiedere ad un ingegnere di fare qualche variazione….
Se non capite non dite cazzate ogni giocatore si evolve nel proprio gioco, non solo a tennis
@ Onurb (#4491569)
Ma secondo te, è un caso che Jannik abbia servito meglio con Tien che con Alcaraz? Si continua a considerare il servizio solo dal punto di vista tecnico e invece è il fondamentale più condizionato emotivamente dall’avversario, dal suo valore, dalla sua capacità in risposta, dal bisogno di punti facili e diretti, dalle sensazioni in partita…Tien è un ragazzo adorabile, che tiferò da qui in avanti per la sua bravura e umana simpatia, ma non ha (ancora) la pesantezza di colpi che possa impensierire uno Jannik anche più scafato e abituato alle partite decisive, più spietato alla minima opportunità, insomma, un campione al vertice contro un “learner” con tanta buona volontà e talento che sicuramente verranno premiate ma con ancora un po’ di pazienza ed esperienza…insomma, quasi scontato che non sarebbe stato il match di oggi la piattaforma di lancio di queste beate, dibattute, sconvolgenti, anche misteriose variazioni che sicuramente non sono state pensate per il buon Tien ma per i fatidici e ben più temibili avversari
Le variazioni aggiuntive servono per migliorare il proprio gioco e vanno inizialmente usate contro giocatori di livello inferiore come oggi dove c’era molto margine tra i due, capisco che capiate poco di tennis agonistico. Vi ricordo che per assimilare nuove geometrie ci vuole molto tempo prima che vengono automatizzate (automatizzare vuol dire non pensare: In automatico il giocatore sa cosa fare si muove e indirizza la pallina concentrandosi solo sulla esecuzione finale)
Fino ad un paio di anni fa nessuno parlava praticamente mai di “variazioni”. Ogni giocatore aveva il suo stile e le sue caratteristiche. Sampras era Sampras, McEnroe era McEnroe, Nadal era Nadal e così via. Da un po’ e quasi solo per Sinner, perché nessuno, ad esempio, ha mai detto “eh ma Berrettini, Sonego, Arnaldi non hanno le variazioni”, le variazioni sono entrate nel gergo quotidiano. “Che variazioni hai fatto alla guida dell’autobus?” “Notaio, qui non vedo variazioni?” A fine carriera uscirà il libro “le variazioni di Semola”…
Il gioco di Sinner a mio parere non è noioso in questa finale mi aspettavo che continuasse a sperimentare le geometrie nuove dato la grande differenza di gioco tra i due
Jannik grazie di esistere!! rendi la nostra esistenza migliore e fomenti la nostra passione!!
Il livello di intelligenza di Givaldo è quello che è cosa pretendi? Ignorarlo è l’unica
Lo so.
Le farmacie oggi faranno un incasso da record .
@ Givaldo Barbosa (#4491544)
Avevi scritto:
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Givaldo Barbosa (Guest) 01-10-2025 09:53
Il grazie di esistere è arrivato già?
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Se ti è sfuggito,
te lo ripeto io gratuitamente:
GRAZIE DI ESISTERE, JANNIK !!!
🙂
In buona parte concordo. Nel periodo pre-sospensione (in particolare fra ottobre 2024 e l’AO 2025) il servizio era diventato il plus per Jannik, ma è anche vero che contemporaneamente era sorretto da una condizione atletica ottimale e quindi tutto veniva facile e dominava. Il fermo agonistico di circa 4 mesi gli ha nuociuto terribilmente, perchè gli allenamenti solitari non servono a nulla e, anzi, ti fanno perdere sia la condizione, sia il ritmo gara, sia le geometrie di gioco. Dopo il rientro nel tour, in simile stato, Jannik ha fatto miracoli e solo a Londra è tornato a servire come sa: lì, parliamoci chiaro, stava veramente bene, era sicuro e centrato, serviva benissimo e ha messo sotto Alcaraz. Nella finale di NY oggettivamente non era in forma (questi cali di forma li attribuisco proprio al pagare dazio per le “forzature” post-sospensione). Ora sembra stia recuperando il servizio e i solidi fondamentali che, unitamente al rtmo e al suo fenomenale timing, rendono il suo gioco particolarmente efficace ed insostenibile per il 99,99% dei competitors. Il voler aggiungere qualcosa in più (miglior gioco a rete, slice, palle corte, ecc.) è da apprezzare, ma lui e suo staff sanno bene che tali variazioni non si acquisiscono dall’oggi al domani, richiedendo tempo e graduali prove non solo in allenamento ma soprattutto in gara, perciò vanno centellinate. Io sono ottimista.
Esatto! Mettici anche un gioco poco ‘esilarante’, come dice qualcuno, è non fa più nemmeno notizia.
Sinner? Il vero n. 1 ATP.
@ walden (#4491583)
non devi mica raccontarla a me.
Intanto incomincia a “farsi la bocca” con oltre 400.000 $ in una botta, che male non fanno. 😉
Invidia dei vari Spizzirri, Basavareddy, Brooksby, ecc…
Arriva al BR #36.
È il settimo yankee,
e NextGen assicurate.
“Not too bad” (cit.). 😉
Senza Alcaraz non vale
La penso in modo esattamente uguale.
NO
Ma scusa un attimo. Sinner non ti piace, lo detesti, lo ritieni un noioso sparapalle, uno che secondo i tuoi gusti tennistici dovrebbe al massimo stare intorno al n. 40 ATP, per giunta ritieni i suoi fans degli emeriti imbecilli. Domanda: è prova di intelligenza da parte tua il continuare a seguire Sinner, a leggere minuziosamente i commenti sulle sue partite, a sorbirsi risposte a brutto muso o talora volgari (da parte di qualcuno)? Possibile che proprio non hai altro su cui incentrare i tuoi interessi?
Alan, quando Sinner scelse di cambiare, ci mise un anno e mezzo per assimilare gl’insegnamenti di Vagnozzi e Cahill. Dalla fine del 2023 è diventato, nei fatti, uno dei primi due al mondo, sarebbe tutt’ora primo se non lo avessero fermato per tre mesi (di fatto quasi 4). Per mettere a punto determinati meccanismi ci vorrà di nuovo un anno e mezzo, non è che al primo torneo dopo che lo ha affermato (anche per ragioni tattiche) sono già messi a punto. Quindi piantiamola con queste menate sulle variazioni, se Sinner non fosse stato male a Cincinnati e mezzo infortunato a FM, sai dove se le metteva Alcaraz le sue variazioni?
Aquila è un nick che ti si addice poco. Almeno per il tennis.
ohh finalmente un servizio come quello che ci vorrebbe per battere alcaraz!
Il tabellone bello tosto di Shangai servirà a misurare il suo stato di forma in vista del finale di stagione. Credo che tutti questi discorsi sullle variazioni siano stucchevoli, Sinner e il suo staff ci stanno lavorando con la consueta intelligenza, ci vorrà tempo e molto equilibrio, vedremo più avanti se nuovi meccanismi entreranno nel suo gioco affiancandoli alla consueta solidità.
Come dicevo ieri c’è una trepida attesa di vedere le variazioni di Sinner ma queste dipenderanno dalle situazioni.In finale contro un mancino dal gioco non esattamente lineare non credo sia l’occasione giusta.Tien è come Mannarino,Moutet, è un tennista che varia,che ha curve diverse dal servizio alla risposta, Musetti per dire gli ha giocato anche rovesci altri lungolinea ,cosa che non fai con nessuno perché ti entrerebbero col dritto.
Inoltre…siamo sicuri che le variazioni sia così “evidenti”? Non esistono solo dropshot e serve&volley, bisognerebbe vedere con ripresa dal basso quali traiettorie si siano giocate,quali differenze rispetto alla media,quale velocità si sia raggiunta e con quali colpi ed in quali situazioni…ma, ripeto,un conto sono dei match con Fokina e Ruud e compagnia,un conto con mancini dalla palla meno pesante e colpita in anticipo.
Credo abbia fatto benissimo ad affidarsi a ciò che sa fare in modo incredibilmente efficace.
@ Aquila. (#4491519)
Ti sembra poco la prima di servizio???!! Il tamarro spagnolo con la prima di servizio ha vinto la finale degli US Open. Patetico.
Gli Italiosi un popolo di invidiosi ,avete per 40 anni letteralmente leccato le lische delle sarde festeggiando un quarto di finale o una semifinale in qualche torneo importante .
È proprio vero gli italioti perdonano tutto tranne il successo,piuttosto che vedere primeggiare un loro cconnazionale,preferiscono tifare il numero 856 dello Skri Lanka.Che Tristezza
Complimenti JANNIK per il tuo ventunesimo titolo
Avanti Campione ♥️
Non avrei saputo dirlo meglio
Condivido
Certo che se sei tifoso di Sinner e non sei soddisfatto, di questa vittoria a Pechino, è meglio che tifi/simpatizzi per qualcun’altro…
Tien bravo e fortunato in tutto il torneo, essere arrivato, a 19 anni, al 36 ATP/LIVE è tanta roba.
Rido, Ho dolori intestinali per il troppo ridere.
Oggi non ha giocato il dritto con la sinistra.
Non ha fatto nessun servizio da sotto, nessuna volee da fondo campo e nessuno smash in salto. Come la mettiamo con la conquista del T e del gioco continuo da quella posizione? Sarebbe una novità assoluta che spiazzerebbe qualsiasi avversario.
Fino a quando non vedrò queste novità il suo progetto di variazioni sono solo parole al vento.
P.S. mi ha appena messaggiato che le variazioni sono l’alternare velocità di servizio, variare le rotazioni, rispondere non sempre al centro, alternare slice a palle piatte, cercare più spesso le palle corte, …
Che delusione, speravano nei fuochi d’artificio
Ancora con queste variazioni? Ma quali variazioni….basta il servizio, se serve come in questo torneo ( e non come in finale usopen) siamo già a posto….se la gioca alla pari con alcaraz, mentre x tutti gli altri non c è problema….il servizio è tutto x sinner…visto che sui 2 fondamentali, dritto e rovescio, sulla risposta, smash è già top …poi di volta in volta in base all avversario di turno con vagnozzi studieranno eventuali variazioni tattiche,ma è il servizio il miglioramento fondamentale e determinante che deve fare sinner
@ Maxto70 (#4491553)
Sopratutto perché al araznon gioca e lui difendere 1000 punti mi sembra?
Buon allenamento per Jannik, ottima la prima palla che sembra tornata efficace e più continua, forse è la migliore notizia di questo torneo.
You
Scusa ma non ho visto la partita essendo occupato a guardare il cellulare.
In effetti il punto è questo: iniziare a toccare un servizio funzionante bene a Wimbledon quello è stato strampalato indebolendo Sinner per un importante US Open. Gli interventi tecnici delicati semmai andrebbero testati a bocce ferme. Non vorrei che la facilità relativa nel successo di Wimbledon non abbia agito sulla ricerca di un perfezionismo pletorico e semmai solo futuribile.
questi professori della materia nn sono contenti che nn hanno visto progressi ..
un senso del ridicolo sproporzionato, soliti panzoni da padel ..
Ottimo giocava bene questo americano ha buttato fuori meldved musetti….digli poco
Oggi è andata come doveva andare, senza strafare o sperimentare col rischio di impaludarsi in una finale contro un 19enne…il servizio di Jannik anche ieri ha convinto molto e soprattutto è arrivato nei momenti che contavano. Tien sembra promettere, ma un po’ mi ha dato l’impressione – durante la premiazione – di essere deluso come se avesse perso con uno qualunque, insomma si è sprecato al minimo per riconoscere a Sinner la sua vittoria. Occasione persa per maturare.
@Redazione
Potente? Da quando nel tennis ci vuole potenza? Ma non seguite i dettami del noto competente che disconosce la potenza in questo sport?
Male male,scrivete inesattezze!
Ma anche oggi giorno eh, non occorre tornare agli anni 80/90 per qualche tennista, anche nostrano
C’è un aereo che lo sta aspettando (*-^)
Bravo Jan, ora riposo che bisogna giocare agli shangai
Le variazioni?…la prossima volta.
Anche tu non mi hai convinto con il tuo commento strampalato. Meglio che vai a lavorare che l’Italia economica deve crescere!!!
Non siete mai contenti
Meglio tornare agli anni 80 90 quando vincere un 250 era evento epocale
Il grazie di esistere è arrivato già?
170 punti guadagnati rispetto all’ anno scorso, grazie all’ altro che giocava altrove!
Ora sotto con gli altri 6 match a Shangai. Occasione d’ oro per ridurre le distanze.
Grazie di esistere, Jannik.
Ma per vedere un minimo di evoluzione bisogna necessariamente aspettare la nuova stagione, non è che ti metti 3 giorni a fare serve & volley e diventi McEnroe. Inoltre a livello psico fisico non è al massimo, molto più importante adesso mettere vittorie e punti in cascina, l’evoluzione tecnica (difficilissima per un giocatore già formato nel pieno della carriera, pur fortissimo) è una cosa seria e richiede tempo
“cucciolo” Learner imparerà, apprenderà, conoscerà… 😉
È bravo, diligente.
Un talento che farà bene nel tour. 🙂
le famose variazioni servono SOLO CONTRO DETERMINATI GIOCATORI.
oggi effettivamente non mi pare servisse nulla di che, se non un Sinner che giocasse come sa fare.
Cioè secondo te, sono in finale a un ATP500 e mi metto a fare esperimenti o bado al sodo per portare a casa il titolo?
Siamo assuefatti al successo che non ci godiamo un 500 per il quale un tempo si sarebbe fermata l’Italia tennistica intera…
E andiamoooooooooooo!
come prevedibile, oggi in finale, niente spazio a variazioni.
quindi, anche il risultato era piuttosto prevedibile
Che vita grama
A mio avviso, basta che mantenga il servizio come oggi, per il resto meglio proseguire con quello che sa fare meglio. Certo non un gioco esilarante un pò noiso ma molto efficace
Complimenti Jan, bella vittoria, frutto di un servizio impressionante e di una match in controllo, senza tanto strafare.. buon torneo, ormai lui e Carlitos possono permettersi di vincere i 500 in carrozza pur essendo acciaccati, divario enorme con tutti gli altri, altro sport fanno, ha ragione Zedarioz
Che palle
Intanto Sinner ha vinto un torneo non Slam nel 2025, sperando non sia l’unico 😉
A quanto sta oggi al chilo lo slice in controtempo?
Poco più di un allenamento per Sinner che ha vinto senza dover pigiare sull’acceleratore, mostrando un differenza di livello di oltre 3 categorie.
Peccato che Medvedev non sia arrivato in finale, sarebbe stato un bel… revival!
E fanno 21… occhio Nicola, questo ti vuole sorpassare…
Ahahahah (*-^)
Grande Janniiiiiiiik
Ha vinto, ma non mi ha convinto, non ho visto le nuove variazioni nonostante la differenza notevole di gioca tra i due, il 6/2 sia nel primo set che nel secondo è stato non nel gioco ma dalla prima palla di servizio che in questo torneo ha aiutato molto Sinner…L’evoluzione del suo gioco è rimandato al prossimo torneo