Break Point - Numero 52 Copertina, Generica

Quale destino per Stan?

24/09/2014 17:11 4 commenti
Stan Wawrinka classe 1985, n.4 del mondo
Stan Wawrinka classe 1985, n.4 del mondo

Mancano circa due mesi alla fine della stagione ed uno dei protagonisti principali di quest’annata rivoluzionaria ed imprevedibile è stato senz’altro Stan Wawrinka, campione di Melbourne e Montecarlo. L’attuale numero quattro del mondo ha vissuto un anno pieno di alti e bassi,come dimostrano le uscite premature in quasi tutti i “1000” e la sconfitta al primo turno del Roland Garros contro Garcia Lopez. Ciò è avvenuto in gran parte per un forte calo di motivazioni in seguito alla vittoria australiana,che lo ha sconvolto dal punto di vista mentale. Questo inevitabilmente ha fatto sì che il suo tennis ne risentisse enormemente.

Dopo molti suoi match,per sua stessa ammissione, anche se perdeva il pensiero predominante era “Non fa niente,tanto ho vinto gli Australian Open”,ragionamento più che comprensibile ma che non porta un giocatore a fare il definito salto di qualità e a diventare un campionissimo. La voglia di migliorare sempre di più,di cercare sempre nuove sfide e di porsi ostacoli sempre più difficili da superare lavorando tantissimo in allenamento sono alcune delle chiavi perché il tennista di Losanna possa regalarsi ancora enormi soddisfazioni a grandissimi livelli,come potrebbe permettergli il suo talento. Eppure,sia nei tornei nordamericani che in quelli primaverili sulla terra rossa, escludendo il meraviglioso exploit del Principato, Wawrinka è apparso un giocatore scarico mentalmente,confuso dal punto di vista tattico e discontinuo. Se oltre a questo si considera anche la scarsa lucidità nei momenti importanti,l’incostanza al servizio,le difficoltà con il dritto e negli spostamenti laterali si capisce come il vodese abbia passato dei mesi complicati. Tuttavia nel torneo di Wimbledon ed anche a Flushing Meadows il suo gioco è ritornato quello che gli ha regalato i successi più importanti,anche se con un po’ di discontinuità. Infatti nell’ultimo Slam stagionale si è rivista la voglia di vincere,di lottare sul campo fino all’ultimo colpo,di dare il massimo con la convinzione di poter battere chiunque.

Il non accontentarsi mai delle proprie prestazioni,il voler fare sempre meglio anche se si è giocato abbastanza bene sono tutte cose che dimostrano che “Stan the Man” sta ritrovando quegli stimoli che lo hanno portato quasi alla pari dei primi tre giocatori del mondo e che gli hanno consentito di diventare un giocatore nuovo,cambiando enormemente il suo gioco e colmando varie lacune insieme al suo coach Magnus Norman. “Stanimal” infatti negli ultimi due anni è cambiato notevolmente sotto vari punti di vista. Per quanto riguarda l’aspetto fisico ha acquisito una maggiore tenuta atletica,migliorando molto il proprio “footwork” e mantenendo la spinta dei propri colpi anche per maratone di più di quattro ore. Anche mentalmente è cresciuto moltissimo,togliendosi l’etichetta di perdente che aveva e credendo maggiormente in quello che faceva,avendo più convinzione nei propri mezzi e rimanendo lucido e calmo nei momenti più tesi delle partite. Inoltre anche sotto il profilo tecnico lo svizzero ha cambiato molte cose,nonostante possedesse già un rovescio sensazionale,probabilmente il migliore e il più efficace del circuito per quanto riguarda quelli ad una mano.

Esso viene eseguito ruotando in maniera anticipata le anche durante la fase di impatto,consentendogli di far svitare il busto e poi il braccio ottenendo anche un’ottima rotazione delle spalle, facendo così in modo che il busto stesso sia più aperto,proprio come accade per l’esecuzione del dritto. Questo movimento però fa sì che Stan sia costretto ad avere un’impugnatura chiusa per non perdere il controllo della palla,non potendo così avere una “continental” o una “eastern” dal momento che non colpisce con il corpo in avanti,riuscendo però a tirare delle autentiche fucilate grazie ad uno “swing” estremamente fluido. Nell’eseguire il proprio rovescio inoltre Wawrinka trova vantaggio anche dagli arti inferiori,con la gamba sinistra che è molto rapida ad “uscire” e a riportare lo svizzero in posizione frontale in modo da non fargli perdere mai campo. Dalla parte sinistra il numero quattro del mondo riesce così a tenere testa a tutti i migliori al mondo,comandando quasi sempre lo scambio e trovando vincenti da qualsiasi posizione ed in qualunque modo.

Quello che invece ha dovuto cambiare è stato il dritto,troppo spesso “ballerino”. Infatti questo colpo gli ha creato molti problemi per vari motivi,come per esempio il fatto che durante la fase di preparazione il piede sinistro si appoggiava in maniera eccessivamente obliqua rispetto all’altro e quindi risultava un po’ goffo. Inoltre quello destro non rimaneva totalmente parallelo alla linea di fondo,mentre la posizione del gomito era eccessivamente bassa e all’incirca alla stessa altezza dell’anca,con un finale “verticale” della racchetta dopo l’esecuzione del colpo. Il posizionamento difettoso dei piedi faceva sì che Stan perdesse molto spesso il controllo degli arti inferiori e del dritto stesso,sparando vincenti solo quando era saldamente dentro al campo,incorrendo però in moltissimi errori,specialmente in lungo linea e dal centro del campo,e che soprattutto nei momenti delicati dei match diventava un vero e proprio tallone d’Achille. Lavorando con Norman Wawrinka è riuscito ad avere un gioco di gambe più fluido,riuscendo a tenere i piedi sul campo in maniera più costante,msenza perdere mai gli appoggi, arrivando così in maniera ottimale sulla palla,potendo così deflagrare i propri colpi contro i più grandi giocatori del mondo anche dalla parte destra del campo con continuità e senza tremare. Altra arma in più del “nuovo” Wawrinka è senza dubbio il servizio,che prima era ottimo ma poco costante e che nei punti decisivi lo abbandonava regolarmente. Adesso invece ha acquisito sicurezza anche in questo settore del gioco,tirando spesso sopra ai 215 Km/h e trovando ace e servizi vincenti anche e soprattutto nei frangenti più caldi delle partite,come si è visto in maniera particolare nelle fasi finali dell’Australian Open dello scorso Gennaio. Oltre ad un’incredibile prima piatta,”Stanimal” dispone di un’ottima seconda di servizio,che varia molto bene,tirandola sia al corpo sia utilizzando eccellenti rotazioni,soprattutto in kick. L’esecuzione è davvero particolare e merita di essere analizzata. Infatti lo svizzero,a differenza di quasi tutti i suoi colleghi,piega molto poco le ginocchia in fase di preparazione,tenendo però il gomito e la testa della racchetta molto alti per poi accelerare improvvisamente con tutta la parte destra del proprio corpo,ovvero in successione con l’anca, la spalla e il braccio,ottenendo così una frustata incredibile ed una dinamica forse non splendida da vedere ma estremamente efficace e che fa sì che nasconda molto bene le proprie intenzioni. Una delle ultime novità è rappresentata invece dall’utilizzo del rovescio in back,che gli consente di non commettere errori con il suo colpo migliore quando è costretto a dover riprendere palle molto complicate quando è in difesa e quindi lontano dalla linea di fondo campo. Il colpo viene eseguito tenendo il busto laterale al terreno di gioco,come si denota anche dal diverso posizionamento delle spalle rispetto ad una sua normale esecuzione con il rovescio.

Tuttavia il movimento non era del tutto fluido in quanto non teneva completamente fermo il busto stesso,colpendo la palla troppo dietro,impugnando inoltre la racchetta in maniera pressoché identica a quando colpiva in topspin oppure in maniera piatta,ovvero con una presa molto chiusa,che impedisce che il colpo giri alla perfezione e che tagli il campo come dovrebbe. Ora invece,dopo aver lavorato in maniera assidua anche su questo aspetto, riesce ad impattare più frontalmente impugnando la racchetta in maniera più aperta ottenendo maggiore fluidità ed anche un colpo più basso e radente,che gli consente di non perdere campo e di variare il tema tattico dello scambio. Anche il gioco di volo è diventato importante per il gioco del vodese,che ora segue il servizio molto più spesso,accorciando così gli scambi e presentandosi quasi sempre nei pressi della rete con un ottimo posizionamento. Per quanto riguarda le volée alte esse vengono eseguite molto bene,”aggredendo “ molto bene la palla ed impattandola davanti al corpo mantenendo un’ottima posizione della racchetta e delle gambe riuscendo a tenere il polso pressoché bloccato. Anche le volée basse sono di buona fattura ,anche se a volte non piega sufficientemente gli arti inferiori non riuscendo inoltre a tenere del tutto fermo il polso durante l’esecuzione. Inoltre Wawrinka possiede un’ottima risposta di “blocco” alla prima di servizio in modo da neutralizzarne la potenza senza perdere troppo terreno. Tuttavia quando deve fronteggiare una seconda palla spesso assume un atteggiamento troppo conservativo,limitandosi a rispondere con il back,mentre con il dritto riesce ad essere più offensivo,anche se alcune volte “scappa” troppo lontano dal campo.

Il lavoro svolto nell’ultimo biennio ha così portato risultati enormi sotto tutti i punti di vista ed ha reso il bagaglio tecnico dell’elvetico davvero di altissimo livello,rendendolo estremamente completo. Ora però Stan è chiamato a dare più continuità ai suoi risultati,a ritrovare gli stimoli per dare il massimo con maggior costanza,senza fallire alcuni appuntamenti importanti. Ultimamente l’atteggiamento sembra essere quello buono,vista anche la grossa insoddisfazione che ha accompagnato la sua sconfitta newyorchese ai quarti contro Nishikori. Se questa rabbia e questa voglia di far meglio porteranno a grandi risultati lo sapremo soltanto tra qualche tempo,ma la sensazione è che possa ancora fare molto e che,anzi,sia ancora in grado di perfezionare il proprio arsenale di colpi. Infatti la fase difensiva è ancora rivedibile,in quanto potrebbe utilizzare ulteriormente il back di rovescio e soprattutto andare meno in affanno quando viene attaccato sul dritto,magari giocando più spesso un topspin profondo. Inoltre può diventare ancora più aggressivo con la risposta di rovescio e perfezionare il gioco di volo. La voglia di lavorare è sempre stata tanta e,visto il suo grande talento,le possibilità per completarsi ulteriormente ci sono tutte,a patto che ritrovi in maniera costante la lucidità e la fiducia necessarie per poter esprimere tutto il proprio tennis anche quando è più difficile,come già ha saputo dimostrare. Eppure l’opportunità che Stan possa togliersi ancora grosse soddisfazioni è reale e chiunque ami questo sport e lo spettacolo non può che sperare che questo campione sia di nuovo protagonista di partite e tornei avvincenti.


Gabriele Ferrara


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4 commenti

giacomo-c (Guest) 25-09-2014 15:21

Ottima analisi, complimenti all’autore. Speriamo per il bene del tennis che torni presto il miglior Stan!

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io tifo caruso (Guest) 24-09-2014 22:20

da quando si fa chiamare stan non ho combinato più nulla

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alanmark (Guest) 24-09-2014 19:32

Non può mangiare più le caramelle…..

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Goergestuttalavita (Guest) 24-09-2014 19:08

STAN….CO 😛

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