
Taylor Fritz accende il dibattito: “A Toronto tennis penalizzato da palle e superfici” (Video)


Taylor Fritz ha lasciato il segno in conferenza stampa dopo aver conquistato gli ottavi di finale al Masters 1000 di Toronto 2025, regalando agli addetti ai lavori una delle analisi più oneste e profonde del momento che vive il tennis, e in particolare di ciò che sta accadendo quest’anno sui campi canadesi. L’americano, tra i favoriti per il titolo, non si è nascosto e ha mostrato tutta la sua preoccupazione per alcune tendenze che stanno secondo lui condizionando negativamente lo spettacolo.
Fritz ha iniziato raccontando il suo personale percorso di adattamento: “Sono molto contento della crescita che ho avuto in pochi giorni. Quando sono arrivato qui, faticavo persino a tenere la palla in campo: la mandavo fuori di metri senza capire davvero cosa stessi facendo di sbagliato. Mentalmente però sono pronto a superare le difficoltà, e sono riuscito a cambiare marcia.”
L’attenzione di Fritz si è poi spostata sui motivi di questa inusuale difficoltà collettiva: “Penso che le palle e le superfici a Toronto stiano peggiorando il livello del tennis che si vede qui. Sta diventando molto difficile giocare bene, si vedono partite piene di errori gratuiti e doppi falli, e tutto dipende da due motivi principali.” Per l’americano, la chiave è proprio il tipo di palla: “Le Wilson dell’US Open schizzano dalla racchetta e accelerano dopo il rimbalzo, qui invece il contrario. In generale, le palle tendono sempre di più a rallentarsi, a diventare morbide e a ‘mordere’ il piatto corde”.
Non è mancata una riflessione anche sulla nuova formula del torneo, ora su due settimane. Fritz non ha dubbi sui pro e contro: “La cosa che mi piace di più è avere un giorno di riposo tra un match e l’altro. Nei Grand Slam è fondamentale, perché si gioca al meglio dei cinque set, ma qui, dove si gioca due set su tre, sarebbe eccessivo dover affrontare sei partite in sei o sette giorni. Certo, così la stagione si allunga, ma se i Masters 1000 restassero di una sola settimana, sarebbe meglio aumentare il tempo per la preparazione e non aggiungere ulteriori tornei.”
L’analisi lucida e priva di filtri di Taylor Fritz accende così i riflettori sulle sfide che il tennis moderno deve affrontare, tra ricerca di spettacolo, esigenze degli atleti e un calendario sempre più compresso.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Taylor Fritz
io intendevo tra una partita ed un’altra nello stesso torneo
A 26-27 anni, se i tuoi risultati cominciano a peggiorare, non c’è niente di meglio che diventare sindacalisti. Niente di nuovo. È capitato anche a Mac, quando iniziò a capire che con Lendl non c’è la faceva più. Fritz dovrebbe pensare a tirare la pallina oltre la rete una volta in più degli avversari e basta. Una volta i campi, una volta le palline, una volta il coaching, ma un pò du autocritica, no?
Hai dimenticato il vento, gli insetti e la tensione del net.
Gurda che il tempo per recuperare è notevolmente diminuito rispetto al passato. Prima del 2020 passavano 4 o 5 settimane dalla fine di Wimbledon all’inizio del Canada, ora ce ne sono solo due. è ovvio che chi arriva in fondo a Londra poi si cancella e punta solo su Cincinnati e US Open.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai.. .”.
@ Jannik über Alles (#4451382)
Dimenticavo: alla stessa altitudine!
Poi lo step successivo sarebbe quello di standardizzare la temperatura, l’umidità e la posizione del sole…
In pratica è meglio giocare sempre indoor, estate compresa!
Il fatto che non ci sia uno standard è grave.
Montecarlo è solo al maschile, perciò più facile da organizzare.
Poi non capisco perché tutti ,Bianco compreso, sembra si siano dimenticati che si dava la colpa dei molti infortuni ai troppi incontri ravvicinati e si chiedeva a gran voce più tempo per recuperare.
Non è andata bene? Giusto fare qualcosa per migliorare.
Ma dare addosso a Gaudenzi, come fa quel mattacchione di Bianco e’ perlomeno ingeneroso oltre che ridicolo
Mi dissocio dalla maggior parte dei commenti fin qui, quasi tutti aggressivi. Quindi non mi ero sbagliato, le palle rimbalzano a volte in modo strano. Non ho mai visto tanti giocatori steccare o scentrare le palline con continuità. È un dato di fatto. Il fatto che le palline siano uguali per tutti è una ovvietà, tuttavia alcuni giocatori più di altri soffrono rimbalzi irregolari.
Per come l ho letta io, al di là della confusione segnalata da Matteo qui sotto, lui parla di spettacolo penalizzato. Lui dice che gli ci è voluto un po’ ma poi ha trovato la sua quadra, quindi lui è ok.
Poi non ho idea, a livello statistiche, se i “gratuiti” di cui parla siano più della media.
Ciao
perchè? hanno mai avuto un senso?
Ricordo che le palle e le superfici sono… UGUALI PER TUTTI.
Da come la raccontano sembra che gli organizzatori vogliano “sabotare” questo o quel giocatore.
Ridicoli!
Intendi dire proferiscono? Ma poi che senso ha il tuo post? Zero credo
Il solito MANIPOLATORE a proprio uso e consumo. Manipoleresti a tuo uso anche un’intervista fatta ad un agronomo o un televenditore.
Sono io che non capisco o quello che ha detto – penso più quello che hanno tradotto – ha poco senso . Us open palline scappano via qua il contrario . In generale sono più lente , qua sono velocissime e non si controllano . Boh . Ha senso ?
Gli unici che non preferiscono mai parola sono stranamente i monocolore chissà il perché,probabilmente spengono i microfoni quando parlano….
infatti, il discorso che ha fatto su palle e campi non è nient’altro che la normalità. così deve essere, il campione è colui che si adatta meglio e più in fretta ai cambiamenti.
ma non ha incolpato niente …
ma non ci credo…un parere non negativo di un tennista top sul formato delle due settimane.
Qualcosina di vero deve esserci, perché ho visto delle staccate pazzesche nelle varie partite (il Muso ha mandato dei rovesci fuori di 3 metri)
Certo il campione è proprio colui che si riesce ad adattare alla meglio alle mutate condizioni
Fritz e Sverev sono gli unici due, in prospettiva, che hanno una minima possibilità (ma minima tipo 15% totali) di poter “scippare” NY ai due cannibali.
Per tutti gli altri possibilità 0
A ben pensarci il torneo che ha più tifosi appassionati resta Montecarlo. E infatti dura una settimana
Se cominci a incolpare le palline e le superfici come ha fatto Medvedev vul dire che il declino è iniziato