Spacca Palle - Numero 38 Copertina, Generica

Spacca Palle: Kermode (CEO dell’ATP) e l’assurdità dei match sotto le due ore

18/11/2014 11:48 101 commenti
<strong>Chris Kermode</strong> è il Capo dell'ATP
Chris Kermode è il Capo dell'ATP

Delusione ed amarezza. Le ATP Finals appena passate in archivio hanno scontentato tutti. Da quando seguo il tennis – ma credo si possa affermare da quando questo grande torneo esiste – mai un’edizione del Master di fino anno è stata così disastrata. Sotto tutti i punti di vista. Eccetto qualche passaggio di puro divertimento grazie agli specialisti del doppio (in tv tutto sommato “spacca”) abbiamo vissuto e subito una settimana orrenda, inutile girarci intorno. I gironi sono avanzati mestamente, nella noia mortale di match senza lotta e spettacolo tecnico, esclusi un paio di mirabili “one-man-show” di Roger e Novak, ma un po’ fini a se stessi nella loro perfetta esecuzione. Solo il subentrante Ferrer è riuscito a dare un po’ di “garra” al suo incontro, e soltanto la semifinale tutta svizzera ha regalato emozioni. La finale addirittura non c’è stata. Kaput. Una miseria per il torneo che propone i migliori 8 dell’anno e che dovrebbe regalare uno show al massimo livello.

A peggiorare il bilancio totalmente negativo di un Master grottesco, ci s’è messo pure il boss dell’ATP Kermode, che nel corso della settimana ha organizzato alcuni incontri con un gruppo ristretto di persone per una sessione di brainstorming, uscendone con alcune dichiarazioni sconcertanti. Anzi, oserei dire allarmanti per il futuro del nostro amatissimo tennis.

Alcuni media nazionali (tra cui il sito dell’amico Scanagatta) e internazionali sono riusciti ad intervistare Kermode, che forse fin troppo in libertà si è lasciato andare a frasi ad effetto, alcune davvero molto spinte, in cui si dice soddisfatto solo in parte della salute del movimento al vertice, e determinato a cambiare molte cose per restare al passo con i tempi. “Non resterò a scaldare la poltrona…” il senso generale del suo mandato. Un presidente che non sia un puro contabile è sempre una buona cosa, …a patto che non voglia trasformarsi in una sorta di rivoluzionario al contrario, un uomo solo al comando che vuole imporre una logica troppo spinta sul piano commerciale, disposto a mettere in discussione le fondamenta stesse del tennis per andare “al passo coi tempi”. Aspetto questo assai discutibile, poiché non sempre l’evoluzione in corso in tanti ambiti del sociale è una cosa positiva, e non dovremmo per forza subirla, semmai governarla… Ma lasciando gli aspetti filosofici della questione ed andando sul pezzo, ecco alcuni punti delle sue uscite, che spiegano l’allarmismo con cui personalmente (ma anche la maggior parte di chi è nel mondo del tennis) ha accolto queste idee.

Su scommesse, doping, pochi soldi per i tornei minori, ecc, le posizioni sono sempre le solite, di cui ho parlato ampiamente ad inizio 2014, e che non mi lasciano affatto soddisfatto. Ecco invece la bomba: Kermode è assolutamente contrario agli attuali tempi di gioco. Intanto reputa assolutamente inadeguata la preparazione al match. Vorrebbe cambiare la “lungaggine” dell’ingresso in campo, del riscaldamento, di come i giocatori si siedono, preparano racchette, bibite, ecc… (strano tra l’altro, poiché soprattutto negli USA quei tempi sono spesso molto venduti dai network per le pubblicità…). Vuole accorciare quei tempi? Parliamone, anzi che ne parli con i suoi “datori di lavoro”, visto che l’ATP è anche l’associazione dei giocatori… Francamente non credo che quello sia un grosso problema.

Andando oltre, si arriva al punto clou. Traduco il senso di alcune sue dichiarazioni: “Negli incontri oggi ci sono troppi tempi morti, troppe fasi non interessanti che non coinvolgono il pubblico. I giovani soprattutto amano gli Iphone, tutto va veloce e si deve andar velocissimo per tenere alta l’attenzione. Un match di tennis è troppo lungo. Il tempo ideale di un incontro non deve superare le 2 ore, non 4…”. Sul perché della lunghezza delle partite si potrebbe discutere all’infinito, e dopo ci tornerò, ma ecco un’altra “perla” dal Kermode: “Se cambiamo i tempi di gioco tenendo i match a massimo 2 ore, magari sono proprio gli Slam a venirci incontro e fare altrettanto. Capiranno che le nuove generazioni non seguiranno mai un match che finisce 9-7 al quinto, ore ed ore di tennis… Una volta introdotto il cambiamento, i giovani nemmeno sapranno che esistevano match con lunghe battaglie, e sarà normale finire entro due ore, magari con un 7-6 al tiebreak del terzo…”.

Personalmente trovo questa frase agghiacciante. La dice lunga sulla scarsa cultura del gioco che pare animi Mr. K. Se aggiungiamo quest’altra sua frase, ecco che si illustra la filosofia totalmente commerciale che sostiene la sua visone: “Il tennis oggi? I numeri dicono che è in buona salute, si assiste ad una crescita praticamente in tutti i paesi, con spettatori in aumento, come l’ascolto in televisione. Ma un business è un business…”. Quindi: il tennis è in crescita (dati alla mano) di interesse in tutto il mondo, ma necessita di una rivoluzione nella sua anima perché il mondo andrà sempre più veloce, sarà dominato dalle esperienze “mobile” dei telefonini e devices simili, e quindi non ci sarà più tempo e voglia per seguire uno sport che va oltre alla logica del tempo nella sua filosofia. Orrore.

Qualcuno dovrebbe forse spiegargli che uno sport sarà anche business (inutile negare il contrario) ma è soprattutto Passione. Una passione che si è radicata in chi lo segue da generazioni di tornei, generazioni di campioni e dalla passione che la sua storia antica ha saputo trasmettere al nostro tempo. Una cosa che non ha prezzo, che non è in vendita. E che, oserei dire, non è nemmeno sua, ma appartiene proprio alla gente, agli atleti che dal campetto di periferia fino al top della finale di Wimbledon animano questa disciplina. Attaccarla vuol dire attaccare tutti coloro che il tennis lo amano.

Le parole del guru dell’ATP sono inquietanti perché dimostrano una visione del tutto aliena alla cultura del nostro sport, alla sua storia e tradizione. Una storia e tradizione che hanno reso possibile quello che oggi è il tennis. Soprattutto le sue parole lasciano intravedere una logica commerciale spinta all’estremo. Chiaro che l’economia del sistema è vitale per la sua sopravvivenza, ma piegare tutto alla logica del marketing è un boomerang, perché stravolgere la filosofia stessa del tennis per essere più vendibile è un rischio enorme. Si rischia di minare le fondamenta del gioco trasformandolo in qualcosa di diverso, e non necessariamente migliore. L’esperienza recente della pallavolo (uno sport che aveva tanti punti di contatto con il tennis) dovrebbe insegnarlo.

Non metto in dubbio che arroccarsi su posizioni storiche non sia corretto. E’ necessario guardarsi intorno e muoversi, e si può sempre discutere in modo costruttivo di miglioramenti e novità per rendere il gioco più interessante e “moderno”. Lo si è anche fatto. L’introduzione del tiebreak anni fa è stata vitale, visto che spesso i set non finivano e lì davvero si andava oltre; il tetto in tanti eventi per poter giocare anche col maltempo è un’altra vittoria importante. In questo ambito prenderei a modello assoluto Wimbledon, non a caso il tempio del tennis, dove tutto è nato e dove tutto fa tendenza. Un torneo che lussureggia grazie al prestigio e alla sua storia, ma che da molti anni (e ogni anno) cresce, migliora strutture e si rinnova senza mai rinnegare la tradizione. La tradizione è forza quando è saputa gestire. E prenderei semmai ad esempio il rugby, uno sport che per certe cose può sembrare quasi ottocentesco ma che invece in pochi anni si è evoluto tantissimo, diventando assai moderno (e globale) senza snaturare le sue unicità.

L’importante è agire e concepire proposte interessanti e migliorative senza rinnegare i fondamenti della disciplina, senza attentare alla bellezza ed unicità di uno sport come il tennis, che davvero si distingue da tutto il resto del panorama sportivo. Non ci sono discipline così complesse, che uniscono grazia e violenza senza contatto fisico. Non trovo altre discipline che riescono a ricreare in campo un universo così complesso, quel dinamico e a volte drammatico duello a stretta distanza tra due talenti che non si toccano mai, ma che si violentano mentalmente e fisicamente con colpi da maestro, sfidando l’impossibile. Ogni match è piccolo universo teatrale.

Tra le tante unicità del nostro sport c’è soprattutto quella del punteggio: nel tennis il tempo è un fattore quasi marginale, l’avversario va superato con più classe e vincendo serie irregolari di punti. E’ un’unicità straordinaria, e sarebbe una follia metterla a repentaglio ipotizzando match a durata di tempo massima…

Se Kermode pensa che i match hanno troppe pause e tempi morti, in questo può avere ragione. Ma allora, perché viene permesso ai giocatori di far quello che gli pare tra un punto e l’altro? Perché ci si deve asciugare dopo ogni punto, mica si gioca in una sauna? Perché non si rispettano i secondi di pausa tra un punto e l’altro come da regolamento e anzi, perché non si riducono di altri 5 secondi, in modo che il gioco sia più continuo? Questa è una proposta di buon senso, che si potrebbe accordare. E già questo ridurrebbe un bel po’ la lunghezza del match e soprattutto lo renderebbe realmente con meno pause.

Piuttosto Kermode dovrebbe interessarsi sul perché troppi match sono diventati non solo lunghi ma estremamente noiosi. Schermaglie di pallate continue, battaglie estenuanti di scambi uno uguale all’altro… Questa sì che è la vera involuzione di uno sport che è nato come disciplina di destrezza, che esaltava la capacità degli atleti non di correre e rincorre ma di superare l’altro con colpi vari e spettacolari. Fino a qualche anno fa si correva di meno e si tirava di più. Il gioco era meno “consistente” e fisico, ma più rapido ed “elettrizzante”. Kermode dovrebbe interrogarsi sull’eccessiva lentezza ed omologazione delle condizioni di gioco, voluta a sua tempo quando si temeva che la next generation fosse un’orda di giganti spara servizi, con gioco rarefatto. Si è passati all’opposto… Mr. K. ascolti i pareri che arrivano non solo da tanti tifosi ed addetti ai lavori ma anche da molti giocatori, che chiedono condizioni di gioco più rapide (superfici più veloci, palle meno dure e pesanti). Uno dei fattori che ha affossato l’ultimo Master – a detta di tutti – è stata la lentezza delle condizioni di gioco. Condizioni più rapide e magari più diseguali porterebbero spontaneamente a match più elettrizzanti, con scambi più brevi tesi alla ricerca costante del winner, senza però arrivare a velocità di gioco disumane e quindi alienanti. Basterebbe fare un passettino indietro, e riavvolgere il nastro di poco, tornando al bellissimo tennis di qualche lustro fa, quando c’erano anche grandi maratone ed epiche battaglie, grazie ad atleti formidabili ed acerrimi agonisti, ma mediamente i match erano più corti, più spediti, con più errori e più vincenti. Si otterrebbe uno spettacolo più vario, diverso ad ogni torneo e quindi più avvincente, oltre che match sicuramente più brevi. Scacco matto. Altro che ipotesi strampalate di match “a tempo” o necessariamente più corti con qualche alchimia a castrare e mortificare il senso stesso del gioco. Imporre match con un tempo determinato o cambiarne il punteggio (o altre cose simili) per fare in modo che la partita sia più corta renderebbe il tennis un’altra cosa, che personalmente non voglio nemmeno immaginare.

La situazione è complicata perché pare che Kermode sia totalmente consapevole di come il tennis sia diventato troppo omologato, e fisico. L’ha detto lui stesso, parlando delle difficoltà dei tornei minori nel raccogliere interesse e sponsorizzazioni, affermando che “avere più giovani in corsa negli eventi minori aiuterebbe l’interesse intorno a quei tornei, soprattutto i 250. Però la classifica oggi li relega troppo indietro, fanno fatica ad emergere. Oggi per un ragazzo di 18 anni è difficile arrivare a competere al massimo livello, per colpa dell’eccessiva fisicità del gioco. E’ difficile che riescano a venire fuori prima dei 23, 24 anni…”. Allora: se si è consapevoli che la troppa fisicità è un problema del tennis attuale, un problema che anche allunga i match, perché non intervenire su quest’aspetto, invece che partorire idee terrificanti come quelle di imporre un limite di tempo?

 

Marco Mazzoni


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101 commenti. Lasciane uno!

ginglegel 19-11-2014 15:56

Scritto da groucho

Scritto da ginglegel

Scritto da non-capisco-niente-ma-voglio-dire-la-miaBah, quante chiacchiere.Basterebbe ridurre da 25 a 15 secondi il tempo massimo per effettuare il servizio e tutto sarebbe risolto: tempi morti inutili ridotti, scambi necessariamente più brevi (perché si avrebbe meno tempo per recuperare), tennisti più tecnici e meno muscolari, spettacolo assicurato, durata complessiva controllata (un match al quinto set che oggi dura 4 ore si concluderebbe in 2 ore e mezza).Semplicissimo.

semplicissimo?primo non ottieni il risultato, la media in non mi ricordo che partita del master con nishikori era 18 secondi.non guadagni abbastanza tempo.al massimo in sharapova-djokovic…in tuoi calcoli 2 ore e 30 non reggono proprio…secondo dovresti avere un cronometro sul campo e una severità in una fase triviale del gioco che lo renderebbe ridicolo.per la tecnica… non commento, devo andare…salute

Invece l’idea è buona. Non recuperi solo 10 secondi a punto (che comunque è oltre un minuto a game, quindi in cinque set quasi un’ora) ma soprattutto avendo meno tempo di recupero si disincentiva un gioco fatto di lunghi scambi tutti uguali (diciamo altri venti minuti almeno) e si agevola un gioco più vario.

non vedo perché si disincentiva un gioco fatto di lunghi scambi, o più tecnico…

se lo scambio è lungo tutti e due i giocatori hanno sempre lo stesso tempo di recupero, quindi wozniacki avrà sempre interesse a scambi lunghi contro kvitova perché è più forte in resistenza. (scusate l’esempio al femminile)

diventerebbe ancora più determinante il fattore fisico con meno tempi di recupero!, altro che più tecnico…
la tecnica né perderebbe perché i giocatori sarebbero meno lucidi.
è proprio un’idea campata per aria.
solo per gli innamorati dei 5 set (l’amore è cieco, si sa).

e poi: 10 secondi a punto per 100 punti sono 1000 secondi, sono solo 16,66 minuti!!!!!!!!!!

per non contare tutti i falli semi-comici che l’arbitro dovrebbe fischiale per far valere una regola così, intesa ad abbreviare le partite.

100
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biglebowski (Guest) 19-11-2014 14:06

troppi argomenti, ed interessanti, per una discussione sola.
evidente che qualche cambiamento potrebbe essere utile, ma il mio suggerimento è affrontare ogni singola proposta e non fare un calderone nel quale vengono mischiati il doping e gli asciugamani.

per esempio:
2 set su 3 in tutti i tornei
set a 4
tiebreak sempre
abolizione del let
abolizione del secondo servizio
limitazione del tempo tra un punto a l’altro
mto
toilet time out
uso dell’asciugamano
riscaldamento
ecc.ecc.ecc.

99
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marco mazzoni (Guest) 19-11-2014 12:09

@ groucho (#1215413)

Aggiungo che esiste uno studio (di cui spero di trattare s breve) che dimostra in modo scientifico che il ricarico energetico e muscolare dopo uno sforzo, suprarati i 15sec cresce – secondo dopo secondo – con una scala logaritmica, quindi “rubare” una manciata di secondi in modo sistematico è come fare dei micro pieni di benzina che alla lunga sono vitali per chi basa la propria prestazione sulla costanza fora e durata. Ridurre quei tempi avrebbe un effetto notevolissimo sulla qualità di gioco.

98
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guidoyouth (Guest) 19-11-2014 10:23

Scritto da didiu
@ guidoyouth (#1215210)
Il ciclismo è lo sport con maggiori controlli, non lo sport con maggiori percentuali di doping e anche in questo sport la percentuale sale molto sul ciclismo su pista dove lo sforzo è breve e non prolungato.

e chi l’ha detto che il ciclismo sia lo sport con maggiori percentuali di doping?
la wada, come politica (non avendo fondi illimitati), concentra i controlli negli sport ritenuti a rischio.
in pratica il numero di controlli è proporzionale ai “rumors” che arrivano da insiders in ogni sport.
il fatto che il ciclismo su strada sia soggetto ad un gran numero di controlli significa che è uno sport ad altissimo rischio.
ripeto l’invito a leggere i libri di alessandro donati e capirete di cosa stiamo parlando.

97
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didiu (Guest) 19-11-2014 10:03

@ guidoyouth (#1215210)

Il ciclismo è lo sport con maggiori controlli, non lo sport con maggiori percentuali di doping e anche in questo sport la percentuale sale molto sul ciclismo su pista dove lo sforzo è breve e non prolungato.

96
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guidoyouth (Guest) 19-11-2014 09:47

Scritto da fab

Scritto da guidoyouth

Scritto da winter18
@ guidoyouth (#1215111)
Non esistono partite fantastiche al meglio dei 3 set. Chi lo pensa è giustificato solo se va ancora a scuola.

avrei un elenco talmente lungo da farti (di partite bellissime 2 su 3) che non so nemmeno da che parte iniziare
semifinale madrid 2009 rafa-nole? (oltre 4 ore per gli amanti dell’endurance).
stesso torneo la finale rafa-roger
le sfide del 2011 tra nadal e nole
delpo che batte nadal a miami nel 2009
aaaah quante ce ne sono…

Perdonami pero’ vorresti avvalorare la tua tesi dimaggior brevita’ delle partite equivalente a piu qualita’ poi vai a prendere partite che sebbene fossero dei 2 su 3 assomigliavano piu a dei 3 su 5!!!!!
Per me si puo’ fare che con qualche accorgimento si abbrevino i tempi morti,ma il fascino storico del 3 su 5 quello proprio faticherei a digerirlo se ci si volesse rinunciare

non dico che 2 su 3 hai più qualità.
parto dal presupposto che eliminare 3 su 5 non significa necessariamente abbassare la qualità del tennis.
quante volte vediamo, 3 su 5, set letteralmente buttati via (con punteggi 6-1, 6-2), non giocati, perchè tanto c’è ancora tempo per recuperare. sono quelli i tempi morti, non i secondi tra un servizio e l’altro o l’utilizzo dell’asciugamano.

95
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guidoyouth (Guest) 19-11-2014 09:44

Scritto da itsuomi
Qualche minuto si potrebbe recuperare anche eliminando il “rito dell’asciugatura” ad ogni punto, una scena tristissima. Il tennis è anche fatica e sudore da gestire, per sistemarsi sono più che sufficienti i cambi campo.

ho capito ma parliamo di minuti, non si risolverebbe niente se non il rendere inutilmente nervosi i giocatori.
abolire il riscaldamento, vietare l’asciugamano, ridurre i tempi al servizio…cos’è: una giungla caxo! (malesani cit.) 🙂

94
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itsuomi (Guest) 19-11-2014 09:13

Qualche minuto si potrebbe recuperare anche eliminando il “rito dell’asciugatura” ad ogni punto, una scena tristissima. Il tennis è anche fatica e sudore da gestire, per sistemarsi sono più che sufficienti i cambi campo.

93
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groucho (Guest) 19-11-2014 07:49

Scritto da ginglegel

Scritto da non-capisco-niente-ma-voglio-dire-la-miaBah, quante chiacchiere.Basterebbe ridurre da 25 a 15 secondi il tempo massimo per effettuare il servizio e tutto sarebbe risolto: tempi morti inutili ridotti, scambi necessariamente più brevi (perché si avrebbe meno tempo per recuperare), tennisti più tecnici e meno muscolari, spettacolo assicurato, durata complessiva controllata (un match al quinto set che oggi dura 4 ore si concluderebbe in 2 ore e mezza).Semplicissimo.

semplicissimo?primo non ottieni il risultato, la media in non mi ricordo che partita del master con nishikori era 18 secondi.non guadagni abbastanza tempo.al massimo in sharapova-djokovic…in tuoi calcoli 2 ore e 30 non reggono proprio…secondo dovresti avere un cronometro sul campo e una severità in una fase triviale del gioco che lo renderebbe ridicolo.per la tecnica… non commento, devo andare…salute

Invece l’idea è buona. Non recuperi solo 10 secondi a punto (che comunque è oltre un minuto a game, quindi in cinque set quasi un’ora) ma soprattutto avendo meno tempo di recupero si disincentiva un gioco fatto di lunghi scambi tutti uguali (diciamo altri venti minuti almeno) e si agevola un gioco più vario.

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nazza73 (Guest) 19-11-2014 04:16

Scritto da guidoyouth

Scritto da didiu
Penso che l’accorciamento delle partite da 3 su 5 a 2 su 3 favorirebbe la diffusione del doping nel tennis, gli sport che hanno una maggiore diffusione del doping sono quelli basati sull’esplosività non quelli basati sulla resistenza.

tipo il ciclismo?

ahahahah

91
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ginglegel 19-11-2014 01:00

Scritto da non-capisco-niente-ma-voglio-dire-la-mia
Bah, quante chiacchiere.
Basterebbe ridurre da 25 a 15 secondi il tempo massimo per effettuare il servizio e tutto sarebbe risolto: tempi morti inutili ridotti, scambi necessariamente più brevi (perché si avrebbe meno tempo per recuperare), tennisti più tecnici e meno muscolari, spettacolo assicurato, durata complessiva controllata (un match al quinto set che oggi dura 4 ore si concluderebbe in 2 ore e mezza).
Semplicissimo.

semplicissimo?
primo non ottieni il risultato, la media in non mi ricordo che partita del master con nishikori era 18 secondi.
non guadagni abbastanza tempo.
al massimo in sharapova-djokovic…

in tuoi calcoli 2 ore e 30 non reggono proprio…

secondo dovresti avere un cronometro sul campo e una severità in una fase triviale del gioco che lo renderebbe ridicolo.

per la tecnica… non commento, devo andare…
salute

90
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non-capisco-niente-ma-voglio-dire-la-mia (Guest) 19-11-2014 00:01

Bah, quante chiacchiere.
Basterebbe ridurre da 25 a 15 secondi il tempo massimo per effettuare il servizio e tutto sarebbe risolto: tempi morti inutili ridotti, scambi necessariamente più brevi (perché si avrebbe meno tempo per recuperare), tennisti più tecnici e meno muscolari, spettacolo assicurato, durata complessiva controllata (un match al quinto set che oggi dura 4 ore si concluderebbe in 2 ore e mezza).
Semplicissimo.

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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 22:24

@ didiu (#1215261)

si dopano pure i giocatori di ping pong se è per questo.
ci sono molti tipi di doping, c’è quello che serve per farti crescere la massa muscolare e c’è quello che serve per recuperare dalle fatiche e allenarti più a lungo.

non facciamo il minestrone.

88
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max69 (Guest) 18-11-2014 22:21

Ok siamo a fine anno.i pezzi sono limitati ma é vioolenza pura leggere certi pezzi!

87
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Kriss69forever 18-11-2014 21:51

Kermode, col suo business estremo, non mi sta simpatico, ma stavolta secondo me ha preso la strada giusta.
Lo sport in generale vive immerso nel proprio tempo, e non può farne astrazione. Il concetto di “gradimento” sportivo oggi si misura sull’audience, che porta sponsor, che portano soldi, che permettono allo sport di vivere e progredire, di fare audience, e così via. Certo, la passione sportiva è il fiammifero che accende tutto, senza quella non brucia niente: poi, appena acceso, il meccanismo si mette in moto.
Oggi la vita va più veloce, tutto è più rapido, i ragazzi consumano una quantità enorme di informazioni al secondo che noi ai nostri tempi manco ci sognavamo. E tutto “comincia” sempre dagli USA, per poi ripercuotersi in Europa a distanza di qualche mese o anno. Lo vedo ogni giorno nel mio lavoro.
In tutto questo, il tennis non è un malato da curare, va abbastanza bene: ma -guarda caso- per esempio i ragazzi USA vi si interessano meno, prova ne sia che da diverso tempo gli USA non producono campioni uomini.
Allora? Kermode non dice “cambiamo tutto” ma “riflettiamo su cosa migliorare, perché restare fermi vuol dire scivolare indietro”. Ed adattarsi ai tempi è ciò che genera business, cioè in ultima analisi quello che permette anche a più tennisti di seconda/terza fascia di viverne.
Cosa fare? Nessuno metterà mai la sveglia e chi è avanti nel punteggio allo scadere delle 2 ore vince, questa è follia. Ma cerchiamo di dare tempi più “prevedibili” ai match, ed evitare le super maratone.
Abbiamo appena vissuto un Master abbastanza orribile, e quale è stata la parte che lo ha un po’ salvato? Il doppio. Che è spettacolare in sè, ma che ha il grande vantaggio di avere tempi prevedibili, e non durare 4 ore.
Non criminalizziamo Kermode, che dice solo “valutiamo cosa potremmo fare, sperimentiamo nei tornei minori”.
Il momento attuale non è di DECISIONE, ma di VALUTAZIONE. Poi, se il tennis si starà ammalando di più di un semplice raffreddore, interveniamo.
I modi possono essere tanti, tiebreak al 5 set, no ads, 2/3, supertiebreak, abolizione del riscaldamento, abolizione della 2a palla (il che a mio avviso allunga e non accorcia lo scambio, gli ace sono molto rapidi), etc.
Sperimentiamo. E vediamo cosa fare per modernizzare il tennis se necessarii, il che, ripeto, permette anche di mantenere meglio i tennisti, soprattutto i piccoli, mantenendo uno sport godibile ed appassionante. Con serenità.

86
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cataflic (Guest) 18-11-2014 21:22

Negli anni 80 una partita 3/5 che superava le 4h era una battaglia epica ed epocale….non c’è bisogno di inventarsi chissà chè…il tennis triva da solo il suo equilibrio.
Dove il muscolo e il fiato non servono si selezionano tecnica e talento.

85
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didiu (Guest) 18-11-2014 20:09

@ guidoyouth (#1215233)

Sport con più percentuale di doping sugli esami effettuati sono: sollevamento pesi, lotta ed equitazione e non gli sport con durata maggiore.

84
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fab 18-11-2014 19:56

Scritto da guidoyouth

Scritto da winter18
@ guidoyouth (#1215111)
Non esistono partite fantastiche al meglio dei 3 set. Chi lo pensa è giustificato solo se va ancora a scuola.

avrei un elenco talmente lungo da farti (di partite bellissime 2 su 3) che non so nemmeno da che parte iniziare
semifinale madrid 2009 rafa-nole? (oltre 4 ore per gli amanti dell’endurance).
stesso torneo la finale rafa-roger
le sfide del 2011 tra nadal e nole
delpo che batte nadal a miami nel 2009
aaaah quante ce ne sono…

Perdonami pero’ vorresti avvalorare la tua tesi dimaggior brevita’ delle partite equivalente a piu qualita’ poi vai a prendere partite che sebbene fossero dei 2 su 3 assomigliavano piu a dei 3 su 5!!!!!
Per me si puo’ fare che con qualche accorgimento si abbrevino i tempi morti,ma il fascino storico del 3 su 5 quello proprio faticherei a digerirlo se ci si volesse rinunciare

83
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ginglegel 18-11-2014 19:43

comunque io ho un Nokia di quelli da 30 euro.
di quelli che se cadono dal secondo piano non si rompono.

per precisare che l’essere nemici dei 5 set che durano mezza giornata significa semplicemente avere una vita al di fuori del tennis, e non essere dei fanatici della velocità e della messaggistica istantanea (?!)

82
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paolin (Guest) 18-11-2014 19:41

Ma chi è questo?

81
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alexalex 18-11-2014 19:21

Certo che se inserissero il tie break al 5 set di tutti gli slam non sarebbe male!

80
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 19:19

purtroppo fino a quando il pubblico giudicherà come “spettacolari” le battaglie di 5/6 ore e non vorrà rinunciarvi, il doping troverà il terreno fertile per evolversi e proliferare.
detto così sembrerebbe un discorso molto semplicistico ma l’argomento è ben dibattuto nei libri di alessandro donati la cui lettura consiglio a tutti gli appassionati di sport genuino.

79
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ginglegel 18-11-2014 18:52

@ didiu (#1215216)

3 set o 5 set non cambia niente, 3 set non è uno sport “esplosivo”, ci sono comunque partite da 1 a 3 ore…

niente a che fare con 100m, sollevamento pesi, o nuoto.

e comunque il ciclismo e lo sci di fondo sono gli sport dove il doping è più diffuso, (anche se non si vedono i muscoli).
Quelli prettamente muscolari come il sollevamento pesi sono ovviamente casi a parte…

78
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didiu (Guest) 18-11-2014 18:40

@ guidoyouth (#1215210)

Sollevamento pesi, 100 metri atletica, nuoto ecc…..

77
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 18:30

Scritto da didiu
Penso che l’accorciamento delle partite da 3 su 5 a 2 su 3 favorirebbe la diffusione del doping nel tennis, gli sport che hanno una maggiore diffusione del doping sono quelli basati sull’esplosività non quelli basati sulla resistenza.

tipo il ciclismo?

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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 18:27

Scritto da alexalex

Scritto da guidoyouth

Scritto da winter18
l’ATP è un sindacato e, come tutti i sindacati, punta solo a due cose: far lavorare di meno e guadagnare di più i suoi associati. Già hanno svilito le finali di Master e 1000, degradandole al meglio dei 3 set ( non vedremo più a Roma mitiche finali come nel 2005/2006, ma partitine da rimborso del biglietto come nel 2013), sminuito il doppio col supertiebreak e il perverso settimo punto decisivo. Se vogliono accorciare i tempi, si giocasse entro 2 minuti dall’ingresso, si facesse rispettare con un dispaly la regola dei 25 secondi, il cambio campo si può accorciare di 30 secondi, e si regolamentasse in maniera più rigida sia il MTO, sia soprattutto le fughe in toilette, quasi sempre tattiche e ben oltre i due minuti regolamentari, e rispettassero la continuità alla fine dei set. Già con i 25 secondi regolamentari la finale di quasi 6 ore in Australia, sarebbe diminuita di quasi mezz’ora. Il tennis è più o meno così da 137 anni. Alla larga gli azzeccagarbugli.

come si fa a dire che i 1000 sono stati sviliti…
abbiamo avuto finali fantastiche in questi ultimi anni.
e sul resto, cosa pensi di recuperare togliendo il warmup, facendo i carabinieri sui secondi tra un servizio e l’altro o impedendo l’utilizzo dell’asciugamano? i giocatori non sono degli automi.

Come al solito non si fanno i conti con i consumatori, non ci si pone il problema di cpsa vogliono vedere gli spettatori, ma di come farglielo vedere coi tempi decisi da esterni! Il tennis è bello così, con partite lampo di 50 minuti ed altre di 5 ore! A me.piace anche la fase di riscaldamento e la celebrazione all’ingresso dei giocatori! Senza sarebbe.come togliere l’annuncio della formazione nel calcio! L’unica cosa che cambierei è il medical timeout! Se uno sta davvero male si ritira! Ci risparmieremmo giovanotti di 25 anni stesi a terra come moribondi, salvo poi rialzarsi e vincere scambi interminabili (vedi Monfils) o addirittura le partite!

ho detto pure io che è ridicolo voler contenere entro 2 ore le partite di tennis.
io sono per 2 su 3 perchè in modo naturale la maggior parte della partite durerebbe un lasso di tempo ragionevole, con la possibilità di eccezioni, certo. ho fatto prima l’esempio della semi a madrid tra nole e rafa durata più di 4 ore.

75
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Ken_Rosewall 18-11-2014 18:26

@ Fantumazz (#1214999)

😉

74
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 18:24

Scritto da paciolli
@ guidoyouth (#1215131</@ guidoyouth (#1215131)
anche però l’importanza del’aspetto mentale che ha fatto la storia del tennis.
vabè, io ci rinuncio.

l’aspetto mentale rimane anche con 2 su 3, con aspetti diversi ma rimane eccome.
ogni punto diventa decisivo, non vedremmo più quei set abbandonati a sè stessi “tanto poi posso recuperare”.
e, cosa più importante, eviteremmo di avere atleti forti mentalmente perchè sicuri di avere, sul lungo, un margine enorme dal punto di vista fisico.

73
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Citro1960 (Guest) 18-11-2014 18:23

@MarcoMazzoni Io credo che, al di là dell’assurda posizione delle dichiarazioni rese, ci sia comunque un fondo di verità ove porre attenzione.
L’omologazione dei campi, degli attrezzi e delle stesse corde, oltre alla preparazione fisica ed alla esponenziale prestanza atletica dei nostri eroi, ha di fatto reso questo sport totalmente omologato.
Più volte, quest’anno, ci siamo lamentati della mancanza di spettacolo, per non parlare del penoso Master conclusivo (e per fortuna sono ripartito sabato).
E’ vero, ho i capelli ormai più che brizzolati, ma non sono un nostalgico e non voglio un ritorno al passato. Resta il fatto che vedere 5 ore di tennis con n.1 discesa a rete, è francamente pesante.
Questo è secondo me l’aspetto da rivedere, ed il riferimento all’iphone riporta a questo.
5 ore di palleggi da fondo sono noiosi, ma a chi conviene oggi andare a rete ?
Il primo passo sarebbe tornare a delle superfici più vere.
Non parlo delle esagerazioni degli anni 90, perché nessuno vuole uno spettacolo Raonic / Karlovic.
E’ però innegabile che è bastato un campo un filino più veloce, tipo Shanghai, per vedere match point annullati al primo turno e giocate al volo in serie.
Forse, velocizzando i campi, durerebbero meno anche gli incontri.
Ferma l’abolizione del MTO: se non puoi più giocare, ti ritiri.

72
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 18:18

Scritto da winter18
@ guidoyouth (#1215126)
se per quello sono state bellissime partite anche alle Olimpiadi di Londra, guarda caso tutte quelle che avevano il terzo set aperto. La mia era un’ovvia esagerazione ma, se sei fuori dall’età scolare ( e quindi hai una base di conoscenze della storia di questo sport), saprai che non figurano partite al meglio dei tre set nella classifica delle più belle 50 partite dell’era Open. Però sono ammesse giustificazioni se si ha meno di 20 anni, se non si è mai praticato questo sport e infine comprendo gli ultras di utenti che difendono il loro beniamino non ritenendolo più all’altezza di vincere grandi partite sulla distanza classica. Saluti.

“non figurano partite al meglio dei tre set nella classifica delle più belle 50 partite dell’era Open”.

insomma numeri in libertà…

il tema dell’articolo è molto interessante e merita di essere discusso. purtroppo però bisognerebbe avere un minimo di rispetto per chi non la pensa come noi ed evitare di buttare tutto in caciara chiedendo la “patente” di esperto all’interlocutore o peggio, la carta d’identità.

dialetticamente hai fatto una brutta figura, fidati.

71
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didiu (Guest) 18-11-2014 18:10

Penso che l’accorciamento delle partite da 3 su 5 a 2 su 3 favorirebbe la diffusione del doping nel tennis, gli sport che hanno una maggiore diffusione del doping sono quelli basati sull’esplosività non quelli basati sulla resistenza.

70
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ginglegel 18-11-2014 18:04

io se fossi l’ATP escluderei gli slam dalla classifica ATP, perché non è lo stesso sport 3 set e 5 set, richiede qualità diverse…

guerra, guerra!
e cominciare col fare il torneo di Roma in contemporanea col Rolland Garros ma con un montepremi più alto!!

69
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paciolli (Guest) 18-11-2014 17:51

@ winter18 (#1215153)

i giovani possono essere giustificati, vero. non però il signore di cui non ricordo il nome che conduce lo studio sky. anche da lui ho sentito dire domenica che farebbe giocare gli slam 2 su 3.

68
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alexalex 18-11-2014 17:50

Scritto da guidoyouth

Scritto da winter18
l’ATP è un sindacato e, come tutti i sindacati, punta solo a due cose: far lavorare di meno e guadagnare di più i suoi associati. Già hanno svilito le finali di Master e 1000, degradandole al meglio dei 3 set ( non vedremo più a Roma mitiche finali come nel 2005/2006, ma partitine da rimborso del biglietto come nel 2013), sminuito il doppio col supertiebreak e il perverso settimo punto decisivo. Se vogliono accorciare i tempi, si giocasse entro 2 minuti dall’ingresso, si facesse rispettare con un dispaly la regola dei 25 secondi, il cambio campo si può accorciare di 30 secondi, e si regolamentasse in maniera più rigida sia il MTO, sia soprattutto le fughe in toilette, quasi sempre tattiche e ben oltre i due minuti regolamentari, e rispettassero la continuità alla fine dei set. Già con i 25 secondi regolamentari la finale di quasi 6 ore in Australia, sarebbe diminuita di quasi mezz’ora. Il tennis è più o meno così da 137 anni. Alla larga gli azzeccagarbugli.

come si fa a dire che i 1000 sono stati sviliti…
abbiamo avuto finali fantastiche in questi ultimi anni.
e sul resto, cosa pensi di recuperare togliendo il warmup, facendo i carabinieri sui secondi tra un servizio e l’altro o impedendo l’utilizzo dell’asciugamano? i giocatori non sono degli automi.

Come al solito non si fanno i conti con i consumatori, non ci si pone il problema di cpsa vogliono vedere gli spettatori, ma di come farglielo vedere coi tempi decisi da esterni! Il tennis è bello così, con partite lampo di 50 minuti ed altre di 5 ore! A me.piace anche la fase di riscaldamento e la celebrazione all’ingresso dei giocatori! Senza sarebbe.come togliere l’annuncio della formazione nel calcio! L’unica cosa che cambierei è il medical timeout! Se uno sta davvero male si ritira! Ci risparmieremmo giovanotti di 25 anni stesi a terra come moribondi, salvo poi rialzarsi e vincere scambi interminabili (vedi Monfils) o addirittura le partite!

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winter18 (Guest) 18-11-2014 17:34

@ guidoyouth (#1215126)

se per quello sono state bellissime partite anche alle Olimpiadi di Londra, guarda caso tutte quelle che avevano il terzo set aperto. La mia era un’ovvia esagerazione ma, se sei fuori dall’età scolare ( e quindi hai una base di conoscenze della storia di questo sport), saprai che non figurano partite al meglio dei tre set nella classifica delle più belle 50 partite dell’era Open. Però sono ammesse giustificazioni se si ha meno di 20 anni, se non si è mai praticato questo sport e infine comprendo gli ultras di utenti che difendono il loro beniamino non ritenendolo più all’altezza di vincere grandi partite sulla distanza classica. Saluti.

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paciolli (Guest) 18-11-2014 17:32

@ guidoyouth (#1215131</@ guidoyouth (#1215131)

anche però l’importanza del’aspetto mentale che ha fatto la storia del tennis.
vabè, io ci rinuncio.

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winter18 (Guest) 18-11-2014 17:27

@ ginglegel (#121512@ ginglegel (#1215123)

brava/o, hai detto la tua, ora torna a studiare che domani la maestra ti interroga….scherzo… 🙂

64
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 17:15

va assolutamente sottolineato come sia falsa l’affermazione per cui riducendo il numero dei set si abbassa in qualche modo la qualità del tennis.
piuttosto è vero che diminuisce l’importanza della resistenza fisica a tutto vantaggio dei giovani e del movimento della classifica atp.

63
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 17:10

Scritto da winter18
@ guidoyouth (#1215111)
Non esistono partite fantastiche al meglio dei 3 set. Chi lo pensa è giustificato solo se va ancora a scuola.

avrei un elenco talmente lungo da farti (di partite bellissime 2 su 3) che non so nemmeno da che parte iniziare 😆

semifinale madrid 2009 rafa-nole? (oltre 4 ore per gli amanti dell’endurance).
stesso torneo la finale rafa-roger

le sfide del 2011 tra nadal e nole

delpo che batte nadal a miami nel 2009

aaaah quante ce ne sono… 🙄

62
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ginglegel 18-11-2014 17:03

Scritto da winter18
@ guidoyouth (#1215111)
Non esistono partite fantastiche al meglio dei 3 set. Chi lo pensa è giustificato solo se va ancora a scuola.

di solito si usa una supposta superiorità morale o culturale, quando non si hanno motivazioni logiche.

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winter18 (Guest) 18-11-2014 16:53

@ guidoyouth (#1215111)

Non esistono partite fantastiche al meglio dei 3 set. Chi lo pensa è giustificato solo se va ancora a scuola.

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ginglegel 18-11-2014 16:43

Scritto da Piero

Scritto da ginglegel
finalmente qualcuno che va almeno nella direzione giusta sulla durata delle partite…
non c’entra la cultura del tennis, il tennis è uno sport commerciale e come tale va trattato dall’ATP.
non è Sant’Agostino…
la passione è uno che va a giocare a tennis con gli amici la domenica, non è l’ATP o la FIFA o la NBA…
credo che lo scopo sia fare pressione per togliere la sciagura medievale dei 5 set che rende il tennis maschile agli slam noioso come lo sci di fondo e in più dal risultato scontato per quasi tutto il torneo.
(e i 5 set rendono anche l’ATP un’organizzazione minore, perché il tennis sui 3 set è uno sport diverso da quello di Parigi, Wimbledon ecc…).
poi le partite di tre ore sui tre set di solito sono le più spettacolari e la gente le guarda…
per il resto rimane la predominanza del servizio nel tennis maschile odierno, che è quello che lo rende piuttsto prevedibile e nettamente inferiore al tennis femminile in quanto a incertezza/spettacolarità.
questa è un po’ più difficile da risolvere…

io toglierei anche la sciagura medievale delle partite di calcio che durano90+5 minuti+l’intervallo,e che palle,facciamoledial massimo di15+15+intervallo di5,così tutti abbiamo il tempo per rincoglionirci controllando i nostri IPad
e anche il basket NBA,48 minuti,una follia,due tempi da 10 minuti l’uno e poi lo vedi quanto tempo ci resta per andare tutti su twitter

purtroppo la tua ironia non riesce.
un atto d’amore suppongo, senza logica alcuna.

meno male il CEO ne sa di più, sa per esempio la differenza tra 4 o 5 ore e 90 minuti (1 ora e 30)…

poi cosa c’entra l’iPad lo sai solo tu.
al massimo è il tennis ai 5 set che è un ….linimento da iPad, perché chi ha 4 ore per vedere un qualsiasi secondo turno di uno slam, ha tanto da fare/vivere quanto uno che passa la giornata su facebook ecc

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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 16:39

Scritto da winter18
l’ATP è un sindacato e, come tutti i sindacati, punta solo a due cose: far lavorare di meno e guadagnare di più i suoi associati. Già hanno svilito le finali di Master e 1000, degradandole al meglio dei 3 set ( non vedremo più a Roma mitiche finali come nel 2005/2006, ma partitine da rimborso del biglietto come nel 2013), sminuito il doppio col supertiebreak e il perverso settimo punto decisivo. Se vogliono accorciare i tempi, si giocasse entro 2 minuti dall’ingresso, si facesse rispettare con un dispaly la regola dei 25 secondi, il cambio campo si può accorciare di 30 secondi, e si regolamentasse in maniera più rigida sia il MTO, sia soprattutto le fughe in toilette, quasi sempre tattiche e ben oltre i due minuti regolamentari, e rispettassero la continuità alla fine dei set. Già con i 25 secondi regolamentari la finale di quasi 6 ore in Australia, sarebbe diminuita di quasi mezz’ora. Il tennis è più o meno così da 137 anni. Alla larga gli azzeccagarbugli.

come si fa a dire che i 1000 sono stati sviliti…
abbiamo avuto finali fantastiche in questi ultimi anni.
e sul resto, cosa pensi di recuperare togliendo il warmup, facendo i carabinieri sui secondi tra un servizio e l’altro o impedendo l’utilizzo dell’asciugamano? i giocatori non sono degli automi.

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paciolli (Guest) 18-11-2014 16:34

@ guidoyouth (#1215103)
ci sono 4 slam all’anno. non è lì il problema se proprio vogliamo scervellarci e trovarne uno.

57
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 16:27

è sbagliato pensare ad un tempo limite, ovvio.
non puoi dire che le partite devono durare massimo 2 ore, è ridicolo.
le cose devono accadere in modo naturale e non possiamo forzarle alle esigenze pubblicitarie.
se iniziassimo a vedere tutti i tornei con il 2 su 3, automaticamente avremmo la maggior parte delle partite che finiscono entro le due ore, senza alcuna forzatura. in caso di eccezioni significa che il match è ancora vivo e così l’interesse del pubblico.

56
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Piero (Guest) 18-11-2014 16:23

Scritto da ginglegel
finalmente qualcuno che va almeno nella direzione giusta sulla durata delle partite…
non c’entra la cultura del tennis, il tennis è uno sport commerciale e come tale va trattato dall’ATP.
non è Sant’Agostino…
la passione è uno che va a giocare a tennis con gli amici la domenica, non è l’ATP o la FIFA o la NBA…
credo che lo scopo sia fare pressione per togliere la sciagura medievale dei 5 set che rende il tennis maschile agli slam noioso come lo sci di fondo e in più dal risultato scontato per quasi tutto il torneo.
(e i 5 set rendono anche l’ATP un’organizzazione minore, perché il tennis sui 3 set è uno sport diverso da quello di Parigi, Wimbledon ecc…).
poi le partite di tre ore sui tre set di solito sono le più spettacolari e la gente le guarda…
per il resto rimane la predominanza del servizio nel tennis maschile odierno, che è quello che lo rende piuttsto prevedibile e nettamente inferiore al tennis femminile in quanto a incertezza/spettacolarità.
questa è un po’ più difficile da risolvere…

io toglierei anche la sciagura medievale delle partite di calcio che durano90+5 minuti+l’intervallo,e che palle,facciamoledial massimo di15+15+intervallo di5,così tutti abbiamo il tempo per rincoglionirci controllando i nostri IPad
e anche il basket NBA,48 minuti,una follia,due tempi da 10 minuti l’uno e poi lo vedi quanto tempo ci resta per andare tutti su twitter

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Piero (Guest) 18-11-2014 16:20

Scritto da winter18
l’ATP è un sindacato e, come tutti i sindacati, punta solo a due cose: far lavorare di meno e guadagnare di più i suoi associati. Già hanno svilito le finali di Master e 1000, degradandole al meglio dei 3 set ( non vedremo più a Roma mitiche finali come nel 2005/2006, ma partitine da rimborso del biglietto come nel 2013), sminuito il doppio col supertiebreak e il perverso settimo punto decisivo. Se vogliono accorciare i tempi, si giocasse entro 2 minuti dall’ingresso, si facesse rispettare con un dispaly la regola dei 25 secondi, il cambio campo si può accorciare di 30 secondi, e si regolamentasse in maniera più rigida sia il MTO, sia soprattutto le fughe in toilette, quasi sempre tattiche e ben oltre i due minuti regolamentari, e rispettassero la continuità alla fine dei set. Già con i 25 secondi regolamentari la finale di quasi 6 ore in Australia, sarebbe diminuita di quasi mezz’ora. Il tennis è più o meno così da 137 anni. Alla larga gli azzeccagarbugli.

io proporrei il test antidoping anche per il CEO dell’ATP

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ginglegel 18-11-2014 16:10

finalmente qualcuno che va almeno nella direzione giusta sulla durata delle partite…

non c’entra la cultura del tennis, il tennis è uno sport commerciale e come tale va trattato dall’ATP.
non è Sant’Agostino…

la passione è uno che va a giocare a tennis con gli amici la domenica, non è l’ATP o la FIFA o la NBA…

credo che lo scopo sia fare pressione per togliere la sciagura medievale dei 5 set che rende il tennis maschile agli slam noioso come lo sci di fondo e in più dal risultato scontato per quasi tutto il torneo.
(e i 5 set rendono anche l’ATP un’organizzazione minore, perché il tennis sui 3 set è uno sport diverso da quello di Parigi, Wimbledon ecc…).

poi le partite di tre ore sui tre set di solito sono le più spettacolari e la gente le guarda…

per il resto rimane la predominanza del servizio nel tennis maschile odierno, che è quello che lo rende piuttsto prevedibile e nettamente inferiore al tennis femminile in quanto a incertezza/spettacolarità.
questa è un po’ più difficile da risolvere…

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groucho1971 (Guest) 18-11-2014 15:49

e siccome si hanno 2 tornei in cemento…. gli altri 2 dovrebbero pareggiare…quindi perchè non un bello slam sull erba a johannesburg?

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groucho1971 (Guest) 18-11-2014 15:48

io sono perplesso, hotrovato giusto che un torneo si giochi dall’inizio alla fine nella stessa distanza. ma abolire il 3 su 5 negli slam….. io invece ne introdurrei altri….. almeno 2. uno in asia, e uno in africa. che ne dite?

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cataflic (Guest) 18-11-2014 15:44

Vai Mazzoni alè alè, Vai Mazzoni alè alè….
Detto fino alla noia…..75/80″ e la classe riconquista i campi….e a quel punto se vuole possiamo anche tornare a fare come una volta senza panchina, solo una rapida asciugatina e …cambio campo!

In alternativa bisogna costringere tutti i tornei a cambiare le superfici, cambiare le palle, cambiare le corde…mi sembra improbabile!

50
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alexalex 18-11-2014 15:40

Mi sembra un “bell'”inizio di sottomissione del tennis alle televisioni, esattamente come avvenuto nel calcio! si giocherà all’ora che decidono i paesi che spendono di più per vedere i tornei (noi italiani possiamo scordarci di avere partite in diretta in orari decenti) e con durate prestabilite! E se non verranno messi tetti dappertutto, si giocherà anche con pioggia, vento o temperature roventi!

49
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winter18 (Guest) 18-11-2014 15:34

@ paciolli (#1214940)

Concordo con il tuo esempio del golden e silver gol, prima inserito e poi prontamente abolito nel calcio, perchè sviliva la tensione che si può avere andando ai rigori e senza contare che partite-mito come italia-germania 4-3 non sarebbero mai esistite.
Ma anche la pallavolo ha, in parte, corretto la “perversione” del punto decisivo: l’Italia ha perso una Olimpiade per la delirante r4gola che assegnava la vittoria a chiunque facesse l’ultimo punto, con la grave ingiustizia che l’80% dei punti nell’odierna pallavolo maschile la fa chi è alla battuta.. e nel 1996 l’ultimo punto lo battè l’Olanda. In sostanza la vera differenza che c’è tra GIOCO e SPORT è che, nel secondo caso, si dà una possibilità in più al migliore di vincere per bravura e destrezza e una possibilità in meno alla fortuna e al caso. Ci sono già abbastanza “sport” inventati DALLA e PER la televisione. Ma il tennis resisterà.

48
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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 15:30

il tennis deve tornare prima di tutto ad essere credibile e prendersi a pallate per 6 ore alla fine di un grande slam, scusate, è tutto tranne che credibile.

47
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goran2001 18-11-2014 15:11

La domanda che mi pongo è: Perchè c’è questa necessità di cambiare alcuni aspetti del tennis? E’ così importante che il ragazzetto si guardi la partita sull’ipad o sul cellulare? Io ho 30 anni e di ragazzetti di 15/16 anni che si vedono partite 3 su 5 ne conosco tantissimi, la passione è un qualcosa che va oltre il business; se si mette il business al primo posto, come hanno fatto in Italia per il calcio; l’unico risultato è quello di allontanare le persone, da noi infatti l’incapacità dei nostri amministratori ha portato a squadre scarse e stadi vuoti.

46
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fab 18-11-2014 15:11

Scritto da winter18
l’ATP è un sindacato e, come tutti i sindacati, punta solo a due cose: far lavorare di meno e guadagnare di più i suoi associati. Già hanno svilito le finali di Master e 1000, degradandole al meglio dei 3 set ( non vedremo più a Roma mitiche finali come nel 2005/2006, ma partitine da rimborso del biglietto come nel 2013), sminuito il doppio col supertiebreak e il perverso settimo punto decisivo. Se vogliono accorciare i tempi, si giocasse entro 2 minuti dall’ingresso, si facesse rispettare con un dispaly la regola dei 25 secondi, il cambio campo si può accorciare di 30 secondi, e si regolamentasse in maniera più rigida sia il MTO, sia soprattutto le fughe in toilette, quasi sempre tattiche e ben oltre i due minuti regolamentari, e rispettassero la continuità alla fine dei set. Già con i 25 secondi regolamentari la finale di quasi 6 ore in Australia, sarebbe diminuita di quasi mezz’ora. Il tennis è più o meno così da 137 anni. Alla larga gli azzeccagarbugli.

Quoto parola per parola

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Luca da Sondrio (Guest) 18-11-2014 15:09

Scritto da marco mazzoni
@ Fantumazz (#1214999)
tutto bello, e posso anche condividere. Ma, …riappropriarsi del nostro tempo per le ns passioni, non è un vittoria? Perché si deve x forza correre? E’ tempo perso godere di un grande e perché no lungo match? Siamo sicuri che allargare a tutti i costi la base con un prodotto omologato al resto sia un passo in avanti?

Scritto da marco mazzoni
@ Fantumazz (#1214999)
tutto bello, e posso anche condividere. Ma, …riappropriarsi del nostro tempo per le ns passioni, non è un vittoria? Perché si deve x forza correre? E’ tempo perso godere di un grande e perché no lungo match? Siamo sicuri che allargare a tutti i costi la base con un prodotto omologato al resto sia un passo in avanti?

Bravissimo Mazzoni. Per l’ottima analisi che hai fatto nel tuo articolo e per questa bella replica all’altrettanto bella analisi fatta da Fantumazz.

44
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Tweener (Guest) 18-11-2014 15:06

Nell’ intervista dice: “Il tennis oggi? I numeri dicono che è in buona salute,si assiste ad una crescita praticamente in tutti i paesi,con spettatori in aumento,come gli ascolti in televisione…”

Adesso io mi chiedo:perchè cambiarlo allora?
Gli saranno piaciute le partite al Master forse, così corte ed emozionanti? 😈
L’ unica cosa che può rendere questo sport ancora più affascinante è l’ aumento della velocità delle superfici favorendo più gli attacanti e chi viene a rete.
Il tennis non è bello quando è veloce, è bello perché e VARIO!
Puoi ammirare Brown che prende a pallate Nadal sull’ erba, o Robredo e Murray che lottano 3 e 40…in tutti e due i casi c’era dello spettacolo.
Che senso avrebbe fare gli Slam 2 su 3?
Spero che siano state solo parole dette giusto per non rendere troppo veloce….l’ intervista!

43
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winter18 (Guest) 18-11-2014 15:03

Aggiungerei che la filosofia specifica del tennis è il concetto astratto che una partita può durare all’infinito: si ha sempre bisogno di vincere un games con DUE punti di vantaggio ( da qui la “perversione” del punto decisivo in doppio) persino nel tiebreak, perchè l’idea originale e “diabolica” è che la tensione e la forza mentale debba essere preponderante nei momenti decisivi e che questi momenti, per l’appunto, possano protrarsi ipoteticamente all’infinito, in un duello in cui fatalmente, davanti all’abisso temporale dell’eternità, uno dei due crolla sul più bello. Nessuno tocchi la sacralità mistica del lawn tennis.

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winter18 (Guest) 18-11-2014 14:56

l’ATP è un sindacato e, come tutti i sindacati, punta solo a due cose: far lavorare di meno e guadagnare di più i suoi associati. Già hanno svilito le finali di Master e 1000, degradandole al meglio dei 3 set ( non vedremo più a Roma mitiche finali come nel 2005/2006, ma partitine da rimborso del biglietto come nel 2013), sminuito il doppio col supertiebreak e il perverso settimo punto decisivo. Se vogliono accorciare i tempi, si giocasse entro 2 minuti dall’ingresso, si facesse rispettare con un dispaly la regola dei 25 secondi, il cambio campo si può accorciare di 30 secondi, e si regolamentasse in maniera più rigida sia il MTO, sia soprattutto le fughe in toilette, quasi sempre tattiche e ben oltre i due minuti regolamentari, e rispettassero la continuità alla fine dei set. Già con i 25 secondi regolamentari la finale di quasi 6 ore in Australia, sarebbe diminuita di quasi mezz’ora. Il tennis è più o meno così da 137 anni. Alla larga gli azzeccagarbugli.

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marco mazzoni (Guest) 18-11-2014 14:53

@ Fantumazz (#1214999)

tutto bello, e posso anche condividere. Ma, …riappropriarsi del nostro tempo per le ns passioni, non è un vittoria? Perché si deve x forza correre? E’ tempo perso godere di un grande e perché no lungo match? Siamo sicuri che allargare a tutti i costi la base con un prodotto omologato al resto sia un passo in avanti? 😉

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biglebowski (Guest) 18-11-2014 14:44

@ Fantumazz (#1214999)

magnifico commento.

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biacenza (Guest) 18-11-2014 14:31

@ guidoyouth (#1215003)

Hai ragione si sono viste belle partite 2 su 3 ma quelle che hanno fatto la storia degli ultimi anni io me le ricordo tutte al quinto set!!
(basta solo pensare a federer djokovic a wimbledon quest anno).
Se uno non ha voglia di guardare una partita di 4 ore che faccia altro ma non si dichiari appassionato di tennis!!!!

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genie_roger 18-11-2014 14:25

Meno terra rossa, più erba (anche se è una proposta difficile da realizzare). Intransigenza da parte dei giudici di sedia nel rispetto delle tempistiche tra un punto e l’altro. Cominciare ad eliminare la seconda di servizio nei tornei minori (osservandone le conseguenza: se funziona, si passa anche ai tornei più importanti). Non va assolutamente eliminato il 3 su 5 negli Slam.

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Luca da Sondrio (Guest) 18-11-2014 14:15

Scritto da mattia
Di tutte le idee stravaganti di cambio nelle regole “tradizionali”, la unica che mi intriga è quella di annullare la seconda di servizio (non quella porcheria del tutto inutile di annullare il net..come se si perdessero ore ogni partita per i net…).
Mi sembra sarebbe almeno una proposta che non muterebbe nella profonditá l’essenza del tennis, introducendo altri elementi di strategia e tattica nel gioco.

Anch’io ho sempre trovato piuttosto interessante l’idea che i giocatori abbiano a disposizione un solo servizio e non due.

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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 14:03

quindi stesse regole ma 2 su 3.
i mille funzionano così da anni e abbiamo visto partite fantastiche, tennis ai massimi livelli.

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Fantumazz 18-11-2014 13:58

Al di là dei dettagli, questo signore introduce nella discussione generale relativa al tennis un fattore tipico della contemporaneità: il fattore TEMPO.
Quindi, non demonizzerei “tout court” le sue parole.
Io non sono un ultrà del cambiamento a tutti costi. Ma, se si vuole bene al tennis, credo che vadano avversate le posizioni reazionarie. Altrimenti il tennis rischia di andare incontro ad un triste ed inesorabile declino.
L’articolo di Marco Mazzoni è lungo: necessita di TEMPO per essere letto e ponderato.
Lo stesso vale per il mio commento: è lungo e gli eventuali lettori abbisogneranno di TEMPO per leggerlo.
Ancora: dato l’appeal della materia è presumibile che anche il thread di commenti sarà lungo: anche in questo caso servirà TEMPO a chi volesse leggerli tutti.
Sono solo esempi, che però mi conducono a pormi una domanda: chi ha tutto questo TEMPO a disposizione?
Tra i vari motivi per cui gli articoli di Marco Mazzoni risultano affascinanti, c’è anche il fatto che essi sono velati da note di romanticismo e, spesso, di nostalgia. Tutto molto bello. Però sono cose che vanno bene per pezzi letterari. Meno per assumere decisioni.
(Inciso. Anche l’editoria è alle prese col fattore TEMPO: crisi a parte, solo editori folli si metterebbero a pubblicare romanzi alla Dostoevskij…).
Gli sport necessitano di pubblico. E il pubblico è fatto di persone. Quali categorie di persone possono disporre di così tanto TEMPO per seguire match di 4 ore? Passeremo dal pubblico “pagante” al pubblico “pagato” per assistere alle partite?
La faccenda è interessante e si presta a mille osservazioni e distinguo. Ma, a mio avviso, questo modo di discorrere è tipicamente italiano. Chiacchiere interminabili e nessuna decisione.
Sarà il pragmatismo a condurre il tennis verso tempi più ragionevoli.
Possiamo anche stare qui a discutere amabilmente o a scornarci, ma la strada è ormai segnata.
E’ inevitabile che col TEMPO si modificherà il TEMPO (del tennis).
Un saluto (e mi scuso con chi dovesse aver letto questo commento per avergli fatto perdere… del TEMPO) 🙂

Firmato: Il Bianconiglio 😉

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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 13:56

Scritto da marco mazzoni
@ guidoyouth (#1214899)
Guido, assolutamente no! non cambierebbe nulla… ci sono ben altri metodi per contrastare l’imperante atletismo.

gli altri modi non sono praticabili lo sappiamo benissimo.
per bloccare il doping o almeno per renderlo meno decisivo bisogna “disincentivare” l’atleta a farne uso.
se il torneo è 2 su 3 non serve a nulla avere il serbatoio pieno di benzina ed aspettare la stanchezza dell’avversario per uscire alla distanza.
inoltre ci sarebbero molti più risultati a sorpresa, non vincerebbero sempre e solo gli stessi.

i giovani potrebbero sperare nuovamente di scalare le classifiche per raggiungere le posizioni in cui ci si guadagna da vivere.
il tennis tornerebbe ad essere uno sport dove conta più il braccio rispetto al correre per ributtare la palla.
gli attaccanti verrebbero favoriti rispetto ai difensori.
insomma ci sono solo vantaggi.
certo, noi appassionati perdiamo il tennis classico del 3 su 5, a me dispiacerebbe moltissimo ma sono disposto a fare questo sacrificio pur di mettere in un angolo (cancellarle del tutto non è possibile) le pratiche dopanti.

mi sembrano invece pessime idee quelle di annullare il vantaggio o la seconda di servizio.
nel tennis si vince facendo DUE punti in più dell’avversario.

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fab 18-11-2014 13:56

La storia di questo bellissimo sport e’ nel 3 su 5 sarebbe una porcata epica fare gli slam 2 su 3. Spero che questo signore duri poco come presidente.
I campionati nazionali lasciamoli ad altri sport non proponiamoli per il tennis come grande innovazione il tennis e’ tutt altra roba

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paciolli (Guest) 18-11-2014 13:37

@ Kriss69forever (#1214976)

Sì, introduciamo anche il golden point al posto del set decisivo. chi lo fa, vince e tutti a casa.
mi chiedo da quanto tempo certa gente segua il tennis… brividi!

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Kriss69forever 18-11-2014 13:33

@ groucho (#1214948)

Questo è esattamente quello che dice Kermode: Slam e poi alzare il livello di 4-5 tornei a 12 giorni, trovare un nuovo sistema di entry che privilegi i giovani (a vedere Lorenzi volentieri, a vedere Donati Napolitano etc ci corro).
Guardiamo la realtà: noi l abbiamo fatto, ma guardarsi 4 ore di Borg-Vilas o Nadal-Ferrer i nostri figli non lo fanno.
Benvenuti i no-ads e supertiebreak in singolo, se applicati con una buona sperimentazione. E via verso l’Asia. Business is business.

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lallo (Guest) 18-11-2014 13:21

Scritto da marco mazzoni
@ mattia (#1214906)
ciao Mattia,
perché la pallavolo col nuovo sistema di punteggio è sì diventata più televisiva, ma ha perso appeal sul piano tecnico. In diverse parti dei match, o quando c’è meno equilibrio, diversi set scivolano via, e sono eccellenti solo sulle strette finali, quando ci si avvicina alla chiusura e si è punto su punto. C’è anche chi l’apprezza, ma in molti (anche giocatori che hanno vissuto entrambe le formule) preferiscono la vecchia formula. Poi è un discorso molto ampio, ma la vecchia regola di punteggio, più simile al tennis, era più avvicente.

Assolutamente d’accordo. La pallavolo si è snaturata e dal punto di vista televisivo non ha fatto progressi rilevanti.

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pallettaro (Guest) 18-11-2014 13:19

insomma, un ….., :mrgreen:

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lallo (Guest) 18-11-2014 13:19

Scritto da Fac
non mi sembrano dichiarazioni fuori dal mondo tutto sommato. Se il tennis vuole rimanere appetibile deve pensare anche di accorciare i tempi dei match.Perchè è vero che una finale di Slam magari tra due grandi giocatori la guarderesti anche se durasse diverse ore. Ma la stessa cosa non si può dire per partite degli altri turni. L’ideale forse sarebbe quantomeno giocae al meglio dei 3 fino agli ottavi per poi giocare ai 5.

Orrore!

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lallo (Guest) 18-11-2014 13:19

Kermode è chiaramente un commercialista del tutto inadatto al ruolo. Sarebbe utile un immediata campagna stampa per chiederne la sostituzione. Prima che faccia danni. E state sicuri che ne farà se lasciato operare.

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Grace (Guest) 18-11-2014 13:13

Sono assolutamente d’accordo su tutto!
niente da aggiungere

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paciolli (Guest) 18-11-2014 13:07

@ marco mazzoni (#1214951)

infatti. cominciando magari a rinunciare a qualche milioncino per fare esibizioni a fine stagione privilegiando la preparazione.

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Bonnie75 (Guest) 18-11-2014 13:06

Sto qui è fuori……. 😕

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marco mazzoni (Guest) 18-11-2014 13:05

@ groucho (#1214948)

Proposta assai interessante. Non la condivido in toto (gli ITF servono x far crescere i giovani, non sono da eliminare, semmai rivedere in molte cose), ma nella sua filosofia complessiva sì. E’ proprio il grandissimo tennis (Slam e guarda caso 3 su 5) che attira il massimo dell’attenzione. Siamo sicuri che un tennis “usa e getta” sia più bello? Penso proprio il contrario… Forse sarebbe meglio giocare meno al max livello, ma giocare “meglio”.

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groucho (Guest) 18-11-2014 12:52

Personalmente credo che la strada per mantenere il tennis vivo e bello sia proprio opposta a quella che predica Kermode: meno tornei ma di maggior spessore.

Secondo me la strada attirare un maggiore pubblico (di qualità) non contrasta col mantenimento della bellezza del tennis, anzi la rafforza. Chi chiede bellezza va rispettato e coccolato.

E’ evidente che il vero interesse (lo si vede dai montepremi e dagli ascolti televisivi) lo generano i 4 slam. E guarda caso sono i soli tornei giocati 3 su 5.

La strada virtuosa per me è aumentare con misura i tornei di questo livello superiore e azzerare tutte le manifestazioni di livello intermedio senz’altro ATP500, ATP250 ma anche gli ATP1000. Promuovere a slam un altro grande paese (la Cina, se proprio si vuole cavalcare l’onda dei mercati emergenti, ma avrei qualche dubbio dovuto ai risultati reali) e poi disputare altre 4 grandi prove tipo-slam nei 4 maggiori continenti (Nord America, Sud America, Europa, Asia) con città a rotazione. In tutto 9 grandi eventi mondiali di livello stellare e un decimo con una finale Master a sedici giocatori ad eliminazione diretta.

Rifondare i tornei minori, lasciando solo i challenger (magari con un nome meno triste) e obbligandoli tutti all’ospitalità. Eliminare i Future che sono non inutili ma dannosi.

Per compeltare il quadro, prevedere campionati nazionali di altissimo livello, con grandi club, con obbligo di partecipazione dei top-100 (con penalizzazione di punti), che assegnino punti ATP.

Con questa formula il tennis sarebbe finalmente GLOCAL (ovvero GLOBAL per gli slam e LOCAL per i campionati), e dalla televisione si tornerebbe finalmente agli spalti dei campi, con i ragazzini che potrebbero vedere dal vivo i big nei campionati nazionali.

P.S. Perfetta l’osservazione di Marco sulla pallavolo, che era uno sport bellissimo: il nuovo punteggio l’ha uccisa!

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Fac 18-11-2014 12:41

non mi sembrano dichiarazioni fuori dal mondo tutto sommato. Se il tennis vuole rimanere appetibile deve pensare anche di accorciare i tempi dei match.Perchè è vero che una finale di Slam magari tra due grandi giocatori la guarderesti anche se durasse diverse ore. Ma la stessa cosa non si può dire per partite degli altri turni. L’ideale forse sarebbe quantomeno giocae al meglio dei 3 fino agli ottavi per poi giocare ai 5.

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paciolli (Guest) 18-11-2014 12:41

cambiando le regole, sucederebbe quello che è accaduto nel calcio con l’introduzione del silver e del golden goal. si renderebbero conto dell’errore e sarebbero costretti a tornanre indietro. o forse, ancora peggio, dall’alto della loro ignoranza non si renderebbero conto di nulla e rovinerebbero uno sport che è belissimo così com’è. ho i brividi… anche solo leggendo certi commenti.

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didiu (Guest) 18-11-2014 12:40

@ guidoyouth (#1214899)

Non credo che le pratiche dopanti siano legate alla durata degli incontri, facendo un raffronto con l’atletica i 100 metri hanno avuto molti casi di doping. L’unico vantaggio sarebbe da un punto di vista televisivo. Tuttavia io preferisco vedere una partita 3 set su 5 che una partita 2 su 3, secondo me lo sport deve essere anche resistenza non solo esplosività.

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Gaucho (Guest) 18-11-2014 12:37

un valido motivo è che il tennis moderno è diventato monotono, non esistono più i giocatori che eseguono il serve and volley o che abbiano altre caratteristiche, sono tutti proiettati su un tennis fisico e potenziale. Allora bisognerebbe intervenire su questi aspetti e non modificare le regole principali del tennis, mi considero un conservatore, del valore della tradizione.

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mattia (Guest) 18-11-2014 12:36

Di tutte le idee stravaganti di cambio nelle regole “tradizionali”, la unica che mi intriga è quella di annullare la seconda di servizio (non quella porcheria del tutto inutile di annullare il net..come se si perdessero ore ogni partita per i net…).

Mi sembra sarebbe almeno una proposta che non muterebbe nella profonditá l’essenza del tennis, introducendo altri elementi di strategia e tattica nel gioco.

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mattia (Guest) 18-11-2014 12:33

Tutto quello che dice Mazzoni è talmente ovvio (oltre che corretto e mi sembra condiviso dal 90% degli appassionati) che mi piacerebbe capire perchè davvero non se ne parla concretamente. Penso anche ai fornitori dei materiali (di qualsiasi tipo) attuali e non mi sembra che perderebbero forzatamente quote di mercato. Non lo capisco.

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Fantumazz 18-11-2014 12:32

Io abolirei i 3 set su 5.
Match di quattro ore sono ormai anacronistici.
Uniformerei i tornei: tutti 2 set su 3.

(non è la prima volta che esprimo questa opinione)

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Haas78 (Guest) 18-11-2014 12:32

@ marco mazzoni (#1214921)

Di fatto anche a me non dispiacciono, comunque sarebbe un climax anche giocarsi il punto del Tutto/ Niente.
Devo dire tra l’altro che, in sport quali il Beach T, disciplina diversa, intendiamoci, la regola del KPoint, quando si gioca, rende non sempre agevole la gestione del gioco.
La mia era comunque solo una proposta, forse tra le meno distorsive per il gioco, visto che lo fanno anche nel doppio, nel rispetto di ogni parere che emerga in tal senso (giusto per fugar dubbi, risultano anche al sottoscritto particolarmente ostiche ed inopportune le affermazioni dell’intervistato) 🙂

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paciolli (Guest) 18-11-2014 12:30

se si cambiano le regole, diventa un altro sport. non è più tenis. è così difficile da capire?

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marco mazzoni (Guest) 18-11-2014 12:26

@ Haas78 (#1214909)

Contrario. I vantaggi sono un climax, è bellissimo così. Non sono un talebano del gioco, ma ho scritto cosa x me si potrebbe fare senza stravolgere nulla. Eliminare i tempi morti tra i punti sì (c’è la regola, basta ripettarla e i Giudici di sedia NON lo fanno, oppure favorevole a togliere altri 5 secondi), rendere le condizioni di gioco meno omogenee e più veloci, in modo da premiare molto chi attacca e cerca il winner, e non lo scambio a far sbagliare. Agire su corde, palle, superfici. Forse basta. Altrimenti anche dimensione dei telai, solo per i Pro ovviamente, x gli agonisti e amatori via libera. Dire che “non si può fare” è privo di senso. In altri sport assai più commerciali del tennis (Baseball ML, Hockey) l’hanno fatto, con estrema soddisfazione.

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marco mazzoni (Guest) 18-11-2014 12:20

@ mattia (#1214906)

ciao Mattia,
perché la pallavolo col nuovo sistema di punteggio è sì diventata più televisiva, ma ha perso appeal sul piano tecnico. In diverse parti dei match, o quando c’è meno equilibrio, diversi set scivolano via, e sono eccellenti solo sulle strette finali, quando ci si avvicina alla chiusura e si è punto su punto. C’è anche chi l’apprezza, ma in molti (anche giocatori che hanno vissuto entrambe le formule) preferiscono la vecchia formula. Poi è un discorso molto ampio, ma la vecchia regola di punteggio, più simile al tennis, era più avvicente.

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Piero (Guest) 18-11-2014 12:18

ma sto fenomeno chi l’ha eletto?o l’hanno trovato nelle patatine Pai?

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Haas78 (Guest) 18-11-2014 12:15

Un elemento per velocizzare il gioco, previsto tra l’altro nel doppio, potrebbe essere il Kpoint sul 40 pari, che eviterebbe la sequenza di vantaggi a volte davvero lunga, pur non essendo questo aspetto necessariamente negativo (nel senso che a tratti rende avvincente le partite), potrebbe essere un compromesso forse accettabile (in questo senso chiedo a Mazzoni un parere)

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mariano (Guest) 18-11-2014 12:14

Kermode dice cose giuste. Purtroppo il tennis è diventato uno sport molto televisivo e girano tanti soldi. Per renderlo ancora più attraente bisogna ridurre la fisicità e rendere gli incontri più divertenti e veloci per aumentare il numero di spettatori.
Lui guarda il business e ha ragione.
Se se guarda la bellezza dello sport ha torto

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mattia (Guest) 18-11-2014 12:11

Una domanda: perchè cita l’esempio della pallavolo in modo negativo?

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marco mazzoni (Guest) 18-11-2014 12:09

@ guidoyouth (#1214899)

Guido, assolutamente no! non cambierebbe nulla… ci sono ben altri metodi per contrastare l’imperante atletismo.

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Gaucho (Guest) 18-11-2014 12:08

@ paciolli (#1214895)

Bravissimo ottimo dettaglio, leggendo l’articolo anche io sono contrario alle proposte fatte da Mr. Kermode.

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guidoyouth (Guest) 18-11-2014 12:05

non giudico il personaggio anche perchè non lo conosco.
sono invece molto favorevole all’abolizione del 3 su 5 e quindi all’introduzione del 2 su 3 su TUTTI i tornei.
Ridurre il tempo in campo è una scelta drastica ma anche l’unico modo per contrastare le pratiche dopanti ormai largamente diffuse e sulle quali la wada non può fare assoutamente nulla visti i grandi interessi economici in ballo.
inoltre si favorirebbero gli underdog, i giovani e in generale tutti quelli che negli ultimi anni sono stati penalizzati dall’eccessiva importanza attribuita alla preparazione fisica.
quindi meno maratone, meno quantità, più qualità.

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paciolli (Guest) 18-11-2014 12:01

ma non sanno questi signori che giocare gli slam due su tre snaturerebbe uno sport dalla tradizione secolare?
se i giocatori si sentono stanchi, evitino di andare a fare esibizioni a novembre e a dicembre e pianifichino una programmazione adeguata.

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Gaucho (Guest) 18-11-2014 11:58

Bravo Kermode, finalmente un po di elogio agli specialisti del doppio, specialità che quasi sempre non viene considerata e che delle volte porta un buon spettacolo

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