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Guy Forget: “Il rischio per i tornei europei è che i giocatori siano sedotti dal profumo dei dollari. In Cina o negli Emirati Arabi ci sono persone disposte ad organizzare tornei con perdite milionarie ogni anno”

30/10/2014 07:55 8 commenti
Guy Forget è il direttore del torneo Masters 1000 di Parigi Bercy
Guy Forget è il direttore del torneo Masters 1000 di Parigi Bercy

Guy Forget, ex numero 4 del mondo e vincitore di 11 titoli da professionista in singolare, ricopre attualmente la carica di direttore del Masters 1000 di Parigi Bercy, e nel corso di un’intervista rilasciata al portale “Le Monde” ha espresso la propria opinione riguardo i guadangi iperbolici dei giocatori, criticando l’incoerenza del lamentarsi per il calendario e giocare esibizioni e toccando svariati temi relativi al movimento tennistico globale.

Forget, in qualità di direttore del torneo, ha inteso chiarire le differenze tra il suo Masters 1000 ed il Roland Garros. “Bercy è il torneo indoor più prestigioso del mondo, ma le condizioni di gioco sono ovviamente diverse. Non influisce il sole, non si hanno problemi di alta temperatura, di vento e di cattivi rimbalzi. E considerando i games più rapidi, il tutto è leggermente più spettacolare. Bercy è davvero uno show, le luci, la musica, il fragore all’ingresso dei giocatori. L’ambiente stesso è più fragoroso. Non è lo stesso pubblico del Roland Garros, pensiamo sia molto più “esuberante”.

“I giocatori si lamentano del calendario ma poi vanno a disputare incontri di esibizione in ogni parte del mondo. Ci vorrebbe un po’ di coerenza”.
Non mi dispiace che i giocatori sfruttino le esibizioni per guadagnare parecchi soldi, ma spesso vogliono avere garanzie economiche anche nei tornei. Questo non capita molto nei Masters 1000, quanto nei tornei 250 o 500, dove spesso i giocatori chiedono un gettone di presenza per garantire l’iscrizione al torneo.”

“Il rischio per i tornei europei è che i giocatori siano sedotti dal profumo dei dollari. In Cina o negli Emirati Arabi ci sono persone disposte ad organizzare tornei con perdite milionarie ogni anno, giocando anche con gli spalti vuoti. Ora l’ATP dovrebbe chiedersi se è giusto favorire l’espansione di questi tornei, uccidendo tornei trentennali che hanno sempre lottato per sopravvivere. Bisogna chiedersi dove vogliamo portare questo sport.”


Edoardo Gamacchio


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8 commenti

Gaucho (Guest) 31-10-2014 14:38

Caro Guy, fino a quando il denaro avrà questo pessimo potere, le persone si lasceranno vendere al miglior offerente, specialmente negli ambienti d’elite dove purtroppo girano cifre sconcertanti.

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Gaucho (Guest) 31-10-2014 11:33

Sembra che abbiano scoperto l’acqua calda.

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lallo (Guest) 30-10-2014 21:11

Scritto da biglebowski
nessuno organizza eventi “con perdite milionarie ogni anno”.
il numero di spettatori presenti è un aspetto secondario, tra l’altro anche nei tornei francesi ed europei in generale non mi sembra che le presenze abbondino specie nei primi giorni.
le entrate derivano da sponsor, contratti televisivi e pubblicità indotta.

in ogni caso mi sembra una battaglia di retroguardia persa in partenza. che vantaggio darebbe rinunciare a mercati importanti numericamente e sempre di più anche economicamente?

Tali tornei non hanno futuro. Non solo perchè sono economicamente in perdita. Ma anche per le condizioni ambientali. i PM2.5 dell’ultimo mese, a Pechino e non solo, stabili sopra quota 500 (segnalazione ambasciata USA: air VERY UNHEALTHY- il max in Europa per soglia rischio salute è… 25) che hanno portato, le autorità cinesi, in questi giorni, a mandare tutti (tutta la popolazione della provincia) in vacanza per una settimana, non per ragioni sanitarie, ma per poter ospitare il congresso dei paesi asiatici senza far apparire la Cina una camera a gas. Queste condizioni, che durante i tornei vengono tollerate e che sono micidiali sopratutto per atleti (la Woz a fine trasferta, in Cina, sembrava uno zombie), dubito che verranno tollerate a lungo da gente che guadagna miliardi e che forse preferisce non rischiare la salute a queste condizioni.

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biglebowski (Guest) 30-10-2014 14:27

nessuno organizza eventi “con perdite milionarie ogni anno”.
il numero di spettatori presenti è un aspetto secondario, tra l’altro anche nei tornei francesi ed europei in generale non mi sembra che le presenze abbondino specie nei primi giorni.
le entrate derivano da sponsor, contratti televisivi e pubblicità indotta.
la qualità degli impianti e l’organizzazione sono altri aspetti fondamentali per poter organizzare un torneo.
sotto tutti questi aspetti i tornei che si svolgono in paesi emergenti sono preferibili e coprono anche i buchi di calendario dei tornei che spariscono anno dopo anno.
in ogni caso mi sembra una battaglia di retroguardia persa in partenza. che vantaggio darebbe rinunciare a mercati importanti numericamente e sempre di più anche economicamente?

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Carlo (Guest) 30-10-2014 14:13

Spettacolare quest’anno?No di sicuro con la superficie di una lentezza incredibile.

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lallo (Guest) 30-10-2014 09:30

Forget risponde, in questo modo, anche all’articolo sul mancato torneo di Torino. E lo fa, come sempre, con grande puntualità. E le sue riflessioni sono un monito per il tennis e per tutto lo sport Pro (che si muove nella stessa direzione) Sport Pro che sta, come l’economia, imboccando una deriva folle ed insostenibile.

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Kriss69forever 30-10-2014 08:58

Giusta osservazione, i tornei dovrebbero essere giudicati dagli introiti ed anche dalla quantità di spettatori.
Ma vi è una differenza: mentre i soldi dei vari emiri sono fini a se stessi, giusto per appropriarsi di un giocattolo senza futuro – da abbandonare quando ci si stufa, i soldi cinesi hanno una base e cercano di creare un movimento. Non è sbagliato mettersi per esempio in un piano triennale e misurare i progressi a livello spettatori/movimento.

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Tennisman (Guest) 30-10-2014 08:17

Il pubblico del RG solo “esuberante”? Uao che diplomazia! 😛
Quest’anno sugli spalti era una vera caccia al sobrio!

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