Djokovic a cuore aperto: “Il tennis non è più la massima priorità nella mia vita, ma non gioco tanto per fare. Se sento di non essere più competitivo per vincere uno Slam, smetterò”
30/05/2025 16:49 
22 commenti
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Djokovic insieme a Bilic
Novak Djokovic ammette che il tennis non è più la massima priorità nella sua vita ma anche che la sua voglia di competere e vincere non è sopita affatto. Tuttavia, nel momento in cui si renderà conto di non essere più competitivo per vincere uno Slam, allora il ritiro sarà automatico. Il serbo è stato protagonista nel bel programma “Success of the Champion”, condotto dall’ex calciatore e allenatore Slaven Bilic. In una lunga intervista con il connazionale si è soffermato su molti temi, sociali e politici, ribadendo quelle che sono al momento le sue priorità e prospettive. Questi alcuni passaggi significativi del suo pensiero.
“Il tennis è stato il fulcro della mia vita per trent’anni. È ciò che conosco meglio, ciò che so fare meglio” racconta Djokovic. “Ma quando sono diventato padre dieci anni fa, tutto è cambiato, in meglio. Ho ricevuto una nuova dose di motivazione. Sentivo di volere di più, di rendere mio figlio, mia moglie e, naturalmente, i miei genitori più felici. Diventare padre ha portato tutto a un nuovo livello e ho incanalato quell’energia nei miei risultati e nella mia carriera professionale. Mi ha dato le ali, e in seguito ho vissuto diversi anni fantastici. Poi mi sono infortunato e ho attraversato diverse fasi”.
Dopo tanti anni al vertice, segnando record assoluti, ora il focus è trovare un equilibrio tra la sua carriera sportiva e la sua vita privata, con la seconda sempre più importante. “Il tennis non è più la priorità assoluta nella mia vita, almeno non nella stessa misura di prima. Voglio essere un padre, un marito, voglio semplicemente recuperare ciò che ho sacrificato, perché davvero, forse la parola è un po’ dura, ma ho sacrificato tutto per molti anni. Non sono il tipo di persona che può giocare a tennis a livello professionistico solo per il gusto di farlo. Questo non sono io. Devo sentire di essere ancora a un livello in cui posso potenzialmente vincere un torneo del Grande Slam ed essere uno dei migliori. Nel momento in cui non sarà più così, giuro a me stesso che sarà la fine.”
Novak riavvolge il nastro dei ricordi, tornando ai difficili anni della sua giovinezza, quando nei Balcani c’era la guerra e tutto era molto difficile. “I miei genitori si sono conosciuti al Kapaonik e hanno avviato un’attività di ristorazione, ed è così che ci siamo guadagnati da vivere. Per caso, anche se non credo molto alle coincidenze, il destino ha fatto sì che tre campi da tennis venissero costruiti vicino al giardino del ristorante. Poi arrivò la guerra. Quando avevo dieci anni vivevamo a Belgrado. Passavamo da un appartamento a quel tempo, alla fine degli anni ’90, e a causa dei bombardamenti non avevamo un posto fisso dove stare. I miei hanno dovuto affrontare molte difficoltà e il tennis era uno sport incredibilmente costoso”. Il campione ricorda come suo padre una volta mise dieci marchi sul tavolo e disse che quello era tutto ciò che avevano: “In quel momento, qualcosa di simile a un istinto paterno si è risvegliato in me: sentivo che anche a 12 anni dovevo diventare adulto. Ho capito il suo messaggio. Troveremo i soldi, creeremo le condizioni, faremo in modo che accada, qualunque cosa accada. Se ora non c’è una strada chiara, la creeremo. Devi solo dirmi: sei pronto per questo?'”.
Ultimo pensiero per le Olimpiadi, il suo ultimo grandissimo successo, inseguito da tutta la vita. “Quando penso alle Olimpiadi dell’anno scorso, le mie mani iniziano a sudare e tremare. Ho tremato anche dopo le sconfitte subite in altri Giochi, perché quelle sono state le più grandi sconfitte della mia carriera, le più dolorose, le più emozionanti”.
Mario Cecchi
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Bisognerebbe vietare de iure, impedire, per il bene del locutore, di fargli dire simili ovvietà riscaldate a suon di muffa. Ci dovrebbe essere un limite a tutto. Imbarazzante. Spero davvero che questa solfa finisca presto, faccia i suoi affari con gli sponsor, finisca i contratti e sì levi di torno invece di ammorbare un giorno si e un giorno si il povero allocco appassionato con queste pillole di saggezza narcolettica ad un tanto al microgrammo che non addormentano, spero, più nessuno..
Bah…io me lo godo dal 2005, anche basta….
@ Marco60 (#4399119)
Puoi continuare a raccontartela quanto ti pare ma dei 3 solo Nole a 36 anni è stato ad una sola partita dal realizzare il Grand Slam, unico tassello mancante di una carriera irripetibile che non ha colmato per un soffio
Finché c’è vita c’è speranza, ma ultimamente è una mattanza.
Sono assolutamente d’accordo. Sempre onore al grande Rod Laver.
Nel frattempo godiamocelo!! Non vedo l’ora di vedere come se la cava con i primi ostacoli al RG
@ PensiamociBene (#4399040)
Nel momento in cui dovesse prendere una brutta sveglia come è successo a Federer con Hurkacz a Wimbledon, allora tirerà le somme. Non dimentichiamo che Federer è Nadal non riuscivano più a recuperare da infortuni.
@ marco (#4399094)
Intanto va aspettato l’intero fine carriera di Djokovic prima di esprimere un giudizio. E riguardo gli “ultimi 2 anni” che hanno preceduto i 38 di età vatti un’attimo a prendere una vista di cosa ha vinto Federer nel 2017 2018 e 2019.
Con tanto di qualificazione tra i top 8 dell’anno 2019 (a 38 anni di età) per le ATP Finals (sorvolando sul fatto che poi lì batté nettamente il 32enne Djokovic, numero 1 ATP)
Prima di scrivere di “gran belle differenze” magari documentati un pochino
Non è esattamente così lineare il ritiro di Federer.
Lui è stato fuori parecchio tempo per problemi al ginocchio e il fatto che si è subito infortunato dopo poche partite fa ipotizzare che il suo ritorno non fosse ponderato, ma frutto di una incapacità di rassegnarsi.
Una volta comunque rientrato, è vero che dopo la sconfitta con Hurkacz non ha più giocato. Ma non si è mica ritirato subito dopo quel torneo di Wimbledon. Si è ritirato dopo aver fatto sapere che si erano manifestati ancora problemi (credo sempre allo stesso ginocchio). Il che rende evidente che lui non volesse proprio ritirarsi, ma sia proprio stato costretto. Mi pare che Federer nella circostanza abbia dichiarato che rischiava di non poter più giocare a tennis con i figli e nella vita privata.
Non so se ho ricordato bene la vicenda. Però è per dire che se vogliamo spaccare il capello in quattro, mi sembra evidente che anche Federer abbia fatto più del sensato per non ritirarsi. La differenza se vogliamo è che gli infortuni erano così gravi nel caso di Federer che non ha avuto modo di fare vari tornei e confrontarsi con il suo stato di competitività.
Comunque quando ho detto che il loro ritiro non è stato dignitoso, non lo dicevo in senso moralista, ma per rendere l’idea della difficoltà ad accettare la realtà. voglio dire che il fatto che questi grandi campioni non siano stati capaci di ritirarsi come ha fatto ieri Gasquet (o ancora meglio come Sampras) è semplicemente un altra faccia della medaglia dell’enorme ambizione e dell’irreprimibile ossessione che li muoveva. Detto altrimenti: non potevano non agire come hanno fatto.
Io temo moltissimo Nole, perchè ha 5 volte più esperienza degli altri…quello che fanno Alcaraz e Sinner lui lo ha già fatto 60 volte in più, ha già vissuto centinaia di partite con risvolti di ogni genere e ne è venuto fuori vincitore quasi sempre, sa quindi come fare, cosa fare e quando farla.
L’unica cosa che ha in meno è un filo di mobilità energetica e forse una manciata(neanche) di kmh nei colpi…diciamo che da marziano totale si trova ora alla distanza della Luna…se è convinto, Jannik e Carlos devono giocare al loro massimo per vincere, se hanno crepe finisce male.
Nadal a federer sono stati a livello top e poi sono crollati di botto e hanno continuato comunque a giocare a livelli pietosi per come erano abituati. Djokovic, invece, non è più il dominatore che era ad esempio due anni fa ma comunque continua a rimanere, da due anni appunto, fisso in top ten. Mi pare ci sia una gran bella differenza.
@ PensiamociBene (#4399040)
Djokovic vedremo fino a che punto di ostinazione si spingerà contro le evidenze dell’età che avanza.
Mentre riguardo gli altri due, beh… c’è una bella differenza:
Nadal, da non più vincente, ci ha riprovato per ben 3 volte tirandola alla lunghissima: prima da Cincinnati 2022 fino agli Australian Open 2023, poi lungo stop fino a riprovarci a Capodanno 2024 (Brisbane, mi pare), poi altro stop e di nuovo a riprovarci per la terza volta con la stagione “rossa” a Bastad, Roland Garros e alle Olimpiadi.
Federer invece, da dopo l’ultima volta che fu ai massimi livelli (cioè tra i top 4 alle semifinali Australian Open 2020), al rientro dagli interventi al ginocchio ci riprovò solo una volta una, nel ristretto periodo intorno a Roland Garros e Wimbledon 2021 e poi mollò subito. Direi che c’è una bella differenza.
@ PensiamociBene (#4399040)
“Temo dovremo sorbircelo”…eh si hai proprio ragione. Fa schifo a guardarlo giocare, livello tecnico davvero basso. Mah…
Dichiarazione sul ritiro che sembra dire qualcosa ma in realtà non dice niente.
Infatti dobbiamo notare che lui dice “giuro a me stesso” a indicare che dentro di sé lui non vuole affatto ritirarsi e ne è consapevole, e allora cerca di prendere in tal senso un grande impegno, anche pubblico, come per costringersi a essere di parola.
Dove sta infatti la fregatura nell’affermazione: “nel momento in cui non potrò POTENZIALMENTE vincere un torneo del grande slam, mi ritirerò”?
Sta in quell’aggettivo: POTENZIALMENTE. Infatti, secondo voi, chi mai deciderà se Djokovic non è più potenzialmente in grado di vincere un torneo del grande slam? Non è che Nadal alla sua ultima partecipazione al Roland Garros e alle olimpiadi non credesse di poter ancora POTENZIALMENTE vincere.
Non so se si capisce cosa voglio dire. Il problema di chi non vuole ritirarsi è quello di illudersi di poter ancora vincere. E questa dichiarazione va proprio in quella direzione. Lui avrebbe dovuto mettere dei criteri oggettivi per essere preso sul serio. Ossia criteri del tipo: “Nel momento in cui passerò un intero anno senza mai andare in finale in almeno uno dei tornei dello slam, allora giurò che mi ritiro”.
Djokovic, temo dovremo sorbircelo a lungo. Lui, come dissi 1 anno fa in tempi non sospetti, credo proprio abbia l’ambizione di essere il tennista più anziano a fare cose incredibili. La sua ambizione non ha fine, e quindi TEMO (ma non sono certo) che il suo ritiro non sarà più dignitoso di quello che ci hanno offerto Nadal e Federer.
@ cataflic (#4398935)
Alcaraz 40
Sinner 30
Nole 20
Resto truppa 10
Talmente poche possibilità che con Alcaraz ci ha vinto nell’ultimo slam giocato…
beh…il 20% quando partono in 128 non è roba da poco…Alcaraz e Sinner hanno il 30%?
@ NICK (#4398894)
Beh ovvio,vinceva perché aveva i calendari fortunati….nadal e federer erano un altra cosa,loro vincevano perché avevano sempre calendari difficilissimi
Anche al Roland Garros da n.6 ha avuto un calendario molto “fortunato” per andare avanti e mi sembra siano anni che succede. Solo che prima arrivando in fondo riposato vinceva, ora a 38 anni coi primi ha scarse possibilitá
È vero.
Onore all’attuale GOAT, ma secondo il suo ragionamento può anche smettere subito dato che in uno Slam prima o poi se lo vuoi vincere devi affrontare sia Jannik che Carlos …
Ultima occasione x vincere un Gs sarà londra… ma ji do un 20%…. ormai contro spagnolo e rosso non ha possibilità